5 research outputs found

    Fingerprinting sedimentary and soil units by their natural metal contents: A new approach to assess metal contamination

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    One of the major issues when assessing soil contamination by inorganic substances is reliable determination of natural metal concentrations. Through integrated sedimentological, pedological and geochemical analyses of 1414 (topsoil/subsoil) samples from 707 sampling stations in the southern Po Plain (Italy), we document that the natural distribution of five potentially toxic metals (Cr, Ni, Cu, Zn and Pb) can be spatially predicted as a function of three major factors: source-rock composition, grain size variability and degree of soil weathering. Thirteen genetic and functional soil units (GFUs), each reflecting a unique combination of these three variables, are fingerprinted by distinctive geochemical signatures. Where sediment is supplied by ultramafic (ophiolite-rich) sources, the natural contents of Cr and Ni in soils almost invariably exceed the Italian threshold limits designated for contaminated lands (150 mg/kg and 120 mg/kg, respectively), with median values around twice the maximum permissible levels (345 mg/kg for Cr and 207 mg/kg for Ni in GFU B5). The original provenance signal is commonly confounded by soil texture, with general tendency toward higher metal concentrations in the finest-grained fractions. Once reliable natural metal concentrations in soils are established, the anthropogenic contribution can be promptly assessed by calculating metal enrichments in topsoil samples. The use of combined sedimentological and pedological criteria to fingerprint GFU geochemical composition is presented here as a new approach to enhance predictability of natural metal contents, with obvious positive feedbacks for legislative purposes and environmental protection. Particularly, natural metal concentrations inferred directly from a new type of pedogeochemical map, built according to the international guideline ISO 19258, are proposed as an efficient alternative to the pre-determined threshold values for soil contamination commonly established by the national regulations

    Valutazione dell’esposizione passiva a pesticidi a lungo termine mediante flussi informativi di popolazione: aspetti metodologici

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    INTRODUZIONE: I fattori ambientali di rischio delle malattie cronico-degenerative quali i contaminanti chimici necessitano con ogni probabilità di un periodo d’azione assai prolungato per esercitare tale effetto, specie per livelli espositivi ridotti. Negli studi caso-controllo di popolazione basati su flussi informativi, tuttavia, la ricostruzione storica dei tempi e della tipologia dell’esposizione è di difficile effettuazione e talora addirittura impossibile. METODI: Abbiamo utilizzato informazioni raccolte nell’ambito di una indagine sulle cause ambientali della sclerosi laterale amiotrofica (SLA) per valutare eventuali differenze nelle stime di rischio per esposizione passiva a pesticidi, utilizzando dati recenti (residenza alla diagnosi nel periodo 1998-2011 in prossimità di coltivazioni specifiche quali vigneti, seminativi, culture orticole e frutteti) e storici (cioè dati residenziali e di uso del suolo riferiti agli anni ‘70). Si è trattato di uno studio caso- controllo di popolazione condotto in tre province emiliane (Parma, Reggio E. e Modena) e in quella di Catania, ricostruendo e georeferenziando la storia residenziale dei soggetti e confrontando tali dati con la cartografia regionale dell’uso del territorio. RISULTATI: I soggetti inclusi nello studio al momento della diagnosi nel periodo 1998-2011 sono stati complessivamente 3440 (703 casi): per 2235 di essi abbiamo potuto ricostruire i dati espositivi relativi agli anni ’70. I valori di rischio relativo di SLA riferiti ai due periodi sono risultati pressochè identici, in entrambi i contesti geografici, pur con una minore stabilità statistica nel periodo meno recente per la ridotta numerosità della casistica. CONCLUSIONI: Nel complesso, questi risultati suggeriscono come nel caso dei pesticidi l’utilizzazione di dati espositivi recenti non pregiudichi in modo significativo la valutazione dell’esposizione a lungo termine

    Valutazione dell’esposizione passiva a pesticidi a lungo termine mediante flussi informativi di popolazione: aspetti metodologici

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    INTRODUZIONE: I fattori ambientali di rischio delle malattie cronico-degenerative quali i contaminanti chimici necessitano con ogni probabilità di un periodo d’azione assai prolungato per esercitare tale effetto, specie per livelli espositivi ridotti. Negli studi caso-controllo di popolazione basati su flussi informativi, tuttavia, la ricostruzione storica dei tempi e della tipologia dell’esposizione è di difficile effettuazione e talora addirittura impossibile. METODI: Abbiamo utilizzato informazioni raccolte nell’ambito di una indagine sulle cause ambientali della sclerosi laterale amiotrofica (SLA) per valutare eventuali differenze nelle stime di rischio per esposizione passiva a pesticidi, utilizzando dati recenti (residenza alla diagnosi nel periodo 1998-2011 in prossimità di coltivazioni specifiche quali vigneti, seminativi, culture orticole e frutteti) e storici (cioè dati residenziali e di uso del suolo riferiti agli anni ‘70). Si è trattato di uno studio caso- controllo di popolazione condotto in tre province emiliane (Parma, Reggio E. e Modena) e in quella di Catania, ricostruendo e georeferenziando la storia residenziale dei soggetti e confrontando tali dati con la cartografia regionale dell’uso del territorio. RISULTATI: I soggetti inclusi nello studio al momento della diagnosi nel periodo 1998-2011 sono stati complessivamente 3440 (703 casi): per 2235 di essi abbiamo potuto ricostruire i dati espositivi relativi agli anni ’70. I valori di rischio relativo di SLA riferiti ai due periodi sono risultati pressochè identici, in entrambi i contesti geografici, pur con una minore stabilità statistica nel periodo meno recente per la ridotta numerosità della casistica. CONCLUSIONI: Nel complesso, questi risultati suggeriscono come nel caso dei pesticidi l’utilizzazione di dati espositivi recenti non pregiudichi in modo significativo la valutazione dell’esposizione a lungo termine

    Valutazione dell’esposizione passiva a pesticidi a lungo termine mediante flussi informativi di popolazione: aspetti metodologici

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    INTRODUZIONE: I fattori ambientali di rischio delle malattie cronico-degenerative quali i contaminanti chimici necessitano con ogni probabilità di un periodo d’azione assai prolungato per esercitare tale effetto, specie per livelli espositivi ridotti. Negli studi caso-controllo di popolazione basati su flussi informativi, tuttavia, la ricostruzione storica dei tempi e della tipologia dell’esposizione è di difficile effettuazione e talora addirittura impossibile. METODI: Abbiamo utilizzato informazioni raccolte nell’ambito di una indagine sulle cause ambientali della sclerosi laterale amiotrofica (SLA) per valutare eventuali differenze nelle stime di rischio per esposizione passiva a pesticidi, utilizzando dati recenti (residenza alla diagnosi nel periodo 1998-2011 in prossimità di coltivazioni specifiche quali vigneti, seminativi, culture orticole e frutteti) e storici (cioè dati residenziali e di uso del suolo riferiti agli anni ‘70). Si è trattato di uno studio caso- controllo di popolazione condotto in tre province emiliane (Parma, Reggio E. e Modena) e in quella di Catania, ricostruendo e georeferenziando la storia residenziale dei soggetti e confrontando tali dati con la cartografia regionale dell’uso del territorio. RISULTATI: I soggetti inclusi nello studio al momento della diagnosi nel periodo 1998-2011 sono stati complessivamente 3440 (703 casi): per 2235 di essi abbiamo potuto ricostruire i dati espositivi relativi agli anni ’70. I valori di rischio relativo di SLA riferiti ai due periodi sono risultati pressochè identici, in entrambi i contesti geografici, pur con una minore stabilità statistica nel periodo meno recente per la ridotta numerosità della casistica. CONCLUSIONI: Nel complesso, questi risultati suggeriscono come nel caso dei pesticidi l’utilizzazione di dati espositivi recenti non pregiudichi in modo significativo la valutazione dell’esposizione a lungo termine

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    INTRODUZIONE: I fattori ambientali di rischio delle malattie cronico-degenerative quali i contaminanti chimici necessitano con ogni probabilità di un periodo d’azione assai prolungato per esercitare tale effetto, specie per livelli espositivi ridotti. Negli studi caso-controllo di popolazione basati su flussi informativi, tuttavia, la ricostruzione storica dei tempi e della tipologia dell’esposizione è di difficile effettuazione e talora addirittura impossibile. METODI: Abbiamo utilizzato informazioni raccolte nell’ambito di una indagine sulle cause ambientali della sclerosi laterale amiotrofica (SLA) per valutare eventuali differenze nelle stime di rischio per esposizione passiva a pesticidi, utilizzando dati recenti (residenza alla diagnosi nel periodo 1998-2011 in prossimità di coltivazioni specifiche quali vigneti, seminativi, culture orticole e frutteti) e storici (cioè dati residenziali e di uso del suolo riferiti agli anni ‘70). Si è trattato di uno studio caso- controllo di popolazione condotto in tre province emiliane (Parma, Reggio E. e Modena) e in quella di Catania, ricostruendo e georeferenziando la storia residenziale dei soggetti e confrontando tali dati con la cartografia regionale dell’uso del territorio. RISULTATI: I soggetti inclusi nello studio al momento della diagnosi nel periodo 1998-2011 sono stati complessivamente 3440 (703 casi): per 2235 di essi abbiamo potuto ricostruire i dati espositivi relativi agli anni ’70. I valori di rischio relativo di SLA riferiti ai due periodi sono risultati pressochè identici, in entrambi i contesti geografici, pur con una minore stabilità statistica nel periodo meno recente per la ridotta numerosità della casistica. CONCLUSIONI: Nel complesso, questi risultati suggeriscono come nel caso dei pesticidi l’utilizzazione di dati espositivi recenti non pregiudichi in modo significativo la valutazione dell’esposizione a lungo termine
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