99 research outputs found

    Discovering the landscape by cycling: A geo-touristic experience through italian badlands

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    Today, more than ever, it is necessary to adopt an innovative approach to studying and educating the public about territorial sciences. The complex link connecting Earth and society has to be rediscovered, by raising awareness about environmental balances, resources, and risks. The best way, scientifically and culturally, to tackle the problem of sustainable development, is to adopt a methodological approach that includes the fundamental elements of communication, public education and training. Geotourism is a modern and powerful way of informing the general public about geological sciences. Landscape ecology offers new approaches in the field of scientific research, while on the socio-political front, the European Landscape Convention ratifies its essential functions on the cultural, ecological, environmental and social levels. Geographical information system (GIS) technology provides us with powerful communicative tools, suitable for creative and flexible use. We will examine the geo-touristic potential of the “Calanchi” (Badlands) areas in Basilicata region, particularly significant since it is representative of the socio-environmental balance of the territory. An original integration between the landscape, cycling and tourism offers new perspectives on the local economy

    A database of the coseismic effects following the 30 October 2016 Norcia earthquake in Central Italy

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    We provide a database of the coseismic geological surface effects following the Mw 6.5 Norcia earthquake that hit central Italy on 30 October 2016. This was one of the strongest seismic events to occur in Europe in the past thirty years, causing complex surface ruptures over an area of >400 km 2. The database originated from the collaboration of several European teams (Open EMERGEO Working Group; about 130 researchers) coordinated by the Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. The observations were collected by performing detailed field surveys in the epicentral region in order to describe the geometry and kinematics of surface faulting, and subsequently of landslides and other secondary coseismic effects. The resulting database consists of homogeneous georeferenced records identifying 7323 observation points, each of which contains 18 numeric and string fields of relevant information. This database will impact future earthquake studies focused on modelling of the seismic processes in active extensional settings, updating probabilistic estimates of slip distribution, and assessing the hazard of surface faulting

    Gestational Exposure to Low Dose Bisphenol A Alters Social Behavior in Juvenile Mice

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    Bisphenol A (BPA) is a man-made compound used to make polycarbonate plastics and epoxy resins; public health concerns have been fueled by findings that BPA exposure can reduce sex differences in brain and some behaviors. We asked if a low BPA dose, within the range measured in humans, ingested during pregnancy, would affect social behaviors in prepubertal mice. We noted sex differences in social interactions whereby females spent more time sitting side-by-side, while males engaged in more exploring and sitting alone. In addition BPA increased display of nose-to-nose contacts, play solicitations and approaches in both sexes. Interactions between sex and diet were found for self grooming, social interactions while sitting side-by-side and following the other mouse. In all these cases interactions were produced by differences between control and BPA females. We examined brains from embryos during late gestation to determine if gene expression differences might be correlated with some of the sexually dimorphic or BPA affected behaviors we observed. Because BPA treatments ended at birth we took the brains during embryogenesis to increase the probability of discovering BPA mediated effects. We also selected this embryonic age (E18.5) because it coincides with the onset of sexual differentiation of the brain. Interestingly, mRNA for the glutamate transporter, Slc1a1, was enhanced by exposure to BPA in female brains. Also we noted that BPA changed the expression of two of the three DNA methyltransferase genes, Dnmt1 and Dnmt3a. We propose that BPA affects DNA methylation of Sc1a1 during neural development. Sex differences in juvenile social interactions are affected by BPA and in particular this compound modifies behavior in females

    Fattori predisponenti nei fenomeni di debris flows dell’Appennino umbro-marchigiano, versante adriatico (Italia centrale).

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    Nell’ultimo decennio l’aumentata frequenza di occorrenza di eventi parossistici nel territorio montano e la conseguente interferenza con le strutture antropiche del territorio stesso hanno generato un maggior interesse, sia nell’ambito della pura ricerca scientifica che nell’ambito delle attività di pianificazione territoriale, verso i fenomeni di debris flows. Lo studio sulle colate detritiche del versante adriatico dell’Appennino calcareo umbro-marchigiano, ha permesso di verificare come tali eventi siano costantemente presenti, con ricorrenze a volta stagionali, ed abbiano costituito un elemento morfodinamico molto importante nell’evoluzione quaternaria del paesaggio montano. In particolare essi, si verificano prevalentemente durante il periodo primaverile a seguito di piogge intense alle quali si sommano eventi di scioglimento delle nevi, e in misura minore, durante l'autunno, collegate con piogge abbondanti. La maggior parte di tali fenomeni si producono lungo un pendio molto ripido, caratterizzato nella sua parte superiore da una notevole quantità di detriti, stratificati o no, facilmente rimobilizzabili, e dove il substrato è caratterizzato da intensa fratturazione e/o tettonizzazione. In alcuni casi è possibile verificare come questi processi utilizzino vecchi canaloni di valanga al cui interno è presente detriti sciolto, facilmente rimovibile. Tale studio, pur presentando limitazioni da un punto di vista idrodinamico (dinamica di trasporto dei sedimenti, valutazione delle soglie di innesco dei debris flows, ecc.), rappresenta un primo passo nello studio di tali fenomeni che, pur essendo alquanto frequenti e caratteristici di quest’area dell’Appennino umbro-marchigiano, purtroppo sono stati poco studiati, soprattutto in funzione della loro notevole pericolosità. Da tali presupposti e dai risultati ottenuti con il presente studio, sarà possibile effettuare considerazioni e valutazioni di tipo pianificatorio sulle aree soggette o comunque interessate da tali eventi, con il fine di predisporre adeguati interventi di mitigazione e di salvaguardia di un territorio, che se pur ancora poco antropizzato, tuttavia risulta ad elevato rischio idrogeologico, soprattutto per tale tipologia di fenomeni

    Progettazione degli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati

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    Il fenomeno della continua immissione di sostanze inquinanti e di rifiuti in genere nell’ambiente si sta tristemente proponendo all’attenzione di massa come uno dei maggiori problemi per un futuro sviluppo ecosostenibile del territorio nazionale e non solo. In particolare i siti inquinati rappresentano una delle principali emergenze ambientali dell’intera penisola italiana ed in particolare della Regione Marche, in virtù della consistente presenza nel territorio degli stessi, dei non trascurabili rischi di inquinamento, e soprattutto in virtù delle ingenti somme necessarie per bonificare in modo corretto tali siti, molto spesso in assenza di interventi da parte dei soggetti obbligati. Il DM 471/99, attuativo dell’art.17 del Dlgs 22/97 (il cosiddetto Decreto Ronchi), oltre a definire quando un sito risulta inquinato e soggetto quindi a bonifica, fornisce i criteri oggettivi per una corretta applicazione delle procedure dei siti inquinati. All’art.2 si legge: “Sito inquinato: sito che presenta livelli di contaminazione del suolo o del sottosuolo o nelle acque superficiali o nelle acque sotterranee tali da determinare un pericolo per la salute o l’ambiente. E’ inquinato il sito in cui anche una sola delle sostanze inquinanti ivi riscontrate risulta superiore ai valori limiti stabiliti nel presente D.M.”. Una corretta pianificazione ed esecuzione delle indagini costituisce, quindi, il presupposto fondamentale per la individuazione e la ricostruzione del modello concettuale del fenomeno di contaminazione, sia esso in atto che pregresso. In questo contesto che nell’a.a. 2001/02 è nato il Master Universitario di II livello in “Progettazione degli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati”, attivato presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Camerino, in collaborazione con l’Ordine dei Geologi della Regione Marche. E’ motivo di soddisfazione elencare quali patrocinanti l’iniziativa, unica a carattere nazionale, il Ministero dell’Ambiente, la Regione Marche, l’Amministrazione Provinciale di Macerata, l’ARPA Marche, l’API di Falconara marittima, l’AQUATER di San Lorenzo in Campo, l’ENEA di Casaccia-CRE, la SIGEA, i Consigli Nazionali dei Geologi e dei Chimici. Con tale Master, in virtù della mancanza nel panorama professionale di una figura con le competenze fortemente a connotazione interdisciplinare di cui sopra, il Dipartimento di Scienze della Terra di Camerino si è prefisso lo scopo di formare professionisti esperti per una gestione completa di un progetto di bonifica di un sito inquinato, dalla caratterizzazione iniziale del sistema, alle successive indagini, fino alle fasi finali del disinquinamento. Il tutto perfettamente in linea con le direttive del DM. 471/99 che, all’art.4, comma 4, precisa l’iter tecnico-amministrativo con il criterio prevalente della “riduzione della movimentazione, il trattamento nel sito ed il riutilizzo del suolo e dei materiali di riporto sottoposti a bonifica”. Il Master universitario si propone sicuramente come il più valido e completo strumento per la formazione professionale in questo settore specifico della gestione dell’ambiente e del territorio, abbracciando competenze differenti nel campo della geologia e della chimica (principalmente), ma anche della biologia, della botanica, dell’ingegneria e delle scienze ambientali s.l. A differenza di altri corsi di aggiornamento o tematici su aspetti specifici e limitati del problema, in un periodo poi in cui la parola ambientale viene usata più o meno indiscriminatamente per valorizzare le iniziative sul territorio da parte di soggetti diversi, il Master universitario presenta dei requisiti ineguagliabili a livello qualitativo. Il Master, della durata complessiva di un anno e aperto ai laureati nelle discipline scientifiche, prevede un percorso formativo suddiviso in quattro moduli che sono articolati in lezioni frontali in aula e laboratorio, lezioni FAD off/line, visite a cantieri e stage finale, presso Strutture di ricerca, Impianti, Enti, ecc. A sottolineare l’elevata impronta specialistica ed il taglio professionale dato al Master è stata la realizzazione di giornate monotematiche dal contenuto fortemente tecnico e specialistico, tenute da esperti di Aziende del settore dei siti inquinati e del disinquinamento s.l., attraverso percorsi formativi che contemplano la descrizione di interventi specifici e/o la visite di aree a rischio, che porteranno sicuramente un contributo fondamentale alla formazione dei candidati. Analogamente molte Aziende ed Enti hanno manifestato la loro disponibilità ad accogliere gli iscritti al Master per il periodo di stage che hanno permesso una più efficace presa di coscienza delle problematiche da affrontare sia da un punto di vista prettamente tecnico che amministrativo; in particolare sono state conclusi accordi con: Sviluppo Italia del Ministero dell’Ambiente, il Corpo Forestale dello Stato – Direzione regionale di Ancona, Unione Petrolifera di Roma, Centro RicercAmbiente dell’Università di Camerino, Api di Falconara Marittima, ENEA di Casaccia-CRE, la Regione Marche, ARPA Marche, ARPA Veneto, Golder Associates di Torino, Proger di Pescara, ENSR di Milano, Petrolchimica di Rimini, Vaneco Valori Ambientali srl di Roma, Legambiente Marche, CAE di Ancona, ECOQuality di Spinetoli. Al termine del Master è stato rilasciato, dall’Università degli Studi di Camerino, un attestato di frequenza, con indicazione del profitto, previa verifica dell’apprendimento attraverso la discussione del progetto individuale realizzato durante lo stage ed il lavoro autonomo, da parte del Comitato Scientifico del Master. Tale attestato, con valore legale accademico, attribuisce anche 60CFU ai sensi della nuova riforma universitaria. Al fine di garantire una qualità sia scientifico-tecnica che didattica al Master stesso e quindi una formazione altamente professionale nonché amministrativa il Comitato Scientifico vede la partecipazione di esperti nel settore del disinquinamento. Tale Comitato Scientifico è così composto: Prof. Pucciarelli, Prof. G. Crema, (UNICAM); Dott.ssa Quercia (APAT); Dott. Busuoli (ENEA – Divisione TEIN); Dott. Petruzzelli (CNR di Pisa); Dott. Paoloni (ARPAM); Ing. Mezzadri (API); Ing. Battistelli, Dott. Crestaz, (ex AQUATER S.p.A.); Dott. Mariotti (Sviluppo Italia), Dott. Aglietto (Direttore scientifico rivista “Siti Contaminati”). Al Master, nelle tre edizioni finora svolte (a.a. 2001/02, 2002/03 e 2003/04), hanno partecipato oltre 70 studenti provenienti da diverse regioni italiane: di essi molti attualmente sono inseriti, a tempo indeterminato, in Aziende e/o Enti che operano nel settore del disinquinamento. In particolare, l’edizione del 2003/04 del Master, finanziato con i Fondi Sociali Europei, e che ha visto la partecipazione di 15 studenti più 4 studenti uditori, ha permesso l’attivazione di contratti a tempo determinato e/o assunzioni definitive a circa il 50% dei partecipanti, dimostrando, sia la crescente attenzione verso le tematiche del disinquinamento sia la necessità di avvalersi di personale altamente specializzato in settori tecnico-operativi multidisciplinari

    Ricognizioni nel territorio comunale di Ascoli Piceno: nota su un progetto interrotto

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    Gli Autori illustrano i risultati di una campagna di ricognizioni topografiche svoltasi nel territorio comunale di Ascoli Piceno, unitamente ad un'analisi delle caratteristiche geomorfologiche dell'area. I risultati raggiunti documentano una serie di cospicui insediamenti rustici di et\ue0 romana distribuiti in vari settori della vallata del fiume Tronto e delle aree collinari su essa gravitanti. Resti di insediamenti medievali sono inoltre stati individuati sul bordo delle scarpate fluviali collocate sulla sinistra idrografica

    La comunicazione e la divulgazione delle Scienze della Terra per la prevenzione e riduzione dei rischi geologici

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    Territorial and environmental problems, ever more delicate and dramatic in our country, require, now more than ever, the constant presence of the geologist in all the social, cultural, economic and territorial contexts. It is necessary to act with greater authority, and involve the society, making the public aware of the real status of the land: how the territory can be both a source of risk or a resource. Knowledge is the key tool: the diffusion of scientific heritage, using topics well known and appreciated, more accessible to the public, may represent one of the new goals for the geologist. Sharing knowledge allows to reach the common aim of territorial safety and a shared well-being. The natural and cultural Landscape is everywhere, often it needs to be recognized as a heritage and to be protected, in order to become a resource: the quality of landscape impinges on individual and social well-being; moreover, as finally ratified in the European Landscape Convention (2000) “Landscape is an essential element of quality of life and cooperates in the development of local cultures”. The key role of the landscape is in its perceptive and symbolic power: it’s what mankind interacts with, from the first contact with the environment, source of resources, risk, emotions. The social-economical scenario of an area is strictly linked to the geological one. A proper technical and cultural approach to the problem of the natural and cultural management, requires a multidisciplinary methodology that aims at a balance between use and respect, in order to reach a development sustainable for both the environmental and social systems. By integrating different information about the geo-morphological arrangement and the land use of a region, it is possible to reach a complete knowledge of the territory: the use and application of geological maps and other cartographic products GIS based, as well as their integration with similar analytical experiences, in order to compare the results of the multi-thematic studies and to suggest new strategies, aiming to a common solution for the social-environmental problems. Overlaying the thematic maps, the gathered data and the elaborated indicators, it is possible to reach a set of tools useful for a balanced territorial management. In Italy, a very important GIS-based tool to represent the territory is the “Carta della Natura” (“Map of Nature”, presently coordinated by the ISPRA) that aims at assessing the state of the environment in the entire Italian territory, analyzing Landscape. The methodology follows a holistic approach, taking into consideration all the components of a landscape and then integrating the information. In the “Carta della Natura” project, the entire Italian territory is studied at different scales of analysis, performing the recognition and the evaluation of the territorial reference units. All of the units, at the different scales, are identified through an integrated study and synthesis of the composition and pattern of the elements that constitute their physiognomy. Each unit, at the different scales, is evaluated in terms of Environmental Value and Territorial Vulnerability. The total value of the environmental units at the different analysis scales, is the result of the superposition of environmental, economic, social and cultural values. The results of the territorial evaluation can be finally expressed by simple indexes and represented by classes of values: in this way, they form complete tools for the knowledge and management of the territory, very useful to find and recognize the sites to be submitted under special protection, as geological and environmental heritage sites. The areas with a high rank of environmental value and fragility, enriched by the presence of cultural elements, suggest a need of a special protection and exploitation. The strategies for the protection will be headed for the most appropriate actions, working on the sensitivity and the anthropic pressure factors. The application of these so-called environmental indicators in the recognition of the geological and geo-environmental heritage becomes very useful in the proceedings of planning and development of a region. The basis of any balanced management of land and a true participatory democracy, must be based on knowledge and one of the most important tools is the dissemination of scientific heritage in order to achieve shared and consolidated awareness. Referring to the latest dramatic events in Italy, emerged the need to create a new kind of communication that can activate a wider and conscious target, providing society with correct and clear information on the geo-environmental scenarios of our country. The ethic vocation of the geologists appears clear and strictly connected to the professional mission. There is an obvious need for a new approach to the problems related to the complex context that now shows us a planet going beyond the critical point. A holistic approach is imperative to study the planet, a method that considers environmental and social ecosystem on the whole, providing all policy makers with a realistic view of the situation and the possible developments. A big problem for scientists and mankind, is the prediction of disasters. Knowing what is going to happen, as accurately as possible, is the key to be able to provide an effective warning of the population and plan action to safeguard people and properties. It can be said that the most balanced approach to the problem is based on prevention, referring to all the components, tot the responsibilities, to the fundamental element of consciousness, then knowledge , the disclosure of education. The scientists study all the possible aspects of disasters, through mathematical models that simulate the mechanisms and processes that determine the occurrence of a catastrophic event, its evolution, the resulting damage. But we are able to know what will happen, but where, when and how, sometimes only partially, for limits or differentiated availability of technology. It could be interesting to recall some points of the recent State of The Planet Declaration: “Humanity’s impact on the Earth system has become comparable to planetary-scale geological processes such as ice ages. Consensus is growing that we have driven the planet into a new epoch, the Anthropocene, in which many Earth-system processes and the living fabric of ecosystems are now dominated by human activities”
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