33 research outputs found

    Harmful association of sprinting with muscle injury occurrence in professional soccer match-play: A two-season, league wide exploratory investigation from the Qatar Stars League

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    Objectives: To investigate the impact of physical efforts performed in the period preceding activity as a potential risk factor of muscle injury during match-play within a sample of professional soccer players. Design: Observational cohort study. Methods: Match load (running [>14.4–19.8 km/h], high-speed running [>19.8–25.2 km/h], sprinting [>25.2 km/h], leading and explosive sprint type) averaged in 1-min and 5-min periods prior to an event or non event for 29 professional outfield soccer players. Conditional logistic and Poisson regression models estimated the relationship between load and injury for a 2 within-subject standard deviation in match load or 1-action increment in the number of sprinting activities, respectively. Associations were deemed beneficial or harmful based on non-overlap of the 95% confidence intervals against thresholds of 0.90 and 1.11, respectively. Results: An increment in sprinting distance [+2-SDs = 11 m] covered over a 1-min period (odds ratio [OR]: 1.22, 95%CI, 1.12 to 1.33) increased the odds of muscle injury. Conclusions: Our study provides novel exploratory evidence that the volume of sprinting during competitive soccer match-play has a harmful association with muscle injury occurrence

    The influence of successive matches on match-running performance during an under-23 international soccer tournament: The necessity of individual analysis.

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    This study investigated the effects of successive matches on match-running in elite under-23 soccer players during an international tournament. Match-running data was collected using a semi-automated multi-camera tracking system during an international under-23 tournament from all participating outfield players. Players who played 100% of all group stage matches were included (3 matches separated by 72 h, n = 44). Differences in match-running performance between matches were identified using a generalised linear mixed model. There were no clear effects for total, walking, jogging, running, high-speed running and sprinting distance between matches 1 and 3 (effect size (ES); -0.32 to 0.05). Positional analysis found that sprint distance was largely maintained from matches 1 to 3 across all positions. Attackers had a moderate decrease in total, jogging and running distance between matches 1 and 3 (ES; -0.72 to -0.66). Classifying players as increasers or decreasers in match-running revealed that match-running changes are susceptible to individual differences. Sprint performance appears to be maintained over successive matches regardless of playing position. However, reductions in other match-running categories vary between positions. Changes in match-running over successive matches affect individuals differently; thus, players should be monitored on an individual basis

    Tecniche audiovisive nella motivazione del paziente pediatrico

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    Il bambino è il paziente del futuro. E’ determinante il tipo di approccio iniziale che avrà con la poltrona dell’ambulatorio dentistico. Un atteggiamento cattedratico e scientifico determina solo una reazione di indifferenza, e tutto ciò vale soprattutto quando l’operatore ha a che fare con un bambino: questo perché il piccolo paziente affronta e percepisce la realtà in modo più dilatato, e con più ansia, rispetto all'adulto. Gli operatori di oggi tendono a tenere presente il piccolo paziente nel suo aspetto psicosomatico. In passato, sono stati assunti atteggiamenti spesso scorretti, e sono stati commessi errori pedagogici, che hanno provocato traumi capaci di trasformare un bambino semplicemente preoccupato in un adulto vittima di una paura spesso incontrollabile. L’approccio e la gestione clinica e psicologica del bambino impegnano risorse professionali e partecipazione emotiva specifiche. L’operatore in corsia di ospedale o in ambulatorio, per conoscere il bambino, dovrà liberarsi dei protocolli mentali e motivazionali che applica con il paziente adulto. Introdotto in un ambiente nuovo il bambino mostra sempre un atteggiamento titubante soprattutto in uno studio dove le attenzioni non sono polarizzate tutte su di lui, come in famiglia, e gli interessi non sono gli stessi degli adulti. Le relazioni emotive del bambino variano a seconda di: età, personalità, ambiente familiare, ambiente odontoiatrico, équipe curante. Quindi per evitare reazioni poco piacevoli da parte di esso, il bambino dovrà essere coinvolto con una corretta informazione su intervento, modo e tempo necessario, chiaramente senza inganno. Ingannare il bambino nascondendo o alterando delle verità è il primo errore da evitare. La falsità infatti crea nel bambino un rifiuto e interruzione del dialogo, fuga e manifestazioni aggressive. Il mezzo audiovisivo è parso agli autori in una civiltà tecnologica avanzata dove i bimbi sono bombardati da immagini televisive il metodo più idoneo. Per questo si è voluto preparare un supporto audiovisivo come ausilio all’igienista da poter mostrare tramite pc portatile al piccolo paziente
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