92 research outputs found

    Funzionamento familiare e sua percezione nei pazienti con Disturbi del Domportamento Alimentare e nei loro genitori

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    .Anoressia Nervosa e Bulimia Nervosa sono sindromi diffuse in tutti i paesi industrializzati, e, pertanto, si ritiene che siano sindromi culture-bound. Uno dei fattori di rischio nell’eziopatogenesi e nel mantenimento dei disturbi del comportamento alimentare (DCA), è un pattern di dinamiche familiari disfunzionali. Scopo dello studio è quello di descrivere il funzionamento familiare in caso di DCA, confrontandolo con un campione di controllo, e di studiare l’influenza del ruolo familiare del tipo di DCA diagnosticato, sulla percezione del funzionamento familiare. Hanno compilato il Family Assessment Device (FAD) 32 pazienti e le loro famiglie, per un totale di 87 persone. I componenti delle famiglie del campione clinico sono stati appaiati per genere, età e status socio-economico ad un gruppo di controllo, composto da 24 famiglie, per un totale di 68 soggetti. Le famiglie del gruppo clinico percepiscono un peggior funzionamento familiare rispetto ai controlli in ogni area del FAD. I risultati della nostra ricerca confermano che i pazienti DCA riferiscono dinamiche familiari disfunzionali. In particolar modo, l’esame dettagliato dei dati, ha lasciato emergere risultati importanti nell’ambito della comunicativo, affettivo e comportamental

    Analisi ed implicazioni cliniche degli stimoli attivanti il Binge Eating in pazienti af-fetti da Disturbi della Condotta Alimentare

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    Premessa: Il binge eating o “abbuffata compulsiva” è un sintomo altamente egodistonico che può avere luogo in tutti i disturbi alimentari. Obiettivo: L’obiettivo del presente studio è quello di esaminare i diversi fattori (esterni, emozionali, cognitivi e fisiologici) che possono innescare la crisi di binge eating in pazienti con disturbi alimentari e confrontare la frequenza di questi stimoli attivanti o “binge eating triggers” nei sottocampioni appartenenti a categorie diagnostiche differenti. Metodologia: L’analisi è stata condotta attraverso la somministrazione del Binge Eating Trigger Checklist (BETCH), un questionario che valuta il tipo di situazioni (e il disagio provato per ciascuna di esse) che il soggetto riconosce come antecedenti dell’episodio di binge eating. Risultati: La combinazione di triggers più rappresentata nel campione risulta composta da stimoli attivanti emozionali, combinati con stimoli esterni ambientali. I triggers più frequenti sono quelli che comportano anche il maggior disagio. Dal confronto tra i 3 gruppi diagnostici, è risultato che pazienti con BN riportano non solo un numero di triggers medio per abbuffata maggiore, ma anche il relativo disagio associato appare più marcato. Inoltre, è emerso che i pazienti con AN provano minore impulso all’abbuffata a confronto con i BN quando percepiscono un senso di solitudine, mentre i pazienti con BED attribuiscono le loro crisi decisamente più all’umore depresso. Conclusioni: Il binge eating, come percepito e riferito dai pazienti con disturbi alimentari, non è precipitato da un unico specifico trigger, ma da una combinazione di stimoli attivanti diversi che non differiscono significativamente tra gruppi diagnostici diversi

    Una rivoluzione paradossale: il contributo di Jay Haley a una nuova concettualizzazione della psicoterapia

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    In this paper, the author illustrates the main concepts and general attitudes introduced by Jay Haley in the field of psychotherapy. He underlines how Haley succeeded in doing a quiet revolution, that introduced radical changes without eliciting a real form of resistance, and that can be then called paradoxical. Particularly, connecting ideas to clinical practice and therapeutic intervention, in order to reach this goal, Haley followed different strategies: using commonsense to defeat commonsense, don’t using analogies and metaphors as a form of reality, preferring simplicity to complication, giving importance to a positive view of life and therapy, and considering the context. Jay Haley’s collaboration with Milton Erickson and the many similarities of their views in conceiving and doing psychotherapy are described

    Benjamin Franklin Award (Gold Medal)

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    MOTIVAZIONE: Prolific author, creative therapist distinguished leader. You have exemplified the highest achievement in promoting academic and clinical efficacy of hypnosis worldwide, while pionering the use of hypnosis in couples and family psychotherap

    Come sopravvivere alla terapia familiare: l’integrità del terapeuta

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    The Systemic Professional Syndrome is described, in which the therapist begins the therapeutic process with great determination and directivity, but after a few session a model of behavior takes place that tends to be not lses passive than the psychoanalitic one, while a strong involvement with the family and its members gradually develops. Some suggestion are given to survive to this extreme involvement that families are able to produce, and that can put a systemic therapist at risk of burnout. A number of different approaches that could increase the family participation to the different therapeutic phases and diminuish the pressure placed on the therapist to induce a dramatic and immediate therapeutic change are presented. The principles and the techniques of therapeutic non-therapy will be illustrated

    Typology of interactive models in depression.

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    Despite the increasing diffusion of the illness there is poor systemic investigation in the area of depression. This study examines the typology of interactive models of the depressed patient in the couple relationship, with the family of origin, the children, the outside world and the therapist. The couple relationship usually becomes an helping relationship with the depressive patients that assumes the "care eliciting" while the partner develops the "care giving" attitude. Sequential disqualification and negative self fulfilling prophecy are as well typical of the depressive couple. An intrusive bind with families of origin is very often activated by depressive behavior, and a transgenerational competition for taking care of one relative's chronic inability may rise. Some guidelines for a specific therapeutic strategy for depressive families together with some case examples are given. The role of the therapist's own depressive feelings when working with this type of families is considered
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