1,773 research outputs found

    Activated biochars used as adsorbents for dyes removal

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    Adsorption represents one of the most interesting technique for the removal of pollutants from wastewaters. Activated carbons show the best performances on this kind of processes but their high production costs limit their applications. In this context a big challenge is to find new materials having characteristic similar to those of commercial activated carbons but being environmental friendly and cheaper. In this work the adsorption efficiency of activated biochars produced from pine wood was investigated on the removal of dyes from water. An innovative method for the activation of the biochar using deep eutectic solvents (DES) was tuned and the characteristics of the obtained adsorbent material were compared with those of biochar activated with traditional method and non-activated biochar. The best adsorption capacities were obtained with the DES activated biochar, reaching a value of 480 mg/g for the methylene blue adsorption. Adsorption isotherm and kinetic models were applied to experimental data in order to understand the adsorption mechanism of the process

    The Compound Muscle Action Potential as Neurophysiological Marker for Amyotrophic Lateral Sclerosis.

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    Objectives: To definite the peripheral nervous involvement in ALS through the repeated use of the compound motor action potential (CMAP) to test the progression of disease, to determine different change of phrenic CMAP and forced vital capacity (FVC) in spinal and bulbar onset, and to establish clinical and neurophysiological features of patients with poor prognosis. Material & Methods: CMAP from phrenic, ulnar, and medial plantar nerves, Medical Research Council (MRC) score, revised ALS functional rating scale (ALSFRS-R) and FVC were evaluated in 117 ALS patients every three months in one year-period. Results: Bulbar onset patients had lower FVC but similar amplitude of phrenic CMAP at baseline compared to spinal onset patients. The patients with poor prognosis had lower phrenic CMAP and FVC at baseline. CMAP values, when compared to the rate found in the previous visit, reduced significantly in both poor and good prognosis groups during the entire follow-up period, while the FVC reduced significantly only in the first three months. Conclusions: CMAP is a reproducible sensitive marker for motor neurons loss and collateral reinnervation in ALS also in a short period of time. The changes in CMAP, MRC, FVC and ALSFRS-R score resulted correlated, but CMAP is the only parameter with the advantage to demonstrate objectively the progression of disease in both patients with poor and good prognosis for the entire period of follow-up. It should be used as clinical outcome of ALS in clinical trials, taking advantage of its objectivity and selectivity for peripheral nervous system study

    Dieta e prestazioni fisiche nei giocatori di calcio professionisti. L’individualizzazione in base ai ruoli ed ai carichi di allenamento e l’incidenza sulle capacità organico-muscolari e sugli infortuni muscolari da traumi indiretti

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    INTRODUZIONE Sebbene numerosi studi abbiano riportato che una dieta equilibrata è essenziale per migliorare la performance e i tempi di recupero in atleti professionisti, altri studi condotti su giovani giocatori di calcio di età compresa tra i 13-17 anni hanno evidenziato che l’introito calorico e la qualità dei macronutrienti non erano adeguati alla spesa energetica e alle razioni dietetiche raccomandate (Iglesias-Gutiérrez et al., 2008, Russell et al., 2011). OBIETTIVI Gli obiettivi del presente studio sono stati quelli di ottenere, elaborare e rendere note sia alla comunità scientifica che a quella degli sportivi, informazioni sulle varie metodologie di monitoraggio del dispendio energetico delle unità di allenamento del giuoco del calcio, e delle abitudini alimentari dei giovani sportivi di club professionisti. Inoltre, si è esaminata l’influenza della dieta individualizzata sulle capacità organico-muscolari e sulla prevenzione degli infortuni muscolari da trauma indiretto dei giocatori di calcio professionisti. METODI Allo studio hanno volontariamente partecipato 24 atleti maschi, giocatori di una squadra di calcio professionista che svolge il campionato della Federazione Italiana Giuoco Calcio nella categoria Allievi Nazionali. Il gruppo pratica calcio da circa 6,13 ± 2,4 anni, presenta un’età di 15,8 ± 1 anni, un peso corporeo di 69,38 ± 6,37 kg ed un'altezza di 174,63 ± 5,96 cm. Esso è formato dai seguenti ruoli: attaccanti (n= 6), centrocampisti (n= 7), difensori (n= 8) e portieri (n= 3). Visto che l'introito calorico ed il dispendio energetico durante le sedute di allenamento non erano significativamente differenti nei vari ruoli, il gruppo totale di giocatori è stato diviso in due sottogruppi: Gruppo Controllo (n =11), che ha seguito un regime dietetico libero e Gruppo Dieta (n=11) che ha seguito un regime dietetico personalizzato in base al dispendio energetico degli allenamenti. Entrambi i gruppi hanno seguito per un periodo di 16 settimane lo stesso carico di allenamento con una durata di 120 ± 20 minuti e con una cadenza settimanale di 4 allenamenti dal Martedì al Venerdì e una partita ufficiale di Campionato la Domenica. Prima (pre-trattamento) e dopo (post-trattamento) la somministrazione della dieta, ad entrambi i gruppi sono stati somministrati i test di valutazione della composizione corporea e delle capacità organico muscolari. Lo spessore del grasso sottocutaneo e la percentuale di massa grassa totale sono stati valutati con la plicometria considerando tre punti di repere (sottoscapolare, tricipitale e addominale) ed utilizzando l’equazione di Katch e McArdle. La forza esplosivo-elastica dei muscoli degli arti inferiori è stata valutata con il counter-movement jump con e senza l’ausilio degli arti superiori attraverso l’uso dell’ergojump Bosco system. La velocità è stata misurata con le fotocellule nello sprint test sui 20 m. La resistenza è stata stimata con il Leger test ad esaurimento. Il dispendio energetico è stato calcolato tramite il monitoraggio della frequenza cardiaca in telemetria (Polar Team System 2) ed il sistema GPS (Global Positioning System QSTARZ 10Hz). L’introito calorico è stato calcolato attraverso il software food intake della Dietosystem inserendo i dati raccolti con il diario alimentare. La dieta alimentare è stata formulata attraverso il programma Dietosystem (D.S. Medica). Il test di normalità di Shapiro-Wilk ha indicato che i dati ottenuti si distribuiscono secondo la curva di Gauss. La differenza statistica tra i gruppi ed all’interno dello stesso gruppo è stata calcolata con il T test. La correlazione tra le variabili è stata misurata con il Pearson test. Il valore della significatività (p) è stato fissato con p < 0,05. RISULTATI La quantità di calorie assunte giornalmente è pari a 2307,41 ± 554,73k/cal ed è al di sotto di 810,31 ± 53,52 k/cal rispetto al fabbisogno giornaliero. L’introito di glucidi è di 335,34 ± 82,41 g/die con una differenza rispetto ai LARN di -170,69 ± 31,84 g/die, l'introito di lipidi è di 68,82 ± 23,56 g/die con una differenza rispetto ai LARN di -22,23 ± 5,36 g/die, l'introito di proteine è di 106,26 ± 27,75 g/die con una differenza rispetto ai LARN di +5,98 ± 20,04 g/die, l'introito di fibre alimentari è di 15,60 ± 6,06 g/die con una differenza rispetto ai LARN di -14,40 ± 6,06 g/die, l'introito di colesterolo è di 287,20 ± 139,44 mg/die con una differenza rispetto ai LARN di 107,20 ± 139,44 mg/die. I risultati dei test motori hanno evidenziato che, somministrando ad entrambi i gruppi lo stesso carico di allenamento, il Gruppo Dieta ha mostrato maggiori miglioramenti in tutti i test motori nel post-trattamento rispetto a quelli del Gruppo Controllo. Dalla comparazione dei valori ottenuti si evidenzia una differenza significativa nel Gruppo Dieta nel test di velocità e nel test di resistenza (P<0.05) rispetto al gruppo controllo. Non ci sono state differenze significative tra i due gruppi nell’incidenza degli infortuni muscolari da traumi indiretti. CONCLUSIONI Il miglioramento della prestazione di resistenza e di velocità nei giocatori che seguivano una dieta personalizzata, potrebbe essere dovuto alla disponibilità adeguata dei substrati energetici introdotti che determinano un ripristino completo delle scorte di glicogeno muscolare e il recupero dei danni muscolari indotti dall’allenamento. I dati del presente progetto di ricerca evidenziano che sarebbe opportuno che i giocatori seguano un regime alimentare controllato ed adattino la dieta al differente impegno fisico e dispendio energetico richiesto nelle diverse sedute di allenamento

    Integration of capillary and EWOD technologies for autonomous and low-power consumption micro-analytical systems

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    This work presents a miniaturized system combining, on the same microfluidic chip, capillarity and electrowetting-on-dielectric (EWOD) techniques for movement and control of fluids. The change in hydrophobicity occurring at the edge between a capillary channel and a hydrophobic layer is successfully exploited as a stop-and-go valve, whose operation is electronically controlled through the EWOD electrodes. Taking into account the variety of microfluidic operation resulting from the combination of the two handling techniques and their characteristic features, this work prompts the development of autonomous, compact and low-power consumption lab-on-chip systems

    Integration of amorphous silicon balanced photodiodes and thin film heaters for biosensing application

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    This work presents the development and testing of an integrated system for on-chip detection of thermochemiluminescent biomolecules. The activation energy of the reaction is provided by a transparent structure of thin film heaters deposited on one side of a glass substrate. Light, passing through the substrate, reaches an array of amorphous silicon differential structure deposited on the opposite side of the glass substrate. The structure is designed to perform differential current measurements between a light- shielded diode, whose current is sensitive only to temperature, and a photosensor, sensitive to both incident light and temperature. The device therefore balances the thermal variations of the photodiode current and reduces the dark-current noise. These features make the presented system very appealing as highly miniaturized micro-analytical devices for biosensing applications

    Intracoronary electrocardiogram ST segment shift evaluation during intravenous adenosine infusion: A comparison with fractional flow reserve

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    Background: By measuring the pressure decline caused by coronary narrowing, fractional flow reserve (FFR) is an index of the physiological significance of a vessel stenosis. Intracoronary electrocardiogram (IC-ECG) recording from an angioplasty guidewire is more sensitive than standard ECG in detecting regional myocardial ischemia. The aim of the study was to assess if unipolar IC-ECG ST segment recording from angioplasty guidewire during maximal pharmacologic vasodilation could be used as an indirect estimation of FFR results. Methods: Forty-eight clinically stable patients with intermediate stenosis underwent FFR evaluation and IC-ECG recording during intravenous adenosine infusion. Results: FFR values were &#8804; 0.80 in 26 (54%) patients and > 0.80 in 22 (46%). After adenosine, standard ECG was abnormal in only nine (19%) patients, while IC-ECG showed a significant ST segment shift (IST) in 24 (50%) patients: ST elevation in 19 patients and depression in five). IST was documented in 21/26 patients with FFR &#8804; 0.80 (81%) and in 3/22 with FFR > 0.80 (p < 0.001). Sensitivity of IST for predicting an abnormal FFR value was 81%, specificity 86%, positive and negative predictive accuracies were 88% and 79%, respectively. Conclusions: Intracoronary ST segment shift evaluation during adenosine infusion may be of value in assessing the functional significance of a borderline stenosis. The presence of IST during adenosine infusion could obviate the need for additional FFR evaluation. (Cardiol J 2011; 18, 6: 662&#8211;667

    The IMiDs targets IKZF-1/3 and IRF4 as novel negative regulators of NK cell-activating ligands expression in multiple myeloma

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    Immunomodulatory drugs (IMiDs) have potent anti-tumor activities in multiple myeloma (MM) and are able to enhance the cytotoxic function of natural killer (NK) cells, important effectors of the immune response against MM. Here, we show that these drugs can enhance the expression of the NKG2D and DNAM-1 activating receptor ligands MICA and PVR/CD155 in human MM cell lines and primary malignant plasma cells. Depletion of cereblon (CRBN) by shRNA interference strongly impaired upregulation of these ligands and, more interestingly, IMiDs/CRBN-mediated downregulation of the transcription factors Ikaros (IKZF1), Aiolos (IKZF3) and IRF4 was critical for these regulatory mechanisms. Indeed, shRNA knockdown of IKZF1 or IKZF3 expression was both necessary and sufficient for the upregulation of MICA and PVR/CD155 expression, suggesting that these transcription factors can repress these genes; accordingly, the direct interaction and the negative role of IKZF1 and IKZF3 proteins on MICA and PVR/CD155 promoters were demonstrated. Finally, MICA expression was enhanced in IRF4-silenced cells, indicating a specific suppressive role of this transcription factor on MICA gene expression in MM cells. Taken together, these findings describe novel molecular pathways involved in the regulation of MICA and PVR/CD155 gene expression and identify the transcription factors IKZF-1/IKZF-3 and IRF4 as repressors of these genes in MM cells

    Multiwavelength campaign on Mrk 509: testing realistic comptonization models

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    Mrk 509 was observed by XMM-Newton and INTEGRAL in October/November 2009, with one observation every four days for a total of ten observations. Each observation has been fitted with a realistic thermal Comptonization model for the continuum emission. Prompted by the correlation between the UV and soft X-ray flux, we used a thermal Comptonization component for the soft X-ray excess. The UV to X-ray/gamma-ray emission of Mrk 509 can be well fitted by these components, pointing to the existence of a hot (kT ∼ 100 keV), optically-thin (τ ∼ 0.5) corona producing the primary continuum. In contrast, the soft X-ray component requires a warm (kT ∼ 1 keV), optically-thick (τ ∼ 10-20) plasma. Estimates of the amplification ratio for this warm plasma support a configuration relatively close to the “theoretical” configuration of a slab corona above a passive disk. This plasma could be the warm upper layer of the accretion disk. In contrast, the hot corona has a more photon-starved geometry. The high temperature (∼ 100 eV) of the soft-photon field entering and cooling it favors a localization of the hot corona in the inner flow. This soft-photon field could be part of the comptonized emission produced by the warm plasma
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