28 research outputs found
Il progetto Lab2Go per la diffusione della pratica laboratoriale nelle Scuole Secondarie di II grado
Even if laboratory practice is essential for all scientific branches of knowledge, it is often neglected at High School, due to lack of time and/or resources. To establish a closer contact between school and experimental sciences, Sapienza UniversitĂ di Roma and the Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) launched the Lab2Go project, with the goal of spreading laboratory practice among students and teachers in high schools
Un’astronoma in Campidoglio: Caterina Scapellini (1806-1873)
Il saggio ripercorre l'attivitĂ scientifica dell'astronoma Caterina Scarpellini (1809-1873) dal suo arrivo a Roma come assistente dello zio Feliciano Scarpellini presso il neo-istituito Osservatorio della Sapienza in Campidoglio fino alla sua morte
Minimi in «Sapienza» : François Jacquier, Thomas Le Seur e il rinnovamento dell'insegnamellto scientifico allo Studium Urbis
Alla luce della ricca documentazione inedita conservata nel fondo UniversitĂ
dell''Archivio di Stato di Roma, l''articolo ricostruisce in dettaglio le vicende che condussero tra il 1746 e il 1748 all''istituzione delle cattedre di Fisica sperimentale e di Matematica superiore presso il pubblico studio romano de «La Sapienza » , nell''ambito della grande riforma dell''ateneo promos sa da papa Benedetto XIV. Il saggio, inoltre, documenta le circostanze in cui i padri Minimi di Trinità dei Monti, François Jacquier e Thomas Le Seur, vennero assunti in quella carica, oltre che la natura, l''oggetto e la fortuna delloro insegnamento.Favino Federica. Minimi in «Sapienza» : François Jacquier, Thomas Le Seur e il rinnovamento dell'insegnamellto scientifico allo Studium Urbis. In: Mélanges de l'École française de Rome. Italie et Méditerranée, tome 117, n°1. 2005. La Trinité-des-Monts dans la «République romaine des sciences et des arts». Langue, langages et question nationale en Italie. pp. 159-187
Astronomo per caso. Bellarmino, Galileo e i sistemi del mondo
Il saggio riesamina il dossier dei rapporti tra Galileo Galilei e Roberto Bellarmino negli anni di elaborazione del Decreto anti-copernicano del 1616 e offre una rilettura delle posizioni del cardinale in materia di cosmologia e astronomia
Pietro Sforza Pallavicino e l'invidiabil conversatione di monsignor Giovanni Battista Ciampoli
Dottorato di ricerca in storia della societa' europea. 8. ciclo. Coordinatori M. Del Treppo e P. Macri'. Tutori A. M. Rao e M. TorriniConsiglio Nazionale delle Ricerche - Biblioteca Centrale - P.le Aldo Moro, 7, Rome; Biblioteca Nazionale Centrale - P.za Cavalleggeri, 1, Florence / CNR - Consiglio Nazionale delle RichercheSIGLEITItal
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Galileo and the Roman Curia: modern science and Catholic Reformation c. 1610–1700
As a result of the impressive mass of studies on Early Modern Rome edited in the past three decades, the city of the Pope cannot be conceived anymore as tout court coincident with "the Church": it was instead the site of many different centers of production and consumption of culture, like courts of cardinals, colleges, academies, seminars and head-quarters of religious orders, as recent works clearly demonstrate. Nor can "the Church" anymore be abstractly conceived as a monolith: it was instead (like it still is) the result of a plurality of different institutions and powers (papal families and clients, congregations, law courts, religious orders etc.) in most cases competing one against the other. These recent achievements urge historians of science to reopen the "science and religion" issue, but now in order to inquire the political role played by those bites of scientific knowledge which challenged the Tridentine theological "Science" (e.g. heliocentrism, atomism, but also geology, paleontology, spontaneous generation. . . .) within the polymorphous body of the Church, rather than out or against it
Matematiche e matematici alla «Sapienza» romana (XVIIXVIII secolo)
Commentando i dubbi di un confratello nell’accettare la lettura di matematica alla «Sapienza » di Roma, nel 1618 Christopher Grienberger S. I. scriveva : «deve pur dire qualcosa essere il matematico del papa ! » . Abituato all’attenzione che il Collegio romano riservava alla disciplina, Grienberger non poteva credere ai suoi occhi. Nel
curriculum di studi dell’università di Roma la lettura di matematica aveva allora un ruolo più che mai marginale : limitato il numero delle cattedre, basso il livello dei salari, nessuna concorrenza per aggiudicarsi la cattedra. La situazione appare molto cambiata nel 1685, data del primo affollato concorso che Vitale Giordano vinse contro colleghi qualificati. L’articolo fornisce alcuni dati intorno all’insegnamento delle matematiche in «Sapienza » nel XVII secolo : la cornice istituzionale, i lettori, i programmi dei corsi. In particolare, sottolinea i mutamenti che interessarono l’insegnamento alla fine del Seicento in relazione agli sviluppi della disciplina e all’incremento della «cultura scientifica » nella città del papa.Favino Federica. Matematiche e matematici alla «Sapienza» romana (XVIIXVIII secolo). In: Mélanges de l'École française de Rome. Italie et Méditerranée, tome 116, n°2. 2004. La culture scientifique à Rome à l’époque moderne. Pouvoir local et factions (XVe-XIXe siècle). Città e ambiente. Ospedali e sanità . pp. 423-469
“Before the explosion of the novatores’ ideas”: Sforza Pallavicino lyncaean
Sforza Pallavicino (1608-1667) was among the last learned men to be co-opted to the first Academy of the Lynceans, on the 27th January 1629, along with the nobleman and traveler Pietro della Valle and the learned librarian Lucas Holstein. And yet, after the founder and patron of the Academy, Federico Cesi died, on August 1630, Pallavicino was the only one among the fellow Lynceans to be considered to succeed him as Prince of the group. The essay suggests an unusual reading of the events that led to the end of the Academy in 1630, which the author supposes to be connected to the choice of the three last Lynceans. In particular, it explains Pallavicino's candidacy to the leadership as the result of the strategy pursued by his mentor Giovanni Battista Ciampoli to make the Academy the stage for his own pro-Galilean battle in the Roman Curia