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    La Biennale ai tempi delle nuove tendenze: l’arte italiana e l’Est Europa

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    Intorno alla metà degli anni Sessanta, la fortuna dell’arte italiana nelle sue diverse declinazioni – le immagini “strappate” di Mimmo Rotella, quelle “riportate” di Mario Schifano, le tessiture pittoriche policrome di Piero Dorazio e Mario Deluigi, le illusioni ottiche di Getulio Alviani, le superfici a gradienti di Enrico Castellani e le generiche derive della pittura gestuale, materica e neofigurativa di Emilio Vedova, Renato Birolli e Sergio Vacchi –, grazie all’attività dell’Ente Autonomo della Biennale di Venezia, ebbe nei primi mesi del 1966 un importante rilancio espositivo in Est Europa. In accordo con il governo di Bucarest, passando poi per Belgrado, l’Ente organizzò Artisti italiani d’oggi: una grande rassegna antologica delle ultime tendenze dell’arte italiana. E' possibile considerare sotto una luce nuova il ruolo di collegamento tra Italia ed ex Jugoslavia svolto sia dalle Biennali di Venezia sia dall’omonimo Ente a partire dal 1950. Nello specifico di questa relazione, si analizzeranno con particolare cura le modalità grazie a cui, quelle che all’epoca furono definite le “nuove tendenze” da Zagabria giunsero in Italia e in particolare a Venezia

    Umbro Apollonio e l’Archivio della Biennale di Venezia (1948-1972)

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    In 1948 Rodolfo Pallucchini requested the collaboration of Umbro Apollonio to organize the 24th Venice Biennale. In 1949 the critic became the permanent curator of the Historical Archive of Contemporary Art (The Biennale Archive). First of all Apollonio organized the archival documentation of the Biennale and for this reason he thought of a new project for the library and the archive: to realize it he previously entrusted with the architect Carlo Scarpa and then with BBPR Group. After the great disorders of the 1968 edition, in 1970 Apollonio became Bienniale director. He curated with Dietrich Mahlow the special exhibition «Proposal for an experimental exhibition». On this occasion, a strong dialogue with the public was sought, focusing on issues such as art and society, art and production, analysis of seeing. The result was an exhibition holding arts from historical avant-garde to the most recent researches
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