571 research outputs found
SU(2) Glueballs, diquarks and mesons in dense matter
We present preliminary results from a high statistics study of 2-color QCD at
low temperature and non-zero baryon density. The simulations are carried out on
a 6^3*12 lattice and use a standard hybrid molecular dynamics algorithm for
staggered fermions for two values of quark mass. Observables include glueball
correlators evaluated via a multi-step smearing procedure as well as scalar and
vector mesons and diquarks.Comment: Poster presented at Lattice 2003 (Non zero temperature and density),
3 pages, 4 figure
Glueballs and mesons in the superfluid phase of two-color QCD
QCD with two colors undergoes a transition to a superfluid phase with diquark
condensate when the quark chemical potential equals half the pion mass. We
investigate the gluonic aspects of the transition by inspecting the behavior of
the glueball correlators evaluated via a multi-step smearing procedure for
several values of chemical potential ranging between zero and the saturation
threshold. The results are based on an analysis of 0++ glueball correlators, on
a sample of 40000 independent configurations on each parameter set. The
amplitudes of the correlators peak for \mu = m_\pi/2,indicating that the
superfluid phase transition affects the gluonic sector as well. The mass of the
fundamental state decreases in the superfluid phase, and the amplitude of the
propagators drops, suggesting a reduction of the gluon condensate, in agreement
with model calculations. The analysis of the smearing dependence of the results
helps disentangling the role of long and short distance phenomena at the
superfluid transition.Comment: 7 pages, 5 figures, talk presented at the XXV International Symposium
on Lattice Field Theory, July 30 - August 4, 2007, Regensburg,German
Nanoseismic monitoring for detection of rockfalls. Experiments in quarry areas
Le frane per crollo da ammassi rocciosi fratturati sono tra i processi di instabilità gravitativa che più frequentemente interessano opere antropiche quali tagli su versanti naturali o artificiali, pareti di cava, trincee stradali, autostradali o ferroviarie, sia per ciò che attiene le aree di distacco che per quelle di accumulo. Nell’ambito dell’applicazione di sistemi di early warning per la gestione del rischio geologico legato a queste tipologie di frana, una sperimentazione della tecnica del monitoraggio nanosismometrico è stata effettuata presso due siti estrattivi non più in attività : le “Pirrere” della Baia di Cala Rossa sull’isola di Favignana (Trapani), in Sicilia, e la cava dismessa di Acuto (Frosinone), in Italia Centrale. Il monitoraggio nanosismometrico è una tecnica di indagine che consente di individuare e localizzare deboli eventi sismici, fino a magnitudo locale (ML) nell’ordine di -3, attraverso l’impiego di quattro sensori sismometrici disposti secondo una specifica geometria di array detta SNS (Seismic Navigation System).
Nel presente lavoro, mediante il software NanoseismicSuite sono stati analizzati 73 eventi di crollo indotti artificialmente attraverso la caduta controllata di blocchi di roccia nei due siti estrattivi abbandonati; sono stati lanciati, simulando fenomeni di rockfalls, rispettivamente 47 blocchi di roccia nella cava di Acuto e 26 eventi in quattro diverse cave a cielo aperto presenti nel settore occidentale di Cala Rossa. Tali eventi, avendo punto epicentrale noto, hanno permesso di determinare il miglior modello di sottosuolo in termini di valori di velocità delle onde P ed S attraverso un’operazione di back analysis. L’analisi è stata, infatti, effettuata variando i valori di velocità e scegliendo quelli relativi all’epicentro teorico ottenuto dall’analisi dell’evento che fosse il più vicino possibile al punto reale di impatto del blocco di roccia. Al fine di valutare la sensibilità della geometria dell’array SNS e l’influenza del sito di installazione sulla capacità di individuare e localizzare gli eventi, le sperimentazioni sono state condotte sia variando il raggio di apertura che la zona di installazione degli array: presso Acuto le acquisizioni di segnale sono state condotte prima con un array SNS con apertura di 20 m e successivamente con un array di apertura 10 m, mentre presso Cala Rossa l’array è stato installato alternativamente all’aperto in un’area di plateau roccioso ed in una galleria facente parte dell’area di cava abbandonata.
Analizzando i dati si è ottenuta una precisione dell’ubicazione epicentrale compresa tra il 10 ed il 22% della distanza che intercorre tra la sorgente e l’array nanosismometrico. Il miglior modello di sottosuolo ottenuto per entrambi i casi di studio è risultato avere una velocità delle onde P pari a 900 m/s ed un rapporto VP/VS pari a 1.73, valori in accordo con le condizioni di intenso stato di fratturazione delle rocce carbonatiche affioranti nelle due zone di cava. Per gli eventi di crollo indotti la magnitudo ML è risultata essere compresa tra -2.8 e -1.3; considerando l’energia sviluppata dall’impatto, legata alla massa del blocco ed all’altezza e alla velocità di caduta, non è stato possibile definire una relazione tra magnitudo ed energia, probabilmente a causa delle differenti caratteristiche del punto di impatto dei diversi blocchi. In generale, si è osservato che la precisione di ubicazione degli eventi, in termini di azimuth e distanza dal reale epicentro, è risultata paragonabile sia variando l’apertura dell’array che variando il sito di installazione. Per il sito sperimentale di Acuto, il processo di picking manuale del tempo di primo arrivo delle onde P è risultato essere più affidabile nel caso di array con apertura pari a 10 m. La sperimentazione effettuata a Cala Rossa ha permesso, invece, di osservare una migliore capacità di individuazione degli eventi nelle tracce relative all’array posizionato in galleria a causa della minore rumorosità di base del sito di installazione.
Tra le registrazioni sismometriche sono state identificate varie tipologie di segnali, oltre a quelli generati dal lancio dei blocchi, alcune riconducibili ad eventi naturali di crollo altre a deboli terremoti. L’analisi dei segnali riferibili alla prima tipologia di eventi naturali, effettuata tenendo in considerazione i modelli di sottosuolo precedentemente calibrati, ha portato all’identificazione in ambedue i siti di aree aventi maggiore suscettibilità a frane per crollo. In definitiva, si può ritenere che i risultati ottenuti in questo studio siano incoraggianti rispetto all’efficacia della tecnica di monitoraggio nanosismometrico nell’individuazione e nell’ubicazione di fenomeni di crollo in roccia e portano a ritenere questa tecnica potenzialmente applicabile in aree in cui tali eventi possono interferire con infrastrutture antropiche.In the frame of early warning and risk mitigation studies for landslide processes involving rock masses, two quarry areas (Cala Rossa Bay in Sicily and Acuto in Central Italy) were monitored with SNS (Seismic Navigation System) arrays. In this study, 73 rockfalls were simulated by launches of rock blocks. This allowed to perform a back analysis for defining the best seismic velocity model of the subsoil half-space; the records related to each impact caused by the rock block launch were managed by the nanoseismic monitoring approach, varying the velocity model to obtain a theoretical epicentre as close as possible to the actual location of the impact point. In order to evaluate the sensibility of the SNS array, the results obtained by different array apertures and positions were compared in terms of azimuth and distance error with respect to the real epicentres. On the other hand, several natural rockfalls were detected; their analysis allowed to identify areas having higher susceptibility to rockfalls by using the previously calibrated subsoil half-space model. Further studies are required to better define the areas prone to rockfall generation in the considered test sites; nevertheless, the here obtained results show an encouraging perspective about the application of the nanoseismic monitoring with respect to vulnerable infrastructures in rockfall prone areas
On the Definition of Gauge Field Operators in Lattice Gauge-Fixed Theories
We address the problem of defining the gauge four-potential on the lattice,
in terms of the natural link variables. Different regularized definitions are
shown, through non perturbative numerical computation, to converge towards the
same continuum renormalized limit.Comment: 8 pages, LaTeX2e/LaTeX209, 3 eps figure
Lattice Gauge Fixing for Parameter Dependent Covariant Gauges
We propose a non-perturbative procedure to fix generic covariant gauges on
the lattice. Varying the gauge parameter, this gauge fixing provides a concrete
method to check numerically the gauge dependence of correlators measured on the
lattice. The new algorithm turns out to converge with a good efficiency. As a
preliminary physical result, we find a sensitive dependence of the gluon
propagator on the gauge parameter.Comment: 10 pages (LaTeX2e), 5 eps figure
Effect of affective priming on prosocial orientation through mobile application: Differences between digital immigrants and natives
Digital revolution has drastically changed people’s lives in the last three decades inspiring scholars to deepen the role of technologies in thinking and information processing (Baranyi et al., 2015). Prensky (2001) has developed the notion of digital generation, differentiating between natives and immigrants. Digital natives are characterised by their highly automatic and quick response in hyper-textual environment. Digital immigrants are characterised by their main focus on textual elements and a greater proneness to reflection. The main goal of the present research is to investigate the effect of affective priming on prosocial orientation in natives and immigrants by using a mobile application. A quasi-experimental study has been conducted to test whether and how the manipulation of the priming, through positively and negatively connoted images, influences prosocial orientation. The results attested that negative affective priming elicited by app influences negatively prosocial orientation, while positive affective priming influences it positively prosocial orientation. However, this effect is true mainly for digital natives. Overall, findings underline the relevance of taking into account the effects of affective priming in technological environment, especially in the case of digital natives
Lattice Renormalization of Quark Operators
We have technically improved the non-perturbative renormalization method,
proposed by Martinelli et al., by using quark momentum sources and sinks.
Composite two-fermion operators up to three derivatives have been measured for
Wilson fermions and Sheikholeslami-Wohlert improved fermions in the quenched
approximation. The calculations are performed in the Landau gauge on 16^3x32
lattices at beta = 6.0 for 3 kappa values in each case. The improved sources
greatly decrease the statistical noise. We extract and discuss here
renormalization factors for local operators and moments of the structure
functions for Wilson fermions.Comment: 3 pages, Latex, 6 figures. epsf.sty and espcrc2.sty needed. Talk
given at Lattice9
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