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    Ultrasonography of Quadriceps Femoris Muscle and Subcutaneous Fat Tissue and Body Composition by BIVA in Chronic Dialysis Patients

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    Protein Energy Wasting (PEW) in hemodialysis (HD) patients is a multifactorial condition due to specific pathology-related pathogenetic mechanisms, leading to loss of skeletal muscle mass in HD patients. Computed Tomography and Magnetic Resonance Imaging still represent the gold standard techniques for body composition assessment. However, their widespread application in clinical practice is difficult and body composition evaluation in HD patients is mainly based on conventional anthropometric nutritional indexes and bioelectrical impedance vector analysis (BIVA). Little data is currently available on ultrasound (US)-based measurements of muscle mass and fat tissue in this clinical setting. The purpose of our study is to ascertain: (1) if there are differences between quadriceps rectus femoris muscle (QRFM) thickness and abdominal/thigh subcutaneous fat tissue (SFT) measured by US between HD patients and healthy subjects; (2) if there is any correlation between QRFM and abdominal/thigh SFT thickness by US, and BIVA/conventional nutritional indexes in HD patients. We enrolled 65 consecutive HD patients and 33 healthy subjects. Demographic and laboratory were collected. The malnutrition inflammation score (MIS) was calculated. Using B-mode US system, the QRFM and SFT thicknesses were measured at the level of three landmarks in both thighs (superior anterior iliac spine, upper pole of the patella, the midpoint of the tract included between the previous points). SFT was also measured at the level of the periumbilical point. The mono frequency (50 KHz) BIVA was conducted using bioelectrical measurements (Rz, resistance; Xc, reactance; adjusted for height, Rz/H and Xc/H; PA, phase angle). 58.5% were men and the mean age was 69 (SD 13.7) years. QRFM and thigh SFT thicknesses were reduced in HD patients as compared to healthy subjects (p < 0.01). Similarly, also BIVA parameters, expression of lean body mass, were lower (p < 0.001), except for Rz and Rz/H in HD patients. The average QRFM thickness of both thighs at top, mid, lower landmarks were positively correlated with PA and body cell mass (BCM) by BIVA, while negatively correlated with Rz/H (p < 0.05). Abdominal SFT was positively correlated with PA, BCM and basal metabolic rate (BMR) (p < 0.05). Our study shows that ultrasound QRFM and thigh SFT thicknesses were reduced in HD patients and that muscle ultrasound measurements were significantly correlated with BIVA parameters

    Impatto economico correlato alla gestione di pazienti nefropatici con diagnosi di sepsi in ambiente ospedaliero

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    Introduzione: La sepsi è diventata negli ultimi decenni una vera emergenza medica, associata ad una mortalità elevata; necessita spesso di ricovero in ambito ospedaliero intensivistico, determinando elevati costi di gestione dei pazienti. A causa di una serie di fattori clinici (utilizzo di cateteri, terapie immunosoppressive, comorbilità, etc.) un numero sempre maggiore di pazienti nefropatici contraggono una sepsi e vengono trattati all’interno di degenze nefrologiche e ciò compromette la capacità del meccanismo di rimborso da tariffario nazionale dei Diagnosis Related Groups (DRG) di remunerare gli inevitabili costi aggiuntivi. Lo scopo principale di questo studio è quello di valutare i costi della sepsi nel caso di una singola Unità Operativa di Nefrologia e, secondariamente, rilevare il tasso di mortalità dei pazienti settici in ambito nefrologico. Metodi: È stato condotto uno studio retrospettivo con riferimento alla coorte dei pazienti ricoverati in una degenza nefrologica nel 2017. I pazienti sono stati divisi in due gruppi: quelli che hanno contratto la sepsi e quelli che invece non l’hanno contratta, questi ultimi considerati come gruppo controllo. Sono stati raccolti dati anagrafici, ematochimici, clinici e terapeutici del campione mediante la scheda aziendale “Sepsi”. I pazienti settici sono stati rilevati utilizzando le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO). Il costo relativo ad un ricovero per sepsi è stato ottenuto dalla somma di: (1) il costo medio di una giornata di degenza moltiplicato per il numero complessivo di giornate di degenza consumate; (2) il costo specifico del trattamento antibiotico eseguito in corso di degenza, rilevato direttamente dalla documentazione clinica. Risultati: Su 408 pazienti arruolati, 61 sono risultati con sepsi. Il costo medio complessivo pro-capite del ricovero di un paziente con sepsi in Nefrologia ammontava a 23.087,57 €; esso era costituito dal costo medio totale del ricovero per questa tipologia di paziente (19.364,98 €) e dal costo medio totale ponderato pro-capite della antibiotico terapia (3.722,60 €). Il tasso di mortalità è risultato pari al 41,7%, con una mortalità addizionale del 312%. Conclusioni: Un paziente nefropatico con sepsi aveva un costo totale di 23.087,57 €, pari quasi al triplo di un analogo paziente senza sepsi (9.290,79 €) ricoverato in Nefrologia. Le cause principali di questo discostamento erano dovute alla degenza media più lunga di 8,7 giorni e ai costi medi giornalieri pro-capite elevati della terapia antibiotica (221,24 €). Sono necessari ulteriori studi multicentrici nazionali per un’analisi più ampia dei costi aggiuntivi e per favorire l’adeguamento del corrispettivo tariffario di rimborso DRG della sepsi, attualmente applicabile principalmente in ambito intensivistico
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