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    Studio litostratigrafico e idrogeologico del settore occidentale della Pianura di Lucca

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    La Pianura di Lucca è sede di un importante acquifero che, in seguito all’espansione sia civile che industriale, è stato oggetto di un massiccio aumento dei prelievi in falda. Da tempo tale acquifero è sovrasfruttato, determinando un consistente abbassamento della superficie piezometrica e quindi il depauperamento della riserva idrica, con conseguenti fenomeni di subsidenza generalizzata e, localmente, di micro-sinkholes. Il presente lavoro di tesi si inserisce nell’ambito di un progetto della Provincia di Lucca, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, riguardante lo sviluppo di un modello numerico dell’acquifero della piana, al fine di realizzare uno strumento operativo che consenta la pianificazione e la gestione equilibrata e sostenibile della risorsa idrica. A tal fine sono stati raccolti, presso l’archivio dell’Ufficio Difesa del Suolo della Provincia di Lucca, dati litostratigrafici e idrogeologici dell’acquifero e del sottosuolo dell’area di studio, rappresentata dalla porzione centro-occidentale della piana; tali dati sono stati elaborati al fine di determinare i modelli geologico e idrogeologico concettuali dell’area in esame, da implementare nel modello numerico di tutta la Piana, sviluppato dalla Scuola Superiore Sant’Anna. Inoltre, sono stati acquisiti in sito i dati piezometrici mensili da gennaio 2010 a gennaio 2011, misurati in circa 43 pozzi/piezometri, utili per il monitoraggio della crisi idrica nella Piana di Lucca e base necessaria per la calibrazione del modello numerico. Per la realizzazione dei modelli geologico e idrogeologico sono state prodotte 15 sezioni litostratigrafiche e altrettante sezioni idrostratigrafiche, che rappresentano un significativo contributo all’aggiornamento dei dati stratigrafici e idrogeologici esistenti. Il sottosuolo dell’area presenta 3 corpi litologici principali: un corpo superficiale costituito dai limi sabbiosi e sabbie limose (localmente noti come “Bellettone”), di alcuni metri di spessore; al di sotto sono presenti le ghiaie e ciottoli, con lenti argilloso-sabbiose soprattutto nel settore meridionale, che rappresenta l’orizzonte acquifero principale. Esso mostra eccellente continuità laterale in tutta l’area, con spessori compresi tra 8 e 35 metri; la base impermeabile dell’acquifero è costituita dalle argille e argille sabbiose pleistoceniche appartenenti al ciclo lacustre di Lucca-Montecarlo-Vinci. I dati piezometrici raccolti, restituiti su apposite mappe, hanno permesso il monitoraggio della falda nell’anno solare 2010; l’analisi ha evidenziato come la superficie piezometrica abbia raggiunto livelli massimi di soggiacenza in novembre e minimi in luglio e agosto. Dall’osservazione delle carte piezometriche si nota inoltre un andamento delle isopieze regolare e ordinato nei settori posti a nord e a sud-est dell’area di studio, mentre si denota un andamento generalmente più irregolare, evidenziato anche dalla presenza di alcuni minimi e massimi, nel settore sud-ovest, verosimilmente riconducibile alla presenza di numerosi campi-pozzi presenti in quest’ultima zona

    DEVELOPMENT OF A SCAFFOLD PLATFORM FOR SINONASAL TUMORS FOR PERSONALIZED THERAPY

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    The objective of this work is to create a platform of scaffolds that are able to reproduce three-dimensional model of some sinonasal tumors. Specifically will be considered epithelial tissue, mucinous tissue and bone tissue. Using biocompatible, biodegradable polymers (i.e. PHBV) and natural polymers (i.e. Collagen and Chitosan) blends will be optimized to be electrospinned to create these fibrous scaffolds capable of mimicking the tissue of interest (epithelial and mucinous). The bone tumor is optimized through the use of 3D-bioprinter with PHB + 5wt% BaTiO3. After a detailed optimization of these blends to be electrospinned, the scaffolds have been realized and characterized through the appropriate analysis as SEM, FT-IR , control of fiber diameters, ecc. The second component of this project entails performing cell cultures on these newly produced tissues and comparing the tissue loaded with tumor cells to those loaded with healthy cells. Tumor cell lines that mimicked the tumor tissues under consideration were employed, and metabolic and morphological activities were examined using suitable biochemical assays

    European Multicenter Study of ET-COVID-19

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    International audienceBackground and Purpose: Acute ischemic stroke and large vessel occlusion can be concurrent with the coronavirus disease 2019 (COVID-19) infection. Outcomes after mechanical thrombectomy (MT) for large vessel occlusion in patients with COVID-19 are substantially unknown. Our aim was to study early outcomes after MT in patients with COVID-19. Methods: Multicenter, European, cohort study involving 34 stroke centers in France, Italy, Spain, and Belgium. Data were collected between March 1, 2020 and May 5, 2020. Consecutive laboratory-confirmed COVID-19 cases with large vessel occlusion, who were treated with MT, were included. Primary investigated outcome: 30-day mortality. Secondary outcomes: early neurological improvement (National Institutes of Health Stroke Scale improvement ≥8 points or 24 hours National Institutes of Health Stroke Scale 0–1), successful reperfusion (modified Thrombolysis in Cerebral Infarction grade ≥2b), and symptomatic intracranial hemorrhage. Results: We evaluated 93 patients with COVID-19 with large vessel occlusion who underwent MT (median age, 71 years [interquartile range, 59–79]; 63 men [67.7%]). Median pretreatment National Institutes of Health Stroke Scale and Alberta Stroke Program Early CT Score were 17 (interquartile range, 11–21) and 8 (interquartile range, 7–9), respectively. Anterior circulation acute ischemic stroke represented 93.5% of cases. The rate modified Thrombolysis in Cerebral Infarction 2b to 3 was 79.6% (74 patients [95% CI, 71.3–87.8]). Thirty-day mortality was 29% (27 patients [95% CI, 20–39.4]). Early neurological improvement was 19.5% (17 patients [95% CI, 11.8–29.5]), and symptomatic intracranial hemorrhage was 5.4% (5 patients [95% CI, 1.7–12.1]). Patients who died at 30 days exhibited significantly lower lymphocyte count, higher levels of aspartate, and LDH (lactate dehydrogenase). After adjustment for age, initial National Institutes of Health Stroke Scale, Alberta Stroke Program Early CT Score, and successful reperfusion, these biological markers remained associated with increased odds of 30-day mortality (adjusted odds ratio of 2.70 [95% CI, 1.21–5.98] per SD-log decrease in lymphocyte count, 2.66 [95% CI, 1.22–5.77] per SD-log increase in aspartate, and 4.30 [95% CI, 1.43–12.91] per SD-log increase in LDH). Conclusions: The 29% rate of 30-day mortality after MT among patients with COVID-19 is not negligible. Abnormalities of lymphocyte count, LDH and aspartate may depict a patient’s profiles with poorer outcomes after MT. Registration: URL: https://www.clinicaltrials.gov . Unique identifier: NCT04406090
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