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    Giuseppe Gioachino Belli, I sonetti, edizione critica, commentata e annotata, Torino, Einaudi "I Millenni", 4 voll., 2018

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    Belli tenne sempre nascosti i suoi Sonetti, che mostr\uf2 e recit\uf2 solo ad amici fidati. Dei 23 pubblicati durante la sua vita, solo uno usc\uec con il suo consenso: un omaggio in versi all\u2019attrice Amalia Bettini che apparve nel 1835 su una rivista teatrale milanese. Medit\uf2 tuttavia a lungo di pubblicarli, a partire dal 1831, quando cominci\uf2 a sgorgare fluente la sua vena romanesca, che produrr\ue0 oltre duemila sonetti prima di arrestarsi nel turbine politico e militare che sconvolse Roma nel 1848-49. Coabitarono in lui la tentazione di bruciarli e la volont\ue0 di predisporli per una stampa futura, magari postuma. Nelle sue carte testamentarie ordin\uf2 di distruggerli ma affid\uf2 in mani sicure i loro autografi, corredati da preziose note per lettori non romani, e disconobbe le copie apocrife o deformate che circolavano sotto il suo nome, in manoscritti o in opuscoli stampati alla macchia. La prima vera edizione delle Poesie inedite belliane, che usc\uec nel 1865-66, due anni dopo la morte del poeta, a cura del figlio Ciro, contiene 166 poesie italiane in vario metro e 797 sonetti romaneschi, un terzo circa del corpus. Per prevenire la censura pontificia vennero scartati i testi di satira politica e religiosa e quelli di materia erotica. I sonetti inclusi vennero depurati dalle espressioni indecenti e dai riferimenti polemici al clero. Pur cos\uec castigata, e perci\uf2 criticata, questa silloge \ue8 frutto di un\u2019iniziativa coraggiosa, intrapresa quando Porta Pia era ancora intatta. L\u2019anno della breccia, 1870, usc\uec l\u2019antologia di Duecento sonetti che Luigi Morandi attinse in parte dalla stampa purgata, in parte dalla \uabtradizione popolare\ubb: nonostante questi limiti, l\u2019antologia pubblicata da un editore di importanza nazionale, il Barb\ue8ra di Firenze, diede un sensibile impulso alla conoscenza di Belli oltre i sette colli. La prima edizione complessiva e fondata sugli autografi usc\uec tra il 1886 e il 1889 per le cure dello stesso Morandi, che aggiunse note integrative a quelle dell\u2019autore: vi riun\uec i 2143 sonetti allora noti \u2013 altri 123 saranno rintracciati poi \u2013 e li dispose in ordine cronologico, con la rilevante eccezione dei sonetti osceni, estrapolati e riuniti in tomo a s\ue9, che divenne un vero bestseller. Una svolta decisiva nella tradizione a stampa dei Sonetti si ha nel 1952 con l\u2019edizione di Giorgio Vigolo, corredata di un\u2019attenta annotazione che, per i sonetti pi\uf9 congeniali al criticopoeta, si dilata in suggestivi commenti. Egli riporta i 2279 sonetti secondo la lezione degli autografi, fatta salva l\u2019uniformazione dell\u2019oscillante grafia diacritica del poeta; li dispone in ordine cronologico, con la rilevante eccezione della lunga collana sul colera, Er c\uf2llera m\uf2ribbus, posta a chiusura della raccolta, come fosse un poemetto autonomo. Importanti acquisti per chiarire la genesi e l\u2019elaborazione dei Sonetti si hanno con la pubblicazione degli appunti preparatori e delle varie stesure dell\u2019Introduzione belliana (Roberto Vighi, Belli romanesco, 1966) e delle correzioni d\u2019autore (Pietro Gibellini, Le varianti autografe dei sonetti romaneschi, 1973). Con la monumentale Edizione nazionale (Poesie romanesche, 1988-93), Vighi arricchisce la raccolta di un massiccio corredo esegetico; sul piano strutturale segue a grandi linee l\u2019ordine cronologico, accostando per\uf2 liberamente sonetti di tema affine ma di data diversa. Ora, in questa nuova edizione critica, a cura di Pietro Gibellini, Lucio Felici e Edoardo Ripari, i 2279 sonetti di sicura paternit\ue0 belliana sono riccamente annotati e commentati. La lezione \ue8 fedele agli autografi anche nella grafia, e l\u2019ordine dei testi ripristina la sequenza cronologica, pi\uf9 o meno alterata da tutte le edizioni precedenti. L\u2019apparato filologico che la completa comprende la lista delle correzioni d\u2019autore, i sonetti incompiuti e le poesie romanesche in altro metro

    [Neurocalcitonin: possible central actions of calcitonin].

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    Measurement of the effect of lattice strain on magnetic interactions and orbital splitting in CaCuO_{2} using resonant inelastic x-ray scattering

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    The energy of magnetic and orbital excitations of copper-oxide systems have been assessed in bulk materials, but little is known about how they change in thin films or heterostructures. Although in these samples the epitaxial strain is known to alter important physical properties, such as Tc, the actual relation to fundamental excitations remains to be established. Here we determine how the magnetic interactions and orbital splitting scale with lattice constant under strain in the prototypical insulating cuprate CaCuO2. We extract the scaling power laws both experimentally, using Cu L3 resonant inelastic x-ray scattering, and theoretically, with ab initio quantum chemical calculations. This combined approach quantifies the large impact of small lattice variations on the magnetic and orbital energy scales and opens the way to the production of strain-engineered samples. © 2013 American Physical Society
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