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    Diagnosis of anal human papillomavirus infection: polymerase chain reaction or cytology?

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    Summary Objectives To investigate the relationship between human immunodeficiency virus (HIV)-positive and HIV-negative patients engaging in promiscuous behaviors and anal human papillomavirus (HPV) infection diagnosed by polymerase chain reaction (PCR) and cytology. Methods Fifty-six HIV-positive patients and 49 HIV-negative patients who engaged in sexually promiscuous behavior were enrolled in the study. We performed cytological exams using the Pap smear and PCR for HPV-DNA detection, with identification of oncogenic strains. The 2001 Bethesda System terminology was used for the cytological exams. We also evaluated the immunologic status of the HIV-infected patients. Results PCR positivity for HPV-DNA was higher in the group of HIV-positive patients than in the group of HIV-negative patients with a statistically significant difference. In contrast we did not find any statistically significant difference by cytological exam. Oncogenic strains were equally distributed in the two groups. Conclusions Our results indicate the importance of the cytological exam for anal HPV screening in the population at high risk of sexually transmitted disease and that HPV-DNA PCR can be used only as adjunct test

    Fattori prognostici nel cancro colo-rettale

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    Fattori clinicii (età, localizzazione etc.), di laboratorio (markers tumorali) e anatomopatologici (stadio,invasione neurale,trombosi venosa,etc.) sono stati valutati quali fattori di rischio per una ripresa di malattia locale e a distanz

    Il follow-up

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    La ripresa di malattia, dopo trattamento curativo per cancro del colon-retto, riduce in maniera considerevole la sopravvivenza a 5 anni di questi pazienti.Il ricoscimento precoce di una recidiva locale o a distanza, mediante un accurato follow-up ,consente un significativo miglioramento della sopravvivenza

    Ruolo della radiologia tradizionale nella diagnosi del cancro del retto e delle lesioni precancerose.

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    La semplicità dell'esame rettosigmoidoscopico e la sua alta specificità pongono tale metodica come elettiva nella diagnostica della patologia neoplastica del retto. Tuttavia la possibilità di integrare lo studio del retto-sigma con quello di tutto il colon, rende l'esame radiografico con clisma opaco un'indagine strumentale utile per la ricerca di lesioni sincrone, quando una stenosi impedisce la progressione a monte del colonscopio. L'esame radiologico eseguito con mezzo di contrasco idrosolubile in 9a giornata postoperatoria, rappresenta un utile mezzo nella valutazione dell'integrità dell'anastomosi

    Trattamento chirurgico del cancro del retto:cenni storici.

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    La storia della chirurgia del cancro del retto prende origini piuttosto recenti. Al 1826 risale la prima resezione anorettale, eseguita con successo, per via transanale, ad opera del francese Jacques Lisfranc. Allo stato attuale, i notevoli progressi terapeutici hanno permesso un miglioramento della qualità di vita grazie alla possibilità di effettuare interventi, che preservano la funzione sfinteriale e sopravvivenze a 5 anni superiori al 50% dopo trattamenti curativi
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