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    La valutazione dell’attaccamento di coppia attraverso le interviste narratologiche: un contributo alla validazione italiana della Couple Attachment Interview (CAI)

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    La teoria dell'attaccamento si è imposta, negli ultimi anni, come una delle più importanti cornici teoriche di riferimento per lo studio delle relazioni tra partner adulti. Partendo dall'iniziale lavoro di Bowlby (1980) sull'attaccamento infantile, è stato osservato come in età adulta vengano riproposti, in modo simile, gli stessi comportamenti di attaccamento osservabili nella prima infanzia, nonostante l'età adulta si caratterizzi per alcuni aspetti tipici quali la sessualità e la maggiore reciprocità trai i due partner. In altri termini, quello cui possiamo assistere è un riprocessamento dei Modelli Operativi Interni (MOI) a partire dalla loro formazione attraverso le prime esperienze relazionali con il caregiver, fino al loro consolidamento nelle relazioni sentimentali adulte. Da queste concettualizzazioni teoriche sono nate anche due principali linee teoriche e di ricerca sull'attaccamento adulto. Una prima linea di ricerca fa riferimento al modello bidimensionale ansia/evitamento per la valutazione degli stili di attaccamento, facendo maggiormente ricorso a misure di autovalutazione come i self-report. L'atra linea di ricerca, invece, si focalizza maggiormente su procedure osservazionali e interviste narratologiche volte a valutare la trasmissione intergenerazionale dei modelli di attaccamento. Uno dei principali vantaggi che scaturisce dal preferire l'utilizzo di una tecnica narratologia è quello di poter cogliere in modo più complesso l'aspetto inconscio dei MOI, superando alcuni dei limiti riconosciuti agli strumenti self-report, ossia la tendenza a dare risposte difensive più aderenti ad una comune idea di desiderabilità sociale. Seguendo questa logica, a oggi, gli strumenti più utilizzati per la valutazione dell'attaccamento adulto sono l'Adult Attachment Interview e la Current Relationship Interview. Entrambi questi strumenti classificano l'attaccamento adulto in un'ottica categoriale, prendendo in considerazione solo le differenze tra individui appartenenti a categorie diverse e non tra soggetti appartenenti alla stessa categoria. Alla visione categoriale dell'attaccamento adulto e nel tentativo di superare il limite individuato in tale approccio, si affianca una lettura dimensionale che mira a valutare le differenze tra soggetti in termini quantitativi e non qualitativi, offrendo la possibilità di osservare la variabilità tra soggetti appartenenti alla stessa classificazione. In questa direzione Alexandrov, Cowan e Cowan si sono chiesti se fosse possibile assegnare punteggi continui ai trascritti delle interviste. Hanno quindi fatto riferimento all'intervista Couple Attachment Interview (CAI) e al suo specifico sistema di codifica il Couple Attachment Interview Coding System (CAICS). La CAI e il suo innovativo sistema di codifica (CAICS) permettono sia una classificazione dimensionale, attraverso l'attribuzione di punteggi continui a tutti e tre i prototipi dell'attaccamento (Sicuro, Distanziante e Preoccupato), sia una classificazione categoriale Sicuro/Insicuro. In seguito alla disamina della letteratura sul tema dell'attaccamento adulto e vista la non ampia diffusione, relativamente al contesto italiano, di strumenti narratologici per la valutazione dell'attaccamento adulto, il presente studio ha avuto come focus di lavoro principale la validazione della versione Italiana della Couple Attachment Interview (CAI). L'interesse e la possibilità di poter utilizzare questa intervista nel contesto italiano nasce in seguito a un training formativo svolto durante il 7° International Attachment Conference (IAC) tenutosi a New York, tenuto dai Proff. Philip e Carolyn Pape Cowan e dalla dott.ssa Alexandrov, finalizzato alla somministrazione e codifica dell'intervista. Per quanto riguarda gli obiettivi, i due principali riguardano: " valutarne l'attendibilità, sia in termini di stabilità test-retest, sia in termini di accordo tra giudici (intra-rater agreement); " valutarne le caratteristiche di validità convergente in particolare rispetto ai costrutti affini quello dell'attaccamento adulto. Nello specifico ci siamo concentrati sulle dimensioni dell'Ansia e dell'Evitamento nelle relazioni intime che, come ampiamente dimostrato in letteratura, possono essere intese come le due principali dimensioni che regolano il comportamento di attaccamento negli adulti. Ci siamo concentrati, inoltre, sul costrutto dell'adattamento diadico e in particolare considerando il ruolo che l'attaccamento può avere sull'avvio, il consolidamento e il mantenimento di una relazione di coppia. Inoltre, la soddisfazione di coppia sembrerebbe dipendere dalla misura in cui i partner soddisfano il bisogno di vicinanza, di rifugio sicuro e di base sicura. Un altro costrutto preso in considerazione è stato quello della regolazione delle emozioni, che è espressione del comportamento di attaccamento o, in altri termini, l'attaccamento è inteso come uno strumento per la regolazione delle emozioni e, infine, il costrutto delle competenze interpersonali che si esprimono nei termini di ricerca di vicinanza, intimità ed evitamento, comportamenti legati, appunto, al sistema dell'attaccamento. Per raggiungere gli obiettivi appena presentati abbiamo raccolto un campione di 250 partecipanti (125 coppie) di nazionalità italiana, in grado di comprendere ed esprimersi in italiano, sposati o conviventi e in una relazione stabile da almeno 5 anni. Utilizzando un approccio multi-metodo, oltre l'impiego dell'intervista Couple Attachment Interview (CAI), abbiamo anche utilizzato i questionari self-report: - l'Experience in Close Relationship-Revised (ECR-R), per la valutazione delle dimensioni dell'Ansia e dell'Evitamento nelle relazioni intime; - la Difficulties in Emotion Regulation Scale (DERS), per la valutazione della difficoltà nella regolazione delle emozioni negative; - la Dyadic Adjustment Scale (DAS), per la valutazione dell'adattamento diadico - l'Interpersonal Competence Questionnaire-Revised (ICQ-R), per la valutazione delle competenze interpersonali. A partire dagli obiettivi precedentemente indicati, abbiamo formulato le seguenti ipotesi operative: - ipotizziamo di ottenere, sia per quanto riguarda la classificazione categoriale (indice K di Cohen) sia quella dimensionale (Coefficiente di Correlazione Interclasse, ICC), buoni indici di attendibilità sia in termini di stabilità test-retest, sia in termini di accordo tra giudici (intra-rater agreement); - ipotizziamo di trovare, per quanto riguarda la validità convergente con l'ECR-R, correlazioni negative tra l'attaccamento Sicuro e le dimensioni dell'Ansia e dell'Evitamento, così come correlazioni positive tra l'attaccamento Distanziate e Preoccupato con le dimensioni dell'Ansia e dell'Evitamento dell'ECR-R; - Ipotizziamo di trovare, per quanto riguarda la validità convergente con la DERS, correlazioni negative tra l'attaccamento Sicuro e tutte le dimensioni indagate dalla DERS e delle correlazioni positive tra l'attaccamento Preoccupato e Distanziante e tutte le dimensioni indagate dalla DERS; - Ipotizziamo di trovare, per quanto riguarda la validità convergente con la DAS, correlazioni positive tra l'attaccamento Sicuro e tutte le dimensioni indagate dalla DAS e delle correlazioni negative tra l'attaccamento Preoccupato e Distanziante e tutte le dimensioni indagate dalla DAS; - Infine, ipotizziamo di trovare, per quanto riguarda la validità convergente con l'ICQ-R, correlazioni positive tra l'attaccamento Sicuro e tutte le dimensioni indagate dall'ICQ-R e delle correlazioni negative tra l'attaccamento Preoccupato e Distanziante e tutte le dimensioni indagate dall'ICQ-R. Rispetto all'obiettivo dell'attendibilità test-retest, dai risultati è emerso che sia per quanto riguarda la classificazione categoriale (K= .69; p < .001), sia per quanto riguarda la classificazione dimensionale (Sicuro ICC = .85; Preoccupato ICC = .70; Distanziante ICC = .72) i punteggi indicano un'alta attendibilità test-retest della versione Italiana della CAI. Quello che emerge dai risultati è che la versione Italiana della CAI, sia nella sua classificazione categoriale, sia in quella dimensionale, risulta essere molto attendibile e non soggetto all'effetto del tempo. Allo stesso modo, rispetto all'obiettivo dell'accordo tra giudici, dai risultati è emerso che sia per quanto riguarda la classificazione categoriale (K= .60; p < .001), sia per quanto riguarda la classificazione dimensionale (Sicuro ICC = .71; Preoccupato ICC = .60; Distanziante ICC = .70) i punteggi indicano un'alta attendibilità nei termini di accordo tra giudici della versione Italiana della CAI. Anche in questo caso, i risultati evidenziano l'alta attendibilità della versione Italiana della CAI nel misurare il costrutto dell'attaccamento adulto, indipendentemente dal codificatore. Per quanto riguarda la validità convergente tra l'attaccamento adulto e costrutti affini, i risultati hanno mostrato, in generale, correlazioni significative tra la CAI e l'ECR-R, la DAS, la DERS e l'ICQ-R evidenziando una buona validità convergente della versione italiana della CAI sia per quanto riguarda la classificazione categoriale, sia per quanto riguarda la classificazione dimensionale. Rispetto quest'ultimo punto, un dato molto interessante che abbiamo trovato è quello legato alla differenza di correlazioni significative tra la classificazione categoriale e quella dimensionale. In generale sono emerse più correlazioni significative per la classificazione dimensionale di quante trovate per la classificazione categoriale. Nello specifico, per quanto riguarda le correlazioni tra la CAI e la DAS, attraverso l'uso di una classificazione dimensionale, sono emerse delle correlazioni con il modello di attaccamento Preoccupato, non emerse con la classificazione categoriale. Tale risultato aggiungerebbe un dato molto importante che con la sola classificazione categoriale non sarebbe emerso, ovvero che non solo alti livelli di sicurezza o di evitamento sono associati alla soddisfazione/insoddisfazione nella relazione di coppia, ma che anche alti livelli di preoccupazione sembrano condurre all'insoddisfazione nella relazione di coppia. Anche per quanto riguarda la relazione tra la CAI e la DERS sono emerse più correlazioni significative con la classificazione dimensionale di quante trovate con la classificazione categoriale. Più precisamente, attraverso la classificazione dimensionale, è stato possibile osservare che non solo a maggiori livelli di sicurezza sono associate minori difficoltà nella regolazione delle emozioni ma, in modo complementare, che ad alti livelli di preoccupazione o evitamento è associata una maggiore difficoltà di regolare le emozioni. Quello che viene aggiunto, a nostro avviso, è che i soggetti Preoccupati e Distanzianti, possano anche non operare un'inibizione delle proprie esperienze emotive, ma semplicemente fallire nel compito di regolazione emotiva. Anche in questo caso potremmo ipotizzare che la classificazione dimensionale presenti una maggiore precisione nel cogliere il costrutto indagato rispetto a quanto possibile fare limitandosi alla sola classificazione categoriale. Infine, per quanto riguarda le correlazioni tra la CAI e l'ICQ-R, anche in questo caso la classificazione dimensionale sembrerebbe essere maggiormente precisa nel cogliere il costrutto indagato. Nello specifico, nella classificazione dimensionale, è emersa una correlazione tra le sottoscale dell'ICQ-R e l'attaccamento Distanziante non trovata con la classificazione categoriale. Sembrerebbe che i soggetti Distanzianti, non accettando l'interdipendenza tipica di una relazione interpersonale, tenderebbero a valutare in modo negativo le proprie competenze interpersonali. Inoltre, abbiamo calcolato la significatività totale della versione Italiana della CAI, seguendo il teorema binomiale e, quindi, confrontando tutte le correlazioni trovate tra la CAI e gli altri strumenti utilizzati rispetto alla direzione attesa e trovata di ogni correlazione calcolata. Dai risultati è emerso che tutte le correlazioni calcolate, tranne una, vanno nella direzione attesa. Questo ci ha permesso di calcolare un coefficiente di significatività sia totale (p < .001), sia rispetto alla sola classificazione categoriale (p < .001) e sia rispetto alla sola classificazione dimensionale (p < .001). Tutti i coefficienti indicano l'alto livello di significatività complessiva della versione italiana della CAI. In conclusione, dai risultati ottenuti ci sembra di poter affermare che la versione Italiana della CAI presenti dei buoni indici psicometrici che ne sostengono la validità e l'affidabilità e sia quindi in grado di misurare, in modo attendibile, il costrutto dell'attaccamento adulto. In altri termini, la versione italiana della CAI, potrebbe inserirsi nel panorama Italiano come uno strumento d'indagine dell'attaccamento adulto, alternativo a quelli più conosciuti e utilizzati quali l'AAI e la CRI

    Skin to skin interactions. Does the infant massage improve the couple functioning?

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    Transition to parenthood is a critical stage of life due to several changes the couple has to handle. A large body of studies described how transition to parenthood can be linked to the onset of depressive symptoms, as well as the perception of a low social support, and an increased stress, representing a risk for the early mother—baby relationship. Infant Massage (IM) emerged as an helpful tool to improve maternal skills in interacting with the baby, and leading toward a decreasing of post partum symptoms. However, a growing body of literature highlights that men also may experience post-partum diseases, representing an additional risk for the development of the baby. To date, no study observed the impact of the infant massage on both partners. The aim of the current qualitative research is to observe the impact of the IM on a single couple of parents at childbirth. Pre (Time 1) and post-intervention (Time 3) procedure has been established to observe the changes occurring over the time in the couple. In particular, each member of the couple filled out the EPDS, the BDI-II, the MSPSS and the PSI-SF both at Time 1 and at Time 3. The treatment (Time 2) was represented by the IM training, and lasted 4 weeks. Findings revealed a decrease in depressive symptoms in both partners, as well as an improvement of their perception of stress related to parental role. No changes has been detected with respect to the perception of social support. The IM seems to be a helpful approach to prevent the establishment of pathological conditions in new parents. Although no direct measures on the child were used, the current qualitative data seem to suggest that the IM may represent a valuable tool to prevent the onset of early negative outcomes of the baby. Further investigations and empirical data are needed to improve the knowledge in this field

    Clinical characteristics and risk of arrhythmic events in patients younger than 12 years diagnosed with Brugada syndrome

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    Background Brugada syndrome (BrS) is an inheritable disease with an increased risk of sudden cardiac death. Although several score systems have been proposed, the management of children with BrS has been inconsistently described. Objective The purpose of this study was to identify the characteristics, outcome, and risk factors associated with cardiovascular and arrhythmic events (AEs) in children younger than 12 years with BrS. Methods In this single-center case series, all children with spontaneous or drug/fever-induced type 1 Brugada electrocardiographic (ECG) pattern and younger than 12 years at the time of diagnosis were enrolled. Results Forty-three patients younger than 12 years at the time of diagnosis were included. The median follow-up was 3.97 years (interquartile range 2–12 years). In terms of first-degree atrioventricular block, premature beats, nonmalignant AEs, malignant AEs, and episodes of syncope, no significant differences were observed either between patients with spontaneous and drug/fever-induced type 1 Brugada ECG pattern or between female and male patients (except a significant difference between female and male patients for first-degree atrioventricular block). A higher incidence of malignant AEs was observed in patients with syncope (3 of 8 [37.5%] vs 0 of 35 [0%]; P = .005) than in patients without syncope. SCN5A mutations were associated with a higher occurrence of malignant AEs (3 of 14 [21.4%] vs 0 of 25 [0%]; P = .04) compared with no SCN5A mutations. Conclusion A spontaneous type 1 Brugada ECG pattern is not associated with a higher incidence of syncope, first-degree atrioventricular block, premature beats, nonmalignant AEs, and malignant AEs than the drug/fever-induced type 1 Brugada ECG pattern. Syncope events are correlated with an increased incidence of malignant AEs. Moreover, SCN5A mutations are associated with a higher occurrence of malignant AEs

    DOES THE INFANT MASSAGE HAVE AN EFFECT ON THE PERINATAL COUPLE FUNCTIONING?

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    Introduction. The transition to parenthood is considered a very stressful period for the couple experiencing a series of changes related to the new role. Indeed, several studies showed that this transition leads toward an increase of depression symptoms often related to a decrease in couple adjustment and perceived social support, as well as an increase of stress associated to the parental role (Bartolo et al., 2013). All these factors can compromise parent-infant interaction and thereby the infant development, highlighting the need of interventions to prevent the onset of early diseases. Several studies showed the efficacy of the infant massage (IM) in improving the maternal mental health, as well as the quality of her interaction with the baby (Shai & Belsky, 2011). However, to the best of our knowledge no studies have investigated the impact of the IM in improving the couple functioning during the perinatal stage. Aim. Our main goal is to observe wheatear the IM taught to both parents would change the quality of their adjustment with respect to the transition to parenthood. Method. Pre (Time1) and post-intervention (Time2) design as been set to videotaped a parent-infant interaction, coded through the EAS, and for the measurements of the data through the following self-report: EPDS, BDI-II, PSI-SF, DAS, and MSPSS. The treatment was represented by the IM, and it lasted 4 weeks. In the treatment the couple was trained to touch the baby through the massage sequences. The results will be compared with those of a control group. Results. Finding show lower scores on the EPDS and BDI, on the PSI-SF, as well as higher scores on the DAS and the MSPSS. Conclusion. The IM seems to be a valuable approach to prevent the establishment of dysfunctional pattern within the family system, which in turn can protect from the onset of early diseases of the baby. Further investigations are needed to improve the knowledge within the field of perinatal couple functioning

    Indicatori fisiologici della capacità di regolare emozioni

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    La letteratura ha messo in luce come la variabilità del battito cardiaco, di- retta espressione dell’interazione tra sistema simpatico (eccitatorio) e parasimpatico (inibitorio), sia una delle misure più attendibili della capacità di regolazione delle emo- zioni. Studi sull’argomento hanno inoltre sottolineato come l’utilizzo di tecniche di rilassamento che vanno ad agire sulla variabilità del battito cardiaco riescano a facili- tare un incremento del benessere psicologico. Meno chiaro è l’impatto delle differenze individuali rispetto all’utilizzo di queste tecniche. Obiettivo del presente studio pilota è, dunque, valutare se le differenze individuali nella capacità di regolare le emozioni in soggetti sottoposti ad un breve training di respirazione possano avere un qualche effetto sull’esito del training stesso. I risultati mostrano traiettorie diverse, segnalando come a beneficiare maggiormente del training siano quei soggetti che alla baseline se- gnalavano maggiori difficoltà nella regolazione delle emozioni.The literature has shown that heart rate variability, a direct expression of the interaction between the sympathetic and parasympathetic nervous systems, is one of the most reliable measures of emotion regulation skills. Studies on this topic have also stressed that relaxation techniques influencing heart rate variability are able to promote an increase in psychological well being. It is less clear, however, the extent to which individual differences in emotion regulation may affect the outcome of using these relaxation techniques. The aim of this pilot study is to evaluate if the capacity to regulate emotions of individuals undergoing a brief training in breathing can have an effect on the outcome of the training itself. The results show different patterns, and suggest that the individuals who benefit more from the training are those who at baseline appeared to show more difficulties in emotion regulation

    Quando la relazione non funziona: il maltrattamento su bambini con Disturbo dello Spettro Autistico. Una revisione della letteratura

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    La presente rassegna ha avuto come obiettivo la disamina della letteratura relativa al tema del maltrattamento e dell’abuso subìto da bambini affetti da Disturbo dello Spettro Autistico (DSA). Gli studi emersi hanno evidenziato, da una parte, l’elevato rischio di vittimizzazione a cui i bambini con Disturbo dello Spettro Autistico sono esposti e, dall’altra, la scarsità di indagini in grado di fornire informazioni specifiche, soprattutto rispetto all’intervento nelle famiglie. Gli studi esaminati indicano la necessità di stabilire programmi tesi alla prevenzione del maltrattamento e dell’abuso attraverso il miglioramento delle abilità sociali e di problem-solving dei minori e al trattamento delle disfunzioni della relazione genitore-bambino.This review aimed at reviewing the literature on the topic of maltreatment and abuse undergone by children with Autism Spectrum Disorder (ASD). On one hand, studies have shown the higher risk of victimization to which children with Autism Spectrum Disorder are exposed while, on the other, highlighted the lack of investigations with respect to the intervention with these families. The reviewed studies highlighted the need to establish prevention programs focused on the impact of abuse and maltreatment, and on the improvement of children social and problem-solving skills as well as intervention programs aim to decrease dysfunctions within the caregiver-child relationship. Keywords: Autism Spectrum Disorder; child maltreatment; sexual abuse; treatment; child-parent relationship
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