113 research outputs found

    PALLADINO, GIACOMO

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    Il "Codice delle donne"

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    Il > è un'opera di A. Guichard del 1823, molto diffusa in Francia ed in Europa. Il saggio tratta del difficile rapporto tra le donne e il codice civile

    Le storie interrotte dei docenti ebrei dell'UniversitĂ  di Bari: documenti e notizie su Ladislao Brull e Francesco Duranti

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    Il contributo approfondisce la vicenda delle leggi antiebraiche nell'universitĂ  di Bari soffermandosi sulle biografie dei docenti perseguitat

    La prima e unica edizione autentica delle opere complete di Voltaire tra il terremoto di Lisbona e la fine dell'ottimismo illuministico

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    Voltaire's initiative to entrust the Cramer brothers with the publication of the first edition of his complete works - revised and declared authentic against the numerous forgeries that circulated à coincided with the transfer to Geneva, when the philosopher, after the break with Frederick of Prussia, intended to put his life in order and make peace with the world. However, the news of the disastrous Lisbon earthquake struck him deeply inducing him to criticize the axiom tout est bien advocated by Leibniz and Pope. This change of perspective - declared in Poëme sur le Desastre de Lisbonne and in Candide - also influenced his editorial project which was exhausted within a few years.L’iniziativa da parte di Voltaire di affidare ai fratelli Cramer la pubblicazione della prima edizione delle sue opere complete - riviste e dichiarate autentiche contro i numerosi falsi che circolavano à coincise con il trasferimento a Ginevra, allorché il filosofo, dopo la rottura con Federico di Prussia, intese mettere ordine nella sua vita e riappacificarsi con il mondo. Tuttavia la notizia del disastroso terremoto di Lisbona lo colpì profondamente inducendolo a criticare l’assioma tout est bien sostenuto da Leibniz e da Pope. Tale cambiamento di prospettiva – dichiarato nel Poëme sur le Desastre de Lisbonne e in Candide - incise anche sul suo progetto editoriale che si esaurì nel giro di pochi anni

    Il Liber Belial di Giacomo Palladino

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    The Liber Belial (or Consolatio peccatorum), written in 1382 Giacomo Palladino (1349-1417) alias Jacopo from Teramo - that in his brilliant career was also bishop of Taranto - was one of the books most translated and printed in Europe between the fifteenth and sixteenth century. The author imagines that the devils, after the descent of Jesus into Hell and the liberation of the souls of the Patriarchs, bring a lawsuit against Jesus Christ and give proxy to Belial. The process that follows is described in all its phases in a context of political and theological allegories (was in progress the great schism of the West). Despite the obvious content of legal interest the Liber Belial isn’t studied so much perhaps for its recognized extravagance. This book, edited by Francesco Mastroberti, presents a legal-historical survey on the edition in the vulgar italian (Venice 1544) of the Liber Belial through the dissolution and examination of legal citations contained. With the text transcribed and annotated there is also a table of comparative legal citations found in lateran manuscript (XVth century) and in the oldest european print editions

    Costituzioni e costituzionalismo nel Regno di Napoli (1796-1815)

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    Questo volume abbozza una storia costituzionale del Regno di Napoli nel decisivo momento di passaggio dall’antico al nuovo regime, partendo dall’elaborazione del progetto costituzionale della Repubblica Napoletana del 1799 fino all’ultima fase del Regno murattiano con il suo epigono costituzionale. Varie sono le letture e le interpretazioni del Risorgimento ma forse giova ancora mettere in rilievo l’importanza delle vicende del regno di Napoli soprattutto sotto il profilo politico ed istituzionale. L’esperienza della Repubblica Napoletana, ad esempio, assume un significato fondamentale da diversi punti di vista. Il sacrificio degli intellettuali, seguito alla repressione del complotto giacobino del 1794 che vide tra le sue vittime il giovane Emanuele De Deo, ha offerto al Risorgimento e alla sua storiografia il primo Paantheon ideale di martiri illustri morti per mano del tiranno: la loro tragica fine sul patibolo borbonico costituì un esempio di insuperabili virtù patriottiche e al contempo determinerà la condanna irrevocabile dei Ferdinando IV e della sua dinastia da parte del movimento risorgimentale. La costituzione della Repubblica Napoletana, elaborata principalmente da Francesco Mario Pagano rappresentò il più deciso tentativo da parte delle cosiddette Repubbliche sorelle di discostarsi dal modello – per ragioni politiche assolutamente vincolante – della costituzione francese dell’anno III. Un tentativo forse idealistico, come si vedrà, ma pur sempre ispirato dall’esigenza di offrire al regno di Napoli una costituzione per quanto possibile nazionale. Un altro momento importante si ebbe con la concessione della Costituzione di Baiona da parte di Giuseppe Bonaparte: trascurata dalla storiografia perché “inattuata” e illiberale la prima costituzione formale del regno di Napoli ebbe invece un posto importante nella storia del Regno perché – nonostante i suoi limiti - riuscì a identificarsi con le istanze autonomistiche e libertarie dei napoletani. Ad essa e allo scialbo costituzionalismo napoleonico gli inglesi contrapposero due modelli più avanzati: la costituzione di Cadice e la Costituzione di Palermo, la prima a carattere democratico e la seconda liberale. Nel 1808, anno durante il quale la carboneria iniziò a diffondersi nel Mezzogiorno propagando idee costituzionali – si innescò iniziò quella che può definirsi la “guerra delle costituzioni”: una guerra che gli inglesi mossero per sottrarre consenso popolare a Napoleone ma che dopo la sua uscita di scena assunse un carattere popolare e nazional

    Niccola Nicolini tra diritto e politica: nuovi documenti e prospettive di ricerca

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    Niccola Nicolini was one of the greatest European jurists of the Nineteenth century, whose works, generally appreciated in Italy and abroad, built the first doctrinal elaboration of the law and criminal procedure of the Kingdom of the Two Sicilies after the great reforms of the French Decade and the Restoration. After Fausto Nicolini's monograph of 1907, legal historiography, especially in recent decades, has focused on certain aspects of his multifaceted activity as a jurist and politician that contribute to updating his profile. The essay highlights the major novelties and draws attention to Nicolini's decisive role in the work of the commissions which, between 1815 and 1819, worked on the preparation of the Codice per lo Regno.Niccola Nicolini è stato uno dei maggiori dell’Ottocento, le cui opere, generalmente apprezzate in Italia e all’estero, costruirono la prima elaborazione dottrinale del diritto e della procedura penale del Regno delle Due Sicilie dopo le grandi riforme del Decennio Francese e della Restaurazione. Dopo la monografia di Fausto Nicolini del 1907 la storiografia giuridica, soprattutto negli ultimi decenni, ha messo a fuoco alcuni aspetti della sua poliedrica attività di giurista e di uomo politico che contribuiscono ad aggiornarne il profilo. Il saggio evidenzia le maggiori novità e richiama l’attenzione sul ruolo decisivo di Nicolini nei lavori delle commissioni che, tra il 1815 e il 1819, lavorarono alla preparazione del Codice per lo Regno

    Le storie del diritto a Napoli durante l'Ottocento preunitario

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    The Liber Belial: A European work between law and theology. Introductory notes for an ongoing research project

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    The Liber Belial, also known as Consolatio peccatorum, the work written in 1382 by Giacomo Palladino, alias Jacopo or Jacopo da Teramo (1349–1417), was one of the most translated and printed books between the fifteenth and sixteenth centuries. In Liber Belial, the author imagined that the devils decided to bring legal action against the dispossession by Jesus Christ, when he descended into the lower world to free the patriarchs’ soul after the Resurrection. The Consolatio peccatorum presents interesting juridical content: Suffice it to say that out of a total 844 citations, 249 references (almost a third) relate to Canon Law sources (Decretum by Gratianus, Liber extra by Gregory IX, Liber Sextus by Boniface VIII, and the Clementinae) and Roman la
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