69 research outputs found

    L’Europa fascista

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    The European Axis policy remains largely unwritten. Little is known about the factors that united or divided the Fascist regime and the Nazi Reich regarding the post-war order. Furthermore, even less is known about the Italian plans for a fascist Europe, which wartime events soon relegated to the margins of Axis policy. This book reconstructs the debate on the new European order developed from the 1930s to the spring of 1943 by Fascist politicians, philosophers, writers, anthropologists, and geographers. The debate progressed alongside the evolution of the international framework and in parallel with the war. The diachronic examination of these projects, where distinctive elements of Fascist ideology were instrumentally entwined with Latin and Catholic tradition, allows us to recover the thread of relations between Italy and Germany and between Italy and the minor allies of the Axis. The very choice of words - Fascist Europe, Axis Europe, Catholic Europe or Europe of Nations - reflects a shift in the balance of power: from collaboration to competition, from fear to an attempt to regain prominence. In 1943, the idea of a Europe of nations with an explicitly anti-German intent was the final, unrealistic assertion toward a new order where Axis Europe was not just Nazi Europe

    L’Europa fascista

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    A trent’anni dalla caduta del Muro. Nuovi orientamenti di ricerca in Italia sulla DDR

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    HO CURATO UN NUMERO DEDICATO ALLA DDR, CON CONTRIBUTI DI STUDIOSI ITALIANI E STRANIERI, PRENDENDO IN CONSIDERAZIONE IL CINEMA, I RAPPORTI FRA I DUE STATI, LA POLITICA ESTERA DELLA GERMANIA EST VERSO IL "TERZO MONDO" E LE RELAZIONI FRA CITTA' E COMUNI TEDESCO ORIENTALI E ITALIANI

    LIna Merlin, una donna, due guerre, tre regimi

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    Profondo senso della giustizia sociale, costante impegno per la salvaguardia dei diritti fondamentali, energica attenzione alle classi subalterne e assidua azione a tutela di donne e fanciulli, individuati come la parte più debole della società italiana del Novecento. Sono le caratteristiche della sfaccettata personalità di Lina Merlin, che esercitò un ruolo cruciale nella rinascita dell’Italia stravolta dalla seconda guerra mondiale. Femminista ante litteram, insegnante appassionata, militante socialista fin dal primo dopoguerra, fu un personaggio scomodo, non ultimo per il rigore e la caparbietà con cui lottò per gli ideali di libertà, eguaglianza e giustizia sociale. Convinta antifascista, non prestò giuramento, perdendo così il lavoro di insegnante e affrontando il confino. Sensibile ai bisogni delle classi subalterne, trasferì tali istanze nelle aule parlamentari: alla Costituente, e poi per le tre successive legislature in Senato e alla Camera. Sebbene attiva su più fronti, dalla tutela della donna e dell’infanzia alla difesa della Costituzione e dei diritti dei lavoratori, fu la sua proposta di legge per l’abolizione delle “case chiuse” a conferirle una notorietà internazionale, tanto che il suo nome è tuttora accostato alla legge del ’58, nota appunto come “legge Merlin”. Una fama che non rende ragione della ben più complessa dimensione culturale, umana e civile evidenziata da questo libro

    Prefazione a 1943 Strategie militari, collaborazionismi, resistenze

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    La svolta del 1943 nella seconda guerra mondiale, dal punto di vista militare, politico, economico e internazional

    En de\ue7a et au-d\ue9la du mur. Femmes, politiques et soci\ue9t\ue9s dans la presse f\ue9minine de gauche en France, Italie et RDA de 1968 \ue0 la fin des ann\ue9es 1970,

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    il volume si occupa dell'evoluzione della condizione della donna nel XiX e XX secolo in chiave comparata in Francia e in Germani

    L’Europa fascista Dal “primato” italiano all’asservimento al Reich (1932-1943)

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    11581.2 M. FIORAVANZO L’EUROPA FASCISTA La politica europea dell’Asse rappresenta un capitolo in larga parte non scritto. Tuttora poco si conosce di quanto abbia unito e quanto invece abbia contrapposto il regime fascista e il Reich nazista rispetto all’ordine postbellico. In particolare, meno noti sono i progetti italiani di Europa fasci- sta, che già la guerra aveva confinato ai margini della politica dell’Asse. Il libro ricostruisce appunto il dibattito sul nuovo ordine europeo, sviluppa- to dagli anni '30 alla primavera del 1943 da politici, filosofi, letterati, antro- pologi e geografi fascisti. Un dibattito che si dipanò parallelamente all’e- volversi del quadro internazionale e del conflitto. L’esame diacronico di questi progetti, nei quali gli elementi peculiari del- l’ideologia fascista si intrecciavano – strumentalmente – alla tradizione lati- na e cattolica, consente quindi di far riemergere il filo dei rapporti fra Italia e Germania e fra Italia e alleati minori dell’Asse. La stessa scelta lessicale – Europa fascista, Europa dell’Asse, Europa cattolica o Europa delle nazioni – riflette icasticamente lo snodarsi degli equilibri: dalla collaborazione alla competizione, dalla paura ai tentativi di riscossa. Nel 1943, l’idea di un’Europa delle nazioni, che sottendeva una chiara trama antitedesca, fu l’ultima, velleitaria rivendicazione di un nuovo ordi- ne, in cui l'Europa dell'Asse non fosse soltanto un'Europa nazista

    La Zona di operazioni nelle Prealpi e la Repubblica Sociale Italiana

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    La Zona di Operazioni delle Prealpi nella seconda guerra mondial

    Europa, Occidente, stato nazionale. La crisi del dopoguerra nella riflessione dei nazionalisti tedeschi nell\u2019et\ue0 di Weimar

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    L'articolo pone in luce le concezioni di Europa sviluppate dal pensiero nazionalista tedesco fra la prima guerra mondiale, il primo dopoguerra e prima dell'avvento del Nazism
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