22 research outputs found

    Riflessioni da Sant’Imbenia

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    I risultati della nuova stagione di scavi nell’abitato nuragico di Sant’Imbenia stimolano una serie di riflessioni sulla organizzazione economica sociale che riguarda non solamente il sito ma anche il suo territorio

    Il Progetto Sant’Imbenia

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    La ripresa delle ricerche nell’abitato nuragico di Sant’Imbenia ha posto all’attenzione degli studiosi numerose novità: in particolare in questo contributo l’attenzione verrà rivolta al nuovo “aspetto” urbanistico che il villaggio acquisisce grazie alla presenza di uno spazio aperto collettivo realizzato nel corso della seconda metà del IX secolo a.C. Esso appare il frutto di uno sviluppo di modelli dell’edilizia privata nuragica della tarda età del Bronzo-prima età del Ferro.The new season of excavation at the Nuragic settlement of Sant’Imbenia revealed important news. The new “urban” devel­opment, occurred during the second half of the 9th century BC, is given by the discovery of a large open space. It seems to be realized on the models given by private multi room houses surrounding an open space which can detected between the end of the Bronze and the beginning of the Iron age. DOI: 10.4429/j.arart.2011. suppl.24

    Sant'Imbenia (Alghero): further archaeometric evidence for an Iron Age market square

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    AbstractLead isotope compositions were determined for 18 metal objects from the archaeological site of Sant'Imbenia, NW Sardinia, dating to the end of the ninth century BCE onwards. The provenance of some objects is unambiguously traced to SW Sardinia; other objects could derive either from central Sardinia or the Iberian coastal ranges. The variety of the provenances attests to a wide trade network that spanned the entire island of Sardinia and extended to the Iberian sites

    Muonic atom X-ray spectroscopy for non-destructive analysis of archeological samples

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    The implementation in the RIKEN-RAL negative muons facility of a new muon beamline monitoring and novel digital data acquisition system for gamma and X-ray spectroscopy are presented. This work also shows the high potential of the muonic atoms X-ray spectroscopy technique in non-destructive elemental characterization of archaeological samples

    Monte ‘e Prama: 4875 punti interrogativi

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    Nonostante il vasto successo che le statue di Monte ‘e Prama hanno riscosso soprattutto in Sardegna di esse si sa ben poco: solamente con l’avvio del restauro voluto fortemente da Antonietta Boninu, si è intrapreso un ampio progetto che comprende la pulizia, il restauro e la ricostruzione delle stesse da parte della CCA (Centro Conservazione Archeologica) presso il Centro di Restauro Regionale di Li Punti. Tutti i pezzi sono stati finalmente portati e assemblati in un unico luogo: si tratta di circa 4900 frammenti delle dimensioni e delle fogge più varie che restituiscono quello che a oggi è il più grandioso complesso statuario della Sardegna preromana e uno dei più importanti del Mediterraneo

    Book Review: <i>Archaeology and history of Sardinia from the Stone Age to the Middle Ages: shepherds, sailors, &amp; conquerors</i> by Stephen L. Dyson and Robert J. Rowland

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    Stephen L. Dyson &amp; Robert J. Rowland. Archaeology and history of Sardinia from the Stone Age to the Middle Ages: shepherds, sailors, &amp; conquerors. viii+240 pages, 91 illustrations. 2008. Philadelphia (PA): University of Pennsylvania Museum of Archaeology &amp; Anthropology; 978-1-934536-01-8 hardback $49.95

    Vasi attici da mensa in Etruria. Note sulle occorrenze e sulla distribuzione

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    Marco Rendeli, Vasi attici da mensa in Etruria. Note sulle occorrenze e sulla loro distribuzione, p. 545-579. Le presenze di materiale attico in Etruria meridionale hanno suscitato un notevole interesse sin dagli anni '60 grazie alle intuizioni di Fr. Villard. Queste note, riesaminando il problema, offrono nella prima parte una rilettura dei dati quantitativi e degli indici d'importazione di 6 città dell'Etruria propria (Vulci, Tarquinia, Cerveteri, Orvieto, Chiusi e Faleri), nel corso di 6 fasi di un quarto di secolo, fra 575 e 425 a.C. Da essa emerge un quadro articolato e complesso di rapporti fra città, in base a linee di tendenza che in molti casi rispecchiano le trasformazioni occorse in Etruria meridionale durante la fase arcaica ed il V secolo a.C. (v. retro) Nella seconda parte vengono ripresi e brevemente analizzati alcuni aspetti del fenomeno delle importazioni di vasellame da mensa attico : la presenza di forti anomalie nella distribuzione di alcune botteghe, di forme particolari create su modelli o per il mercato etrusco, l'attestazione esclusiva di singole botteghe in alcune città riflettono un processo di scambio che non si limita alla sola transazione economica ma che investe anche livelli di scelta e di gusto particolari. La presenza di materiale attico, infine, non investe le sole città maggiori ma anche i loro territori secondo una logica redistributiva che varia a seconda dei centri e delle trasformazioni avvenute in ciascun contesto regionale.Rendeli Marco. Vasi attici da mensa in Etruria. Note sulle occorrenze e sulla distribuzione. In: Mélanges de l'École française de Rome. Antiquité, tome 101, n°2. 1989. pp. 545-579
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