28 research outputs found

    I rischi del vivere quotidiano: le bevande alcoliche

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    Le preoccupazioni nei confronti degli stili di vita dei giovani, in particolare per l\u2019uso delle sostanze voluttuarie - bevande alcoliche, fumo di tabacco, nervini...-, sono prioritarie per Istituzioni politiche e socio sanitarie che sempre con maggior frequenza raccomandano l\u2019attuazione di programmi ed interventi finalizzati all\u2019educazione ed alla promozione della salute. Queste iniziative si prefiggono di posticipare l\u2019et\ue0 d\u2019approccio alle sostanze voluttuarie, ridurne il consumo e l\u2019abuso e correggere quei comportamenti precoci che possono indurre l\u2019insorgenza di patologie correlate all\u2019uso delle sostanza voluttuarie. Su questo argomento il Piano Sanitario Alcol e Salute afferma chiaramente che per il loro raggiungimento \ue8 necessario \u201caumentare la diffusione dei metodi e degli strumenti per l\u2019identificazione precoce della popolazione a rischio\u201d. Questo studio si propone di acquisire informazioni in grado di definire le modalit\ue0 di approccio e d\u2019uso delle bevande alcoliche, la prevalenza e la tipologia dei bevitori, le conoscenze alcologiche, la percezione del rischio alcol correlato e la eventuale presenza di situazioni e comportamenti a rischio nel vivere quotidiano degli adolescenti. I risultati della ricerca saranno motivo di una attenta riflessione e costituiranno il patrimonio scientifico di base per la programmazione, l\u2019attuazione e la valutazione della efficacia - in linea con le indicazioni Sanitario Nazionale 2011/1310, dal Piano Sanitario Alcol e Salute, e del European action plan to reduce the harmful use of alcohol 2012\u20132020- degli interventi mirati alla promozione della salute in ambiente scolastico

    Riflessioni a proposito della formazione degli adulti significativi coinvolti nella promozione della salute del singolo e della comunit\ue0 in ambito sportivo

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    \uc8 presente nella Letteratura Scientifica ed in alcuni contributi proposti in questo volume, che il ruolo dei tecnici dello sport e degli insegnanti non deve dedicare il suo interesse esclusivamente alla \u201cpreparazione fisica\u201d, finalizzata al miglioramento delle performance ed al mantenimento ed al potenziamento del benessere fisiologico dell'atleta, ma dovrebbe rivolgere l\u2019attenzione e concentrarsi anche nei confronti degli aspetti educativi della sua attivit\ue0 di formazione-educazione finalizzata ad un pi\uf9 ampio benessere della persona. L\u2019educazione nella sua pi\uf9 ampia accezione si propone di favorire l\u2019emancipazione critica e responsabile dell\u2019individuo e pi\uf9 precisamente si prefigge di consentire a quest\u2019ultimo il pi\uf9 alto grado sviluppo compatibile con le proprie risorse economiche ed intellettuali e con il contesto sociale di appartenenza. Lo scopo dell'educazione \ue8 dunque quello di favorire il benessere della persona e renderla partecipe ed attiva nel proprio progetto di vita. La persona, oltre che aver diritto ad un ambiente che ne tuteli e sviluppi le potenzialit\ue0 e le risorse, deve essere messa in grado di poter scegliere, di essere parte attiva e coinvolta del proprio sviluppo e di quello della comunita di appartenenza per il raggiungimento del pi\uf9 alto grado di salute possibile. A tal proposito il concetto che descrive al meglio questo pensiero, che \ue8 allo stesso momento sia un intento che uno strumento della Promozione della Salute, \ue8 quello di empowerment

    Psicologia sociale della salute : autostima, stile di vita e comportamenti a rischio in adolescenza

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    Dopo aver preso visione della letteratura scientifica e discusso criticamente i principali oggetti di studio e di interesse dell\u2019autostima, nello spirito della \u201caction-researc\u201d, \ue8 stata condotta una ricerca sullo stile di vita degli adolescenti nell\u2019intento di acquisire informazioni utili alla programmazione, attuazione e valutazione di un intervento mirato di promozione della salute. La lettura dei risultati dello studio epidemiologico consentono di mettere in luce, quantificare, prendere coscienza e riflettere su alcuni elementi di criticit\ue0 - riconducibili alle condizioni staturo ponderali, alla pratica dell\u2019attivit\ue0 motoria ed alla percezione dell\u2019autostima propriocettiva totale - presenti nello stile di vita degli adolescenti. Quanto detto suggerisce e sottolinea la necessit\ue0 che le Agenzie Educative - scuola, famiglia, societ\ue0 sportive, comunit\ue0 educante\u2026- , con estrema umilt\ue0, raziocinio e fermezza, a partire dall\u2019analisi delle condizioni sullo stile di vita degli adolescenti proposti dalla ricerca, diano corso ad un processo di revisione critica dei programmi, degli strumenti e dei metodi di informazione, formazione, educazione e promozione della salute. Tutto ci\uf2 allo scopo di individuare eventuali momenti di difficolt\ue0 nel percorso di emancipazione dell\u2019adolescente e dar luogo ad un nuovo ed efficace sistema di rete che, senza snaturarle, valorizzi le differenze e le specificit\ue0 delle singole Agenzie Educative con l\u2019obbiettivo di accompagnare il processo di crescita del giovane affinch\ue9 questo favorisca la costruzione di un rapporto con se stesso e con gli altri finalizzato alla \u201cproduzione di salute\u201d

    I giovani di fronte all'abuso: abbiamo bisogno di unanime sostegno

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    Pensare alla prevenzione dell\u2019abuso sui minori richiede in primo luogo una valutazione della percezione del fenomeno da parte di questi ultimi che consenta di realizzare, se e come, metterli in grado di percepire le eventuali situazioni di cui possono essere vittime In quest\u2019ottica, al fine di definire le conoscenze ed il vissuto dei minori nei confronti delle molestie e dell\u2019abuso \ue8 stata proposta a 2775 studenti della Scuola Secondaria di 1\ub0 grado (M:52.8%; F:47.2%) \u2013 et\ue0 compresa fra i 10 ed i 18 anni (M:10-16aa; F:10-18aa), et\ue0 media di 12,3 anni -, la compilazione di una scheda questionario anonima, autosomministrata, semistrutturata in grado di raccogliere le informazioni d\u2019interesse Al momento il 66.9% degli studenti affermava di non essere mai venuto a conoscenza di un caso di molestie o di abuso (M:65.8%; F:68.2%), decisamente meno numerosi (Si vs No: p<0,0005) e pari al 21.2% erano i coetanei al corrente di un simile evento (M: 21.3%; F:21.1%) e l\u201911.9% non forniva informazione in proposito (M: 12.9%; F:10.7%) Non dichiarava la tipologia dell\u2019evento il 12.4% degli studenti al corrente di un abuso (M:13.9%; F:10.7%), il 19.5% affermava di non saperlo definire (M:16.2%; F:23.2%), mentre il 68.2% degli coetanei informati (Si vs NR: p<0,0005; Si vs NS: p<0,0005) specificava la tipologia dell\u2019evento (M:69.9%; F:66.0%). Per il 58.1% si era trattato di un abuso sessuale (M:58.9%; F:57.1%), per il 4.6% l\u2019abuso era fisico (M:3.9%; F:5.4%), per il 3.1% psicologico (M:3.9%; F:2.1%) e per il 2.4% di sostanze (M:3.2%; F:1.4%) Il 34.8% degli studenti informati non indicava da cosa avevano capito che si trattava di un caso di abuso (M:39.8%; F:29.3%), il 10.5% identificava nei media \u2013TV, giornali...- la fonte dell\u2019informazione (M:9.1%; F:12.1%), per il 10.4% si era trattato di una deduzione personale (M:9.7%; F:11.1%), per il 9.3% di una testimonianza indiretta (M:8.1%; F:10.7%), il 9.5% era stato testimone dell\u2019evento (M:11.3%; F:7.5%), mentre il 14.8% affermava \u201cnon so\u201d o non specificava la fonte (M:13.9%; F:15.7%) Non esprimeva le proprie sensazioni nei confronti di un caso di abuso il 36.2% degli studenti a conoscenza dell\u2019evento (M:39.5%; F:32.5%), il 12.7% rispondeva \u201cnon so\u201d(M:12.0%; F:13.6%) e l\u20198.1% dichiara di non aver avuto alcuna reazione (M:10.4%; F:5.7%). Per contro l\u20198.8% degli studenti aveva provato \u201cfastidio/rabbia\u201d(M:8.4%; F:9.3%), il 6.6% \u201corrore\u201d (M:4.9%; F:8.6%) ed il 5.9% \u201cpaura\u201d(M:3.2%; F:8.9%). Ancora, il 3.6% affermava di aver avuto una reazione \u201cnegativa\u201d (M:4.2%; F:2.9%), \u201cstupita\u201d il 2.0% (M:1.9%; F:2.1%), aveva \u201creagito attivamente\u201d il 9.0% (M:9.7%; F:8.2%), mentre il 2.7% si dichiarava \u201cdivertito/favorevole\u201d all\u2019evento (M:2.6%; F:2.9%) La scarsa conoscenza dell\u2019evento, l\u2019esigua informazione in merito alla tipologia degli abusi e la genericit\ue0 delle fonti di informazione inducono a pensare che le agenzie educative \u2013 scuola e famiglia...- non propongano adeguati ed efficaci interventi di prevenzione del fenomeno abuso
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