6 research outputs found

    Translocational belonging in urban peripheries among the postmigrant generation: San Siro and the trap/drill subculture of Milan

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    This article investigates the construction of translocal belongings among postmigrant youth in urban peripheries, by analyzing the latter’s musical subculture treated as expressions of identity for racialized and marginalized young individuals. Focusing on the case of the trap ensemble Seven7oo associated with the San Siro neighborhood of Milan, an intertextual reading of everyday urban spaces, personal narratives, musical and social media content is undertaken to unpack core themes shaping identity constructions of postmigrant youth living in peripheral landscapes. This is done so through the triangulation of ethnographic fieldwork in the neighborhood of San Siro, online ethnography of Seven7oo members and their followers, in-depth interviews, and song lyrics treated as personal testimonies of children of immigrants growing up in marginalized areas of a rich European metropolis. It is argued that three themes are salient across different sources of data, namely a. situated childhood suffering as a glue for translocal collective identity, b. prevalence of translocational bonds against the negation of national belongings, and c. (digital) marketing of fast-track mobility in overcoming stigmatization and marginalization

    THE CITY OF HATE AND ITS ANTIBODIES: CONTENDING PLACE-BASED IDENTITIES AND THE TERRITORIALIZATION OF BELONGING IN VERONA

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    Questa ricerca mira a mostrare il potenziale euristico dello ‘spazio sociale’ nell’ambito degli studi su movimenti sociali con l’utilizzo delle categorie analitiche di ‘identity of place’ (identità del luogo) e di ‘place-based identities’ (identità legate al luogo) per un’analisi comparativa dei movimenti antagonisti nella città di Verona, che promuovono costruzioni concorrenti di cittadinanza urbana (appartenenza quotidiana alla città). Mentre la città di Verona viene riconosciuta come la fortezza dell’estrema destra nella penisola italiana e ‘città modello’ per la rete transnazionale degli attori identitari, essa dimostra di possedere anche delle potenzialità per movimenti dal basso che lavorano per la realizzazione di un’appartenenza inclusiva e pluralistica nella vita quotidiana della città. L’analisi basata su 3 anni di ricerca sul campo svolta con metodi dell’osservazione partecipante, etnografia online, interviste approfondite, ricerca d’archivio e metodi visuali; e mostra come l’identità collettiva e l’azione collettiva degli attori sociali sono influenzate dal loro rapporto con lo spazio in cui operano. Da un lato, un’alleanza dei identitarismo sovranista è unita intorno a un’identità territoriale escludente che si incarna nell’introspettivo paesaggio turistico del centro storico, e dall’altro, un ‘assemblage’ di gruppi progressisti autonominatesi ‘gli anticorpi dell’odio’ si è formato attraverso l’identità territoriale espansiva che ha contribuito a realizzare nel estroversivo interculturale quartiere di Veronetta. Questi attori sono autori di continue lotte quotidiane negli spazi urbani condivisi attraverso pratiche di territorializzazione, ‘placemaking’ trasformativo, e rappresentazioni alternative dello spazio che non solo funzionano a inscrivere la loro visione della cittadinanza urbana (city-zenship) su tale spazio, segnando così i confini cognitivi di inclusione e esclusione, ma volgono anche alla connessione con lotte simili in contesti diversi

    Talking security and rights: The framing of counter-terrorism legislation in the UK

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    AbstractThis article addresses the question of how draconian counter-terrorism policies are legitimized in long-established democracies. Being the heartland of liberal rights, the UK comes to the fore as a striking case where some of the most controversial security policies have been enacted. The study undertakes a systematic frame analysis of UK parliamentary debates with the help of ATLAS.ti, which allows the analyst to trace and map out recurrent concepts, themes, and arguments as well as their overall distribution. While demonstrating the workings of securitization in the formulation of key counter-terrorism legislation, the study unearths how the security narrative in the UK context evidently relies on the language of rights in invoking legitimacy. The study suggests that far from negating the indispensable status of human rights, security narrative resorts to the latter’s moral power and mimics rights language, heralding the weight of these international norms even in hard-core security matters.</jats:p

    LA CITTÀ DELL'ODIO E I SUOI ANTICORPI: IDENTITÀ CONTRASTANTI LEGATE AL LUOGO E LA TERRITORIALIZZAZIONE DELL'APPARTENENZA A VERONA

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    Questa ricerca mira a mostrare il potenziale euristico dello ‘spazio sociale’ nell’ambito degli studi su movimenti sociali con l’utilizzo delle categorie analitiche di ‘identity of place’ (identità del luogo) e di ‘place-based identities’ (identità legate al luogo) per un’analisi comparativa dei movimenti antagonisti nella città di Verona, che promuovono costruzioni concorrenti di cittadinanza urbana (appartenenza quotidiana alla città). Mentre la città di Verona viene riconosciuta come la fortezza dell’estrema destra nella penisola italiana e ‘città modello’ per la rete transnazionale degli attori identitari, essa dimostra di possedere anche delle potenzialità per movimenti dal basso che lavorano per la realizzazione di un’appartenenza inclusiva e pluralistica nella vita quotidiana della città. L’analisi basata su 3 anni di ricerca sul campo svolta con metodi dell’osservazione partecipante, etnografia online, interviste approfondite, ricerca d’archivio e metodi visuali; e mostra come l’identità collettiva e l’azione collettiva degli attori sociali sono influenzate dal loro rapporto con lo spazio in cui operano. Da un lato, un’alleanza dei identitarismo sovranista è unita intorno a un’identità territoriale escludente che si incarna nell’introspettivo paesaggio turistico del centro storico, e dall’altro, un ‘assemblage’ di gruppi progressisti autonominatesi ‘gli anticorpi dell’odio’ si è formato attraverso l’identità territoriale espansiva che ha contribuito a realizzare nel estroversivo interculturale quartiere di Veronetta. Questi attori sono autori di continue lotte quotidiane negli spazi urbani condivisi attraverso pratiche di territorializzazione, ‘placemaking’ trasformativo, e rappresentazioni alternative dello spazio che non solo funzionano a inscrivere la loro visione della cittadinanza urbana (city-zenship) su tale spazio, segnando così i confini cognitivi di inclusione e esclusione, ma volgono anche alla connessione con lotte simili in contesti diversi.This study is an attempt to show the heuristic potential of social space in the field of social movement studies with the utilization of the analytical categories ‘identity of place’ and ‘place-based identities’ for a comparative analysis of antagonistic movements in the city of Verona, promoting competing constructions of city-zenship (belonging and everyday membership to the city). While the city of Verona has come to the fore as the fortress of the far-right in the Italian peninsula and a model city for the transnational network of identitarian actors, it also demonstrates grassroots potentials for the realization of an inclusive and pluralist belonging in the everyday city life. The analysis premised on 3 years of fieldwork that included participant observation, online ethnography, in-depth interviews, archival research, and visual methods, demonstrates the ways in which collective identity and collective action of social actors are shaped by their relationship to the space in which they operate. On the one hand, an alliance of sovereignist identitarianism is united in an exclusionary territorial identity that is embodied in the inward-looking touristscape of the historical center, and on the other hand, an assemblage of progressive groups referred to as the ‘antibodies of hate’ is formed through the expansive place-based identity that they have helped establish in the outward-looking neighborhood of Veronetta. These actors author everyday struggles in shared urban spaces through practices of territorialization, transformative placemaking, and alternative representations of space that not only work to inscribe their vision of city-zenship upon such space, thereby marking cognitive boundaries of inclusion and exclusion, but also connect them with similar struggles in different settings
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