89 research outputs found

    Il coniglio "festaiuolo". Nota sulle strategie di attrazione dello sguardo nella pittura del Quattrocento.

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    Il testo prende in considerazione la presenza in alcuni dipinti di Giovanni Bellini e di Andrea Mantegna di conigli, che mostrano non solo di arricchire con episodi curiosi il paesaggio delle opere, ma di svolgere una funzione specifica, quella di attrarre e concentrare lo sguardo dello spettatore sulla scena principale, secondo una modalit\ue0 di catalizzazione dell'attenzione ben nota alle fonti

    "Quis revolvet nobis lapidem ab ostio monumenti?" Piccole mani e un pezzo di volta

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    Si analizza, per confronti con altre opere, un dettaglio anomalo presente in un cutting di Nerio, miniatore bolognese di inizio Trecento, che mostra la scena della pie donne al Sepolcro di Cristo. Questo elemento potrebbe rivelare una lettura particolarmente attenta, anche se a rischio di colorature grottesche, dei testi da cui l'immagine dipende (i Vangeli e una antifona a essi collegata)

    Monarchia e arcana imperii. Corpo, simboli, liturgie

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    Engramma’s issue 202, “Monarchy and arcana imperii. Body, symbols, liturgies”, was published in May 2023, just a few weeks after the world-wide broadcasted coronation of Charles III, King of England, which took place on 6 May. The topic of the Monarchy and the King’s Body emerged with absolute relevance and urgency due to the legacies that interfere with its contemporary imagery. A view on the subject from both a theoretical and political perspective is proposed in Peppe Nanni’s paper "Finzioni che non funzionano: due corpi di troppo". Monica Centanni expands on the theme of the King’s two bodies from Kantorowicz’s seminal text in her "Explicit tragoedia. The Undressing of the King’s Body: Xerxes, Constantine XI Palaeologus, Richard II" (also in full Italian version) "“Rex Iudaeorum”. Citare in giudizio un titolo regale?" by Letizia Biazzo is dedicated to the titulus “Rex Judaeorum”, imposed on Christ’s cross as a motivation for simultaneous condemnation and mockery, accompanied by a gallery of examples on the iconography of the trilingual epigraph. The essay "“Vigilasne rex? Vigila”. Il doppio corpo del re e le sue bellicose resurrezioni primaverili" by Barbara Biscotti and Matteo Alberio focuses on the archaic institutions of Kingship in Roman institutional culture (and that of the names rex and ÎČασÎčλΔύς). A historical, as well as legal, reading of the inventio of the holy oil, linked to the miracles of the first princeps, Augustus, is the topic of an important paper by Orazio Licandro, "“Odium regni" e “olio santo” da Augustus alla res publica christianorum". Jelena Erdeljan focuses on the rituality of Serbian medieval monarchy in her "Royal bodies of Serbian medieval kings. Entwined in the vine of salvation". From Antiquity to the Modern age, passing through Byzantium and the Middle Ages, the King’s body also stands at the centre of a series of dangerous relationships. Massimo Stella’s fine contribution, "Corpo sovrano e sovversione del corpo cristiano. Edward II tra Amor ovidiano e mors paolina", illuminates this constellation of meanings, taking the cue from Marlowe’s text. The aloofness in itself is a common trait of the images of kings and emperors. It is similar to that enacted by Christ (and, more figuratively, by the Virgin and other saints), as a signum of belonging to another world, and of a deactivated personal empathy towards the visual user. Composure, in fact, deletes emotions – as it was until the time of Hirohito, the predecessor of the last two Japanese Emperors – and it is the last example of God on earth until the renunciation of sacred dignity in Tenno no ningen sengen, in 1946. On the topic, we publish here an evocative note by Kurt Foster, "Fosco Maraini. The Man Who Wondered About The Kingship of Tennƍ"

    Segno e Disegno : Editoriale di Engramma 207

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    l'editoriale fornisce le coordinate del numero e delle relazioni e differenze tra arte e architettura attraverso l'uso del disegno e del segno nelle due discipline attraverso la disamina di progetti d'architettura e opere d'art

    Cenni sull'iconografia di San Domenico nell'arte bolognese

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    L'intervento analizza alcune occorrenze dell'iconografia domenicana a Bologna. Nello specifico, il dipinto su tavola di artista probabilmente locale della prima met\ue0 del '200 della Mascarella, alcuni manoscritti miniati del XIII e XIV secolo, un affresco di met\ue0 '300 ora in Pinacoteca Nazionale. E soprattutto, ampia parte ha ovviamente l'epopea di Domenico nei rilievi dell'arca, di cui si ripercorre un'analisi completa dal punto di vista tematico

    Con gli occhi di Giovanni

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    Il testo analizza la cosiddetta Bibbia Hamilton, miniata da Cristoforo Orimina, presente raffigurata all'interno del dipinto di Raffello "Ritratto di papa Leone X coi due cardinali", cercando di mettere in evidenza la specificit\ue0 della scelta, e connettendola al gusto librario di Leone X, noto conoscitore e committente di codici miniati. Il tentativo \ue8 quello di ricostruire il gusto e le istanze delle volont\ue0 di autorappresentazione che il papa Medici legava alla decorazione libraria

    schede 2, 3, 5, 6, 7, 9, 12

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    Le schede affrontano alcuni dei problemi piĂč significativi dell'arte medioevale, rapportandoli all'iconografia di San Cassiano: la questione dei mosaici ravennati e la loro "bizantinitĂ ", in rapporto alle probabili continuitĂ  tardoantiche di matrice occidentale (schede 2 e 3) e il ruolo di collegamento con l'oriente di Venezia (schede 5-7), con l'esame di mosaici del Museo Arcivescovile di Ravenna, di Sant'Apollinare Nuovo e di San Marco. Inoltre, le schede 9 e 12 ripercorrono i passaggi attributivi di due dipinti del primo XVI secolo col medesimo soggetto ('Maestro di Violantria', giĂ  Amico Aspertini), e Antonio da Faenza

    Bibbie duecentesche in Romagna (Vat. Lat. 22 e 26)

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    Il testo analizza due Bibbie del 'Maestro di Imola', miniatore bolognese della fine del Duecento, esponente della 'variante romagnola' del primo stile felsineo. Ne viene chiarita la cronologia, e vengono illustrati alcuni aspetti iconografci legati alla committenza dei due codici

    I testi liturgici reggiani: le miniature

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    Il testo analizza le caratteristiche stilistiche dei codici miniati presenti alla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia che mostrano immagini devozionali relative a santi locali (Venerio, Grisanto, Daria, e soprattutto Prospero), prevalentemente collocabili nella seconda met\ue0 del XV secolo

    L'iconografia di Bessarione: Bessarion pictus qualche anno dopo

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    Il saggio ripercorre le occorrenze del cardinale Bessariona, protagonista della storia occidentale del Quattrocento, nella produzione pittorica, attraverso i suoi (veri o presunti) ritratti. In particolare, si concentra l'attenzione sulle effigi 'pseudobessarionee' di recente identificate dalla critica
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