6 research outputs found

    International Travelers' Sociodemographic, Health, and Travel Characteristics: An Italian Study

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    Background: Approximately the 8% of travelers requires medical care, with the diagnosis of a vaccine-preventable disease. The aim of our study was to analyze the socio-demographic, health and travel characteristics of the Italian international travelers. Methods: We conducted a cross sectional study from January 2015 to June 2016, at the Travel Medicine Clinic of Siena, asking the doctor to interview patients who attended the Clinic, recording socio-demographic and travel information, malaria prophylaxis, vaccinations. The data were organized in a database and processed by software Stata®. Results: We collected 419 questionnaires. Patients chose 71 countries for their travels; the favorite destinations were: India (6.31%), Thailand (6.31%), and Brazil (5.10%). The mean length of stay was 36.17 days. Italians, students, and freelancers tended to stay abroad for a longer time (mean: 36.4 days, 59.87 days and 64.16 days respectively). 33.17% of our sample used drugs for malaria chemoprophylaxis: 71.9% of them used Atovaquone/Proguanil (Malarone®), 26.6% used Mefloquine (Lariam®), 1.5% other drugs. The vaccinations that travelers mostly got in our study were to prevent hepatitis A (n = 264), the typhoid fever (n = 187), the Tetanus + Diphtheria + Pertussis (n = 165), the Yellow fever (n = 118) and the cholera (n = 78).Twenty-eight (6.68%) refused some recommended vaccinations. The vaccines mostly refused were for Typhoid fever (n = 20), hepatitis a (n = 9), and cholera (n = 9). Conclusion: Our results demonstrated that Italian international travelers are at-risk because of their poor vaccinations adherence. This implies that pre-travel counseling is fundamental to increase the knowledge of the risks and the compliance of future travelers

    Epidemiological and virological surveillance of Severe Acute Respiratory Infections in the 2019/2020 season in Siena, Tuscany, Italy

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    Background: Influenza is a major public health issue. Indeed, in Italy there were 7.6 million symptomatic cases of influenza in the 2019/2020 influenza season (from October 2019 to April 2020). The aim of this study is to analyse the circulation of influenza A and B viruses in hospitalized adult and elderly patients with Severe Acute Respiratory Infections (SARI) at Le Scotte University Hospital in Siena. Methods: Oropharyngeal swabs were taken from SARI patients, who also completed a questionnaire recording their underlying diseases and vaccination status. Total RNA was extracted from each respiratory swab by means of the QIAamp Viral RNA Mini kit, and RT-PCR was carried out. All statistical analyses were performed by means of GraphPad Prism 6 software and STATA. Results: In this study we collected 68 swabs. The average age of subjects was 79.4 years (C.I.: 76.6-82.3) and 52.9% were female. The subjects had fever (89.7%), fatigue (77%), headache (47%), cough (75%), sore throat (70.5%), and breathlessness (63.2%). We found that 20% of the 68 subjects were positive (13% for A H3N2 and 7% for A H1N1). Of the 68 subjects, 25% had received a seasonal influenza vaccine (91.6% trivalent and 8.4% quadrivalent). Conclusions: Our study is important in order to determine the timing and spread of influenza viruses and track changes in circulating influenza viruses, so as to inform seasonal influenza vaccine composition. Seasonal vaccination is considered the most effective way to prevent influenza and its complications

    Genitori e vaccinazione anti-HPV

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    Introduzione: In Italia la vaccinazione anti-HPV è offerta gratuitamente a tutte le ragazze nel dodicesimo anno di vita a partire dal 2008. I vaccini attualmente in commercio sono due ed entrambi mostrano immunogenicità, sicurezza ed efficacia. Naturalmente l’efficacia di una qualsiasi vaccinazione dipende dal grado di copertura raggiunto nella popolazione, che è influenzato dalla sua accettazione e dal livello di conoscenza dell’argomento. Appaiono, pertanto, fondamentali campagne informative sull’argomento rivolte sia alle adolescenti che ai propri genitori. Alcuni lavori hanno, infatti, dimostrato che l’accettazione della vaccinazione da parte di questi ultimi non è universale a causa di preoccupazioni legate al timore di incoraggiare pratiche sessuali precoci. Il nostro studio si propone di: 1) verificare il livello di informazione, di genitori con figlie tra i 12 e i 19 anni, in tema di infezione e vaccinazione da HPV, 2) identificare le ragioni di non adesione vaccinale, 3) identificare le figure maggiormente attive nelle campagne di informative, 4) verificare il trend di adesione. Metodi: Sulla base di un questionario utilizzato dal Ministero ne è stato costituito uno ad hoc per gli obiettivi dell’indagine. Lo studio ha coinvolto tre istituti scolastici di Siena, due scuole medie inferiori ed un istituto liceale. Sono stati distribuiti 1200 questionari ai genitori delle studentesse nate nelle coorti comprese tra il 1993 e il 2000. Sono state condotte analisi descrittive circa la percentuale di adesione, le motivazioni di mancata vaccinazione, la qualità e la modalità delle informazioni ricevute. Inoltre si sono confrontati con il test del X2 i trend di adesione alla vaccinazione nelle coorti di nascita ottenute con il questionario con la fonte dati istituzionale del Dipartimento di Prevenzione dell’ Azienda ASL di Siena. Le analisi sono state condotte con Epinfo 7 ed Excel. Risultati: La percentuale di ritorno del questionario è stata pari al 54%. La maggioranza delle studentesse (il 79%) si è sottoposta alla vaccinazione anti-HPV. Il 70% dei genitori ha dichiarato di ritenere sufficiente la propria conoscenza sulla tematica. Una discreta parte di essi (67%) ha ottenuto informazioni da personale sanitario, quale ginecologi, pediatri, medici di medicina generale, sebbene alcuni (il 33%) abbiano appreso informazioni da fonti non ufficiali, come: parenti, amici, internet, radio, televisione, riviste. Si è, inoltre, evidenziato un quadro eterogeneo anche riguardo le motivazioni di mancata adesione. Analizzando le informazione rilevate dai questionari è stato identificato un trend di adesione da cui non sono emerse differenze statisticamente significative (P=0,62) tra le diversi coorti di nascita. Ciò contrasta con i dati ufficiali dai quali si rileva, invece, un trend crescente di adesione alla vaccinazione. Conclusioni: Dall’indagine è emerso che la maggioranza di studentesse si è sottoposta alla vaccinazione. Per contro, nonostante il 70% dei genitori si ritenga sufficiente informato sulla tematica, alcuni di essi hanno appreso informazioni da fonti non interattive o da soggetti non esperti. In quest’ottica sarebbe auspicabile, ottimizzare la cooperazione tra Dipartimenti di Prevenzione delle Asl, Medici di Medicina Generale, Pediatri e Ginecologi al fine di garantire un’informazione adeguata e costante sul problema. La scuola potrebbe assumere un ruolo di collaborazione attiva con tali figure, promuovendo progetti e campagne educazionali sull’argomento
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