96 research outputs found

    Uso e abuso della risorsa suolo ai fini della produzione agricola

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    noIl tema del rapporto tra suolo e salute si mostra gi? da questa prima sessione di lavori di grande complessit? e sono molteplici le suggestioni per chi si occupa come me di comunicazione della ricerca. I risultati delle ricerche presentate possono essere trasferiti ai diversi attori sociali con diverse finalit?, anche quelle di continuare a finanziare le ricerche in corso, alcune di esse devono essere presentate e fatte conoscere ai cittadini, o agli imprenditori e ai lavoratori

    Ambiente e salute nei siti inquinati

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    Il 14 dicembre scorso si ? svolto a Roma il seminario "Studi su ambiente e salute nei siti inquinati: prospettive di sviluppo metodologico e applicativo" organizzato dall\u27istituto di fisiologia clinica del CNR e dal Dipartimento ambiente e connessa prevenzione primaria dell\u27Istituto Superiore di sanit?Il 14 dicembre scorso si ? svolto a Roma il seminario "Studi su ambiente e salute nei siti inquinati: prospettive di sviluppo metodologico e applicativo" organizzato dall\u27istituto di fisiologia clinica del CNR e dal Dipartimento ambiente e connessa prevenzione primaria dell\u27Istituto Superiore di sanit

    Ricerca, etica e comunicazione. L\u27epidemiologia come esercizio di impegno etico-civile

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    noLa ricerca epidemiologica ? progressivamente entrata nella comunicazione quotidiana, e i suoi risultati si presentano tra gli elementi necessari alla presa di decisioni. Questo succede in maniera evidente in due campi: nelle questioni legate alla salute, per le malattie trasmissibili che negli ultimi anni percorrono il pianeta, e nella gestione del territorio, dove emerge con forza il peso dell\u27inquinamento ambientale, con i suoi effetti sulla salute delle comunit? e delle persone. L\u27epidemiologia ambientale, soprattutto quando lavora analizzando zone ad alto rischio ambientale, si colloca spesso in un contesto di \u27fatti incerti, valori in conflitto, posta alta in gioco e decisioni urgenti\u27, ed entra con forza nell\u27arena del dialogo sociale con strumenti talvolta non adeguati. Il problema della comunicazione all\u27interno e tra mondi in apparenza separati quali quelli della scienza, dei decisori e dei cittadini si pone con forza nel momento in cui le osservazioni scientifiche sostengono diverse opzioni di intervento. In alcuni casi recenti e nuovi in Italia la ricerca epidemiologica ha potuto compiere un sostanziale passo avanti in termini di conoscenze \u27obiettive\u27 dell\u27impatto dell\u27ambiente sulla salute attraverso l\u27utilizzo del biomonitoraggio umano come misura dell\u27esposizione, cio? la misura della quantit? di prodotti chimici estranei che sono presenti nei tessuti delle persone che vivono in aree inquinate. Si tratta di strumenti gi? da tempo usati nel settore occupazionale ma nuovi in campo ambientale, che provocano inquietudine nelle persone e pongono con ancora maggior forza il problema dell\u27interlocuzione con i soggetti della ricerca e con il loro contesto, quindi della comunicazione, del coinvolgimento, della restituzione dei risultati. La comunit? degli epidemiologi ha discusso e si ? data codici di condotta e linee guida etiche, mentre si stanno moltiplicando nel mondo esperienze in cui la ricerca epidemiologica accoglie approcci diversi e include metodologie qualitative con il supporto delle competenze disciplinari opportune. Il caso della ricerca epidemiologica di biomonitoraggio umano Sebiorec, in corso in Campania, ? un esempio in questa direzione

    A Parigi per discutere di epidemiologia ambientale

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    Tra il 2 e il 6 settembre si ? svolta a Parigi la diciottesima Conferenza annuale della Societ? Internazionale per l\u27epidemiologia ambientale, ISEE, dedcata a "Scienza, differenze di popolazione, cautela e precauzione". E\u27 stata una grande occasione per discutere dei limiti che il metodo epidemiologico sconta quando si trova ad affrontare questioni complesse come l\u27interazione tra ambiente e salute e quando l\u27incertezza dei risultati influisce sulle scelte ammnistrative e sull\u27organizzazione sociale.Tra il 2 e il 6 settembre si ? svolta a Parigi la diciottesima Conferenza annuale della Societ? Internazionale per l\u27epidemiologia ambientale, ISEE, dedcata a "Scienza, differenze di popolazione, cautela e precauzione". E\u27 stata una grande occasione per discutere dei limiti che il metodo epidemiologico sconta quando si trova ad affrontare questioni complesse come l\u27interazione tra ambiente e salute e quando l\u27incertezza dei risultati influisce sulle scelte ammnistrative e sull\u27organizzazione sociale

    Bonificare conviene, le prime analsi costi/benefici.

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    xxIn generale l\u27idea di assegnare un valore monetario a una riduzione di rischio per la salute umana cosi da permettere confronti tra diverse politiche di prevenzione non ?, secondo molti, un approccio eticamente corretto, poiche la vita umana ha un valore indefinibile. Tuttavia vi sono numerosiesempi quotidiani di come alla malattia e alla vita umana siano associati costi monetari. A tutti ? noto, per esempio, che il numero di morti attese per incidente stradale potrebbe essere ridotto se venissero costruite efficaci barriere di separazione delle carreggiate stradali nei tratti di strada ritenuti pericolosi. Non tutte le strade per le quali sarebbero necessarie posseggono queste barriere, poiche spesso il costo/opportunita di collocarle e ritenuto troppo alto; questo e indice proprio del valore non infinito che la societ? attribuisce alla vita. A livello del singolo individuo questa asserzione e ancora piu evidente se si pensa, ad esempio, a coloro che attraversando la strada in un punto pericoloso, piuttosto che raggiungere le strisce pedonali o un sottopassaggio, accettano il rischio di essere investiti. In conclusione tutti, in modo pi? o meno consapevole, effettuano scelte di valore sulla salute, spesso sulla base proprio di criteri economici

    Biomonitoraggio umano: strumento di sorveglianza dentro le aree di bonifica

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    noIl biomonitoraggio umano rappresenta, oggi, un importante strumento per comprendere i legami tra fonti di inquinamento ed effetti sulla salute, ossia il percorso che va dalla produzione di un inquinante al manifestarsi di una malattia. A fronte delle enormi potenzialit? di questo percorso di indagine esistono anche limiti e difficolt?, dovuti soprattutto alla poca attitudine verso questo tipo di studi, anche per le limitate informazioni in circolazione utili per capirne il senso e le motivazioni. Informare, divulgare e formare i cittadini ha, infatti, anche la funzione di mitigare il divario che esiste fra cittadini, che si sentono spesso costretti da decisioni imposte, ed esperti, che colgono il pretesto per evitare il contatto con comunit? locali, ritenute prive di conoscenze e fortemente prevenute

    Evidence and knowledge use in a meta-policy: results from an Italian case study

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    The analysis of the case study was conducted by means of qualitative content analysis of documents and interviews of 14 stakeholders involved in the policy making processes. In-depth interviews to five policy makers were carried out, and the emerging elements were compared with the results of the content analysis of the policy documents.

    Cardiovascular effects of arsenic: clinical and epidemiological findings

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    Several population studies relate exposure to high levels of arsenic with an increased incidence of ischemic heart disease and cardiovascular mortality. An association has been shown between exposure to high levels of arsenic and cardiovascular risk factors such as hypertension and diabetes mellitus, and vascular damage such as subclinical carotid atherosclerosis. The mechanisms underlying these phenomena are currently being studied and appear to indicate an alteration of vascular function. However, the effects of low levels of exposure to arsenic and their potential detrimental cardiovascular effect are less explored. The article provides an overview of the pathophysiologic mechanisms linking lowlevel arsenic exposure to the occurrence of cardiovascular disease and its complications, and some potential preventive strategies to implement.

    Application of RAPID Guidance on an International Policy

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    As higher level in terms of geo-political integration policy making goes as larger the impact of policies and consequently benefits and hazards related to policies can be. In the globalized world nations states give up their policy making roles on certain areas of policy making to higher, international or transnational level of policy making. Therefore a policy risk assessment tool should be able to assess risks related to such international or transnational policies and strategies. Previous chapters of this book described development of RAPID guidance both top-down and bottom-up methodology on level of national policies. This sub-chapter is going to discuss testing of the top-down RAPID guidance on level of a European Union (EU) policy. The EU Health Strategy 2008-2013 "Together for health" was subjected to the assessment after a negotiation process with the Executive Agency for health and Consumers (EAHC) and the Directorate for health and consumer protection (DG SANCO) of the European Commission. The main objective of testing the developed policy risk assessment tool on a real case on international level was to identify weaknesses and missing elements which could be applicable on international level, but not necessarily relevant on national level policies. The chapter describes results of this testing.

    Policies to clean up toxic industrial contaminated sites of Gela and Priolo: a cost-benefit analysis

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    BACKGROUND: Cost-benefit analysis is a transparent tool to inform policy makers about the potential effect of regulatory interventions, nevertheless its use to evaluate clean-up interventions in polluted industrial sites is limited. The two industrial areas of Gela and Priolo in Italy were declared "at high risk of environmental crisis" in 1990. Since then little has been done to clean the polluted sites and reduce the health outcomes attributable to pollution exposure. This study, aims to quantify the monetary benefits resulting from clean-up interventions in the contaminated sites of Gela and Priolo. METHODS: A damage function approach was used to estimate the number of health outcomes attributable to industrial pollution exposure. Extensive one way analyses and probabilistic analyses were conducted to investigate the sensitivity of results to different model assumptions. RESULTS: It has been estimated that, on average, 47 cases of premature death, 281 cases of cancer and 2,702 cases of non-cancer hospital admission could be avoided each year by removing environmental exposure in these two areas. Assuming a 20 year cessation lag and a 4% discount rate we calculate that the potential monetary benefit of removing industrial pollution is €3,592 million in Priolo and €6,639 million in Gela. CONCLUSIONS: Given the annual number of health outcomes attributable to pollution exposure the effective clean-up of Gela and Priolo should be prioritised. This study suggests that clean-up policies costing up to €6,639 million in Gela and €3,592 million in Priolo would be cost beneficial. These two amounts are notably higher than the funds allocated thus far to clean up the two sites, €127.4 million in Gela and €774.5 million in Priolo, implying that further economic investments - even considerable ones - could still prove cost beneficial
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