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    DEGASSAMENTO DI RADON E MODIFICHE DEL DNA DELLA POPOLAZIONE SICILIANA: POSSIBILI RELAZIONI CON IL TERREMOTO DEL 1908

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    I risultati delle indagini condotte su base geochimica e genetica nell’area delle Stretto di Messina si incrociano proponendo uno scenario assolutamente nuovo su ciò che un terremoto può indurre anche come effetti sulla salute umana, con modifiche di tipo genetico. Le ricerche svolte nell’ambito del progetto INGV-Dipartimento Protezione Civile su “Valutazione del potenziale sismogenetico e probabilità dei forti terremoti in Italia”, hanno mostrato che nell’area dello Stretto di Messina persistono anomalie di degassamento dai suoli di CO2, metano e radon, diversi ordini di grandezza al di sopra dei valori normali, per esempio con concentrazioni dinamiche di Rn fino oltre 80.000 Bq/m3 La valutazione di un degassamento naturale di tale intensità in situazione di quiete sismica, ha assunto significato anche nella valutazione degli effetti del Rn sulla salute umana, che, sebbene conosciuti da tempo come seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo, si mostrano sorprendentemente come i possibili protagonisti delle mutazioni genetiche riscontrate nella popolazione vivente intorno allo Stretto Radon e DNA La presenza di antigeni indicano di modifiche del DNA, ed uno in particolare denominato DR11 è presente con la frequenza più alta intorno a Messina e a Reggio (54% della popolazione) per poi diminuire verso Caltanissetta e Vibo Valentia (44%) con un minimo a Trapani (38%; figura 1). Una tale modifica del DNA è in contrasto con la Legge di Hardy –Weimberg, secondo la quale in una popolazione in cui gli accoppiamenti avvengono a caso, e in assenza di pressioni evolutive e di forti migrazioni dovrebbe essere mantenuta una generale omogeneità. Questo tipo di distribuzione, molto eterogenea, ma non irregolare e disordinata, non può essere attribuita a fluttuazioni casuali o a deriva genetica, e neanche alle invasioni che nel passato queste regioni hanno subito da parte di popoli stranieri.L’ordinata e graduale riduzione di frequenza del DR11, funzione dalla distanza dallo stretto, unitamente alle valutazioni basate sulla riduzione nel tempo della frequenza del DR11, portano a concentrare l’attenzione su un evento con epicentro nello stretto accaduto circa un secolo fa, identificabile come il terremoto del 1908. Tenuto conto che non ci sono effetti diretti di un sisma in grado di interagire con la saluteumana (se non ferite, paura) si ipotizza che non sia direttamente il terremoto come tale la causa scatenante della mutazione genetica osservata ma qualcosa che ad un forte evento sismico possa essere legata. Fluidi e terremoti I risultati ottenuti in varie aree sismiche italiane (p.e. Umbria, Friuli, Appennino Tosco Emiliano) hanno mostrato che i fluidi cambiamo composizione e intensità del rilascio durante l’evolversi della sismogenesi. Le modifiche si registrano prima, durante e dopo gli eventi sismici mostrando che oltre alla fratturazione anche le deformazioni della crosta provocano modificazioni nei fluidi circolanti. Una aumentata emissione di radon durante il processo che ha portato al terremoto del 1908 è assolutamente ipotizzabile in accordo con quanto osservato durante la crisi sismica dell’Umbria (1997-98) e con le misure effettuate nell’area dello Stretto (Figura 2). Una contaminazione da gas radon dovuta alla sismogenesi, che si è protratta per tempi probabilmente lunghi, prima durante e dopo il catastrofico evento, può essere la causa delle mutazioni genetiche osservate, avendo indotto gli organismi a reagire per tutelarsi rispetto ad una pressione esterna pericolosa.Un simile scenario, che vede i processi sismogenetici strettamente legati ai fluidi anche con attivi processi di degassamento, richiede ulteriori indagini che oltre a contribuire alla riduzione del rischio sismico permettono la conoscenza di quegli aspetti legati alle interazioni uomo-ambiente su medio-lungo termine anche come possibili responsabili di cambiamenti profondi come quelli identificati del DNA dei siciliani

    X-Ray Polarimetry of the Dipping Accreting Neutron Star 4U 1624-49

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    We present the first X-ray polarimetric study of the dipping accreting neutron star 4U 1624-49 with the Imaging X-ray Polarimetry Explorer (IXPE). We report a detection of polarization in the non-dip time intervals with a confidence level of 99.99%. We find an average polarization degree (PD) of 3.1±0.73.1\pm0.7% and a polarization angle of 81±681\pm6 degrees east of north in the 2-8 keV band. We report an upper limit on the PD of 22% during the X-ray dips with 95% confidence. The PD increases with energy, reaching from 3.0±0.93.0\pm0.9% in the 4-6 keV band to 6±26\pm2% in the 6-8 keV band. This indicates the polarization likely arises from Comptonization. The high PD observed is unlikely to be produced by Comptonization in the boundary layer or spreading layer alone. It can be produced by the addition of an extended geometrically thin slab corona covering part of the accretion disk, as assumed in previous models of dippers, and/or a reflection component from the accretion disk

    sj-pdf-1-cep-10.1177_0333102420965139 - Supplemental material for I stay at home with headache. A survey to investigate how the lockdown for COVID-19 impacted on headache in Italian children

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    Supplemental material, sj-pdf-1-cep-10.1177_0333102420965139 for I stay at home with headache. A survey to investigate how the lockdown for COVID-19 impacted on headache in Italian children by Laura Papetti, Pierfrancesco Alaimo Di Loro, Samuela Tarantino, Licia Grazzi, Vincenzo Guidetti, Pasquale Parisi, Vincenzo Raieli, Vittorio Sciruicchio, Cristiano Termine, Irene Toldo, Elisabetta Tozzi, Paola Verdecchia, Marco Carotenuto, Matteo Battisti, Angela Celi, Daniela D'Agnano, Noemi Faedda, Michela AN Ferilli, Giovanni Grillo, Giulia Natalucci, Agnese Onofri, Maria Federica Pelizza, Fabiana Ursitti, Michelangelo Vasta, Margherita Velardi, Martina Balestri, Romina Moavero, Federico Vigevano and, Massimiliano Valeriani; on behalf of the Italian Headache Society (SISC) specific interest group on pediatric headaches in Cephalalgi

    I stay at home with headache. A survey to investigate how the lockdown for COVID-19 impacted on headache in Italian children

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    ObjectiveThe present Italian multicenter study aimed at investigating whether the course of primary headache disorders in children and adolescents was changed during the lockdown necessary to contain the COVID-19 emergency in Italy.MethodsDuring the lockdown, we submitted an online questionnaire to patients already diagnosed with primary headache disorders. Questions explored the course of headache, daily habits, psychological factors related to COVID-19, general mood and school stress. Answers were transformed into data for statistical analysis. Through a bivariate analysis, the main variables affecting the subjective trend of headache, and intensity and frequency of the attacks were selected. The significant variables were then used for the multivariate analysis.ResultsWe collected the answers of 707 patients. In the multivariate analysis, we found that reduction of school effort and anxiety was the main factor explaining the improvement in the subjective trend of headache and the intensity and frequency of the attacks (p p p p > 0.05), presence of chronic headache disorders (p > 0.05) and geographical area (p > 0.05).ConclusionsOur study showed that lifestyle modification represents the main factor impacting the course of primary headache disorders in children and adolescents. In particular, reduction in school-related stress during the lockdown was the main factor explaining the general headache improvement in our population
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