11 research outputs found

    Association of Maternal Education, Early Infections, and Antibiotic Use With Celiac Disease: A Population-Based Birth Cohort Study in Northeastern Italy.

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    We conducted a population-based birth cohort study of approximately 203,000 babies born in northeastern Italy (1989\u20132012) to investigate perinatal variables, early infections leading to hospital admission, and antibiotic use in the first 12 months of life as possible risk factors for celiac disease (CD). Incident CD cases were identified from pathology reports, hospital discharge records, and exemptions from prescription charges for clinical tests. Multivariate Poisson regression models were fitted to estimate incidence rate ratios (IRRs). A total of 1,227 children had CD; CD was histopathologically confirmed in 866 (71%). Female sex, maternal age, and high maternal educational level were found to be significantly associated with CD. Gastrointestinal infections were strongly associated with a subsequent diagnosis of CD (IRR = 2.04, 95% confidence interval (CI): 1.30, 3.22). Antibiotic use was significantly associated with CD onset (IRR = 1.24, 95% CI: 1.07, 1.43), with a dose-response relationship for number of courses (P-trend < 0.01). Cephalosporin use strongly increased the risk of CD (IRR = 1.42, 95% CI: 1.18, 1.73). Use of antibiotics (supported by the dose-response relationship) and gastrointestinal infections in the first year of life may facilitate the early onset of CD by altering intestinal microflora and the gut mucosal barrier. Perinatal factors, including cesarean section, had little influence on the risk of childhood CD

    FATTORI DI RISCHIO PERINATALI, SOCIO-ECONOMICI ED INFETTIVI PER LA MALATTIA CELIACHIA: UNO STUDIO DI COORTE DI NASCITA ATTRAVERSO RECORD-LINKAGE DI FLUSSI INFORMATIVI CORRENTI.

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    Introduzione La malattia celiaca (MC) \ue8 un'enteropatia autoimmune permanente scatenata dall'ingestione della frazione proteica del glutine del glutine. La MC \ue8 diagnosticata attraverso il riscontro istologico delle lesioni della mucosa duodenale (atrofia dei villi). Mentre fattori genetici sono condizione necessaria per lo sviluppo della MC e l'assunzione di glutine nei primi mesi di vita potrebbe in parte spiegare differenze nella sua occorrenza, altri fattori di rischio sono stati indagati con risultati spesso inconsistenti (Tack 2010). Obiettivi Identificare fattori di rischio perinatali, socio-demografici ed infettivi per la MC ed identificare sottogruppi a pi\uf9 alto rischio attraverso uno studio di coorte di nuovi nati seguiti per 23 anni di follow-up. Metodi E' stata costituita una coorte di nati dal 1989 al 2012 nella Regione Friuli Venezia Giulia attraverso certificati di assistenza al parto (CEDAP) che contengono informazioni socio-economiche, relative al parto ed al neonato, e successivamente linkati con id anonimo a diverse fonti amministrative correnti. I casi incidenti di MC sono stati identificati attraverso referti patologici di atrofia dei villi , ricoveri in tutte le diagnosi (ICD IX 5790) ed ET per MC (I0060). Sono stati identificati ricoveri per malattie infettive e consumo di farmaci antibiotici (ATC: J01*) nel primo anno di vita. Sono stati inclusi neonati con almeno 1 anno di follow-up. Sono stati calcolati incident rate ratio (IRR) per ciascun fattore di rischio utilizzando modelli multivariati di Poisson per identificare possibili fattori di rischio aggiustati per genere ed anno di nascita del neonato. Risultati Sono stati identificati 1,227 soggetti con almeno una diagnosi di MC (di cui 866 con referto istologico) e 202,330 senza MC (tot 29,369,750 mesi persona). Dalle analisi sono emersi alcuni fattori associati all'insorgenza di MC, in particolare il genere femminile: IRR 1.69 (1.51-1.89); il basso peso alla nascita: IRR 1.23 (0.98-1.54); il livello di istruzione superiore (vs elementare/media) della madre: IRR 1.24 (1.10-1.40); ed universitario del padre: IRR 1.36 (1.14-1.61). Al contrario, altri fattori di rischio perinatali come presenza parit\ue0, parti gemellari, parto cesareo, punteggio Apgar non sono risultati associati alla MC. L'aver avuto almeno un ricovero per malattie infettive \ue8 risultato fattore di rischio per successiva diagnosi di MC: IRR 1.39 (1.01-1.92), come l'assunzione di farmaci antibiotici: IRR: 1.24 (1.07-1.43), per la quale \ue8 stato evidenziato un effetto dose risposta (p-trend<0.01). I risultati rimangono simili restringendo i casi di MC a quelli con referto istologico. Conclusione Lo studio ha identificato alcuni fattori di rischio ambientali perinatali o dei primi mesi di vita per insorgenza di MC. In particolare il consumo di antibiotici, supportato da un effetto dose-risposta, e precedenti gastroenteriti batteriche possono giocare un ruolo nello sviluppo precoce di MC attraverso alterazioni della mucosa intestinale. L'effetto \ue2\u20ac\u2dcprotettivo' del livello socio-economico, possibilmente dovuto ad altri fattori di rischio legati allo sviluppo della malattia deve essere ulteriormente investigato

    The reliability of hospital and pharmaceutical data to assess prevalent cases of chronic obstructive pulmonary disease.

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    Identifying chronic obstructive disease (COPD) cases is required to estimate COPD prevalence, to enroll COPD cohorts and to estimate air pollution health effects. Administrative health data are frequently used to identify COPD cases, though their validity has not been satisfactorily assessed. This paper aims to assess the contribution of pharmaceutical data in detecting COPD cases and to estimate the reliability of hospital/mortality databases in detecting COPD cases. Prevalent COPD cases among 35-plus-year-olds were estimated in four Italian areas in 2006 from hospital/mortality registries and adding pharmaceutical data. Age-specific and age-standardized prevalence rates were calculated in each area. Internal validity of COPD diagnoses from hospital and mortality databases was assessed. Pharmaceutical database was used to confirm the hospital/mortality COPD cases and to examine the selection and misclassification of hospitalized cases. Possible misclassification between COPD and asthma cases was estimated using hospital data. Prevalent COPD cases were 77,098 from hospital/mortality registries, 172,357 when respiratory prescriptions were added. Prevalence ranged from 4.0%-6.7%. Only 22.7% of pharmaceutical COPD cases were hospitalized or died and only 37.2% of hospital/mortality cases consumed respiratory medicines; this last proportion increased to 64.5% among the older cases with a principal diagnosis. COPD cases with a contemporary asthma diagnosis were 3.1%. We found that pharmaceutical data increases COPD prevalence estimates 2.2-2.5 times. Hospitalization does not necessarily indicate COPD severity, COPD as a principal diagnosis confirmed with medicine prescription more likely represented true cases. Misclassification affects asthma cases to greater extent than COPD cases

    Progetto multicentrico nazionale di coorti di nascita con informazioni da archivi CEDAP e record linkage di flussi amministrativi correnti

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    Introduzione I dati del Certificato di assistenza al parto (CEDAP) presentano informazioni individuali sui nuovi nati, sul livello socio-economico dei genitori, assistenza in gravidanza, modalità di travaglio e parto, di rilevanza per costituire coorti di nati da seguire nel tempo ed identificare possibili fattori di rischio perinatali o nei primi anni di vita. Sono già in corso esperienze locali di utilizzo delle schede CEDAP linkate a flussi sanitari per diverse finalità. Obiettivo L’obiettivo generale del progetto è quello di costituire una base dati multicentrica di coorti di nati con informazioni da archivi CEDAP standardizzata per alcune variabili di interesse e linkata a fonti informative correnti per valutare possibili fattori di rischio alla nascita o nei primi anni di vita. Rispetto ad analisi precedentemente condotte in alcune aree, questo progetto avrà il vantaggio di poter confrontare in modo standardizzato diverse realtà a livello nazionale, aumentare la potenza statistica dello studio e valutare alcuni outcome di salute utilizzando flussi correnti non precedentemente esaminati. All’interno di questo ampio obiettivo andranno definiti obiettivi specifici secondo gli interessi del gruppo e la rilevanza scientifica. Metodi È stata valutata la fattibilità del progetto in alcuni centri che avevano già lavorato con archivi CEDAP o mostrato un interesse al progetto e con disponibilità di tali dati. Sono state richieste alcune informazioni sulla popolazione di nati residenti, disponibilità temporale dell’archivio CEDAP (assieme a informazioni sul tracciato record) e di altri flussi informativi correnti, e la possibilità di record linkage (RL) dei principali flussi informativi con l’archivio CEDAP. Risultati I centri che hanno mostrato un interesse al progetto sono: Venezia, Rovigo, Trento, Torino, Firenze, Roma, Regione Umbria, Regione Emilia-Romagna, Regione FVG (in fase di valutazione Pisa, Brindisi) per una popolazione di circa 102,000 nuovi nati residenti nel 2009 (periodo 2002-2012 ~1 milione di nati). I dati CEDAP sono disponibili dall’anno 1989 in FVG mentre dal 2005 per Venezia e Umbria. La disponibilità di flussi sanitari correnti (ricoveri (SDO), certificati di morte (CM), farmaceutica (F), specialistica ambulatoriale (SA), pronto soccorso, esenzioni ticket, registro tumori, anatomia patologica, registro vaccinale) è risultata eterogenea nei diversi centri, ma le fonti principali (SDO, CM, F, SA) sono disponibili in tutti i centri almeno dai primi anni 2000. Il RL tra CEDAP e altri flussi è già stato effettuato a Torino, Venezia, Roma e Regioni Umbria, Emilia- Romagna e FVG anche se con modalità diverse. Sono state individuate variabili comuni nelle sezioni relative a madre, padre, gravidanza,travaglio, parto e neonato e relative codifiche per ogni centro. Conclusioni Si sta costituendo una rete multicentrica nazionale di coorte di nuovi nati. L’inclusione nel progetto di altri centri in possesso di dati CEDAP è possibile e auspicabil
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