373 research outputs found

    Gibilterra: dominion britannico in un territorio dell'Unione Europea

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    La questione di Gibilterra non \ue8 mai stata trattata in alcuna pubblicazione italiana. Per il Diritto Internazionale Gibilterra \ue8 uno dei 16 territori la cui decolonizzazione non ha ancora trovato soluzione presso le Nazioni Unite. Occupata militarmente dagli Inglesi nel 1704, trasformata nel 1830 da \u201cCitt\ue0 e Guarnigione di Gibilterra nel Regno di Spagna\u201d in \u201cColonia della Corona\u201d (Crown Colony), Gibilterra \ue8, ancor oggi, un dominion di Sua Maest\ue0 britannica. La Rocca gode di un\u2019importante posizione strategica sull\u2019omonimo stretto, sia come chiave per il controllo dei traffici tra l\u2019Atlantico ed il Mediterraneo, sia come ponte tra il continente europeo e quello africano, separati, nel punto pi\uf9 stretto, da meno di 13 km. Fin dalla prima occupazione le vicende storiche legate a Gibilterra hanno fatto registrare ripetutamente la volont\ue0 spagnola di recuperare la Rocca, anche attraverso reiterate iniziative a livello internazionale. Da un punto di vista prettamente geografico, due sono le aree soggette a negoziato: da un lato la citt\ue0 e la Rocca sulle quali il Regno Unito pu\uf2 vantare un possesso de jure basato sul Trattato di Utrecht del 1713; dall\u2019altro lo spazio dell\u2019istmo sul quale pu\uf2 solo giustificare un possesso de facto fin dal 1938, quando inizi\uf2 la costruzione dell\u2019attuale aeroporto. Tutto ci\uf2, inoltre, investe il problema delle acque territoriali e dello spazio aereo. Le prolungate trattative diplomatiche tra Spagna e Regno Unito non hanno avviato a soluzione quella che oggi si presenta come una vera e propria contraddizione geografico-politica: la presenza di un dominion di uno Stato sul territorio di un altro Stato, entrambi appartenenti, sia alla Organizzazione del Trattato dell\u2019Atlantico del Nord, sia all\u2019Unione Europea. Attualmente, poi, la popolazione civile di Gibilterra manifesta sempre pi\uf9 una spiccata identit\ue0 e la coscienza del proprio peso politico e sociale, cosicch\ue9, per una definitiva risoluzione della disputa per Gibilterra sarebbe oggi necessario, conciliare non solo la posizione della Spagna e del Regno Unito, ma anche quella della popolazione della colonia, alla quale il Regno Unito ha espressamente riconosciuto il diritto di autodeterminazione nella nuova Gibraltar Costitution Order del 2006, seppure sottolineando che ci\uf2 \ue8 limitato da quanto espresso dall\u2019articolo X del Trattato di Utrecht che riconosceva la sovranit\ue0 spagnola sulla Rocca in caso di rinuncia da parte inglese. A questo proposito proprio il caso di Gibilterra appare quanto mai complesso e contraddittorio, e solo un oculato accordo tra tutte le parti potr\ue0 risolvere quello che, all\u2019inizio del XXI secolo, si presenta come un vero e proprio paradosso nello spirito e nel contesto giuridico della stessa Unione Europea

    Accordo di confine tra Argentina e Cile lungo la cordigliera andina

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    The agreement on the border along the Andean-Patagonian Cordillera, reached by Argentina and Chile in June 1999, puts an end to over a century of territorial disputes and paves the way for a new political and economic cooperation between the two countries

    La V\ueda de la Plata nella Penisola Iberica: tra antica memoria e nuove emozioni. The Via de la Plata in the Iberian Peninsula: between old memories and new emotions

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    Nell\u2019ambito della geografia culturale, il lavoro analizza gli effetti sulle dinamiche territoriali della V\ueda de la Plata, un importante corridoio all\u2019interno della rete viaria romana della Penisola Iberica che, nel costituire durante secoli il principale collegamento tra il sud e il nord dell\u2019occidente iberico, ha acquisito una forza ideale di trascinamento capace di imprimere coerenza al paesaggio geografico e di conferire un\u2019identit\ue0 propria ad un esteso territorio. L\u2019autore ha ripercorso il tratto tra M\ue9rida e Astorga che si distingue per la conservazione di quasi duecento colonne miliari (lapis miliarius), alcune delle quali documentate fotograficamente ed il cui grado di conservazione conferisce una caratteristica singolare a questa arteria del vasto Impero Romano. Via di penetrazione per l\u2019invasione di Svevi, Vandali, Visigoti e Arabi, via di pellegrinaggio per raggiungere il santuario di Santiago de Compostela, tratturo tutelato sin dal 1273 a difesa degli allevatori di fronte alle pressioni degli agricoltori, itinerario ripercorso dai tracciati della ferrovia, della strada nazionale e dell\u2019autostrada, fino ad essere inglobata, recentemente in un pi\uf9 ampio progetto turistico, la V\ueda de la Plata si presenta come un esempio di itinerario capace di articolare intorno a s\ue9 un vasto spazio che si estende dall\u2019Andalusia alla Galizia. Uno spazio che non \ue8 pi\uf9 solo reale ma immaginifico, dove le passioni e le suggestioni dell\u2019immaginario collettivo, stimolato dalla memoria storica, hanno reso il paesaggio geografico un territorio non pi\uf9 materiale ma fortemente emotivo. Oggi la V\ueda de la Plata rappresenta un esempio emblematico del superamento di un concetto di conservazione meramente archeologico-monumentalista, per realizzare una sintesi di elementi non soltanto storici ma anche ambientali, integrati in un originale itinerario culturale. La V\ueda de la Plata si presenta, appunto, non pi\uf9 come un mero asse viario, ma come uno strumento di identit\ue0 territoriale e culturale, come un\u2019area di sviluppo integrale, che coniuga elementi storici, ambientali ed antropici di indiscutibile valore unitario e come un esempio di conservazione e messa in risalto di un paesaggio emozionale costruito su suggestioni capaci di modellare un intero territorio. La valorizzazione della V\ueda de la Plata riflette, infatti, la tendenza a considerare degni di protezione e tutela, oltre ai reperti archeologici, gli spazi accomunati dall\u2019itinerario, che comprendono, in una sorta di museo all\u2019aperto, tanto citt\ue0 d\u2019arte ed elementi di architettura civile, religiosa e popolare, quanto incontaminati paesaggi naturali

    El h\uf3rreo galiziano nel paesaggio rurale e nell'architettura tradizionale spagnola

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    Le costruzioni rustiche ancestrali rappresentano un\u2019insostituibile chiave interpretativa del dinamico evolversi, nel tempo, della stretta relazione tra uomo e territorio. In proposito, di particolare interesse, per la singolare forma architettonica, per la variet\ue0 dei materiali utilizzati e per la tradizionale funzione di complemento alle attivit\ue0 agricole locali risulta, nell\u2019estremo nord ovest della Penisola Iberica, in Galizia, la presenza di un\u2019originale costruzione ausiliare: l\u2019h\uf3rreo. Si tratta di un granaio con pareti che presentano aperture per la ventilazione, sollevato dal suolo e sorretto da pilastri che, come una sorta di prolungamento dell\u2019abitazione stessa, contribuisce ad identificare ed a rendere utilizzabile l\u2019immediato intorno della casa rurale. Se da un lato la diffusione geografica di sistemi di conservazione e di essiccamento di derrate alimentari, in depositi specializzati sollevati dal suolo, copra vaste aree d\u2019Europa, ed a volte siano presenti anche in altri continenti, la pi\uf9 alta concentrazione di queste tipiche costruzioni si pu\uf2 osservare nel settentrione della Penisola Iberica. Nel lavoro, con una ricca documentazione fotografica realizzata dall\u2019autore, si analizzano l\u2019origine, la funzione, le caratteristiche e le variet\ue0 morfologiche architettoniche galiziane, cos\uec come la diffusione geografica di questa costruzione in rapporto all\u2019organizzazione del territorio regionale dal punto di vista del popolamento. La presenza dell\u2019h\uf3rreo, come esempio emblematico dell\u2019antropizzazione del paesaggio geografico galiziano e come segno mediante il quale leggere la storia agricola del territorio, costituisce un patrimonio culturale di un\u2019intera collettivit\ue0 che necessita oggi di interventi istituzionali quanto mai incisivi che ne garantiscano la sopravvivenza al fine di evitare la perdita della memoria di tradizioni e di civilt\ue0 contadine

    Geografia e televisione: dagli spazi locali agli spazi globali

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    Il rapporto tra geografia e televisione \ue8 un campo di studio ancora troppo poco esplorato. La comunicazione televisiva ha portato alla globalizzazione dei mercati e delle idee e, contemporaneamente, ha rafforzato le culture locali. La domanda \ue8 allora, per i geografi, se la televisione pu\uf2 aiutare ad abbattere le frontiere o se, al contrario, contribuisce a rafforzare i confini determinati da vincoli di identit\ue0 culturale. The relationship between Geography and Television is a field of study still too little explored. The television communication has led to the globalization of markets and of ideas and, simultaneously, has reinforced local cultures The question is then, to geographers, if television can help to tear down the borders or whether, on the contrary, contributes to strengthen the boundaries affected by ties of cultural identity

    Red blood cell precursor mass as an independent determinant of serum erythropoietin level.

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    Serum erythropoietin (sEpo) concentration is primarily related to the rate of renal production and, under the stimulus of hypoxia, increases exponentially as hemoglobin (Hb) decreases. Additional factors, however, appear to influence sEpo, and in this work, we performed studies to evaluate the role of the red blood cell precursor mass. We first compared the relationship of sEpo with Hb in patients with low versus high erythroid activity. The first group included 27 patients with erythroid aplasia or hypoplasia having serum transferrin receptor (sTfR) levels 10 mg/L (erythroid activity > 2 times normal). There was no difference between the two groups with respect to Hb (8.3 +/- 1.6 v 8.0 +/- 1.3 g/dL, P > .05), but sEpo levels were notably higher in patients with low erythroid activity (1,601 +/- 1,542 v 235 +/- 143 mU/mL, P < . 001). In fact, multivariate analysis of variance (ANOVA) showed that, at any given Hb level, sEpo was higher in patients with low erythroid activity (P < .0001). Twenty patients undergoing allogeneic or autologous bone marrow transplantation (BMT) were then investigated. A marked increase in sEpo was seen in all cases at the time of marrow aplasia, disproportionately high when compared with the small decrease in Hb level. Sequential studies were also performed in five patients with iron deficiency anemia undergoing intravenous (IV) iron therapy. Within 24 to 72 hours after starting iron treatment, marked decreases in sEpo (up to one log magnitude) were found before any change in Hb level. Similar observations were made in patients with megaloblastic anemia and in a case of pure red blood cell aplasia. These findings point to an inverse relationship between red blood cell precursor mass and sEpo: at any given Hb level, the higher the number of red blood cell precursors, the lower the sEpo concentration. The most likely explanation for this is that sEpo levels are regulated not only by the rate of renal production, but also by the rate of utilization by erythroid cells

    Driver Drowsiness Detection: A Machine Learning Approach on Skin Conductance

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    The majority of car accidents worldwide are caused by drowsy drivers. Therefore, it is important to be able to detect when a driver is starting to feel drowsy in order to warn them before a serious accident occurs. Sometimes, drivers are not aware of their own drowsiness, but changes in their body signals can indicate that they are getting tired. Previous studies have used large and intrusive sensor systems that can be worn by the driver or placed in the vehicle to collect information about the driver’s physical status from a variety of signals that are either physiological or vehicle-related. This study focuses on the use of a single wrist device that is comfortable for the driver to wear and appropriate signal processing to detect drowsiness by analyzing only the physiological skin conductance (SC) signal. To determine whether the driver is drowsy, the study tests three ensemble algorithms and finds that the Boosting algorithm is the most effective in detecting drowsiness with an accuracy of 89.4%. The results of this study show that it is possible to identify when a driver is drowsy using only signals from the skin on the wrist, and this encourages further research to develop a real-time warning system for early detection of drowsiness

    ER alpha-independent NRF2-mediated immunoregulatory activity of tamoxifen

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    Sex differences in immune-mediated diseases are linked to the activity of estrogens on innate immunity cells, including macrophages. Tamoxifen (TAM) is a selective estrogen receptor modulator (SERM) used in estrogen receptor-alpha (ERα)-dependent breast cancers and off-target indications such as infections, although the immune activity of TAM and its active metabolite, 4-OH tamoxifen (4HT), is poorly characterized. Here, we aimed at investigating the endocrine and immune activity of these SERMs in macrophages. Using primary cultures of female mouse macrophages, we analyzed the expression of immune mediators and activation of effector functions in competition experiments with SERMs and 17β-estradiol (E2) or the bacterial endotoxin LPS. We observed that 4HT and TAM induce estrogen antagonist effects when used at nanomolar concentrations, while pharmacological concentrations that are reached by TAM in clinical settings regulate the expression of VEGFα and other immune activation genes by ERα- and G protein-coupled receptor 1 (GPER1)-independent mechanisms that involve NRF2 through PI3K/Akt-dependent mechanisms. Importantly, we observed that SERMs potentiate cell phagocytosis and modify the effects of LPS on the expression of inflammatory cytokines, such as TNFα and IL1β, with an overall increase in cell inflammatory phenotype, further sustained by potentiation of IL1β secretion through caspase-1 activation
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