119 research outputs found

    L'Imperatore <i>pacator orbis</i>

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    Sommario: 1. E„r»nh e Pax nel mondo greco e romano. – 2. La Pax Augusta. – 3. La pace universale nel I secolo dell’impero. – 4. L’imperatore pacator orbis. – 5. Il problema della pace durante il III secolo. – 6. Dalla Pax Romana alla Pax Christiana. Ultime testimonianze del titolo pacator

    <i>Egnatuleius Anastasius</i>: un nuovo <i>praefectus vigilum</i> da Dorgali

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    Nel sito di Siddai, nel comune di Dorgali (Nuoro), frequentato nel corso di tutta l’età romana, è stato rinvenuto un disco di bronzo con iscrizione menzionante Egnatuleius Anastasius, prefetto dei vigili probabilmente in età costantiniana. Il documento era verosimilmente pertinente a un edificio funzionale la raccolta dei prodotti annonari o a una piccola “stazione” dei vigili, per l’ispezione dei magazzini rurali nell’area di Dorgali

    Un Frammento di anfora con iscrizione LEON[---] dall’insediamento di Nuraghe Mannu (Dorgali, Nuoro)

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    Il complesso archeologico di Nuraghe Mannu è posizionato sopra un terrazzo basaltico (200 m s.l.m. circa) in prossimità del tratto costiero di Cala Gonone, frazione marina di Dorgali. Il sito, indagato per la prima volta da A. Taramelli, è da alcuni anni oggetto delle indagini archeologiche curate dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Sassari e Nuoro in collaborazione con il Comune di Dorgali

    Recensione al volume North Africa under Byzantium and Early Islam, Susan T. Stevens, Jonathan P. Conant edd., Dumbarton Oaks Pub Service, Washington D. C. 2016; XII + 322 p.; ill.; index; 28,5 cm; ISBN 978-0884024088

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    Focused on the transition of Roman Africa from the classical to the medieval age, this volume collects a series of essays that attempt to overturn the pessimistic vision of the Byzantine age and to explain its peculiarities not as the fruit of imposition coming from the East but as the almost inevitable result of the political, economic and cultural context in which the Byzantines entered the sixth century.Incentrato sulla transizione dell’Africa romana dall’età classica a quella medioevale, il volume raccoglie una serie di saggi che tentano di ribaltare la visione pessimistica dell’età bizantina e di spiegarne le peculiarità non come il frutto di imposizione proveniente dall’Oriente ma come il risultato quasi inevitabile del contesto politico, economico e culturale nel quale i Bizantini si inserirono nel VI secolo

    Il Convengo internazionale di studi <i>L’Africa romana</i>: un ponte fra le sponde del Mediterraneo

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    Sommario: 1. I legami fra Sardegna e Africa; 2. Nascita e sviluppi del Convegno; 3. Cronistoria e curiosità del Convegno; 4. Diario di un convegno: la XVIII edizione de “L’Africa romana”; 5. Gli Atti del Convegno; 6. Una rassegna fra le tante possibili: Introduzione; 6.1. Gli Atti del XV Convegno “L’Africa romana”: Ai confini dell’impero: contatti, scambi, conflitti; 6.2. Gli Atti del XVI Convegno “L’Africa romana”: Mobilità delle persone e dei popoli, dinamiche migratorie, emigrazioni ed immigrazioni nelle province occidentali dell’impero romano; 6.3. Gli Atti del XVII Convegno “L’Africa romana”: Le ricchezze dell’Africa, risorse, produzioni, scambi

    SVB ASCIA. The symbol of ax in the funeral epigraphy of Roman Sardinia

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    L’analisi iconografica ha permesso di ridurre da 28 a 21 i documenti sicuri con simbolo dell’ascia o della dolabra provenienti dalla Sardegna, databili forse fra la fine del I secolo d.C. e il 270-280 d.C. In origine forse l’ascia ricordava un monumento appena costruito o usato prima della sua consacrazione ufficiale o una tomba dove non potevano più compiersi altre sepolture; talora alludeva alla professione del defunto ma durante il III secolo d.C. ebbe prevalente valore apotropaico; la dolabra forse alludeva a una tomba custodita da un collegium tenuiorum.The iconographic analysis has reduced from 28 to 21 the secure documents with the symbol of the ascia or dolabra from Sardinia, dating perhaps from the end of the first century AD and 270-280 A.D. Originally the ascia reminded a monument recently built or used before its official consecration or a tomb where they could no longer make other burials; sometimes it referred to the profession of the deceased but during the third century A.D. it had mainly an apotropaic value: the dolabra perhaps alluding to a tomb guarded by a collegium tenuiorum

    La Ricerca epigrafica ad Uchi Maius = La Recherche Ă©pigraphique Ă  Uchi Maius

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    Un aspetto della ricerca ad Uchi Maius è finalizzata al censimento delle iscrizioni ritrovate nella città e nel territorio limitrofo, patrimonio che sin dalla scoperta di Uchi Maius ha attirato l'interesse degli studiosi fornendo dati nel tempo sempre più consistenti. In questo studio, si esamina brevemente una parte del materiale epigrafico rinvenuto nel corso delle campagne di scavo

    Per un database sugli Equites ex Africa sortiti

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    Cette contribution accompagne la présentation d’un catalogue de 670 individus attribuables à l’Afrique et à l’ordre équestre entre l’âge julio-claudienne et celle vandale&nbsp;; de chaque personnage est fournie la bibliographie essentielle et sont discutés les aspects controversés de leur origine, carrière, chronologie et relations familiales. Le catalogue a été rédigé en latin et est disponible sous forme de tableur sur la page de téléchargement de cet article.Présentation du data set&nbsp;qui a servi à créer l'article Equites africani: un aggiornamento (1967-2017), Faenza, 2020,&nbsp; de sa mise à jour et des nouveautés épigraphiques qui peuvent en être extrapolées, de quelques tendances sur la présence et la diffusion de chevaliers dans les provinces africainesIl presente contributo accompagna la presentazione di un catalogo di 670 individui riconducibili all’Africa e all’ordine equestre fra l’età giulio-claudia e quella vandala; di ciascun personaggio si fornisce la bibliografia essenziale e si discutono eventuali aspetti controversi della sua origine, carriera, cronologia e dei rapporti familiari. Il catalogo è stato redato in latino ed è disponibile come foglio elettronico nella pagina di download di questo articolo

    La Cooperazione degli atenei sardi con i paesi del Maghreb: motivazioni, risultati, prospettive negli studi classici

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    Il rapporto fra Sardegna ed Africa non può essere valutato solo in termini di contiguità geografica; come dimostrano le vicende storiche, esso affonda le sue radici nell’anima stessa dell’isola e del continente e costituisce un patrimonio comune, in parte registrato dalla tradizione mitografica. Nato già con le migrazioni umane del tardo neolitico, forse grazie all’attività marinara dei Nuragici, sicuramente il rapporto si intensifica con la dominazione di Cartagine sulle coste dell’isola, con l’immigrazione di mercenari e coloni della Libya nelle pianure della Sardegna. Prosegue quindi durante la pax Romana, con i commerci fra le sponde del Mediterraneo, con l’unione dei negotiatiores e dei navicularii sardi e africani nella gestione dei traffici verso Ostia, con i frequenti scambi di persone, esperienze e conoscenze; si protrae con la fine dell’impero Romano, durante la dominazione dei Vandali e con l’impero bizantino
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