4 research outputs found

    Valutazione dell'espressione di CYP1A e HSP70 in Zosterisessor ophiocephalus nell'ambito di un piano di monitoraggio della laguna di Venezia

    No full text
    Lo scopo del presente studio \ue8 stato valutare l\u2019espressione di alcuni bioindicatori, comunemente utilizzati in programmi di biomonitoraggio, in diversi siti della Laguna di Venezia che, per la loro collocazione e per le caratteristiche idrologiche, possono essere esposti a diversi livelli di inquinamento. La specie monitorata \ue8 stata il pesce bentonico Zosterisessor ophiocephalus (Teleostei: Gobiidae), animale particolarmente adatto al biomonitoraggio in quanto stanziale, che vive a stretto contatto con il fondo ed \ue8 facilmente reperibile nella Laguna di Venezia. Dieci soggetti (5 maschi e 5 femmine) per sito sono stati pescati in 3 diversi siti (Porto Marghera, Caroman, Val di Brenta) nel periodo tra marzo ed aprile 2008. Parallelamente 5 individui maschi di Z. ophiocephalus pescati nel sito di Porto Marghera, sono stati stabulati in vasche con acqua di mare per un periodo sufficiente a detossificarsi, al fine di consentire una comparazione non solo tra i diversi siti di campionamento, ma anche rispetto ad un controllo detossificato. I biomarcatori selezionati e analizzati sono stati: l\u2019espressione della citocromo P4501A (CYP1A) e delle Heat Shock Protein 70 (HSP70). Il livello di espressione di tali marcatori \ue8 stato valutato in campioni di fegato, immediatamente congelati in azoto liquido e conservati a -80\ub0C, con metodiche di Real Time PCR e Western blot. Inoltre, organi quali fegato, ovaio, testicolo, milza e rene sono stati fissati in paraformaldeide al 4% ed inclusi in paraffina per la valutazione immunoistochimica. I livelli di espressione genica e di espressione proteica sono stati correlati con i diversi siti di pesca e con gli animali di controllo. I dati ottenuti, seppur preliminari, confermano l\u2019utilit\ue0 del CYP1A come biomarcatore di inquinamento ambientale e vanno a sostegno dei dati riportati in letteratura, secondo cui il sito di Porto Marghera \ue8 quello maggiormente impattato della Laguna, poich\ue9 influenzato dalla presenza di un\u2019estesa area industriale e della citt\ue0 di Venezia. Inoltre, l\u2019espressione di CYP1A \ue8 risultata sesso-specifica, in quanto i livelli pi\uf9 elevati di espressione sono stati evidenziati nei maschi. Tale risultato potrebbe essere spiegato dal fatto che i maschi di questa specie si occupano della costruzione del nido sui fondali e delle cure parentali; di conseguenza potrebbero essere pi\uf9 esposti ai contaminanti presenti nel sedimento

    Effects of fotemustine or dacarbasine on a melanoma cell line pretreated with therapeutic proton irradiation

    Get PDF
    <p>Abstract</p> <p>Background</p> <p>Considering that HTB140 melanoma cells have shown a poor response to either protons or alkylating agents, the effects of a combined use of these agents have been analysed.</p> <p>Methods</p> <p>Cells were irradiated in the middle of the therapeutic 62 MeV proton spread out Bragg peak (SOBP). Irradiation doses were 12 or 16 Gy and are those frequently used in proton therapy. Four days after irradiation cells were treated with fotemustine (FM) or dacarbazine (DTIC). Drug concentrations were 100 and 250 μM, values close to those that produce 50% of growth inhibition. Cell viability, proliferation, survival and cell cycle distribution were assessed 7 days after irradiation that corresponds to more than six doubling times of HTB140 cells. In this way incubation periods providing the best single effects of drugs (3 days) and protons (7 days) coincided at the same time.</p> <p>Results</p> <p>Single proton irradiations have reduced the number of cells to ~50%. FM caused stronger cell inactivation due to its high toxicity, while the effectiveness of DTIC, that was important at short term, almost vanished with the incubation of 7 days. Cellular mechanisms triggered by proton irradiation differently influenced the final effects of combined treatments. Combination of protons and FM did not improve cell inactivation level achieved by single treatments. A low efficiency of the single DTIC treatment was overcome when DTIC was introduced following proton irradiation, giving better inhibitory effects with respect to the single treatments. Most of the analysed cells were in G1/S phase, viable, active and able to replicate DNA.</p> <p>Conclusion</p> <p>The obtained results are the consequence of a high resistance of HTB140 melanoma cells to protons and/or drugs. The inactivation level of the HTB140 human melanoma cells after protons, FM or DTIC treatments was not enhanced by their combined application.</p

    Lung Abscess Caused by Legionella Species: Implication of the Immune Status of Hosts

    No full text
    corecore