47 research outputs found

    The lizard celestial compass detects linearly polarized light in the blue

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    SummaryThe present study first examined whether ruin lizards Podarcis sicula are able to orientate using plane polarized light produced by a LCD screen. Ruin lizards were trained and tested indoors, inside an hexagonal Morris water maze, positioned under the LCD screen producing white polarized light with a single E-vector, which provided an axial cue. White polarized light did not include wavelengths in the UV. Lizards orientated correctly either when tested with E-vector parallel to the training axis or after 90° rotation of the E-vector direction, and thus validating the apparatus. Further experiments examined whether in ruin lizards there is a preferential region of the light spectrum to perceive the E-vector direction of polarized light. For this purpose, lizards reaching learning criteria under white polarized light were subdivided into 4 experimental groups. Each group was respectively tested for orientation under a different spectrum of plane polarized light (named red, green, cyan and blue) with equalized photon flux density. Lizards tested under blue polarized light orientated correctly, whereas lizards tested under red polarized light were completely disoriented. Green polarized light was barely discernible by lizards, and thus insufficient for a correct functioning of their compass. When exposed to cyan polarized light, lizard orientation performances were optimal, indistinguishable from lizards detecting blue polarized light. Overall, the present results demonstrate that perception of linear polarization in the blue is necessary - and sufficient - for a proper functioning of the sky polarization compass of ruin lizards. This may be adaptively important, since detection of polarized light in the blue improves functioning of the polarization compass under cloudy skies, i.e. when the alternative celestial compass based on detection of the sun disk is rendered useless because the sun is obscured by clouds

    NA62: Misura del decadimento raro K+ → pi+ nu antinu al Super Proto Sincrotrone del CERN

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    Lo studio di decadimenti ultrarari dei mesoni K offre una interessantissima finestra sulle possibili realizzazioni di nuova fisica oltre il Modello Standard elettrodebole. La frazione di decadimento K+ -> pi+ nu antinu, se misurata con una precisione del 10% può essere confrontata con accurate predizioni teoriche per fornire una misura del parametro Vtd della matrice CKM di mescolamento dei sapori e confermare o escludere alcune delle più interessanti estensioni supersimmetriche del Modello Standard. La collaborazione internazionale, che ha assunto la sigla NA62 assegnata dal CERN all'approvazione dell'esperimento a fine 2008, si propone l' obiettivo di misurare circa 100 eventi di segnale in due anni di presa dati utilizzando un fascio di kaoni carichi di impulso 75 GeV/c prodotto presso l'acceleratore di protoni SPS del CERN

    Giornata di studio e formazione "per conservare l'arte contemporanea"

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    Con sette docenti a rappresentare altrettante competenze – dalla Chimica al Restauro, dalla Fisica alla Storia dell'Arte, alla Legislazione dei Beni Culturali – si sono affrontati diversi aspetti della vita di opere d'arte contemporanea. Ne è risultato un quadro multidisciplinare di questi peculiari prodotti del nostro tempo e delle tecnologie che sono state messe in campo per conoscerli e conservarli. Questa Giornata ha colmato una lacuna nel panorama della formazione scientifica: se infatti si moltiplicano le iniziative dedicate alle applicazioni scientifiche ai Beni Culturali, inesistenti risultano quelle specificatamente dedicate alle problematiche dell'arte contemporanea. La Giornata, riservata per motivi logistici a un limitato numero di partecipanti, ha riunito dipendenti di Enti di ricerca e di Istituzioni nazionali e locali legate ai Beni Culturali, studenti universitari italiani e di due istituzioni estere, con un esito didattico valutato in modo estremamente positivo da tutti

    Datiamo il Novecento: Il Radiocarbonio per l'Arte Contemporanea

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    Il convegno, presso il Salone del Restauro di Ferrara, XXI Edizione, ha avuto luogo il 26 Marzo 2014 ed è stato dedicato a fare il punto sulla datazione dei dipinti del Novecento con il metodo del radiocarbonio. Prendendo le mosse dalla prima datazione eseguita con successo su un dipinto attribuito a F.Léger presso la Collezione Peggy Guggenheim di Firenze, è stata documentata la possibilità di datare supporti cellulosici e tessili della seconda metà del Novecento con una minima incertezza. Hanno preso parte al Convegno il restauratore capo della Collezione Guggenheim, una rappresentante del Laboratorio LABeC di Firenze che ha eseguito la datazione e una rappresentante del Laboratorio di Archeometria dell’Università di Ferrara che ha proposto il metodo e ne ha coordinato l’applicazione

    Convegno a tema su: Diagnostica Scientifica di Opere d'Arte

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    L'iniziativa è dovuta al prof. F.Petrucci – Università e INFN-Ferrara - nel quadro delle attività promosse e finanziate dall'INFN per l'applicazione di tecnologie nucleari ai Beni Culturali. Il convegno ha visto la partecipazione di operatori nel campo delle Scienze Applicate ai Beni Culturali e responsabili di Istituzioni del settore. Hanno tenuto lezioni il prof. Ranieri Varese e il prof. Ferruccio Petrucci dell' Università di Ferrara, il dr. Andrea Ficini e il dr. Mattia Patti della Scuola Normale Superiore di Pisa e la dott.ssa Raffaela Rimaboschi della soc. Artconservation di Firenze. Sono state quindi rappresentate le componenti accademica e privata degli operatori nel settore dei Beni Culturali, con lo scopo di presentare una aggiornata panoramica delle attività scientifiche dedicate allo studio, alla conservazione, alla catalogazione e al restauro dei dipinti su tela e su tavola. In particolare, le diagnostiche per immagini basate sull'impiego di radiazioni elettromagnetiche con tecnologie innovative sono state presentate e commentate dal punto di vista del ricercatore e del fruitore – restauratore, conservatore e storico dell'arte

    Spettroscopia per immagini per la diagnostica di opere d’arte contemporanea

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    Il capitolo è dedicato all'applicazione del metodo di Spettroscopia per Immagini per rilevare quantitativamente gli spettri di riflettanza di dipinti contemporanei e per usarli a fini conservativi. Viene descritto l'intero processo, dall'acquisizione di sequenze di immagini multispettrali alla correzione ed elaborazione dei dati digitali, alla successiva analisi statistica multivariata, con applicazioni su dipinti di test

    RadioattivitĂ : una faccia della Natura

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    Mostra divulgativa, organizzata da INFN e UniversitĂ , su argomenti di Fisica Nucleare dedicata a studenti delle Scuole Medie Superior

    Giornata Seminariale: Diagnostica Scientifica di Opere d'Arte

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    La scienza in ausilio delle opere d'arte. Approccio al campo della diagnostica scientifica, finalizzata alla conoscenza, alla conservazione e al restauro di opere d'arte

    Haft rang or cuerda seca? Spectroscopic approaches to the study of overglaze polychrome tiles from seventeenth century Persia

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    Seventeenth century polychrome overglaze haft rang tiles found in various regions of Iran (Isfahan, Qazvin, Mashhad, and Mazandaran) were investigated with ultravioletevisible spectroscopy (UVeVis), portable X-ray fluorescence (pXRF), energy dispersive X-ray spectroscopy (EDS), and micro-Raman spectroscopy. Two types of glazes were identified, namely low lead-alkali and high lead glazes, in which cobalt, copper, iron, and manganese were used as colourants. Tin oxide and lead-tin yellow were recognised as white and yellow opacifiers respectively. The black line, which was used for delineating the tiles’ design, was mainly composed of manganese, iron, and aluminium oxides. The high maturing temperature of this line prevented the low-temperature coloured glazes run together during the firing. Finally, technological differences between haft rang and cuerda seca techniques are highlighted and minai overglazes are briefly compared with haft rang overglazes
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