4 research outputs found

    Gastric adenocarcinoma cutaneous metastasis arising at a previous surgical drain site: a case report

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    <p>Abstract</p> <p>Introduction</p> <p>Skin metastasis from internal carcinoma rarely occurs. It has an incidence of 0.7 to 9% and it may be the first sign of an unknown malignancy. However, it can also occur during follow-up.</p> <p>Case presentation</p> <p>A 90-year-old female patient was admitted to our surgical division with a diagnosis of anemia from a bleeding gastric adenocarcinoma. She underwent a gastric resection and Billroth II retrocolic Hofmeister/Finsterer reconstruction. She developed an enteric fistula, which needed a permanent abdominal drain until the 60<sup>th </sup>postoperative day. After 12 months she was readmitted to our division with subacute small bowel obstruction and an erythematous swelling on the right side of the abdomen. Biopsies characterized it as a cutaneous metastasis from the gastric adenocarcinoma. No surgical therapy was performed given her poor clinical condition.</p> <p>Conclusion</p> <p>Skin metastasis from carcinomas of the upper gastrointestinal tract is very rare. Persisting erythematous nodules must be biopsied in order to diagnose cutaneous metastases and to recognize them early and start prompt therapy with anti-tumour agents before the occurrence of massive visceral metastases.</p

    Sindrome di Chilaiditi: una causa rara di dolore addominale nella diagnosi differenziale della sindrome perforativa addominale. Case report

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    Riportiamo il caso di un paziente di 92 anni giunto alla nostra osservazione per dolore addominale, prevalente in epigastrio, ed alvo chiuso alle feci. In anamnesi riferiva recente frattura traumatica dell’arto superiore sinistro. Avviato l’iter diagnostico tradizionale si praticava radiografia diretta dell’addome che mostrava immagine come da falce aerea sottodiaframmatica suggestiva di perforazione di viscere cavo. Tale reperto contrastava con le condizioni cliniche del paziente; perciò si poneva in diagnosi differenziale, per quanto di raro riscontro, la sindrome di Chilaiditi proprio per l’età del paziente. Si completava l’iter diagnostico con laTC dell’addome superiore che escludeva la sindrome perforativa addominale e confermava la diagnosi di sindrome di Chilaiditi dimostrando l’interposizione epatodiaframmatica del colon disteso. Si decideva così per il ricovero in reparto medico e trattamento conservativo. Nel nostro caso, malgrado l’obiettività clinica negativa, l’immagine radiologica dubbia della Rx diretta dell’addome ci ha imposto l’obiettivo primario di escludere la diagnosi di perforazione di viscere cavo, la quale avrebbe posto indicazione per l’intervento chirurgico d’urgenza. Sebbene la sindrome di Chilaiditi abbia una bassa frequenza, deve essere presa in considerazione nella diagnosi differenziale, soprattutto quando, riguardo all’immagine radiologica della falce aerea sottodiaframmatica

    La colecistectomia laparoscopica nel trattamento della colecistite acuta

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    Introduzione. Scopo di questo studio è quello di valutare fattibilità, convenienza e timing del trattamento laparoscopico nei pazienti con colecistite acuta. Pazienti e metodi. È stato eseguito uno studio retrospettivo su due gruppi di 70 pazienti (simili per età ed ASA) trattati entro 48 ore dall’ingresso in ospedale o dopo un periodo di terapia medica conservativa ed un intervallo di 8-12 settimane. Risultati. Nel 21,4% dei pazienti sottoposti a trattamento chirurgico differito è stato necessario eseguire un intervento chirurgico urgente. Tra i due gruppi la differenza più significativa è stata la durata della degenza ospedaliera: il gruppo di pazienti sottoposti ad intervento immediato ha presentato una più breve degenza totale (7 giorni) rispetto ai pazienti sottoposti ad intervento differito (13 giorni). Altre differenze sono state evidenziate nell’incidenza di conversioni laparotomiche (8,6% nel gruppo di pazienti sottoposti a trattamento immediato vs 12,7% nel gruppo di pazienti sottoposti a trattamento differito)e nella durata dell’intervento chirurgico (durata media 84 min nei pazienti del gruppo sottoposto a trattamento immediato vs 106 min in quelli del gruppo sottoposto a trattamento differito). Le complicanze post-operatorie sono comparse nel 6,3% dei pazienti del gruppo sottoposto a trattamento immediato vs 2,6% dei pazienti del gruppo sottoposto a trattamento differito. Conclusioni. Attualmente nei pazienti con colecistite acuta la colecistectomia laparoscopica rappresenta il gold standard del trattamento. Nella nostra esperienza l’’intervento intervento differito è tuttavia gravato da minore morbilità
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