Sicurezza e manutenzione dell'ambiente costruito

Abstract

La domanda di sicurezza costituisce un aspetto intimamente connesso alla contemporanea domanda di qualità della vita: sotto l'impulso degli incidenti tecnologici succedutisi nel corso degli anni Settanta (Vajont, 1976) e Ottanta (Chernobyl, 1986), la sicurezza si è evoluta da prevenzione di incidenti a studio dell'affidabilità dei sistemi, consentendo la messa a punto di tecniche innovative di progettazione di impianti e sistemi tecnologici, l'individuazione di nuovi metodi di formazione, la sperimentazione di modelli organizzativi più adeguati, la diffusione di una rinnovata cultura dell'affidabilità tra progettisti, scienziati, tecnici e operatori, oltre che tra gli utenti di vari sistemi tecnologici complessi. Tali metodologie sono state progressivamente estese ai diversi ambienti e settori produttivi. Il contesto culturale in atto esprime un bisogno di qualità dei sistemi antropici che può esplicitarsi come una richiesta non solo di efficacia, ma anche di attenta progettazione e gestione della durata degli stessi, nonché di costruzione ed uso in sicurezza. Sembra quindi ragionevole ritenere che la domanda di sicurezza e manutenzione dell'ambiente costruito sia destinata ad espandersi e che sia necessario, pertanto, apprestare strumenti concettuali ed operativi idonei a precorrere - invece che a rincorrere - tale domanda e a darle una risposta governabile. In tale ottica la fidatezza, intesa come processo utile a programmare e garantire nel tempo il mantenimento in sicurezza della qualità dei sistemi, si potrebbe proporre come strategia di sviluppo o, meglio, come strategia del riequilibrio di una crescita sfuggita spesso ad ogni forma di controllo. La progettazione, la costruzione e la gestione della fidatezza dei sistemi possono, infatti, rappresentare una vera e propria strategia di governo della complessità al fine della sopravvivenza non solo dei sistemi urbani e edilizi, ma anche dell'ambiente

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