38 research outputs found

    L'impresa di manutenzione

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    La sicurezza del territorio come obiettivo di sviluppo

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    Il nostro territorio manifesta con sempre più drammatica evidenza l'incapacità per la nostra società di coesistere con quanto ci è stato consegnato dalla natura e dalla storia. Le trasformazioni connesse a un modello fortemente dissipativo di crescita quantitativa, difatti, hanno comportato un processo lento, quanto costante, di insensato sfruttamento e di degradazione fisica e ambientale del territorio. Negli ultimi cinquant'anni, le trasformazioni fisiche e socioeconomiche che hanno essenzialmente riguardato il tessuto delle colture, i modelli insediativi, l'assetto dei centri urbani e degli insediamenti, l'armatura delle infrastrutture viarie e la diffusione di attività produttive industriali a esse connesse, hanno deterninato consistenti effetti nell'aggravamento e nella produzione di condizioni di rischio naturale e antropico. Il mantenimento dell'equilibrio idrogeologico e ambientale all'interno del territorio si configura allora come una funzione pubblica di fondamentale importanza e pertanto è indifferibile prevedere modalità di intervento volte al ripristino e al mantenimento della sicurezza rispetto alle condizioni di rischio, come condizione ineludibile di qualsiasi processo volto al perseguimento della qualità dell'ambiente costruito

    Legno naturale. Guida alla selezione

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    TECHNOLOGICAL AND SPATIAL FLEXIBILITY FOR THE NEW HOME DESIGNING

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    reflections design and theorical, but generally of all technological systems, is the risk of becoming technically or functionally obsolete. This is partly due to the fact that interventions on housing construction, oriented themselves toward the Optimal Point logic Design (OPD), which is to achieve a single goal, living in the more traditional sense of the term, thinning out therefore all the capabilities that are not required to comply with those specific features. As a result, once removed excess potentialities to improve the main goal of the system, this results rigid towards new tasks. It is obvious, that in the building sector, the inability to handle the uncertainty of social and economic context, the changing needs of users and environmental, tends to make the system obsolete and to reduce its useful life. If flexibility is the ability of a system to be easily modified and to respond to changes in the environment in a timely and convenient, then the flexibility can be considered the antidote to obsolescence, or the characteristic of the system that guarantees slippage over time. The paper provides a critical assessment in the implementation of the requirement of flexibility starting on four lines of action in which it is possible to classify projects which throughout history, have integrated the flexibility in the design of house: Spatial Flexibility with constant surface, spatial Flexibility evolutionary, technological Flexibility relating to construction techniques, technological Flexibility concerning the plant maintainability. The research therefore proposes the project strategies, crosscutting to these four-way directions, aimed at ensuring the survival over time of the building, thanks to the ability to implement several cycles of use of body building, confront the ability to reconfigure the internal structure and intervene in a simplified way on the technological system that governs the space

    RESEARCH AGENDA FOR DESIGNING FLEXIBLE ARQUITECTURE TO HINDER THE FUNCTIONAL AND TECHNOLOGICAL OBSOLESCENCE

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    Time, uncertainty, flexibility and resilience are the four sides of the same coin around which this paper revolves. Hallmark of all complex systems is uncertainty, seen as the lack of full knowledge of current or future evolution of a system. There are various types and sources of uncertainty, but notably the incorrect knowledge of the environment which operates it determines obsolescence technological and functional of the system. Systems that have the longest life span, are able to cope with the unpredictability of their contexts, rigid and unchanging systems have a shorter lifespan. Uncertainty, traditionally seen as a negative aspect of the system, must therefore be regarded as an opportunity, an incentive to design flexible systems able to absorb changes in the environment in which they operate, in order to create added value for users. The development of "Advanced" systems able to prevent that uncertainty generates diseases, commonly referred to as "risks," this is not new, the selection process of species of Darwin or the reflections on the life of capital goods of Terborgh, have shown that there are living organisms, human artifacts or, resilient complex systems, better equipped to adapt to changing environments compared to rigid systems incapable of reacting to the change. In other words flexibility reduces the exposure of a project uncertainty, provides a solution to mitigate the market risks and also the risks associated with technological obsolescence, then it???s that property that makes the system resilient able to absorb the shock and/or disturbance without undergoing major alterations in its functional organization, in its structure and in its identity characteristics. In the paper, the flexibility is therefore seen as a fundamental property for designing a generally complex system, and particularly in architectural design, through the identification of design criteria for the implementation of this requirement, that influence on architecture (form more technology) of the system

    Sicurezza e manutenzione dell'ambiente costruito

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    La domanda di sicurezza costituisce un aspetto intimamente connesso alla contemporanea domanda di qualità della vita: sotto l'impulso degli incidenti tecnologici succedutisi nel corso degli anni Settanta (Vajont, 1976) e Ottanta (Chernobyl, 1986), la sicurezza si è evoluta da prevenzione di incidenti a studio dell'affidabilità dei sistemi, consentendo la messa a punto di tecniche innovative di progettazione di impianti e sistemi tecnologici, l'individuazione di nuovi metodi di formazione, la sperimentazione di modelli organizzativi più adeguati, la diffusione di una rinnovata cultura dell'affidabilità tra progettisti, scienziati, tecnici e operatori, oltre che tra gli utenti di vari sistemi tecnologici complessi. Tali metodologie sono state progressivamente estese ai diversi ambienti e settori produttivi. Il contesto culturale in atto esprime un bisogno di qualità dei sistemi antropici che può esplicitarsi come una richiesta non solo di efficacia, ma anche di attenta progettazione e gestione della durata degli stessi, nonché di costruzione ed uso in sicurezza. Sembra quindi ragionevole ritenere che la domanda di sicurezza e manutenzione dell'ambiente costruito sia destinata ad espandersi e che sia necessario, pertanto, apprestare strumenti concettuali ed operativi idonei a precorrere - invece che a rincorrere - tale domanda e a darle una risposta governabile. In tale ottica la fidatezza, intesa come processo utile a programmare e garantire nel tempo il mantenimento in sicurezza della qualità dei sistemi, si potrebbe proporre come strategia di sviluppo o, meglio, come strategia del riequilibrio di una crescita sfuggita spesso ad ogni forma di controllo. La progettazione, la costruzione e la gestione della fidatezza dei sistemi possono, infatti, rappresentare una vera e propria strategia di governo della complessità al fine della sopravvivenza non solo dei sistemi urbani e edilizi, ma anche dell'ambiente

    Resilienza e qualità dell’ambiente costruito. Il progetto tecnologico tra nuovi valori e vulnerabilità

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    Il presente paper intende affrontare il nodo problematico della necessità di un ritorno alla costruzione dell’habitat umano secondo una visione simbiotica di adattamento co-evolutivo degli utenti e dei loro sistemi di artefatti con l’ambiente naturale. Una condizione operativa che richiede interventi di costante cura e manutenzione dei valori ecologico-ambientali, azioni protese a favorire cambiamenti dinamici nei comportamenti delle utenze e soluzioni spaziali adeguate al mantenimento e alla rigenerazione delle qualità dell’habitat. Si pone così al centro del processo propositivo-costruttivo una diversa concezione delle risorse naturali/artificiali e del patrimonio ambientale/culturale di un territorio nel fluire del tempo: considerandoli cioè non come beni/prodotti di consumo, ma come capitale (naturale, culturale, umano) da conservare, mantenere, rigenerare per le attuali e future generazioni. Facendo cioè convivere, in una visione integrata e coordinata, azioni di mantenimento e rigenerazione delle risorse (capitale naturale), azioni di adattamento degli individui (capitale sociale/umano) e azioni di produzione di nuovi valori e redditività (capitale culturale/artistico)

    FLEXIBILITY IN HOUSING DESIGN: NEW STRATEGIES TO HINDER THE FUNCTIONAL AND TECHNOLOGICAL OBSOLESCENCE

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    One of the main problems of the house that in recent decades have intertwined reflections design and theorical, but generally of all technological systems, is the risk of becoming technically or functionally obsolete. This is partly due to the fact that interventions on housing construction, oriented themselves toward the Optimal Point logic Design (OPD), which is to achieve a single goal, living in the more traditional sense of the term, thinning out therefore all the capabilities that are not required to comply with those specific features. As a result, once removed excess potentialities to improve the main goal of the system, this results rigid towards new tasks. It is obvious, that in the building sector, the inability to handle the uncertainty of social and economic context, the changing needs of users and environmental, tends to make the system obsolete and to reduce its useful life. If flexibility is the ability of a system to be easily modified and to respond to changes in the environment in a timely and convenient, then the flexibility can be considered the antidote to obsolescence, or the characteristicof the system that guarantees slippage over time. The paper provides a critical assessment in the implementation of the requirement of flexibility starting on four lines of action in which it is possible to classify projects which throughout history, have integrated the flexibility in the design of house: Spatial Flexibility with constant surface, spatial Flexibility evolutionary, technological Flexibility relating to construction techniques, technological Flexibility concerning the plant maintainability. The research therefore proposes the project strategies, cross- cutting to these four-way directions, aimed at ensuring the survival over time of the building, thanks to the ability to implement several cycles of use of body building, confront the ability to reconfigure the internal structure and intervene in a simplified way on the technological system that governs the space

    Strategie per la flessibilità spaziale e tecnologica

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    La progettazione dello spazio abitativo, si confronta oggi, con un con- testo estremamente incerto, dominato da rapidi processi di obsolescenza funzio- nale e tecnologica dei modelli abitativi ereditati. Il progetto dello spazio abitativo dovrebbe in primis occuparsi dell'ottimizzazione del progetto rispetto alla durata dei sub-sistemi e alla capacità di contrastare i processi di obsolescenza, relativi sia all'uso di materiali e componenti pensati per fallire dopo il breve periodo, sia di modelli spaziali rigidi incapaci di adattarsi alla variabilità nel tempo delle esigenze del nucleo familiare. La ricerca indaga la flessibilità come un requisito fondamen- tale da incorporare nel ciclo di vita dell'abitazione, attraverso strategie che inci- dono sia sulla forma che sull'apparato tecnologico che governa la sua struttura
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