15 research outputs found

    La representación social del psicólogo en profesionales de ciencias de la salud

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    Esta investigación tuvo como objetivo describir la Representación Social (RS) que sobre el psicólogo tienen los profesionales - docentes de la Facultad de Ciencias de la Salud de la Universidad del Magdalena. Fue sustentada en los principios teóricos de Jean-Claude Abric (2001), teoría del Núcleo Central. El proyecto se realizó desde el paradigma cualitativo, desde la perspectiva de la Etnometodología. Se utilizaron como técnicas de recolección de información el grupo focal, la entrevista semi-estructurada y asociación libre. La muestra estuvo conformada por 16 profesionales – docentes de la Facultad de Salud de la Universidad del Magdalena. En los resultados de la investigación se identificaron las funciones de Orientación y Apoyo como elementos centrales, a través de los cuales se estructura la representación del psicólogo

    Eficacia de un programa para el desarrollo del pensamiento formal en estudiantes de 9° de un colegio público del departamento del Magdalena

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    Objetivo: Evaluar la eficacia del programa psicoeducativo para la estimulación y desarrollo del pensamiento formal N.A.P diseñado por Núñez, Anaya y Prieto (2014) en estudiantes de 9° de un colegio público del departamento del Magdalena. Método: Es un estudio de tipo cuantitativo, con un diseño cuasiexperimental antes y después, con un grupo control no equivalente; la muestra estuvo conformada por 48 estudiantes de 13 a 17 años, 25 de sexo masculino y 23 de sexo femenino, seleccionados a través de un muestreo no probabilístico intencional. 27 estudiantes hicieron parte del grupo experimental y fueron sometidos al programa durante 5 meses con una intensidad de una hora semanal; mientras los 21 alumnos del grupo control no fueron intervenidos. La eficacia del programa se determinó por medio de la prueba TOLT (Tobín & Capie, 1981) Resultados: Mediante el estadístico T de Student se halló un valor 0,003 menor del margen de error, indicando variaciones significativas entre el pre-test y pos-test del grupo experimental, y en el grupo control no hubo ninguna significancia, lo que indica que el programa tuvo éxito en la estimulación del pensamiento formal. Conclusión: Los hallazgos de la investigación demostraron la eficacia del programa para el desarrollo del pensamiento formal, en el pos-test del grupo experimental el 38 % de estudiantes se ubicaron en transición y el 3 % en el nivel formal; en el grupo control el 100 % de estudiantes antes y después se ubicaron en el nivel concreto. Además, las habilidades potenciadas con las actividades del programa fueron la proporcionalidad y correlación, por tanto puede ser de utilidad en la academia para estimular este tipo de pensamiento

    Credenze Epistemologiche e Disimpegno Morale Durante il COVID-19

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    Introduzione Durante la pandemia da COVID-19, si è assistito alla diffusione di informazioni scientifiche a volte contraddittorie o errate. A fronte di tali incertezze, esaminare le credenze epistemologiche individuali, ovvero il modo in cui si costruisce la propria conoscenza in merito all’attuale pandemia, in adulti di diverse età, può essere importante. Alcuni studi riportano che la cognizione epistemica, influenzata dall’educazione e dal contesto di vita, si modifica nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta da una conoscenza unitaria ad una più complessa e plurale. In questa situazione di incertezza, è utile considerare anche i meccanismi cognitivi di disimpegno morale che attraverso il ricorso a rappresentazioni distorte della propria condotta o delle sue conseguenze possono rendere accettabili violazioni delle norme di prevenzione raccomandate. Su queste premesse, questo studio mira a esaminare in differenti momenti dell’età adulta: a) le differenze di genere e di età in due tipologie di credenze epistemologiche relative alla pandemia da COVID-19: pluralità della conoscenza (Relativismo dinamico) e superficialità nell’acquisizione delle informazioni (Semplicismo); b) la relazione tra credenze epistemologiche e meccanismi di disimpegno morale (costruzione della condotta riprovevole, spostamento della responsabilità e distorsione delle conseguenze) relativi all’emergenza sanitaria. Metodo Allo studio hanno partecipato 1513 soggetti: 67% femmine e 33% maschi; il 21,5% di età compresa tra i 18 e i 25 anni (adultità emergente), il 40,8% tra i 26 e i 39 anni (prima età adulta) e il 37,7% tra i 40 e i 60 anni. Le credenze epistemologiche riguardanti il fenomeno COVID-19 sono state misurate attraverso l’adattamento di item tratti dal questionario Come Conosco, il disimpegno morale rispetto all’adozione di misure di prevenzione e gestione dell'emergenza sanitaria attraverso l’adattamento di item tratti dalla scala di Disimpegno Morale. Risultati L’ANCOVA ha evidenziato che, controllando per il livello di educazione, gli adulti di età superiore ai 40 anni mostravano un maggiore semplicismo (F= 4.51; p=.011) e un minore relativismo dinamico (F= 8.33; p=.001), rispetto agli adulti più giovani, mentre non sono emerse differenze di genere. Le regressioni gerarchiche multiple hanno evidenziato che al di là del genere e del titolo di studio, il semplicismo (ma non il relativismo dinamico) prediceva significativamente un maggiore uso dei meccanismi di disimpegno morale in tutte le fasce di età ( compreso tra .11 e .20). Conclusioni Lo studio evidenzia come durante la media età adulta l’acquisizione delle informazioni e la conoscenza relativa al COVID-19 risulta essere più superficiale e meno pluralista, contrariamente alle aspettative. Tuttavia, a tutte le età, una maggiore superficialità nell’acquisizione delle informazioni sembra favorire il ricorso a meccanismi di disimpegno morale, che possono facilitare la mancata adozione di misure preventive

    Credenze Epistemologiche e Disimpegno Morale Durante il COVID-19

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    Introduzione Durante la pandemia da COVID-19, si è assistito alla diffusione di informazioni scientifiche a volte contraddittorie o errate. A fronte di tali incertezze, esaminare le credenze epistemologiche individuali, ovvero il modo in cui si costruisce la propria conoscenza in merito all’attuale pandemia, in adulti di diverse età, può essere importante. Alcuni studi riportano che la cognizione epistemica, influenzata dall’educazione e dal contesto di vita, si modifica nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta da una conoscenza unitaria ad una più complessa e plurale. In questa situazione di incertezza, è utile considerare anche i meccanismi cognitivi di disimpegno morale che attraverso il ricorso a rappresentazioni distorte della propria condotta o delle sue conseguenze possono rendere accettabili violazioni delle norme di prevenzione raccomandate. Su queste premesse, questo studio mira a esaminare in differenti momenti dell’età adulta: a) le differenze di genere e di età in due tipologie di credenze epistemologiche relative alla pandemia da COVID-19: pluralità della conoscenza (Relativismo dinamico) e superficialità nell’acquisizione delle informazioni (Semplicismo); b) la relazione tra credenze epistemologiche e meccanismi di disimpegno morale (costruzione della condotta riprovevole, spostamento della responsabilità e distorsione delle conseguenze) relativi all’emergenza sanitaria. Metodo Allo studio hanno partecipato 1513 soggetti: 67% femmine e 33% maschi; il 21,5% di età compresa tra i 18 e i 25 anni (adultità emergente), il 40,8% tra i 26 e i 39 anni (prima età adulta) e il 37,7% tra i 40 e i 60 anni. Le credenze epistemologiche riguardanti il fenomeno COVID-19 sono state misurate attraverso l’adattamento di item tratti dal questionario Come Conosco, il disimpegno morale rispetto all’adozione di misure di prevenzione e gestione dell'emergenza sanitaria attraverso l’adattamento di item tratti dalla scala di Disimpegno Morale. Risultati L’ANCOVA ha evidenziato che, controllando per il livello di educazione, gli adulti di età superiore ai 40 anni mostravano un maggiore semplicismo (F= 4.51; p=.011) e un minore relativismo dinamico (F= 8.33; p=.001), rispetto agli adulti più giovani, mentre non sono emerse differenze di genere. Le regressioni gerarchiche multiple hanno evidenziato che al di là del genere e del titolo di studio, il semplicismo (ma non il relativismo dinamico) prediceva significativamente un maggiore uso dei meccanismi di disimpegno morale in tutte le fasce di età ( compreso tra .11 e .20). Conclusioni Lo studio evidenzia come durante la media età adulta l’acquisizione delle informazioni e la conoscenza relativa al COVID-19 risulta essere più superficiale e meno pluralista, contrariamente alle aspettative. Tuttavia, a tutte le età, una maggiore superficialità nell’acquisizione delle informazioni sembra favorire il ricorso a meccanismi di disimpegno morale, che possono facilitare la mancata adozione di misure preventive

    La Positivity in Adolescenti Italiani e Colombiani: il Ruolo della Positivity Materna e delle Strategie di Parenting

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    Studi precedenti hanno mostrato il ruolo benefico della Positivity (P; modalità di vedere se stessi, le proprie esperienze di vita e il futuro da una prospettiva positiva; Caprara et al., 2012) rispetto al benessere individuale (Caprara et al., 2010; 2017) dall’infanzia (Zuffianò et al., 2019) alla terza età (Caprara, M. et al., 2017). Nonostante il consolidato ruolo protettivo della P rispetto al benessere individuale (Caprara et al., 2018), la comprensione dei fattori che possono contribuire ad un cambiamento della P nel corso dello sviluppo sono ancora poco esplorati. Studi precedenti hanno mostrato come le caratteristiche materne hanno un ruolo nello sviluppo di una visione positiva del sé (Boudreault-Bouchard et al., 2013), delle esperienze (Hasan & Power, 2002) e del futuro (Cacioppo et al., 2013), e che tali associazioni potrebbero essere differenti rispetto alla cultura di appartenenza (Rudy & Grusec, 2006). Per tale ragione, il presente studio si propone di esaminare le possibili associazioni tra le caratteristiche individuali e genitoriali materne e la P dei figli, in due contesti culturali differenti: Italia e Colombia. In particolare, verrà esplorata la relazione tra P della madre, positive parenting materno (PP; caratterizzato da frequenti apprezzamenti della madre nei confronti delle buone azioni del figlio), e P dei figli. METODO Hanno partecipato allo studio 102 diadi madri-figli residenti a Roma e 74 diadi madri-figli residenti a Medellín. L’età media degli adolescenti italiani era pari a 14,97 anni (DS=0,77), mentre degli adolescenti colombiani era pari a 15,79 anni (DS=0,61). La P-Scale (Caprara et al., 2012) è stata somministrata alle madri e ai figli e la scala di Positive Parenting (Capaldi & Patterson, 1989) è stata somministrata solo alle madri. Le scale sono state adattate in lingua italiana e spagnola rispettivamente per il campione italiano e colombiano. RISULTATI Dall’analisi delle correlazioni sono emerse delle associazioni positive significative tra la P dei figli, la P materna (r2=.161), e il PP (r2=.233), e tra la P materna e il PP (r2=.243). Al fine di approfondire la natura di tali associazioni, è stato implementato un modello di equazioni strutturali multi-gruppo (Italia vs Colombia), in cui abbiamo esaminato l’influenza della P materna sulla P dei figli, attraverso la mediazione del PP. Gli indici di fit del modello erano i seguenti: χ2(103)=155.16, p=.00, CFI=.91, RMSEA=.07. I risultati evidenziano che, mentre in Italia la P del figlio non è influenzata né dalla P della madre, né dal PP, in Colombia la P della madre influenza il PP (β=.333, p<.05) che a sua volta influenza la P del figlio (β=.311, p<.05). In definitiva, il PP media totalmente la relazione tra la P materna e la P del figlio [β=.103, p=.06, CI (0.008 0.225)]. CONCLUSIONI Questo studio fornisce informazioni rilevanti in merito alle relazioni tra determinanti materne e la P dei figli, in due contesti culturali differenti: Italia e Colombia

    The protective role of regulatory and parental self-efficacy in substance use in Colombian adolescents

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    Given the rates of illegal substance use, that have shown a decrease on the onset age (UNODC, 2018), and the association between substance use and mental and physical health during the development (Hall et al., 2016), the present study aimed to explore the role of Children and Parental Self Efficacy on substance use in Colombian adolescents. One of the priority goals of Colombian Government is the contrast of early first contact with psychoactive substances, as well as the contrast of subsequent development of dependence (Minsalud, 2017). The present study explored the association among Children Regulatory Self-Efficacy (CRSE), Parental self-efficacy (PSE), Children Rule Breaking (CRB) and substance use in Colombian adolescents. The sample included 570 adolescents (58% male; M age =13, DS=1,07) and 450 parents from the cities of Medellín and Santa Marta. Substance use was evaluated using 4-item about the use frequency of alcohol, tobacco, marijuana, and other drugs (Elliot et al.,1985). CRSE was measured using 2-item of the scale developed by Pastorelli and Picconi (2001) (α=.50). PSE was measured using 8-item of the scale developed by Pastorelli and Gerbino (2001) (α=.87). Finally, CRB has been measured using 15-item of the Youth Self-Report (YSR; Achenbach,1991). Correlational analysis evidenced significant associations among the study variables. Furthermore, separately by cities, hierarchical regression model with (step 1) age, (step 2) CRB, (step 3) CRSE, and (step 4) PSE showed a different contribution of the study variables on explaining adolescents’ substance use. Specifically, in Medellín, both CRB and PSE contributed to the explanation of substance use (R 2 =.25). Differently, in Santa Marta, emerged the unique role of CRSE on the explanation of substance use (R 2 =.06). These findings corroborate the protective role of self-efficacy in counteracting problem behaviors in adolescence and inform about the differences that living in different contexts (Medellin and Santa Marta) have on adolescents’ development
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