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    Una Prefazione nel contesto del 13 novembre

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    Come regolarsi verso le minoranze, ordinarsi coesi nelle società multiculturali e multireligiose dei giorni nostri? Domanda angosciosa e drammatica al cospetto dell’orrenda strage di Parigi, che ho negli occhi mentre scrivo. Come gli altri di cui continua la scia sanguinosa, da Charlie Hebdo fino all’11 settembre di New York, quest’ultimo atto terroristico mira a distruggere i valori fondamentali delle nostre società: la dignità della vita, la libertà, la solidarietà, la pace. Guerra, infatti, è la parola che si sente risuonare. “Siamo in guerra”, s’ode da ogni angolo dell’Occidente. “Guerra!”, allora, dev’essere la risposta, innanzitutto nei territori dominati dalle organizzazioni terroristiche: come se dopo la seconda guerra mondiale con la Carta delle Nazioni Unite non avessimo attributo al Consiglio di sicurezza l’azione di polizia internazionale proprio per evitare il “flagello della guerra”. E un atteggiamento bellico anche sul piano interno: tolleranza zero, chiusura dei confini, legislazione dell’emergenza e misure estreme di polizia nei nostri paesi, dove attraverso le comunità d'immigrati, magari ormai di seconda o terza generazione, s'infiltrano i terroristi. La casa bruc

    Sicurezza e prevenzione del terrorismo cosiddetto islamista: il disagio della libertĂ 

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    SOMMARIO: 1. La nuova retorica della sicurezza - 2. Il terrorismo cosiddetto islamista - 3. Il diritto penale preventivo e la libertà religiosa - 4. Deradicalizzazione e/è laicità - 5. Sicurezza e libertà: per un orientamento costituzionale. Security and Prevention of so-called Islamic Terrorism: Freedom and its discontents ABSTRACT: Security is becoming the priority of the western politics because of the international terrorism, so called Islamic terrorism. The preventive character that the criminal law takes in order to fight it risks hiting the religious freedom of the citizens, misinterpreted as participation to terroristic groups. The risk is high when the prevention measures consist in the deradicalization, read as religious re-education in unfundamentalist direction. In the constitutional State of law, a fair deradicalization has to aim only to the re-education about the separation between politics and religion so as to not prejudice the right of religious freedom

    La sussidiarietĂ  tra poteri pubblici e formazioni sociali religiose

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    il principio di sussidiarietà, in orizzontale e in verticale, tocca i rapporti anche tra i poteri pubblici e le formazioni sociali religiose. Esso è idoneo a modificre il criterio di competenza stabilito dall'art. 7 cost. in nome di criteri mobili come l'efficienza e l'efficacia dell'azione. Nel saggio si mettono a fuoco le possibilità e i problemi di coerenza tra i due criteri

    Diritto di satira e libertĂ  di religione

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    Relazione svolta al convegno sul tema La libertà di manifestazione del pensiero e la libertà religiosa nelle società multiculturali, organizzato a Cosenza dalla Facoltà di scienze politiche dell’Università della Calabria il 7 aprile 2008

    Poteri pubblici e laicitĂ  delle istituzioni: i giudici

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    Testo della relazione svolta al convegno organizzato dagli allievi del prof. Sergio Lariccia in Roma il 7 novembre 2007 su “Poteri pubblici e laicità delle istituzioni. Sessant’anni di esperienza costituzionale”, di prossima pubblicazione negli Atti relativi.SOMMARIO: 1. A Sergio Lariccia - 2. Come eravamo - 3. Gli anni ’50 e ’60: la notte fonda della laicità come eguaglianza - 4. La svolta divorzista: la laicità come distinzione degli ordini - 5. Il regressus degli anni ’70 - 6. In vista della revisione concordataria degli anni ’80 – 7. La risalita degli anni ’90: la laicità come non confessionalità - 8. P.M. e C.S.M.: la laicità nell’amministrazione della giustizia – 9. L’ultima giurisprudenza e le prospettive della laicità

    La tutela dei beni culturali di interesse religioso tra Costituzione e convenzioni con le confessioni religiose

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    Il contributo è destinato alla pubblicazione negli Atti del Convegno sul tema “Beni culturali di interesse religioso. Tutela ed esigenze di culto”, organizzato dall’Accademia nazionale di scienze lettere e arti di Modena e da Italia nostra, tenutosi a Modena il 17 maggio 2012.SOMMARIO: 1. La Costituzione culturale – 2. L’Accordo culturale - 3. Dalle esigenze di culto alle esigenze religiose – 4. L’armonizzazione della tutela – 5. La legificazione delle disposizioni armonizzate – 6. Il modulo procedimentale dell’accordo – 7. La differenza con gli accordi della p.a. con altri soggetti – 8. Implicazioni e limiti: a) delle esigenze religiose – 9. (Segue): b) delle esigenze di conservazione del patrimonio artistico – 10. Il principio di laicità come criterio di ripartizione delle competenze.ABSTRACT:The preservation of the cultural goods of religious interest according to the Italian Constitution and the Conventions with a few religious denominationsAccording to the Italian Constitution the preservation of the cultural goods falls within the authority of the State. Yet, when these goods assume a religious importance, according to the conventions with a few religious denominations – among witch mainly the Catholic Church –, the competence is also of those Organizations. This paper aims to demonstrate that the notion of “religious reasons” is broader than “cult reasons” and therefore the authority of the State is more limited than in the past time. The Author maintains that the constitutional principle of laicity must act as guide-line about the competence disposition and illustrates this theory with particular reference to a leading case of liturgical modification of a cathedral. Keywords: cultural goods – religious interest – cult reasons - Italian Constitution – Catholic Church - laicit

    I problemi pratici della libertĂ  religiosa

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    Il testo del contributo - accettato dal Direttore – riproduce (a seguito del riversamento del testo registrato, con soli adattamenti formali e perciò senza note) della replica dell’A. nel corso della tavola rotonda sul libro Diritto pubblico delle religioni. Eguaglianza e differenze nello Stato costituzionale, il Mulino, Bologna, 2012, tenutasi a Roma il 17 dicembre 2012 nella sala Koch del Senato della Repubblica, con la partecipazione - dopo il saluto introduttivo del Presidente Renato Schifani e la lettura del messaggio del Vice-presidente sen. Vannino Chiti – dei senatori Stefano Ceccanti e Lucio Malan e dei professori Francesco Margiotta Broglio e Cesare Mirabelli. Nel testo sono nominati gli altri interventori nel successivo dibattit

    Il velo delle donne musulmane tra libertĂ  di religione e libertĂ  d'impresa. Prime osservazioni alla sentenza della Corte di giustizia sul divieto di indossare il velo sul luogo di lavoro

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    Il contributo, non sottoposto a valutazione, è pubblicato per la cortesia della Direzione della rivista telematica “Questione Giustizia” (www.questionegiustizia.it), nella quale è apparso il 21 marzo 2017

    L’Europa e i migranti: per una dignitosa libertà (non solo religiosa)

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    SOMMARIO: 1. La preminenza della dignità sulla libertà - 2. La dignità di chi non conta niente: i migranti - 3. Ci può essere libertà senza dignità? - 4. La luterana libertà del cristiano e la sua secolarizzazione - 5. Un’Europa infedele alla sua ispirazione - 6. Analogia dei conflitti politici odierni con quelli religiosi passati - 7. I migranti, banco di prova per l’Europa e per le Chiese - 8. L’attuale condizione dei migranti - 9. La libertà dignitosa come fonte dell’unità politica europea
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