11 research outputs found

    TEVERE CAVO Un Progetto per Roma

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    Tevere Cavo è una proposta progettuale per le sponde del Tevere e le aree limitrofe nel settore nord di Roma, che vede nel ume una importante infrastruttura per il rilancio della città. Si tratta di un progetto urbano che ha visto coinvolti circa trecento tra giovani architetti, dottorandi, laureandi e studenti, appartenenti al Laboratorio di progettazione architettonica IV e al corso Progettazione Architettonica Assistita al Computer e che trova nella catalogazione delle aree abbandonate e sottoutilizzate, nei programmi ideati, nei metodi e negli strumenti utilizzati le maggiori componenti di interesse.Tevere Cavo is a design proposal for the rims of the Tiber and its surrounding areas in the northern sector of Rome. The project looks at the river as an important infrastructure for the revitalization of the city. Tevere cavo has involved about three hundred young architects, PhD, undergraduates, Design studio and Information Technology students. Most relevant area of interest include: the cataloging of abandoned and underutilized areas, the innovative project briefs, the design methods and the IT tools used in the developing and communication of the project and its potential impact in the city

    Effect of Intermediate-Dose vs Standard-Dose Prophylactic Anticoagulation on Thrombotic Events, Extracorporeal Membrane Oxygenation Treatment, or Mortality among Patients with COVID-19 Admitted to the Intensive Care Unit: The INSPIRATION Randomized Clinical Trial

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    Importance: Thrombotic events are commonly reported in critically ill patients with COVID-19. Limited data exist to guide the intensity of antithrombotic prophylaxis. Objective: To evaluate the effects of intermediate-dose vs standard-dose prophylactic anticoagulation among patients with COVID-19 admitted to the intensive care unit (ICU). Design, Setting, and Participants: Multicenter randomized trial with a 2 � 2 factorial design performed in 10 academic centers in Iran comparing intermediate-dose vs standard-dose prophylactic anticoagulation (first hypothesis) and statin therapy vs matching placebo (second hypothesis; not reported in this article) among adult patients admitted to the ICU with COVID-19. Patients were recruited between July 29, 2020, and November 19, 2020. The final follow-up date for the 30-day primary outcome was December 19, 2020. Interventions: Intermediate-dose (enoxaparin, 1 mg/kg daily) (n = 276) vs standard prophylactic anticoagulation (enoxaparin, 40 mg daily) (n = 286), with modification according to body weight and creatinine clearance. The assigned treatments were planned to be continued until completion of 30-day follow-up. Main Outcomes and Measures: The primary efficacy outcome was a composite of venous or arterial thrombosis, treatment with extracorporeal membrane oxygenation, or mortality within 30 days, assessed in randomized patients who met the eligibility criteria and received at least 1 dose of the assigned treatment. Prespecified safety outcomes included major bleeding according to the Bleeding Academic Research Consortium (type 3 or 5 definition), powered for noninferiority (a noninferiority margin of 1.8 based on odds ratio), and severe thrombocytopenia (platelet count <20 �103/µL). All outcomes were blindly adjudicated. Results: Among 600 randomized patients, 562 (93.7) were included in the primary analysis (median interquartile range age, 62 50-71 years; 237 42.2% women). The primary efficacy outcome occurred in 126 patients (45.7%) in the intermediate-dose group and 126 patients (44.1%) in the standard-dose prophylaxis group (absolute risk difference, 1.5% 95% CI,-6.6% to 9.8%; odds ratio, 1.06 95% CI, 0.76-1.48; P =.70). Major bleeding occurred in 7 patients (2.5%) in the intermediate-dose group and 4 patients (1.4%) in the standard-dose prophylaxis group (risk difference, 1.1% 1-sided 97.5% CI,-� to 3.4%; odds ratio, 1.83 1-sided 97.5% CI, 0.00-5.93), not meeting the noninferiority criteria (P for noninferiority >.99). Severe thrombocytopenia occurred only in patients assigned to the intermediate-dose group (6 vs 0 patients; risk difference, 2.2% 95% CI, 0.4%-3.8%; P =.01). Conclusions and Relevance: Among patients admitted to the ICU with COVID-19, intermediate-dose prophylactic anticoagulation, compared with standard-dose prophylactic anticoagulation, did not result in a significant difference in the primary outcome of a composite of adjudicated venous or arterial thrombosis, treatment with extracorporeal membrane oxygenation, or mortality within 30 days. These results do not support the routine empirical use of intermediate-dose prophylactic anticoagulation in unselected patients admitted to the ICU with COVID-19. Trial Registration: ClinicalTrials.gov Identifier: NCT04486508. © 2021 American Medical Association. All rights reserved

    NUOVI ORIZZONTI E NUOVE POTENZIALITA’ DELLO SPAZIO PUBBLICO INTERAZIONE, SOCIALITA’, COMUNICAZIONE, TECNOLOGIE, NEUROSCIENZA

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    iflessione sull’apporto che potrebbe fornire una tecnologia avanzata (Brain computer Interface Technology, BCI) per la progettazione di nuovi spazi pubblici rigeneranti, ovvero spazi che assicurino un ottimo funzionamento delle attività a cui sono destinati e che determinino una tale esperienza per l’utente da ottimizzare il suo stato psicofisico e, quindi, la sua perfomance, aumentando la capacità di interazione sociale tra utenti-utenti e d’interazionetra utenti-spazio architettonico. Infine, per stati avanzamenti che non si trattera nella tesi , sto facciendo una parte sperimentale che si presentera nel discusione e si prevede uno studio fondato sulle conoscenze della Neuro estetica, essendo quest’ultima una delle frontiere contemporanee della neuroetica che approfondisce i rapporti tra arte e neuroscienze e psicoterapia (approccio interdisciplinare alla percezione e al senso artistico). In effetti, la scoperta della specializzazione funzionale del “cervello visivo”, ha indotto a considerare la visione come un processo attivo e dinamico, applicabile anche all’arte e all’architettura. Inoltre, entrando nella psicoterapia clinica come valido mezzo d’accesso a strati profondi della coscienza, si possono utillizare i dati analizzati attraverso la neuro estetica per la progettazione degli spazi pubblici, in particolare spazi finalizzati al potenziamento dell’interazione sociale. La neuro estetica si basa sulla teoria dell’Einfühlung (elaborata da Robert Vischer nel 1873 in Über das optische Formgefühl, e da Theodor Lipps in Aesthetik, 1903-06) la quale, insistendo sul fondamento psichico dell’esperienza artistica, costituisce il primo tentativo di integrare la teoria estetica con un metodo di tipo empirico, avviando a una psicologia dell’arte e dell’ architettura e allo studio della percezione visiva. Obbiettivo della dissertazione L’obiettivo è la definizione di una nuova metodologia trans-disciplinare che sia capace di unire gli strumenti dell’architettura con quelli delle neuroscienze, al fine di soddisfare oltre che i bisogni fisici e funzionali anche quelli spirituali, emotivi e psicologici. Secondo questa nuova concezione, le architetture sarebbero dotate di una intelligenza superiore, fornite di potenti sensori capaci di interpretare, decifrare e analizzare i segnali multipli involontariamente creati dagli esseri umani, in particolare le onde cerebrali, carpite attraverso l’utilizzo della tecnologia Brain computer Interface (BCI) e delle tecnologie indossabili come l’EEG (Elettroencefalografia): l’obbiettivo di questo studio è quello di elaborare delle proposte concrete di applicabilità agli spazi pubblici. Destinataria della ricerca La ricerca è di intresse per tutti i progettisti che vengono chiamati a pensare al fututo degli spazi pubblici; per le amministrazioni dell’ architettura che decidono di adottare piani di sviluppo di tipo Neuroarchitectural; per studiosi a cui interessa l’approfondimento dell’interdisciplinarità tra Neuroscienza e Architettura

    UN Studio- Pelle come nuovo paradigma: superficie digitale

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    Il volume si articola intorno a cinque blocchi tematici: diagramma, struttura, modello, pelle e ibridazione. Tali ambiti sono i catalizzatori degli scritti a firma di autori di volumi monografici su UNStudio, nonché dei saggi degli architetti del Dottorato di Ricerca in Architettura - Teorie e Progetto a “Sapienza” Università di Roma. All’interno del volume vi è anche il resoconto del workshop sui processi progettuali dello studio olandese tenutosi in occasione di un Simposio presso il Museo MAXXI di Roma. Nell’insieme si tratta di un libro particolarmente approfondito su uno degli studi internazionali di maggiore rilevanza nell’applicazione delle Rivoluzione informatica in architettura: un testo indispensabile per quanti vogliono comprendere a fondo ragioni e strumenti di una ricerca e non solo ammirarne gli straordinari esiti che sono presentati nel volume con le belle immagini fornite da Ben van Berkel che ha seguito con amicizia ed interesse la redazione di questo atipico volume

    La rovina come abbandono

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    Se si accetta la visione secondo la quale un paesaggio è una costruzione mentale che stimola nell’uomo un’esperienze estetica, allora possiamo trovare paesaggi anche in contesti urbani, costruiti e non solo in ambienti naturali. L’architettura altera lo stato di fatto, l’uomo modifica un determinato ambiente per creare condizioni migliori in cui poter vivere, costruisce nuovi paesaggi. A volte però questi paesaggi non rispecchiano le soluzioni auspicate, ma diventano violente ferite nel territorio periurbano o all’interno delle città stesse. Questo può accadere quando un cantiere di architettura naufraga, e l’opera che doveva essere realizzata rimane interrotta

    Fiumicino_re boat - Impianto End of Life Boat

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    Il progetto "Fiumicino_re boat" è la formulazione di un'ipotesi tipologica/funzionale per un impianto di riciclo per le imbarcazioni e i veicoli nautici in cui i rifiuti potranno essere trattati come materia prima secondaria da cui ottenere componenti riutilizzabili. L'ipotesi progettuale delinea in modo sperimentale, dall’ambito nazionale a quello locale, l’organizzazione di una nuova filiera della nautica e individua le possibili connessioni con l'area in cui è situato: il nuovo porto turistico-commerciale di Fiumicino posto tra Porto Canale e la Riserva Naturale “Coccia di Morto”. L'area di costa che si estende da Fiumicino sino ad Ostia presenta infatti numerosi cantieri navali, molti dei quali nati spontaneamente, che trattano la dismissione di piccole imbarcazioni. Inoltre in prossimità di Isola Sacra e delle aree golenali adiacenti alla foce del fiume Tevere, si incontrano spesso relitti pericolosamente ancorati e semi affondati. L'ipotesi progettuale presuppone la delocalizzazione della moltitudine di piccoli cantieri e depositi navali dispersi nel territorio costiero di interesse e la concentrazione delle funzioni di recupero e smaltimento in corrispondenza del nuovo impianto. A partire dalla ri-funzionalizzazione del porto e dalla definizioni di nuovi margini rispetto alla città è stato quindi individuato un perimetro all’interno dell’area navale in cui inserire l’impianto di fine vita delle imbarcazioni, valutandone prima di tutto il grado di accessibilità dei mezzi da terra e delle imbarcazioni dall’acqua. L’impianto di costituisce di un volume principale - in cui l’organizzazione degli spazi interni corrisponde alla sequenza di operazioni necessarie per il trattamento delle imbarcazioni – e di una serie di volumi secondari. Nel corpo principale sono stati organizzati gli spazi per: l’accettazione, lo smontaggio, la bonifica, lo stoccaggio, il disassemblaggio e la triturazione, i depositi dei materiali da rivendere, riparare e triturare, ambienti e laboratori per la ricerca. Nei volumi secondari sono stati collocati i depositi per i mezzi, gli spazi per il personale, le aree vendita e un piccolo cantiere di refitting. A completare il sistema urbano è stato progettato lo spazio aperto circostante prevedendo aree di accesso e di sosta, percorsi carrabili e pedonali, sia per il personale dell’impianto che per le persone esterne. Oltre allo studio delle funzioni è stata elaborata una ricerca compositiva-formale. La forma dell’impianto e i materiali utilizzati richiamano idealmente l’immagine di una nave merci ancorata alla banchina: l’accettazione si configura come l’area di carico posta a poppa di una imbarcazione e le funzioni esterne come piccoli container. Il tema di un nuovo centro integrato per la dismissione delle imbarcazioni e il riciclo dei loro materiali vuole costituirsi come modello ripetibile in qualsiasi ambito del territorio nazionale

    Elaborazione della matrice di valutazione della trasformabilità dei drosscape. Indicatori, moltiplicatori e interpretazione dei risultati

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    Attribuzione del grado di trasformabilità dei drosscape (vuoti urbani abbandonati nel territorio della Coda della Cometa) attraverso l'elaborazione di una matrice e della definizione dei criteri di valutazione. Analisi dei risultati dei valori applicati alla matrice e utilizzo di nuovi moltiplicatori. Elaborazione delle mappe delle potenzialità di trasformazione dei drosscape

    Big Ben. Il lavoro di UNStudio. Diagramma, Struttura, Modello, Pelle, Ibridazione

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    Simposio sull’Opera di UNStudio organizzato dal seminario "Linee di ricerca" del dottorato di Architettura - Teorie e Progetto dell'Università di Roma "La Sapienza". Durante il simposio si sono intervenuti Antonello Marotta, Andrea Sollazzo e Alessandro D'Onofrio, autori di volumi su Ben van Berkel e l’architetto Filippo Lodi associato di UN studio. Il Simposio è ruotato su cinque parole chiave Diagramma, Struttura, Modello, Pelle e Ibridazione, individuate come rappresentative dell’opera di Un studio e oggetto delle relazioni del gruppo di architetti dottorandi.È seguita una tavola rotonda
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