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    Montagne, comunitĂ  e lavoro tra 14. e 18. secolo

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    Il tema del volume è la definizione del rapporto tra comunità e lavoro in ambito alpino e prealpino. L’ambiente delle Alpi, infatti, ha determinato forme specifiche di organizzazione del lavoro e della proprietà, per esempio enfatizzando il ruolo della gestione collettiva dei beni fondiari, ma, al tempo stesso, l’organizzazione del lavoro ha modificato e connotato diversamente la vita delle comunità montane rispetto a quella delle comunità di pianura. Le aree alpine fornivano opportunità non sempre presenti altrove: attività di sfruttamento dei boschi e delle acque, di guida e di someggiatura legate ai passi e ai transiti di viaggiatori, erano solo alcuni degli ambiti di lavoro possibili in queste zone. I testi che il lettore troverà nel volume sono stati organizzati in cinque sezioni: la prima dedicata alle necessità collettive e alle risorse locali, la seconda all’organizzazione del lavoro, la terza agli scambi e al commercio, la quarta alle infrastrutture e, infine, in funzione comparativa e di confronto, una quinta sezione rivolta ad “altre montagne”

    Tommaso Rodari e il Rinascimento comasco: un’indagine sul cantiere del Duomo di Como tra XV e XVI secolo

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    Le vicende biografiche di Tommaso Rodari (notizie dal 1484 al 1526), scultore nativo di Maroggia e a capo di una bottega di cui fecero parte i suoi fratelli Bernardino, Donato e Giacomo, ce lo presentano come un artista attivo principalmente nei territori dell'antica Diocesi di Como: dal cantiere per la costruzione della Cattedrale - del quale fu nominato ingegnere nel 1487 - alla Valtellina, passando per l'alto Lario e per i territori dell'attuale Cantone Ticino. Benché circoscritta entro un raggio limitato, l'attività del Rodari ebbe indubbiamente un forte impatto per l'arte di quelle zone, in quanto fu proprio solo con l'arrivo del maroggese nel Comasco che, in pochi anni, furono abbandonati i fluenti ricaschi tardogotici di matrice jacopinesca, che ancora negli anni Ottanta del Quattrocento contraddistinguevano la produzione artistica lariana, in favore di quel linguaggio figurativo aspro ed espressivo - di cui il Rodari fu portatore - che, dalla metà del decennio precedente, stava caratterizzando la scultura rinascimentale dei maggiori centri del Ducato di Milano. Attraverso l'analisi delle dinamiche artistiche e sociali che sottostanno alla gestione e alla direzione di un cantiere importante come quello per l'erezione del Duomo di Como, dove contemporaneamente ai Rodari erano attivi pittori, mastri vetrai, orefici e altri scultori, e ripercorrendo la storiografia dedicata ai quattro e le criticità ad essa correlate, che hanno talvolta distorto la percezione del loro operato, il presente volume ricostruisce l'attività di Tommaso Rodari e della sua bottega riassestando la cronologia di alcune opere e proponendo un percorso lineare dagli esordi fino alla tarda attività
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