98 research outputs found

    Notifiche e comunicazioni informatiche

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    Jobs act degli autonomi e smart working. Commento alla legge 22 maggio 2017, n. 81

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    Il lavoro si presenta come un primo puntuale commento al testo della legge del 22 maggio 2017 n. 81, dedicata alla riforma del lavoro autonomo e di quella modalità di gestione del lavoro subordinato nota come smart working. L’opera aspira a coniugare l’esegesi attenta del testo normativo con le problematiche della prassi applicativa, nel tentativo di fornire agli studiosi e agli operatori un ausilio per la corretta interpretazione delle nuove disposizioni di legge

    ADR: forme di tutela nell'ambito delle "Authorities" per la concorrenza e l'antitrust

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    Con la creazione delle Autorità garanti si tende a configurare una forma rafforzata di tutela, affidata a nuove tipologie di giustizia, lontane dai modelli tradizionali. Da qui l'attribuzione di funzioni latamente giurisdizionali alle Autorità, divenute una struttura di diritto pubblico, collocabile con difficoltà all'interno del solo potere amministrativo, onde l'affermarne l'appartenenza alla classe delle Amministrazioni indipendenti suscita perplessità. Il crescere dei poteri "giurisdizionali" delle Autorità conferma come per gli organi giudiziari tradizionali sia sempre più difficoltoso soddisfare le esigenze di tutela che si profilano in nuovi e numerosi settori. La peculiarità di queste "Authorities" è che, con esse, si cominciano a sperimentare quelle forme di risoluzione delle controversie note con il nome di ADR

    La legittimazione dei terzi a proporre la domanda di concordato preventivo quale ipotesi di soluzione alternativa

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    La legittimazione attiva a richiedere l’ammissione alla procedura di concordato preventivo, individuata dall’art. 160 l. fall. nell’imprenditore-debitore, è rimasta invariata anche a seguito della riforma attuata dalla legge n. 80/2005 e succ. mod. L’Autrice, in un’ottica de iure condendo, s’interroga sulla possibilità e sull’opportunità di estendere la legittimazione ad avvalersi dello strumento concordatario anche a soggetti diversi dal debitore

    Le impugnazioni del lodo

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    Revisione ex art. 9 L. div. e domanda nuova di assegno proposta dal contumace nel giudizio di divorzio

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    Il prodotto esamina il quesito relativo al se il principio secondo cui l’assegno divorzile può essere attribuito nel giudizio di revisione anche quando il coniuge non l’abbia domandato nel giudizio di divorzio, può valere anche per il caso in cui tale omissione è stata conseguenza della sua contumacia. Con la conseguenza che la domanda proposta nel giudizio di revisione può essere accolta solo se fondata su variazioni delle condizioni patrimoniali delle parti avvenute successivamente alla sentenza di divorzio: regola questa, enunciata dall’art. 9, l. div., e che si applica anche quando la sentenza di divorzio non si è pronunciata in merito all’assegno divorzile

    Le procedure concorsuali

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