28 research outputs found

    Sessorium e Laterano. Il nuovo polo cristiano della Roma costantiniana

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    L’analisi della topografia della zona meridionale di Roma che include il Laterano e il Sessorium sembra mostrare un «vuoto archeologico » specialmente a contatto con le Mura di Aureliano. Su questa base e tenendo presenti le fonti storiche che ci indicano in questa zona proprietà anche afferenti direttamente a Costantino o alla sua famiglia, si avanza un’ipotesi di lavoro che vedrebbe, in tutta questa area, una «zona » costantiniana della Roma intramuranea che fu prescelta da Costantino per installare due importanti santuari della nuova religione, cioè Laterano e Hierusalem, in un settore semiprivato della città forse prima adibito, nella parte centrale, a piazza d’armi, in dipendenza dei due Castra degli Equites singulares aboliti dallo stesso Costantino.Guidobaldi Federico. Sessorium e Laterano. Il nuovo polo cristiano della Roma costantiniana. In: Mélanges de l'École française de Rome. Antiquité, tome 116, n°1. 2004. Antiquité. pp. 11-15

    Origine costantinopolitana e provenienza romana di quattro capitelli del VI secolo oggi a Lione

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    Federico Guidobaldi, Origine costantinopolitana e provenienza romana di quattro capitelli del VI secolo oggi a Lione, p. 317-364. Sono stati ripresi in esame quattro capitelli bizantini, conservati a Lione, di tipo bizonale a canestro vimineo sormontato da aquile angolari, festoni, cristogrammi e monogrammi del papa Giovanni II (533-535). È stato possibile indicare il probabile impiego originario in un ciborio e precisare l'entità di pesanti restauri che, in base all'identificazione dei simboli araldici aggiunti, si sono potuti datare al XVII secolo ed attribuire alla famiglia romana dei Mattei. Si sono potuti poi stabilire la provenienza da Roma, ed in particolare dalla collezione Mattei, sia il passaggio per acquisto, verso il 1810, al cardinal Fesch, arcivescovo di Lione, che poi, evidentemente, non li vendette insieme al resto della sua collezione ma li lasciò alla sua cattedrale. L'in- (v. retro) dividuazione di tre disegni, uno dei quali inedito, eseguiti a Roma nel XV e nel XVI secolo e rappresentanti i capitelli stessi, ha permesso inoltre di confermarne la presenza a Roma, ed in particolare con buona probabilité nella chiesa dei SS. Cosma e Damiano, prima dell'acquisizione dei Mattei.Guidobaldi Federico. Origine costantinopolitana e provenienza romana di quattro capitelli del VI secolo oggi a Lione. In: Mélanges de l'École française de Rome. Antiquité, tome 101, n°1. 1989. pp. 317-364

    Ricerche di archeologia cristiana a Roma (dentro le mura)

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    Guidobaldi Federico. Ricerche di archeologia cristiana a Roma (dentro le mura). In: Actes du XIe congrès international d'archéologie chrétienne. Lyon, Vienne, Grenoble, Genève, Aoste, 21-28 septembre 1986. Rome : École Française de Rome, 1989. pp. 2127-2148. (Publications de l'École française de Rome, 123

    Architettura come codice di trasmissione dell'immagine dell'imperatore, dai Severi all'età costantiniana

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    Si propone di “leggere” la produzione architettonica – e specialmente quella monumentale – non solo nelle sue valenze artistiche e funzionali, ma anche come veicolo di un messaggio con cui l’imperatore-committente vuole suggerire, ovviamente in modo ”occulto”, cioè in codice, una sua immagine “morale”. Si sottolinea l’intenzionalità di questo messaggio e se ne cercano le testimonianze analizzando le variazioni dello stile architettonico dai Severi a Costantino. I notevoli cambiamenti che si riscontrano in questo lasso di tempo lasciano ipotizzare un passaggio graduale da un’immagine imperiale basata sulla consistenza concreta e sulla stabilità del potere ad un’altra ben diversa che vuole evidenziare l’origine soprannaturale del potere imperiale e la predominanza degli aspetti spirituali su quelli materiali

    Un estesissimo intervento urbanistico nella Roma dell’inizio del XII secolo e la parziale perdita della « memoria topografica » della città antica

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    La dimestichezza con la topografia della Roma antica che mostrava, all’inizio dell’età carolingia, l’autore dell’Itinerario di Einsiedeln, ha ricevuto ampia giustificazione dai risultati delle estese e accurate indagini eseguite negli ultimi decenni nell’area dei Fori Imperiali, ad opera di Roberto Meneghini e Riccardo Santangeli Valenzani, in base alle quali si è potuto stabilire, tra l’altro, che i piani di calpestio e i livelli stradali in uso nell’età altomedievale erano spesso ancora que..

    Interventi di chiusura

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    Pergola Philippe, Guidobaldi Federico. Interventi di chiusura . In: I materiali residui nello scavo archeologico. Testi preliminari e Atti della tavola rotonda organizzata dall'École française de Rome e dalla Sezione romana «Nino Lamboglia» dell'Istituto internazionale di studi liguri, in collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Roma e la Escuela espanola de historia y arqueologia (Roma, 16 marzo 1996) Rome : École Française de Rome, 1998. pp. 296-299. (Publications de l'École française de Rome, 249

    Interventi di chiusura

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    Pergola Philippe, Guidobaldi Federico. Interventi di chiusura . In: I materiali residui nello scavo archeologico. Testi preliminari e Atti della tavola rotonda organizzata dall'École française de Rome e dalla Sezione romana «Nino Lamboglia» dell'Istituto internazionale di studi liguri, in collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Roma e la Escuela espanola de historia y arqueologia (Roma, 16 marzo 1996) Rome : École Française de Rome, 1998. pp. 296-299. (Publications de l'École française de Rome, 249

    L'Atrium Vestae nel Foro Romano. I sectilia pavimenta nel contesto strutturale del complesso

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    Studio storico del complesso imperiale della Casa delle Vestali nel Foro Romano, nel quale i sectilia pavimenta sono posti a confronto con le fasi costruttive e in parte ne sostengono o indicano la datazione e in parte ne traggono essi stessi ulteriori supporti cronologici

    Il viraggio delle scelte decorative nei rivestimenti pavimentali e parietali in età costantiniana

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    In uno studio precedente dedicato agli elementi di innovazione individuabili nell’architettura di età costantiniana si era già osservato che anche la decorazione dei pavimenti e delle pareti aveva assunto, in quello stesso periodo, forme nuove e comunque diverse da quelle tipiche delle epoche precedenti. Questo tema viene sviluppato ed approfondito nel presente lavoro in modo più esteso e sistematico. Si propone innanzitutto una classificazione di tutte le tipologie di rivestimento pavimentale e parietale in uso nell’antichità; si offre poi una rassegna, con varie esemplificazioni, delle più comuni forme di decorazioni interne di varie classi di edifici di età precostantiniana e si ripete l’analisi per gli analoghi edifici di età costantiniana. Sulla base dei dati raccolti si sviluppa quindi un confronto che permette di evidenziare i numerosi “viraggi” del gusto decorativo che si manifestano nel breve periodo che coincide con i primi decenni del IV secolo e che restano poi acquisiti anche in tutta l’età costantiniana e oltre. Anche gli esiti dell’innovazione costantiniana nel gusto decorativo del V e VI secolo vengono valutati ed illustrati con esemplificazioni specifiche in un capitolo conclusivo
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