16 research outputs found

    Valutazione dello stato di nutrizione

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    Lo stato di nutrizione è la risultante dell’introito alimentare e dell’assorbimento e utilizzo dei nutrienti. Attraverso lo scambio di energia (bilancio energetico) e di materia (nutrienti energetici e non) con l’ambiente tali funzioni consentono di mantenere l’integrità strutturale (composizione corporea) e funzionale (funzionalità corporea) dell’organismo, ossia lo stato di salute. Le componenti che caratterizzano lo stato di nutrizione sono rappresentate dal bilancio di energia e nutrienti, dalla composizione corporea e dalla funzionalità corporea. A queste dev’essere aggiunto lo stato infiammatorio. Anche l’attività fisica è in grado di influenzare tali componenti. La valutazione dello stato di nutrizione dovrebbe precedere qualunque intervento dietoterapico, rappresentando una procedura diagnostica, parte integrante della semeiotica medica. Particolarmente intensa è l’attività di ricerca finalizzata all’identificazione di precoci e affidabili biomarcatori di stato di nutrizione e alla definizione di cluster di parametri utilizzabili per esprimere un giudizio sintetico sullo stato di nutrizione sia a livello individuale che di gruppi o fasce di popolazione a rischio

    Alimentazione e nutrizione umana

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    I lipidi sono costituiti da molecole con diverse caratteristiche chimiche e in particolare da esteri di acidi grassi che differiscono fra loro soprattutto per la lunghezza della catena carboniosa e per il grado di insaturazione. La natura chimica dei grassi alimentari influenza la composizione di quelli dell’organismo sia a livello dei tessuti di deposito sia a livello delle strutture e dei compartimenti nei quali i lipidi sono presenti. Quasi tutte le molecole lipidiche dell’organismo sono prodotte per sintesi endogena, tranne gli acidi grassi essenziali, che l’organismo non è in grado di sintetizzare e che pertanto devono essere assunti preformati con gli alimenti. I lipidi sono importanti, oltre che per la produzione di energia e per il trasporto e l’assorbimento di vitamine liposolubili, anche per la formazione di alcuni composti biologicamente attivi e per la regolazione di parametri collegati alla comparsa di alcune patologie cronico-degenerative, tra le quali soprattutto quelle cardiovascolari. I grassi vanno incontro a modificazioni nella loro composizione e struttura legate anche a fenomeni di ossidazione (calore, UV, contaminanti, ecc.) sia negli alimenti sia nell’organismo umano. L’importanza di tali modificazione dipende dalla natura degli acidi grassi, dalla loro localizzazione all’interno della cellula o della matrice alimentare e dalla presenza di composti antiossidanti. Anche se risulta difficile stabilire un livello ottimale di introduzione di grassi nella dieta, le indicazionii sugli intervalli di assunzione di riferimento dei lipidi per la popolazione italiana prevedono un livello minimo di assunzione che deriva dal bisogno di acidi grassi essenziali, e un livello massimo, da non superare, legato al presupposto che un eccesso di lipidi nella dieta è associato ad un aumento dell’obesità e ad un aumento del rischio di insorgenza di patologie cronico-degenerative

    Metodologia di costruzione di uno schema alimentare

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    Una volta definiti l’apporto energetico, la ripartizione dell’energia tra macronutrienti e fatte le verifiche preliminari, lo schema alimentare deve essere sviluppato tenendo in considerazione le linee-guida per una sana e corretta alimentazione, che indicano la frequenza con cui devono essere consumati nell’arco della settimana le diverse tipologie di alimenti, alla luce delle evidenze epidemiologiche che mettono in relazione abitudini alimentari e salute. Al fine di ottimizzare l’aderenza al regime dietoterapico prescritto è consigliabile utilizzare gli alimenti che il sistema agro-alimentare territoriale mette a disposizione, variando le scelte e rispettando, nei limiti del possibile, tradizioni alimentari e gastronomiche locali e familiari oltre gli eventuali esigenze individuali. Infine, elaborato lo schema alimentare, occorre verificare che il contenuto in micronutrienti soddisfi i rispettivi PRI (Population Reference Intake) o AI (Adequate Intake), così come l’apporto di nutrienti essenziali (ad esempio acidi grassi essenziali) e fibra, ponendo cura nel non superare l’UL e sottolineando l’importanza di variare le scelte alimentari al fine di garantire un adeguato apporto di nutrienti, ma anche dei non-nutrienti phytochemicals. Se necessario, verranno infine apportati i necessari adattamenti per garantire l’adeguatezza della dieta e, in caso di necessità, sarà prescritta un’integrazione più o meno selettiva di minerali e/o vitamine

    Modelli di applicazione degli strumenti di valutazione dello stato di nutrizione

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    L’intervento nutrizionale, qualunque sia la modalità (supplementazione, dietoterapia, nutrizione artificiale…) deve essere necessariamente ed eticamente preceduto da una diagnosi supportata da una Valutazione dello Stato di Nutrizione (VSN) che lo giustifichi. Lo Stato di Nutrizione (SN) è la risultante dell’introito alimentare e dell’assorbimento e utilizzo dei nutrienti. Il mantenimento dello stato di salute equivale, in termini nutrizionali, al mantenimento dell’integrità strutturale (composizione corporea) e funzionale (funzionalità corporea) attraverso lo scambio di energia (bilancio energetico) e di materia (nutrienti energetici e non) con l’ambiente

    Alimentazione e stato di salute

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    Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e il Global Burden of Disease Study una sana ed equilibrata alimentazione potrebbe ridurre significativamente l’incidenza e la prevalenza delle principali patologie cronico-degenerative. Le principali patologie correlate all’alimentazione erano determinate in passato dalla malnutrizione per difetto (globale o selettiva). Ancora oggi, nei Paesi occidentali, esistono fasce di popolazione a rischio di carenza nutrizionale rappresentate da anziani, donne in gravidanza, condizioni di indigenza, alcolisti, vegani/vegetariani, malati cronici che assumono farmaci che possono alterare assorbimento, metabolismo ed escrezione di nutrienti. Anche il fenomeno dell’immigrazione e l’adesione a regimi alimentarie/o dietetici particolari dev’essere considerato. Inoltre, recentemente è stato dimostrato che deficit nutrizionali possono essere associati anche all’obesità. Tali fasce di popolazione potrebbero giovarsi dell’uso di alimenti fortificati o di supplementi alimentari, tuttavia la migliore strategia nutrizionale per promuovere uno stato ottimale di salute e ridurre il rischio di insorgenza di malattie cronico degenerative rimane la scelta consapevole entro un’ampia varietà di alimenti. La promozione di adeguate abitudini alimentari, in grado di favorire un processo di invecchiamento in buona salute ed esente da disabilità, rappresenta una priorità assoluta in una società in cui la percentuale di soggetti anziani è in progressiva crescita. La recente pubblicazione di revisioni sistematiche e matanalisi sta contribuendo alla progressiva comprensione dei meccanismi sottesi alla relazione tra alimentazione e stato di salute, in alcuni casi ampliando e in altri sovvertendo le antiche conoscenze. Nell’ultimo decennio particolare attenzione è stata rivolta al ruolo dello stress ossidativo e dell’infiammazione (metaflammation, infiammazione di origine metabolica) nella patogenesi delle malattie cronico-degenerative e a come le abitudini alimentari e lo stile di vita possono influenzare il rischio di morbosità geneticamente determinato

    Minerali macro

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    Il sodio, il potassio, il cloro, il calcio, il fosforo e il magnesio sono definiti minerali macro perché presenti nei tessuti in quantità dell’ordine del grammo. Di ogni minerale macro sono descritti: –– aspetti generali; –– chimica metabolismo e attività biologica; –– valutazione dello stato di nutrizione, carenza e tossicità; –– fonti alimentari, livelli di assunzione, condizioni di rischio

    The central proline rich region of POB1/REPS2 plays a regulatory role in epidermal growth factor receptor endocytosis by binding to 14-3-3 and SH3 domain-containing proteins-2

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    AmphIISH3) or the carboxy-terminal SH3 of Grb2 (Grb2SH3-C) expressed in bacteria as GST fusions. GST alone is used as a negative control. Anti-GST antibodies were utilized to identify bound proteins. The peptide sequences are indicated. The best binding peptides are shown in bold. The three positive control peptides are: GST binding peptides (positive control for GST and secondary antibody) and two peptides containing SH3 interacting motifs. Each binding experiment was carried out in duplicate. The sequence in bold correspond to the best binders. The best peptide 338PPTPPPR344 shows an intensity above 11.000 arbitrary units. Another peptide containing the sequence 214LKARPS219 binds to the SH3 of Amphiphysin, albeit producing a spot intensity around 9000 arbitrary units. Quantitative data are available in additional file . ) The POB1 fifteenmer peptide (PPTPPPRPQKTHSRA), containing the 338PPTPPPR344 binding motif, was systematically mutagenized by introducing an alanine at each of the indicated 15 positions. The upper membrane was probed with GST as a control, the middle one with the SH3 domain of Amphiphysin II, the bottom one with the carboxy-terminal SH3 of Grb2 fused to GST. The substitution of arginine 344 with alanine reduces the binding of Amphiphysin-SH3 down to 2.5%; a substitution of proline 339 with alanine reduces the binding to 31%. A reduction in Grb2 binding is observed when arginine 344 is substituted with alanine (13%) and when Pro343 or Pro 435 are substituted with Ala (30%). Supplemental quantitative data are provided in additional file . ) HEK293 cells were transiently transfected with plasmids expressing GFP fused to the proline rich domain PRD1 of POB1 (lane 1, 2, 3) or with an equivalent construct directing the synthesis of the POB1 PRD1 region mutated in Arg344 (PRD1 R344A), in lanes 4, 5, 6. Cell extracts were adsorbed to glutathione resins containing either the SH3 of Amphiphysin II (top gel) or the C-terminal SH3 of Grb2 (bottom gel). Adsorbed proteins were identified with anti GFP antibodies (for POB1 PRD1). Input is 3% of the lysate utilized in the GST pull down.<p><b>Copyright information:</b></p><p>Taken from "The central proline rich region of POB1/REPS2 plays a regulatory role in epidermal growth factor receptor endocytosis by binding to 14-3-3 and SH3 domain-containing proteins"</p><p>http://www.biomedcentral.com/1471-2091/9/21</p><p>BMC Biochemistry 2008;9():21-21.</p><p>Published online 22 Jul 2008</p><p>PMCID:PMC2494995.</p><p></p
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