9 research outputs found

    The Role of Nonclassroom Spaces in Living-Learning Communities

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    A body of research suggests that learning communities provide a range of academic benefits by increasing social connectedness. Researchers have also hypothesized that informal learning spaces -- nonclassroom spaces (NCSs) -- can facilitate learning by supporting social connectedness. This study uses qualitative methods to explore the way nonclassroom spaces facilitate learning-related activities within a recently established learning community at State University. Our findings suggest that NCSs function as social hubs, help make intellectual and creative work visible to the larger learning community, and provide access to important resources. More generally, NCSs help to facilitate community formation and identity

    The ocular albinism type 1 protein, an intracellular G protein-coupled receptor, regulates melanosome transport in pigment cells

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    The protein product of the ocular albinism type 1 gene, named OA1, is a pigment cell-specific G protein-coupled receptor exclusively localized to intracellular organelles, namely lysosomes and melanosomes. Loss of OA1 function leads to the formation of macromelanosomes, suggesting that this receptor is implicated in organelle biogenesis, however the mechanism involved in the pathogenesis of the disease remains obscure. We report here the identification of an unexpected abnormality in melanosome distribution both in retinal pigment epithelium (RPE) and skin melanocytes of Oa1-knock-out (KO) mice, consisting in a displacement of the organelles from the central cytoplasm towards the cell periphery. Despite their depletion from the microtubule (MT)-enriched perinuclear region, Oa1-KO melanosomes were able to aggregate at the centrosome upon disruption of the actin cytoskeleton or expression of a dominant-negative construct of myosin Va. Consistently, quantification of organelle transport in living cells revealed that Oa1-KO melanosomes displayed a severe reduction in MT-based motility; however, this defect was rescued to normal following inhibition of actin-dependent capture at the cell periphery. Together, these data point to a defective regulation of organelle transport in the absence of OA1 and imply that the cytoskeleton might represent a downstream effector of this receptor. Furthermore, our results enlighten a novel function for OA1 in pigment cells and suggest that ocular albinism type 1 might result from a different pathogenetic mechanism than previously thought, based on an organelle-autonomous signalling pathway implicated in the regulation of both membrane traffic and transport

    Termica delle coperture metalliche

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    I temi legati al contenimento dei consumi energetici, dell’isolamento termico estivo e invernale, della qualità ambientale e della salvaguardia dell’ambiente sono quelli che più prepotentemente sono entrati nel dibattito culturale degli ultimi tempi, non solo sul versante del mercato edilizio ma in ogni attività dell’uomo. Questo primo manuale quindi desidera affrontare queste problematiche fornendo un proprio contributo che sintetizza e schematizza la pluridecennale esperienza dei soci PILE. Si tratta di una serie di schemi di copertura fra i più ricorrenti nel mercato dei quali vengono elencati tutti gli elementi e strati funzionali che compongono il pacchetto tetto, meglio evidenziati anche attraverso dei rendering, e per i quali sono già stati calcolati alcuni parametrici energetici fra cui: • trasmittanza regime stazionario • trasmittanza regime periodico • sfasamento • attenuazione del flusso termico • massa del pacchetto • potere fonisolante in modo da fornire al progettista, o comunque all’utilizzatore, degli immediati riferimenti sulle caratteristiche di ogni pacchetto. In linea con le esigenze di mercato, il calcolo è stato effettuato con quattro differenti tipologie di isolamento termico e tre differenti spessori. Per fornire dei dati il più vicino possibile alla realtà di mercato, per ogni prodotto impiegato all’interno del pacchetto di copertura si è tenuto conto delle reali caratteristiche e dei valori dichiarati dal produttore dello specifico prodotto citandone l’origine o, in alternativa, adottando le specifiche della norma di riferimento UNI EN ISO 10456 Materiali e prodotti per l’edilizia. Proprietà igrometriche. Valori tabulati di progetto e procedure per determinare valori temici dichiarati e di progetto. In un mercato in così rapida evoluzione e nel quale nascono continue innovazioni tecniche e tecnologiche, spesso di complessa applicazione e che necessitano di nuove professionalità, questa attività editoriale dell’Associazione PILE, pur presentando tutti i limiti tipici della manualistica, in particolare quello di trattare un argomento tecnico quasi esclusivamente da un determinato punto di vista e fornendo ipotesi costruttive un po’ blindate su specificità materiche o produttive, ha comunque sicuramente il merito di fornire informazioni e linee guida che limitano le possibilità di errore. Sarà poi nella fantasia e nella capacità del progettista saper cogliere, da ogni ipotesi costruttiva, gli spunti più interessanti per le proprie necessità e combinare, in un proprio personale mix tecnologico, le diverse opzioni. Ma partendo da alcuni punti fermi, collaudati e che hanno già passato il vaglio applicativo del cantiere
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