41 research outputs found

    Variazioni sul tema della fecondazione artificiale eterologa: è nato un diritto, è morto il diritto?

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    none1[Digressions on heterologous artificial fertilization: was a law born or has the law died?] The Constitutional Court with the judgment of 9 April 2014, n. 162, declared illegal the ban on heterologous artificial fertilization for infertile couples who are infertile or irreversibly, on the assumption that, in the balancing of rights of parents to have a family with children, and the unborn child to know their biological origins, the first should prevail, since the latter is already "suitably" protected by the rules of its adoption. The study examines the line of argument of this arrest, concluding that the neo-right to a family with children is not into, to start art. 30 Const., a convincing foundation of value.openAzzaro, AndreaAzzaro, ANDREA MARI

    Appunti sulla nozione giuridica di “crisi” d’impresa come stato di non insolvenza (irreversibile)

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    Il termine “crisi” emerge nel diritto fallimentare come categoria concettuale priva di una precisa connotazione giuridica, collocandosi nell’ampio alveo della distinzione tra insolvenza, reversibile e irreversibile, e temporanea difficoltà ad adempiere.I vari riferimenti normativi allo stato di crisi introdotti con la riforma (ex artt. 160, 182-bis, 67, co. 3. Lett. e) ecc. Legge fall.) sembrano avere in comune sul piano giuridico la distinzione dalla situazione di insolvenza (art. 5 Legge fall.), identificando situazioni di squilibrio economico-finanziario (in ipotesi) reversibile, ove l’impresa – godendo (ancora) di credito – pare idonea a produrre valore e, quindi, si ritiene possa restare sul mercato.Seppure al limitato effetto della ricorrenza dei presupposti di ammissione al concordato preventivo (art. 160, ult. comma, l. fall.) la “crisi” si estende, lambendola, sino all’insolvenza, vero spartiacque incontrastato, sino a tempi recenti, del “diritto fallimentare”.Ma in tal modo si pone un discrimine tra crisi e insolvenza, ponendo il problema di definire lo stato di crisi, di cui il legislatore della riforma, nonostante i reiterati interventi, non ha dato alcuna nozione, pur essendo numerose le norme che lo prevedono.Il concetto di crisi, se appare sfuggente sul piano giuridico, si presta ad una precisa definizione su quello economico, in cui può definirsi come “quel processo degenerativo che rende la gestione aziendale non più in grado di seguire condizioni di economicità a causa di fenomeni di squilibrio o di inefficienza, di origine interna o esterna, che determinano appunto la produzione di perdite, di varia entità, che a loro volta possono determinare l’insolvenza che costituisce, più che la causa, l’effetto, la manifestazione ultima del dissesto”.Ma se tale è la connotazione economica dello “stato di crisi”, si spiega perché gli studiosi, ritenendo il concetto indefinito, si siano mostrati in genere restii a delinearne una nozione giuridica, che anche oggi non sembra agevole delineare se non, appunto, in negativo, come ampia area che giunge sino al limite oltre il quale lo squilibrio economico-finanziario diventa irreversibile.  The term “crisis” emerges in bankruptcy law as a conceptual category devoid of a precise legal connotation, placing itself in the vast river of the distinction between insolvency, reversible and irreversible, and temporary difficulty in fulfilling.The various regulatory references to the crisis situation introduced by the reform (ex Articles 160, 182-bis, 67, and 3). Law fall.) Seem to have a legal separation from the insolvency situation (Article 5 Law fall), identifying situations of reversible economic-financial imbalance (where hypothesis) where the enterprise - enjoying (still) credit - it seems appropriate to produce value and, therefore, it is believed to remain on the market.Despite the limited effect of the recurrence of the conditions for admission to the preventive agreement (Article 160, last comma, l. Fall), the “crisis” extends, lending, until insolvency, a true undisclosed land, until recently, Of “bankruptcy law”.But in this way there is a discrepancy between crisis and insolvency, putting the problem of defining the state of crisis, which the Reformer legislator, in spite of the repeated interventions, did not give any idea, even though there are numerous norms that envisage it.The concept of crisis, if it appears legal in the legal sense, lends itself to a precise definition of the economic one, in which it can be defined as “that degenerative process that makes business management no longer able to follow economic conditions due to phenomena of Imbalance or inefficiency, of internal or external origin, which results in the production of losses of varying magnitude, which in turn can determine the insolvency that constitutes more than the cause, the effect, the last manifestation of the disaster”.But if such is the economic connotation of the “state of crisis”, it is explained why the scholars, considering the indefinite concept, have generally been shown to reveal a legal notion that even today does not seem easy to outline if not in Negative, as a large area that reaches the limit beyond which the economic and financial imbalance becomes irreversible

    A Reappraisal of the 1968 Valle Del Belice Seismic Sequence (Western Sicily): A case study of Intensity Assessment with Cumulated Damage Effects

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    In 1968, six earthquakes with magnitude between 5.1 and 6.4 destroyed or heavily damaged several towns in the Valle del Belìce(western Sicily), causing some three hundred fatalities. There have been some critical issues in the intensity assessment however in the macroseismic studies produced over the years , since the MCS scale was used as an estimation of shaking rather than a representation of the damage scenario; in practise, intensity was assigned for each earthquake of the sequence disregarding the effect of the cumulative damage. The case-study of the 2016-17 earthquakes in Central Italy reflected the difficulty in estimating the intensity in localities repeatedly hit by strong shocks, producing macroseismic parameters (epicentre, magnitude) inconsistent with the instrumental ones. As for the 1968 Valle del Belìcesequence, the Parametric Catalogue of Italian Earthquakes CPTI15 reports the macroseismic parameters, owing to the inadequacy of the seismic network operating in Italy in that period. Aware of the issues related to epicentre locations and magnitudes calculated by the existing macroseismic datasets, here we propose a reappraisal of the 1968 earthquakes following a methodology tested during the 2016-17 seismic sequence in Central Italy. By a new analysis of the primary sources, we reconstruct the evolution of the damage scenario during the sequence and assess intensity by using the European Macroseismic Scale EMS-98; the new macroseismic parameters are finally compared with the ones of the CPTI15 catalogue. Lastly, we propose a procedure for minimizing the magnitude overestimation in case of seismic sequences, based on the computation of the total seismic moment M0

    Appunti sulla nuova disciplina della revocatoria fallimentare

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    Il capitolo affronta con respiro sistematico la nuova disciplina della revocatoria fallimentare nell'ambito della recente riforma organica della disciplina del fallimento e delle procedure concorsual

    Omologazione ed esecuzione del concordato fallimentare

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    Il capitolo affronta la nuova disciplina della omologazione ed esecuzione del concordato fallimentare mediante l'analisi delle norme nell'ambito della piĂą ampia ricerca delle linee guida della riforma delle procedure concorsuali, ispirata alla prevalenza dell'autonomia negoziale sui limiti nell'interesse pubblico prevalenti nella previgente normativa

    Cessione d’azienda frazionata nel conferimento d’azienda e successiva cessione di quote nella conferitaria.

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    La cessione d’azienda operata attraverso il conferimento d’azienda e la successiva cessione di quote della conferitaria è da tempo al centro del dibattito in merito all’imposta di registro applicabile che, secondo la giurisprudenza oramai consolidata, deve essere quella dell’atto tipicamente preposto all’operazione ma fiscalmente meno vantaggioso, in mancanza della prova da parte del contribuente di una valida ragione economica sottesa al particolare percorso negoziale prescelto, predonderante rispetto allo scopo di ridurre il carico fiscale. A tal fine la fattispecie si ritiene inquadrabile nella teorica dell’“abuso dello strumento contrattuale”, che in tale ambito poggerebbe sul principio di cui all’art. 53 Cost. Lo studio propone una diversa prospettiva ricostruttiva, che colloca la vicenda nell’ambito del frazionamento contrattuale, assumendo che quando i singoli contratti in cui viene frazionata la cessione d’azienda producono, nella loro sommatoria, la medesima funzione economica del contratto frazionato, tanto basti a suffragare l’applicazione della maggiore imposta dovuta, in mancanza della prova contraria del contribuente di una divergenza fra la causa dell’operazione economica posta in essere e quella del tipo contrattuale frazio- nato. In tal modo il problema viene ricondotto nell’ambito del tradizionale strumentario giuridico proprio del contratto, svincolandosi da quei metodi ermeneutici che hanno indotto certa dottrina a discorrere dell’abuso del diritto come di un “argomento abusato”

    Procreazione assisitita e diritti della persona

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