16 research outputs found

    Health-Literate Healthcare Organizations and Quality of Care in Hospitals: A Cross-Sectional Study Conducted in Tuscany

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    The concept of Health-Literate Healthcare Organization (HLHO) concerns the strategies by which healthcare organizations make it easier for people to navigate, understand, and use information and services to take care of their health. The aims of this study were to validate the HLHO-10 questionnaire in the Italian language; to measure the degree of implementation of the 10 attributes of HLHOs in a sample of hospitals placed in Tuscany; and to assess the association between the degree of implementation of the 10 attributes of HLHOs and the perceived quality of care. This was a cross-sectional study where data were collected using a self-administered questionnaire including three sections: a descriptive section, a section focused on the perceived quality, and the Italian version of the HLHO-10 questionnaire. A total amount of 405 healthcare managers answered the questionnaire (54.9%). The analysis shows that the HLHO score is significantly associated with the type of hospitals: accredited private hospitals have higher HLHO scores. Moreover, the perceived quality increases with the increasing of the HLHO score, with the highest coefficient for local public hospitals. In conclusion, Organizational Health Literacy culture should be an integral element for the management to improve the quality of care

    Infanzia e linguaggi teatrali. Ricerca e prospettive di cura in cittĂ 

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    Da diverso tempo si ritiene che i bambini in città abbiano bisogni e potenzialità di sviluppo specifici, legati alle condizioni di vita e alla cultura che assorbono in un ambiente metropolitano. Sulla scia delle Raccomandazioni internazionali e delle Indicazioni nazionali per il curricolo rivolto alla fascia 0-6 anni, si sta assistendo a un deciso impulso verso l’introduzione dei linguaggi teatrali nei servizi di childcare, perché utili a sviluppare immaginazione, cooperazione, creatività e potenziare l’apprendimento spontaneo in ciascun bambino, al di là delle disparità di origine. Ma qual è il contributo effettivo che i linguaggi performativi danno nella direzione della qualità del servizio e del benessere infantile? Il volume nasce dalla riflessione di docenti e ricercatori dell’Università Cattolica di Milano, a margine di una ricerca-intervento svolta nelle scuole dell’infanzia e negli asili nido del Comune di Milano nel 2014 (progetto finanziato con fondi L.285). La ricerca si propone di dimostrare che i linguaggi teatrali - intesi come gioco drammaturgico, spettacolo, laboratorio e festa - sia quelli praticati nella dimensione ordinaria che quelli portati dagli operatori teatrali, aggiungano alle consuete prassi di childcare qualcosa di più e di diverso. Vengono messe a confronto la prospettiva dei genitori, quella delle educatrici e quella degli operatori teatrali coinvolti nel progetto. E si arriva a comprendere come il “naturale” rapporto tra linguaggio del teatro, bambino e corporeità, contribuisca a rinforzare l’auto-rappresentazione dei bambini, in qualità di attori-autori-spettatori, la professionalità del personale educativo a sua volta attore-autore-ricercatore e il coinvolgimento dei genitori

    Interaction Between Words and Symbolic Gestures as Revealed By N400

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    What happens if you see a person pronouncing the word \u2018\u2018go\u2019\u2019 after having gestured \u2018\u2018stop\u2019\u2019? Differently from iconic gestures, that must necessarily be accompanied by verbal language in order to be unambiguously understood, symbolic gestures are so conventionalized that they can be effortlessly understood in the absence of speech. Previous studies proposed that gesture and speech belong to a unique communication system. From an electrophysiological perspective the N400 modulation was considered the main variable indexing the interplay between two stimuli. However, while many studies tested this effect between iconic gestures and speech, little is known about the capability of an emblem to modulate the neural response to subsequently presented words. Using high-density EEG, the present study aimed at evaluating the presence of an N400 effect and its spatiotemporal dynamics, in terms of cortical activations, when emblems primed the observation of words. Participants were presented with symbolic gestures followed by a semantically congruent or incongruent verb. A N400 modulation was detected, showing larger negativity when gesture and words were incongruent. The source localization during N400 time window evidenced the activation of different portions of temporal cortex according to the gesture and word congruence. Our data provide further evidence of how the observation of an emblem influences verbal language perception, and of how this interplay is mainly instanced by different portions of the temporal cortex

    Introduzione

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    I nove capitoli che compongono il volume danno conto delle due linee di interesse del team di ricerca, quella teorica (espressa nella prima parte: Linguaggi teatrali, corpo, bambino) e quella di ricerca empirica ed applicativa (seconda parte: Il mondo educativo 0-6 anni e i risultati di una ricerca-intervento a Milano). Si \ue8 scelto, infatti, di avvicinarsi gradualmente alla realt\ue0 dei servizi educativi per l\u2019infanzia entro il contesto metropolitano e all\u2019esperienza concreta dei percorsi che utilizzano i linguaggi teatrali, anticipando uno spazio di ri-flessione lungo le tre direttrici dell\u2019indagine (il teatro sociale, il corpo, il bambino), nel quale trovano posto non soltanto i capisaldi delle successive analisi e osservazioni empiriche, basati su una rassegna aggiornata della letteratura, ma anche il saggio di W. A. Corsaro (che nel volume compare tradotto in italiano per la prima volta). Da questo saggio abbiamo tratto lo spunto del bambino-autore, cio\ue8 produttore della \u2018sua\u2019 cultura attraverso le interazioni coi pari e con gli adulti. Dopo la prima e la seconda serie di saggi, il volume si chiude con la proposta di schede-lavoro (esercizi e giochi teatrali da realizzare con bambini 0-6 anni), strumenti operativi utili sia agli studiosi che agli operatori. A queste si aggiungono: un dossier fotografico sulle esperienze analizzate e l\u2019ampia bibliografia interdisciplinare

    Infanzia e linguaggi teatrali. Ricerca e prospettive di cura in citt\ue0

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    Da diverso tempo si ritiene che i bambini in citt\ue0 abbiano bisogni e potenzialit\ue0 di sviluppo specifici, legati alle condizioni di vita e alla cultura che assorbono in un ambiente metropolitano. Sulla scia delle Raccomandazioni internazionali e delle Indicazioni nazionali per il curricolo rivolto alla fascia 0-6 anni, si sta assistendo a un deciso impulso verso l\u2019introduzione dei linguaggi teatrali nei servizi di childcare, perch\ue9 utili a sviluppare immaginazione, cooperazione, creativit\ue0 e potenziare l\u2019apprendimento spontaneo in ciascun bambino, al di l\ue0 delle disparit\ue0 di origine. Ma qual \ue8 il contributo effettivo che i linguaggi performativi danno nella direzione della qualit\ue0 del servizio e del benessere infantile? Il volume nasce dalla riflessione di docenti e ricercatori dell\u2019Universit\ue0 Cattolica di Milano, a margine di una ricerca-intervento svolta nelle scuole dell\u2019infanzia e negli asili nido del Comune di Milano nel 2014 (progetto finanziato con fondi L.285). La ricerca si propone di dimostrare che i linguaggi teatrali - intesi come gioco drammaturgico, spettacolo, laboratorio e festa - sia quelli praticati nella dimensione ordinaria che quelli portati dagli operatori teatrali, aggiungano alle consuete prassi di childcare qualcosa di pi\uf9 e di diverso. Vengono messe a confronto la prospettiva dei genitori, quella delle educatrici e quella degli operatori teatrali coinvolti nel progetto. E si arriva a comprendere come il \u201cnaturale\u201d rapporto tra linguaggio del teatro, bambino e corporeit\ue0, contribuisca a rinforzare l\u2019auto-rappresentazione dei bambini, in qualit\ue0 di attori-autori-spettatori, la professionalit\ue0 del personale educativo a sua volta attore-autore-ricercatore e il coinvolgimento dei genitori

    IncontrArti. Arti performative e intercultura

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    Il volume raccoglie i contributi teorici ed operativi nati durante la realizzazione dell\u2019analogo progetto, finanziato dal bando emesso dal Ministero dell\u2019Interno, Dipartimento per le Libert\ue0 Civili e l\u2019Immigrazione, in riferimento a quanto definito dal Consiglio dell\u2019Unione Europea con l\u2019istituzione nel giugno 2007 del Fondo Europeo per l\u2019Integrazione di cittadini di Paesi terzi. Il progetto IncontrArti, promosso dalla Cooperativa Accoglienza Migranti di Brescia in collaborazione tra pi\uf9 partner, sia pubblici che del privato sociale, operanti sul territorio di Brescia e provincia - Parrocchia SS. Salvatore di Breno; ADL Zavidovici Onlus; Istituto Comprensivo di Esine; Istituto Comprensivo di Rovato; Istituto Superiore Capirola di Leno; Comune di Rovato; Centro Universitario Teatrale CUT dell\u2019Universit\ue0 Cattolica di Brescia e Gruppo di Teatro Sociale Briganti di Brescia \u2013 affronta la sfida di innovare la dinamica interculturale, proponendo esperienze in cui, attraverso la pratica delle arti performative, si sviluppino momenti di co-creazione culturale, fortemente partecipativi e capaci di promuovere i soggetti, individuali e collettivi ed i loro bisogni di essere attori ed autori della cultura locale. L\u2019esperienza della performance, il linguaggio del corpo, la danza, la musica, il teatro sono stati usati per abbattere i muri comunicativi causati dalle distanze linguistiche e dalla diffidenza verso l\u2019alterit\ue0, per promuovere il riconoscimento e la valorizzazione della diversit\ue0 insita in ognuno noi e per sperimentare la possibilit\ue0 di costruire arte e cultura attraverso l\u2019incontro con l\u2019altro

    Milano 2012-2014: le esperienze di gioco, teatro, festa nei servizi educativi per l'infanzia

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    Il saggio ripercorre e descrive gli esiti della ricerca sulle applicazioni dei linguaggi teatrali con obiettivi educativi condotta in 10 servizi per l'infanzia e la prima infanzia, scuole materne e asili nido della citt\ue0 di Milnoa negli anni 2012-2014. Vengono evidenziate diverse forme applicative ed i loro risultati grazie all'impiego di strumenti di indagine, quali interviste, focus group, osservazioni sul campo

    Per-formazione. Teatro e arti performative nella scuola e nella formazione della persona

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    Nowadays in the light of the increasing process of cultural fragmentation and individualization there is a growing demand of attention towards global learning and relationship in educational contexts. This leads to consider less important information transmission and academic outcomes as good results in education. Moreover, the socialization of new generations is even more de-localized in comparison with traditional school-centred models and it occurs not only in formal learning environment but also in those in-formal and no formal (Eu Commission, 2009), with great emphasis on lived experience, quality and creativity in learning. In this frame we can consider the place occupied by theatre within educational processes and institutions, after a gradual and discussed phase of \u201cpenetration\u201d into the school practice (since the last Sixties pushed by the \u201cactive pedagogical movement\u201d to now). Theatre with its several functions (social, individual, aesthetic, linguistic) contributes to improve scholastic attainments and introduces great innovations of didactic methods and professional skills of teachers. For various reasons (not jet clarified by performing arts and educational sciences) the practice of drama in education meets several forms of controversy and ambiguity (indifference, ostracism, curiosity and bureaucratic management) which show a deep resistance of educational environments towards this kind of knowledge, lived as concurrent of the academic one. In the last decades a sort of closure in school-theatre relationship has raised being theatre used by teachers and students not as a pedagogical method rather as an added activity, only good for entertainment. In Italy it is not easily realized an educational and social theatre embedded in every daily practices and activities, as laboratory, performance and ritual act (Bernardi, 2004)
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