12 research outputs found

    Promozione del benessere di madri e padri dopo la nascita di un figlio: un intervento con i padri

    Get PDF
    2008/2009La nascita di un figlio rappresenta un momento molto particolare nella vita di un individuo e di una coppia. Possono emergere problemi di varia natura, più o meno gravi, nelle madri, nei padri e nella relazione di coppia. Uno dei più preoccupanti e maggiormente studiati è la depressione dopo il parto, che può avere conseguenze negative sulla madre e anche sugli altri membri della famiglia. Solo pochi studi controllati hanno cercato di intervenire per prevenire la depressione, nella maggior parte dei casi senza esiti convincenti Obiettivo di questo lavoro è stato di sviluppare, implementare e valutare un intervento rivolto ai padri per prevenire la depressione post-partum nelle madri, migliorare il supporto reciproco nella coppia, e promuovere il benessere di madri e padri dopo la nascita di un figlio. La metodologia ha previsto uno studio randomizzato controllato, svolto presso il Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia dell’I.R.C.S.S. “Burlo Garofolo” di Trieste. Sono state coinvolte 295 coppie, 145 nel Gruppo Sperimentale (GS) e 150 nel Gruppo di Controllo (GC). Madri e padri hanno risposto ognuno a due questionari: il primo, auto-somministrato in ospedale dopo il parto (Time 1); il secondo, 6 mesi dopo (Time 2), telefonicamente. Le principali variabili di esito erano: il punteggio delle madre alla scala di depressione (EPDS); i suoi sentimenti soggettivi di tristezza e le emozioni legate alla nascita del bambino. L’intervento rivolto ai padri si è strutturato in due parti: un opuscolo informativo centrato soprattutto sul riconoscimento delle difficoltà e la collaborazione nella coppia, e un supporto telefonico. L’opuscolo è stato consegnato ai padri del GS al Time 1, con una lettera in cui venivano invitati ad utilizzare il numero indicato per informazioni, consigli e supporto. Il supporto consisteva in almeno 2 colloqui telefonici, entro i primi 4 mesi dopo il parto, da “somministrare” a tutti coloro che non si fossero rivolti spontaneamente al numero dedicato. I risultati hanno dimostrato che l’intervento condotto è realizzabile (buon tasso di risposta al Questionario del Time 2; 82% dei padri contattati con successo per il supporto) ed è stato valutato positivamente dal 95.7% dei padri e dal 96.1% delle madri coinvolte. Al Time 1, non ci sono differenze tra madri e padri del GS e GC su nessuna delle numerose variabili considerate. Sei mesi dopo il parto, le madri del GS riferiscono meno sentimenti di tristezza e maggiori fonti di supporto rispetto a quelle del GC, meno emozioni negative e meno preoccupazione per gli altri figli. Inoltre, sperimentano emozioni più positive rispetto all’allattamento. L’intervento non è risultato associato a nessun effetto, né positivo né negativo, sui padri. In conclusione, questo intervento innovativo – basato sul coinvolgimento paterno e l’utilizzo del canale telefonico - è risultato associato a un maggior benessere psicologico dopo il parto nelle madri coinvolte. Può rappresentare quindi un’efficace modalità di supporto alle madri e alle coppie dopo la nascita di un figlio.XXII Cicl

    Freeing Oneself From Intimate Partner Violence: A Follow-Up of Women Who Contacted an Anti-violence Center in Italy

    No full text
    This study examines the situation of women (N = 124) who had presented themselves to an anti-violence center in Italy in the previous 3-5 years. At follow-up, 37.3% had no contact with the perpetrator, 22.7% had stayed with him, and 39.8% had \u201cforced\u201d contact. Almost half of the sample was still subjected to intimate partner violence (IPV). Compared to women with \u201cno contact,\u201d the risk of IPV was 5.9 times higher for women who stayed with the perpetrator, and 10.5 times higher for women with \u201cforced\u201d contact. These results confirm that ending IPV does not depend exclusively on women\u2019s choices

    Smernice in dobre prakse

    Get PDF

    Linee guida e buone pratiche

    Get PDF
    Le Linee Guida hanno lo scopo di fornire una sintesi chiara e facilmente accessibile delle raccomandazioni e delle buone pratiche inerenti i bisogni di salute riproduttiva delle pazienti migranti in base alle indicazioni della letteratura scientifica e delle principali organizzazioni internazionali. Questo documento mira a identificare i principali problemi affrontati in ambito di salute riproduttiva nella cura di pazienti con vissuti culturali e di salute diversi, di recente immigrazione nei nostri paesi; a fornire strumenti che favoriscano interventi efficaci in base ai problemi specifici che la migrazione può determinare e in base alle aree di provenienza

    Percorso diagnostico terapeutico assistenziale

    Get PDF
    I percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali (PDTA) rappresentano uno strumento di clinical governace che, attraverso l’implementazione delle migliori evidenze scientifiche nei contesti reali, permette di ridurre la variabilità dei comportamenti professionali e organizzativi incrementando l’appropriatezza, riducendo sprechi ed inefficienze e migliorando gli esiti di salute. L’efficacia dei PDTA è condizionata da un accurato studio e dalla precedente valutazione di linee guida, ma sottende anche una scelta di indicatori per misurare il reale impatto sui processi assistenziali e sugli outcome. Il PDTA è uno strumento utilizzato dai clinici quindi deve essere snello, essenziale, utilizzabile nella pratica quotidiana, facilmente memorizzabile

    The relationships between physical violence, verbal abuse and women's psychological distress during the postpartum period

    No full text
    Objective. To analyse the relationship between violence in the post-partum period and mothers' psychological distress. Method. Three hundred and fifty two women responded to a questionnaire after the birth, at the Trieste Hospital (Italy), and 292 of them responded to a telephone interview 8 months later. Psychological distress was evaluated with the General Health Questionnaire (GHQ); partner and family violence were evaluated with a 28-item scale. Results. Eight months post-partum, 10% of women were experiencing violence either from the partner or from another family member; 5% showed high psychological distress. Multivariate analyses show that, after adjustment for covariates, the OR for depressive symptoms was 19.17 for women experiencing partner or family violence. Being dissatisfied with their working situation, hospitalisation of the baby and pre-pregnancy mental health were also significantly associated with high GHQ scores Conclusion. These results stress the relationship between violence in post-partum and maternal psychological distress. Measures aimed to identify and end violence against women around pregnancy could contribute to the improvement of women's mental health post-partum

    Vissuti e strategie di coping di fronte alla morte in oncoematologia pediatrica: studio qualitativo

    No full text
    Introduzione:"ˆLa morte di un paziente in etí  pediatrica provoca ripercussioni sul piano personale, sociale e lavorativo al personale infermieristico che l'ha assistito. Il presente studio qualitativo ha l'obiettivo di indagare i vissuti e le strategie di coping degli infermieri che lavorano in oncoematologia pediatrica di fronte alla morte dei bambini/ragazzi assistiti.Metodo:"ˆE' stato svolto nell'U.O.C. Clinica di Oncoematologia Pediatrica - Azienda Ospedaliera di Padova, intervistando gli infermieri senza vincoli di sesso, etí , formazione o anni di attivití  presso la struttura, tramite una griglia per la rilevazione di dati socio-demografici ed un'intervista semi-strutturata.Risultati: Sono stati intervistati 36 (72%) infermieri (etí  compresa tra 24 e 57 anni). La morte di un paziente provoca emozioni e sensazioni: impotenza, rabbia, identificazione con i genitori, tristezza e disorientamento per l'incapacití  di trovare spiegazione alla morte del bambino. Tra le strategie di coping utilizzate prevale la volontí  di sfogarsi.Conclusioni: La morte in oncologia pediatrica è un evento le cui ripercussioni sul personale infermieristico non devono essere sottovalutate, poiché rappresentano una fonte di stress emotivo per la mancanza di supporti adeguati e di formazione sufficiente.Keywords: vissuti di morte, strategie di coping, infermieri, oncologia pediatrica, nursing burnout, studio qualitativo. Parole chiave: esperienze di morte, strategie di coping, infermieri, oncologia pediatrica, burnout infermieristico, studio qualitativo.Experiences and coping strategies of nurses in the face of death in pediatric hematology: qualitative studyIntroduction:"ˆThe death of a pediatric patient causes personal, social and work-related repercussions on nursing staff who have witnessed it. The objective of this qualitative study is to investigate the experiences and the coping strategies of nurses working in pediatric oncoematology before the deaths of assisted children/adolescents.Method: It has been placed in the Pediatric Oncoematology Clinic - Padua Hospital. Nurses without considering sex, age, training or years of activity at the clinic were interview using a socio-demographic data collection board and a semi-structured interview. Results:"ˆ36 (72%) nurses (between 24 and 57 years) were interviewed. The death of a patient causes emotions and feelings: impotence, anger, identification with parents, sadness and disorientation for the inability to find explanation for the death of the child. Among the coping strategies used prevail the will to vent.Conclusion:"ˆDeath in pediatric oncology is an event whose repercussions on nursing staff should not be underestimated as they are a source of emotional stress due to lack of adequate support and adequate training.Keywords: death experiences, coping strategies, nurses, pediatric oncology, nursing burnout, qualitative study

    Violence and Women's Psychological Distress After Birth: An Exploratory Study in Italy

    No full text
    Our aim in conducting this study was to analyze the relationships between violence and maternal psychological distress 8 months after a birth, taking into account other important psychosocial factors, known to be associated both with violence and with new mothers' mental health. A total of 352 women responded to a questionnaire after the birth at a maternity hospital in northern Italy, and 292 also participated in a telephone interview 8 months later. We evaluated psychological distress with the General Health Questionnaire (GHQ), and partner and family violence with a 28-item scale. Eight months postpartum, 5% of women showed high psychological distress; 10% were currently experiencing violence from the partner or another family member. After adjustment for covariates, the odds ratio for depressive symptoms was 13.74 for women experiencing violence. We believe that these results provide support for the important role of violence in postpartum maternal psychological distress
    corecore