30 research outputs found

    Integrazione tra le metodologie BIM e LIM per la conservazione e la valorizzazione dei beni architettonici e archeologici

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    La ricerca indaga le relazioni tra il BIM - Building Information Modeling e il LIM - Lidar Information Model (Advanced 3D), al fine di individuare i procedimenti più idonei da adottare con riferimento all’analisi e all’intervento sul patrimonio costruito storico. La prima fase della ricerca è stata dedicata alla definizione dello stato dell’arte, ovvero alla elaborazione di un quadro conoscitivo comparativo delle metodologie e degli applicativi software utilizzati nel settore del BIM applicato ai beni culturali. Parallelamente sono state analizzate le peculiarità dei sistemi LIM, individuando gli elementi attraverso i quali poter sovrapporre le caratteristiche dell’Advanced 3D ai sistemi tradizionali di modellazione parametrica, propri dei sistemi BIM. La seconda fase della ricerca ha previsto la sperimentazione e la verifica delle possibilità di interazione tra i due sistemi, affrontando contestualmente gli aspetti concettuali e operativi, attraverso la definizione di diversi approcci metodologici, in relazione ai differenti obiettivi, in grado di contemperare le varie esigenze, in particolare quelle di correttezza scientifica e di interoperabilità tra i due sistemi

    Atlante degli allegati grafici alle schede d’ambito paesaggistico

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    L’Atlante degli allegati grafici alle schede d’ambito paesaggistico è uno strumento complementare agli elaborati del Piano Territoriale a valenza paesaggistica della Regione Friuli Venezia Giulia che, attraverso elaborazioni grafiche e apparati iconografici selezionati, consente una visualizzazione immediata dei caratteri molteplici del paesaggio regionale. Nelle tavole dell’Atlante le informazioni contenute nella prima sezione delle schede degli ambiti paesaggistici - Analisi del territorio ed individuazione di valori e fattori di rischio paesaggistico (art. 143, comma 1, lett. a), c), D. Lgs. 42/2004), sono associate a materiali iconografici e diagrammi che descrivono la morfologia dei luoghi. Le planimetrie schematiche di ciascun ambito consentono un’agevole localizzazione di questo all’interno del territorio regionale, e nel contempo evidenziano le relazioni che all’interno di quest’ultimo derivano dalla rete delle infrastrutture. Le sezioni diagrammatiche degli elementi notevoli del paesaggio, mediante simboli e didascalie, consentono di leggere nel dettaglio configurazioni specifiche, modificazioni del suolo e assetti insediativi. La cartografia storica, che comprende la Kriegskarte (redatta tra il 1798 ed il 1805) e la Carta Corografica del Litorale (risalente alla prima metà del XIX sec.), consente una lettura della morfologia e degli elementi caratterizzanti del paesaggio in una fase precedente alle grandi trasformazioni insediative del secolo scorso. I caratteri naturali, agricoli e insediativi sono documentati attraverso una selezione della documentazione fotografica predisposta dal personale del Servizio Tutela Beni Paesaggistici della Regione, integrata ove necessario da materiali originali. I valori e i fattori di rischio paesaggistico, anch’essi esplicitati nelle schede d’ambito, sono visualizzati mediante documentazione fotografica e localizzati graficamente sullo stralcio planimetrico dell’ortofoto

    Il restauro dei siti archeologici: analisi, interventi, manutenzioni

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    Per affrontare il tema del quale tratteremo è necessario in primo luogo chiarire che cosa si intenda per “restauro archeologico”. Questione solo apparentemente banale, ma che in realtà mette in gioco sia questioni disciplinari che operative. Se nella sua più comune accezione, il “restauro archeologico” identifica infatti gli interventi conservativi di manufatti e reperti mobili provenienti per lo più da operazioni di scavo, la stessa definizione viene spesso impiegata anche per richiamare le operazioni di “conservazione e valorizzazione di manufatti architettonici ridotti allo stato di rudere”

    Dai spazis teatrai storics. About historic theatres. Sugli spazi teatrali storici.

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    L'occasione di una mostra sui teatri storici italiani diventa motivo di riflessione sulla loro storia e la loro evoluzione. A partire da alcuni testi ed esempi, l'autore sviluppa anche una lettura dell'attuale situazione dei teatri storici italiani, delle possibilit\ue0 di un loro recupero e di una trasmissione al futuro

    Aggiornare la memoria

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    Il saggio riassume il senso e gli esiti di tre anni di lavoro in ambito didattico sul tema della rigenerazione urbana e del restauro architettonico, applicato al Parco Basaglia di Gorizia

    L'occasione perduta: la ricostruzione del teatro La Fenice di Venezia

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    Nell'ambito del numero monografico della rivista dedicata a "Il restauro delle architetture per lo spettacolo", viene sviluppata una riflessione sul ricostruzione del teatro La Fenice di Venezia a tren'anni dall'incendio che lo ha distrutto e a 15 dalla sua ricostruzione. Quale protagonista di tale ricostruzione, l'autore riflette sulle contraddizioni che tale operazione ha comportato, ponendo alcune questioni centrali per la disciplina e ipotizzando alcune nuove linee di ricerca

    La ricostruzione del Teatro La Fenice: l'occasione perduta

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    La rivisitazione della storia della ricostruzione del teatro La Fenice di Venezia, distrutto da un incendio nel 1996 e riaperto nella sua nuova configurazione nel 2003, costituisce un'opportunit\ue0 per una riflessione teorica su alcuni aspetti fondanti della disciplina. A partire da una sintesi critica della vicenda, della quale vengono richiamati alcuni elementi peculiari, si sviluppa una riflessione sugli aspetti che ancora oggi sembrano irrisolti con riferimento al tema della ricostruzione del patrimonio storico architettonico perduto

    Piani e progetti della ricostruzione

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    A quarant'anni dal sisma, per chi non c'era o per chi vuole ricordarlo, una mostra ripercorre i momenti dell'emergenza e della solidariet\ue0, dei restauri e della ricostruzione. Filo conduttore \ue8 il recupero delle memorie, che costituiscono e rafforzano l'identit\ue0 di un popolo. Il saggio si occupa in particolare di confrontare diversi piani e progetti della ricostruzione, che muovono da posizioni diverse e producone esiti contradditori, sviluppandone un'analisi critica a distanza di quarant'anni

    Sei progetti per il territorio goriziano. Esperienze conservative e strategie d'intervento

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    Il volume raccoglie tre tesi di laurea premiate e tre segnalate nell'ambito del "Premio Architetto mario Chinese". Nell'introduzione a firma dell'autore viene sottlineato il ruolo svolto dall'Universit\ue0 in relazione ai territori che la ospitano, per i quali svolge un costante lavoro di ricerca progettuale. Le tesi premiate, delle quali di due l'autore \ue8 stato relatore, testimoniano il valore di tale attivit\ue0

    Universit\ue0 e territorio: quale futuro per l'Amideria Chiozza

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    Il volume viene pubblicato il occasione della giornata dedicata al tema "Memoria ed emozione: conservazione, valorizzazione e rigenerazione del patrimonio industriale", organizzata in tre diversi luoghi: Villa Chiozza a Scodovacca, sede di Turismo FVG, Amideria Chiozza a Perteole di Ruda, Teatro pasolini a Cervignano. L'ex Amideria Chiozza \ue8 il filo conduttore della giornata. Su questo complesso, patrimonio unico dell'archeologia industriale di questa regione, gli studenti dei Corsi di laurea in Architettura delle Universit\ue0 degli Studi di Trieste e di Udine hanno sviluppato le loro esercitazioni progettuali. Un'occasione per riflettere sul possibile destino dell'archeologia industriale, in particolare del Friuli Venezia Giulia. Arricchiscono il volume alcuni cintributi di studiosi e docenti universitari che hanno dedicato la lro attenzione a questo tema, e le sintesi di tre recenti tesi di laurea che, con modalit\ue0 diverse, hanno sviluppato analisi e proposte proprio sull'ex Amideria Chiozza
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