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Apparato genitale femminile dell'ovino sardo: alterazioni anatomo patologiche e ipofeconditĂ
A survey was carried out on ovine female genital tracts collected from slaughtered Sardinian sheep. Of 1177 apparata, 293 showed different lesions in various sites, 76 of which were considered as a cause of sterility or ipofecundity. The AA. report the frequency of trombosis and fribrous calcification in ovarian and uterine arteries
Un Infrequente caso di "spindle cell tumor" a localizzazione splenica primaria in un cane: rilievi citologici ed istopatologici, osservazioni istochimiche ed immunoistochimiche
Tutti i tumori fusocellulari derivano
verosimilmente da una unica cellula staminale
mesenchimale pluripotente. Macroscopicamente e
microscopicamente i tumori delle cellule
muscolari lisce e i tumori del tessuto connettivo
fibroso, si presentano morfologicamente simili.
Abbiamo ritenuto
interessante riferire su un cane meticcio, maschio,
di quattro anni sottoposto ad eutanasia dopo aver
mostrato letargia, anoressia e perdita di peso. Alla
necroscopia si osservava una voluminosa
neoformazione splenica di colore biancastro, dura
e di consistenza fibrosa. Il fegato si presentava
notevolmente aumentato di volume con numerose
neoformazioni di piccole e medie dimensioni.
Diversi campioni appartenenti agli organi
sopramenzionati, venivano sottoposti ad una
prima osservazione citologica. Parte di questi,
dopo fissazione in formalina venivano inclusi in
paraffina. Sezioni di 3-5 ÎĽ erano sottoposte a
colorazioni ordinarie e speciali (H. E., tricromica
di Mallory Azan e Van Gieson). Si eseguivano
prove immunoistochimiche utilizzando il seguente
algoritmo anticorpale: anti pan-citocheratine, anti
vimentina, anti fattore VIII, anti-αactina L, anti
desmina, anti CD 15, anti S-100.
La
neoplasia, altamente infiltrante, era costituita da
ampi fasci intrecciati di cellule allungate
fusiformi, fibroblastosimili, a moderato indice
mitotico, disposte in maniera ordinata, a spina di
pesce. Esse risultavano positive alla vimentina e
alla αactina L e negative alla desmina. Dette
caratteristiche ci consentivano di formulare
diagnosi di fibrosarcoma, neoplasia a infrequente
localizzazione splenica primaria, e di identificare
come metastasi della stessa, le neoformazioni
riscontrare a livello epatico
Liposarcoma pleomorfo a localizzazione mammaria in un cane = Canine pleomorphic liposarcoma of mammary gland
Liposarcoma is the most common malignant soft tissue tumors in humans, whereas in dog is an uncommon
neoplasm of all skin and subcutaneous tumors. Lipocytic tumors have been categorized as atypical lipoma,
well differentiated liposarcoma, myxoid liposarcoma and pleomorphic liposarcoma
Indagini istologiche, immunoistochimiche e immunobiochimiche in capre clinicamente sane provenienti da un focolaio di scrapie
Nel corso del 2003, nell’ambito del piano di
sorveglianza passiva sulle Encefalopatie
Spongiformi Trasmissibili (TSEs), per la prima
volta in Sardegna, è stata diagnosticata
istologicamente ed immunoistochimicamente la
scrapie in una capra. Il soggetto proveniva da un
gregge nel quale da 2 anni si manifestava una
patologia polimorfa caratterizzata talvolta da
sintomi neurologici e da una mortalitĂ intorno al
20%. Sulla base della legge attualmente in vigore
in Italia si è proceduto all’abbattimento di tutte le
capre presenti in allevamento (n = 93). Durante
l’abbattimento venivano prelevati da ciascun
capo obex, linfonodi retrofaringei e tonsille.
L’esame istologico dell’obex non evidenziava
quadri lesivi di tipo spongiforme mentre l’esame
immunoistochimico del tessuto nervoso e linfatico
evidenziava la presenza di cinque soggetti nello
stato pre-clinico della malattia
PCR <i>in situ</i> per Maedi Visna Virus: comparazione fra tecniche "dirette" e "indirette"
La PCR in situ (IS-PCR) è una tecnica impiegata presso numerosi laboratori di
patologia molecolare, ormai quasi routinariamente, allo scopo di evidenziare
DNA o RNA genomico, batterico e virale.
Attualmente, le procedure utilizzate sono di tipo "diretto" o "indiretto": le prime marcano le sequenze di interesse giĂ durante la fase di
amplificazione mentre le seconde, dopo una PCR in assenza di marcatori,
impongono il successivo impiego di sonde geniche contenenti le molecole
rivelatrici. In letteratura sono comparsi studi basati su entrambi gli approcci, ma
è opinione diffusa che le tecniche "dirette" possano causare la comparsa di
segnali aspecifici dovuti all'attivitĂ primer-indipendente della TAQ polimerasi.
Allo scopo di verificare l'affidabilitĂ di procedure "dirette" di recente
proposizione, abbiamo eseguito prove di PCR in situ per Maedi Visna Virus su
tessuti polmonari e mammari ovini naturalmente infetti e su controlli negativi
etero- e intraspecifici. In parallelo sono state eseguite tecniche "indirette" da
lungo tempo in uso presso il nostro laboratorio
Recettori per estrogeni e progesterone in tumori mammari di cagna
Con la presente indagine si è inteso: a) verificare l’applicabilità di alcuni monoclonali nell'immunolocalizzazione di recettori per estrogeni e progesterone; b) valutare l’espressine di tali ricettori in differenti tipologie neoplastiche, anche in rapporto con il livello di positività di nuclear antigen (Mib-1); c) sottoporre i risultati a elaborazione statistica allo scopo di verificare la significatività delle medie di espressione e delle correlazioni
Associazione adenocarcinoma polmonare ovino-maedi in polmoni ovini naturalmente infetti: topologia di Jaagsiekte sheep retrovirus
L'Adenocarcinoma Polmonare Ovino (OPAC) o Adenomatosi Polmonare, è un
tumore contagioso dei piccoli ruminanti a lento sviluppo e basso indice di
metastatizzazione, il cui agente eziologico è un retrovirus tipo-D denominato
Jaagsiekte Sheep Retrovirus (JSRV). Nel il 10% circa dei casi, la patologia
risulta associata a pneumopatie interstiziali croniche causate da Maedi Visna
Virus (MVV), lentivirus tipo-B responsabile anche di lesioni encefaliche,
mammarie e articolari (1). L'esistenza e la qualitĂ di eventuali sinergie fra i due
virus è stata più volte sospettata ma non ha ancora trovato convincenti
conferme sperimentali.
Con l'obiettivo di verificare la distribuzione cellulare di JSRV in corso di OPAC
associato a Maedi, abbiamo condotto prove ibridocitochimiche ed
immunoistochimiche su polmoni ovini naturalmente infetti dai due virus e su
controlli negativi e di reagente. Sono stati utilizzati a tal scopo: i) un protocollo di
PCR-in situ specifico per DNA provirale di JSRV esogeno (Sanna et al, 2001);
ii) un anticorpo policlonale sviluppato contro il major capsid antigen (MCA) di
JSRV e gentilmente messo a disposizione dal Dr. Chris Cousens del Moredun
Research Institute, Edinburgh (UK)
Rivelazione <i>in situ</i> di mRNA di SERV (Sheep Endogenous Retrovirus) su tessuti di feto ovino: risultati preliminari
Una delle caratteristiche più dibattute dell’adenomatosi polmonare è costituita dalla sua presunta incapacità di indurre fenomeni immunitari e, in particolare, di stimolare la produzione di anticorpi circolanti. Tale fenomeno sarebbe dovuto all’interferenza immunologia fra l’agente causale, Jaagsiekte Retro-Virus (JSRV) con particolari sostanze endogene denominate, per analogia, Sheep Endogenous Retrovirus (SERV).
Appare comunque chiara, al di là dell’insorgenza di meccanismi immunodepressivi, l’importanza di un’eventuale capacità trascrittiva di SERV durante la vita intrauterina: la sintesi di proteine JSRV-like potrebbe infatti interagire negativamente con la produzione di risposte immunitarie nei confronti dell’agente eziologico dell’adenoma polmonare.
Con l’obiettivo di chiarire questo particolare aspetto, abbiamo messo a punto una tecnica di ibridazione in situ atta a rivelare l’RNA di SERV su tessuti di feto e di placenta ovina
Complesso ipertrofia mammaria-fibroadenoma nel gatto: osservazioni anatomo-istopatologiche e immunoistochimiche
Il “complesso ipertrofia mammaria-fibroadenoma” (MH-FC) è una mastopatia caratterizzata da una proliferazione displastico/neoplastica degli acini, dei dotti e dello stroma mammario con rapido e considerevole aumento di volume dell’organo. La patologia, di cui sono stati descritti casi di regressione spontanea (Mendel et al., 1973) non è correlata a fattori di razza ma tende a manifestarsi soprattutto nei soggetti di età inferiore ai 2 anni. I realtà il complesso fibroadenoma- ipertrofia mammaria sembra dipendere dalla stimolazione endogena e/o esogena di tipo progestinico
Epidemiological patterns of asbestos exposure and spatial clusters of incident cases of malignant mesothelioma from the Italian national registry
Abstract
BACKGROUND:
Previous ecological spatial studies of malignant mesothelioma cases, mostly based on mortality data, lack reliable data on individual exposure to asbestos, thus failing to assess the contribution of different occupational and environmental sources in the determination of risk excess in specific areas. This study aims to identify territorial clusters of malignant mesothelioma through a Bayesian spatial analysis and to characterize them by the integrated use of asbestos exposure information retrieved from the Italian national mesothelioma registry (ReNaM).
METHODS:
In the period 1993 to 2008, 15,322 incident cases of all-site malignant mesothelioma were recorded and 11,852 occupational, residential and familial histories were obtained by individual interviews. Observed cases were assigned to the municipality of residence at the time of diagnosis and compared to those expected based on the age-specific rates of the respective geographical area. A spatial cluster analysis was performed for each area applying a Bayesian hierarchical model. Information about modalities and economic sectors of asbestos exposure was analyzed for each cluster.
RESULTS:
Thirty-two clusters of malignant mesothelioma were identified and characterized using the exposure data. Asbestos cement manufacturing industries and shipbuilding and repair facilities represented the main sources of asbestos exposure, but a major contribution to asbestos exposure was also provided by sectors with no direct use of asbestos, such as non-asbestos textile industries, metal engineering and construction. A high proportion of cases with environmental exposure was found in clusters where asbestos cement plants were located or a natural source of asbestos (or asbestos-like) fibers was identifiable. Differences in type and sources of exposure can also explain the varying percentage of cases occurring in women among clusters.
CONCLUSIONS:
Our study demonstrates shared exposure patterns in territorial clusters of malignant mesothelioma due to single or multiple industrial sources, with major implications for public health policies, health surveillance, compensation procedures and site remediation programs