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    SINTESI CONTROLLATA DI QUANTUM DOTS STABILIZZATI DA POLIMERI CONIUGATI FUNZIONALIZZATI PER APPLICAZIONI FOTOELETTRONICHE

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    Synthesis and characterization of mono-functionalized polythiophene and cadmium selenide nanoparticles for photovoltaic applications. Sintesi e caratterizzazione di politiofene conduttore mono-funzionalizzato e di nanoparticelle di seleniuro di cadmio per applicazioni fotovoltaiche

    Multimedia and the Spiritan Misison Today

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    La gestione del prurito nel paziente con dermatite atopica

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    La dermatite atopica (DA) \ue8 una patologia in continuo aumento in tutti i paesi industrializzati. Come emerge da diversi studi epidemiologici, la sua prevalenza nella popolazione pediatrica varia dal 10% al 20%. Il prurito rappresenta un criterio maggiore (addirittura obbligatorio per l'UK working party) per la diagnosi di DA ed \ue8 il sintomo principale della malattia. La sua persistenza conduce a un'amplificazione del quadro clinico della patologia e contrastarlo rappresenta, pertanto, uno degli interventi primari nel trattamento della DA. I farmaci sistemici pi\uf9 utilizzati sono gli antistaminici, specie quelli di vecchia generazione, apparentemente pi\uf9 efficaci sul sintomo prurito. Essi inducono, tuttavia, sonnolenza che da un lato pu\uf2 essere gradita nelle ore notturne quando, specie nei bambini pi\uf9 piccoli, il prurito causa insonnia e irritabilit\ue0, ma lo \ue8 assai meno di giorno nei bambini pi\uf9 grandi che frequentano le scuole. Talora si ricorre a un antistaminico di vecchia generazione, con azione anche sedativa, per le ore notturne e a uno di nuova generazione, non sedativo, per il giorno. Va, tuttavia, sempre ricordato che, quando l'eczema recede, anche il prurito recede, per cui la corretta terapia locale dell'eczema (corticosteroidi topici, inibitori topici della calcineurina, emollienti, tessuti ingegnerizzati, etc) \ue8 in grado di condurre a un calo marcato del prurito. Le ricerche recenti della scuola Giapponese sul prurito hanno dimostrato una maggiore innervazione delle aree malate; in sintesi \ue8 stato possibile dimostrare che le terminazioni nervose libere sono pi\uf9 abbondanti nell'ambito dell'epidermide dei pazienti affetti da DA. In tal senso una semplice protezione passiva \ue8 gi\ue0 altamente consigliabile in attesa che si evidenzino i fattori che portano a questa alterazione anatomica

    Tumori autoregressivi e non

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    Dermatologia delle pieghe

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    Infezioni cutanee virali, batteriche e micotiche: clinica e terapia

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    Synthesis and Characterization of Chiral Polythiophenes.

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    We synthesized a novel semiconducting, regioregular chiral polythiophene with low polydispersity. Two synthetic procedures and two enantiomeric excesses were employed and the corresponding materials (P1S, enantiopure, about 20 repeating units; P2, enantiomerically enriched, about 60 units; P2S, enantiopure, about 50 units) were deeply characterized from molecular (NMR, NMR-2D, MALDI–TOF MS and SEC), thermal (DSC), structural (XRD, XRD-2D and SAXS) and optical (FTIR, UV–vis, CD and PL) points of view. Solutions in good and poor solvents, thin films and powders were examined. The process of aggregate formation was followed by means of UV–vis, circular dichroism (CD) and photoluminescence (PL) spectroscopies in order to study the conformational geometry of the forming structures and investigate their relationship with the origin of the optical activity. The longest enantiopure polythiophene was thereafter used as donor component of solar cell active layer and, after proper functionalization, as a macroinitiator for the polymerization of a diblock copolymer with polyvinylpyridine. This copolymer was characterized with NMR and its aggregation studied with UV–vis and CD spectroscopies. In questo lavoro di tesi ho sintetizzato un politiofene regioregolare chirale avente bassa polidispersità. Lo specifico semiconduttore organico che ho preparato non è mai stato riportato in letteratura. Sono state utilizzate due differenti procedure di polimerizzazione e due diversi eccessi enantiomerici ed i polimeri ottenuti (P1S, enantiopuro, circa 20 unità ripetitive; P2, enantiomericamente arricchito, circa 60 unità; P2S, enantiopuro, circa 50 unità) sono stati ampiamente caratterizzati dal punto di vista molecolare (NMR, NMR-2D, MALDI–TOF MS e SEC), termico (DSC), strutturale (XRD, XRD-2D e SAXS) e ottico (FTIR, UV–vis, CD e PL). I polimeri sono stati analizzati in soluzione di buon solvente, in miscela con cattivo solvente, in stato solido come film sottile e come polvere. Il processo di aggregazione è stato seguito con spettroscopie UV–vis, dicroismo circolare e (CD) e fotoluminescenza (PL) per studiare la conformazione delle strutture in crescita e l’origine supramolecolare dell’attività ottica. Il politiofene enantiopuro a più alto peso molecolare è stato testato come materiale donore in celle solari e, una volta adeguatamente e funzionalizzato, è stato impiegato come macroiniziatore per la polimerizzazione di un secondo blocco polimerico di poli(vinilpiridina). Il polimero a blocchi ottenuto è stato caratterizzato all’NMR e la sua aggregazione è stata seguita con le spettroscopie UV–vis e CD

    An electrooptical muscle contraction sensor

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    An electrooptical sensor for the detection of muscle contraction is described. Infrared light is injected into the muscle, the backscattering is observed, and the contraction is detected by measuring the change, that occurs during muscle contraction, between the light scattered in the direction parallel and perpendicular to the muscle cells. With respect to electromyography and to optical absorption-based sensors, our device has the advantage of lower invasiveness, of lower sensitivity to electromagnetic noise and to movement artifacts, and of being able to distinguish between isometric and isotonic contractions

    Safety review of phenoxyethanol when used as a preservative in cosmetics

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    Phenoxyethanol, or 2-phenoxyethanol, has a large spectrum of antimicrobial activity and has been widely used as a preservative in cosmetic products for decades. It is effective against various Gram-negative and Gram-positive bacteria, as well as against yeasts, and has only a weak inhibitory effect on resident skin flora. According to the European Scientific Committee on Consumer Safety, phenoxyethanol is safe for all consumers \u2013 including children of all ages \u2013 when used as a preservative in cosmetic products at a maximum concentration of 1%. Adverse systemic effects have been observed in toxicological studies on animals but only when the levels of exposure were many magnitudes higher (around 200-fold higher) than those to which consumers are exposed when using phenoxyethanol-containing cosmetic products. Despite its widespread use in cosmetic products, phenoxyethanol is a rare sensitizer. It can be considered as one of the most well-tolerated preservatives used in cosmetic products
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