6 research outputs found
Filosofia delle donne
Le donne, protagoniste e soggetti del dialogo filosofico, discutono di ragione, identit\ue0, conoscenza, scardinando i percorsi consolidati dalla tradizione, in un volume innovativo che, per la prima volta in Italia, guarda le filosofie femministe con una visione d\u2019insieme analitica, esulando e implicitamente contestando approcci obsoleti, sebbene ancora in voga, quali quelli della filosofia della differenza sessuale. Nella prima parte del volume si argomenta a favore di una filosofia articolata delle donne e si conclude assegnando il ruolo maggiore alla \u201cscienza dell\u2019essere\u201d e alla \u201cscienza del sapere\u201d. Sul fronte ontologico\u2013metafisico (seconda parte) vengono approfonditi le seguenti imporanti tematiche: lo spettro di Santippe, la vivacit\ue0 della ragione e la passivit\ue0 della natura, \u201cFoemina sive natura\u201d, l\u2019essenzialismo, il genere e la sua ubiquit\ue0, il s\ue9 nella filosofia tradizionale, i s\ue9 nelle metafisiche femministe, il trauma. Sul fronte epistemologico (terza parte) vengono, invece, analizzate le seguenti problematiche: i soggetti conoscenti e gli oggetti di conoscenza, la conoscenza competenziale, la conoscenza degli altri, la testimonianza, l\u2019oggettivit\ue0, i valori, le stanpoint theories. Nell\u2019ultima sezione del volume, si traccia il punto critico sullo status quo metafisico-epistemologico, sulle concezioni di donna e di donne, sulla supposta morte dei femminismi filosofici e politici. Il volume ha riscosso un buon successo e ricevuto ottime recensioni, contribuendo ad aprire un nuovo dibattito
Donna m'apparve
Irrazionali, emotive e passive, parlano e amano troppo, sono fedeli, disponibili al contatto umano, adatte ai compiti di cura ma non a quelli dirigenziali, non sono oggettive, non amano la matematica. Questi sono alcuni dei luoghi comuni e dei pregiudizi tipici della nostra societ\ue0, impiegati per esprimere l\u2019idea che le donne hanno attitudini diverse, e che pensano e agiscono in modo differente, dove diversit\ue0 \ue8 spesso sinonimo di inferiorit\ue0. La donna, insomma, in quanto incarnazione della soggettivit\ue0, non pu\uf2 conoscere e non pu\uf2 essere conosciuta. Partendo da tra prospettive \u2013 l\u2019identit\ue0 personale, i rapporti dell\u2019io con gli altri, il confronto dell\u2019io col mondo esterno \u2013 nel volume si dipanano diversi percorsi e scoperte, argomentati rigorosamente, alla luce di una domanda complessa: \ue8 possibile definire il concetto di \u201cdonna\u201d, oppure ogni definizione contiene in s\ue9 una normativit\ue0 di matrice negativa \u2013 in ogni caso, una normativit\ue0 che erroneamente presuppone, senza giustificazione, tesi essenzialiste. Le argomentazioni che si intrecciano nel volume restituiscono donne in tutta la loro individualit\ue0, donne lontane da stereotipi che risultano alla fine comodi alibi. Argomentazioni che fissano la centralit\ue0 di discipline che vanno dall\u2019ontologia all\u2019etica, dalla filosofia del linguaggio alla filosofia della scienza, dall\u2019epistemologia alla teoria della conoscenza. Il volume ha riscosso un buon successo e ricevuto ottime recensioni, contribuendo a mostrare quanto le diverse discipline risultino necessarie all\u2019analisi dei tanti problemi sollevati dal concetto \u201cdonna\u201d
On the Indispensable Premises of the Indispensability Argument
International audienceWe identify four different minimal versions of the indispensability argument, falling under four difference varieties: an epistemic argument for semantic realism, an epistemic argument for platonism, and a non-epistemic version of both. We argue that most current formulations of the argument can be reconstructed by building upon the suggested minimal versions. Part of our discussion relies on a clarification of the notion of (in)dispensability as relational in character. We then present some substantive consequences of our inquiry for the philosophical significance of the indispensability argument, the most relevant of which being that both naturalism and confirmational holism can be dispensed with, contrary to what is held by many