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Due note critiche al carme De Iona
L’anonimo carme De Iona, uno dei tanti di componimenti esametrici di parafrasi
biblica è opera di un poeta che allo scrupolo stilistico sembra unire una decisa volontĂ
pedagogica. La vicenda di Giona, qui narrata soltanto in parte, viene infatti interpretata
come un paradigma comportamentale che bene si presta a un’opera di vera e propria
catechesi in materia di penitenza e conversione. Il riesame di due passi controversi dal
punto di vista testuale (v. 15-17 e 58-60) conferma in sostanza un certo spessore ideologico
del carme e illustra la letterarietĂ dello stile.In the poem De Iona, one of many exametric poems of biblical paraphrase, the anonymous
poet seems to combine scholastic and literary style and a firm pedagogical intent. He narres
only a few events of the Jonah’s story from the Genesis, because he interprets it as an example
of repentace and conversion. The textual and critical analysis of two passages (v. 15-17 and
58-60) aims to confirm the ideological approach of the poet and illustrates his literary style
Analisi e commento di epist. II 19
Questa relazione è un agile commento su un’epistola metrica (2.19) di Ruricio di Limoges indirizzata all’amico Sedato. Il commento mette alla luce la ricchezza di echi letterari (da poeti imperiali, storici, grammatici e alcune allusioni ad autori cristiani) e l’“esprit précieux” di Ruricio che, come molti altri scrittori tardo antichi, cerca rifugio nel mondo della letteratura, non intaccato dai preoccupanti eventi del mondo esterno.This paper is a running commentary on a metrical epistle (2.19) sent by Ruricius of Limoges to his friend Sedatus. The commentary brings to light the wealth of literary echoes (from the Augustan poets, historians, grammarians and a handful of allusions to Christian authors) and the "esprit précieux" of Ruricius who, like many other late antique writers, seeks refuge in the world of literature unscathed by the worrying events of the outside world
Le voci di Orienzio
pp. 131-144Il commonitorium in distici di Orienzio, da collocarsi nella Gallia delle invasioni barbariche fra 406 e 410, va considerato un tipico prodotto storico-culturale del periodo. L’analisi di due luoghi (1,43-48 e 2,255-262) e l’interpretazione dell’insistita metaforica proemiale della vocalità (1,15-42), ha portato il relatore a documentare come lo scrupolo moralistico di piena e incondizionata adesione alla fede cristiana trovi espressione anche grazie alla lezione formale degli auctores pagani di tradizione scolastica.The commonitorium of Orientius (nearly years 406-410) has to be considered a typical historical and cultural product of that period. The analisys of two passages (1,43-48 and 2,255-262) and the interpretation of the proemial metaphors of voice (1,15-42), let to prove how the author's joining to christian religion expresses itself also through the formal influence of pagan authors of scholastic tradition
Nota a Isidoro, Etym. 11,3,8 L.
Nota critica a favore della lezione praenumeria in Isid. etym. 11,3,8, sostenuta con argomenti codicologici e lessicologici
Cicerone in Isidoro: a margine di etym. 11,1,39
Isid. etym. 11,1,39 dipende evidentemente da Cic. nat. deor. 2,143. Analisi del contenuto, della tradizione a riguardo e del contesto grammaticale, delle due opere
La Vita Macrinae: note di lettura
Analisi della Vita Macrinae, opera di Gregorio di Nissa, allo scopo di evidenziare la robusta intelaiatura di riferimenti a luoghi comuni cristiani e classici nella costruzione della figura della santa
Due note critiche al carme De Iona
L'anonimo carme De Iona, uno dei tanti componimenti esametrici di parafrasi biblica, è opera di un poeta che allo scrupolo stilistico sembra unire una decisa volontà pedagogica. La vicenda di Giona, qui narrata soltanto in parte, viene infatti interpretata come un paradigma comportamentale che bene si presta a un'opera di vera e propria catechesi in materia di penitenza e conversione. Il riesame di due passi controversi dal punto di vista testuale (vv. 15-17 e 58-60) conferma in sostanza un certo spessore ideologico del carme e illustra la letterarietà dello stile
L'antropologia di Isidoro. Le fonti del libro XI delle Etimologie
Il libro XI delle Etymologiae isidoriane è dedicato alla terminologia relativa all'uomo: il cap. 1 tratta l'anatomia e la fisiologia umana, il cap. 2 le età dell'uomo, i capp. 3-4 i casi di deviazione dalla norma e le trasformazioni. Il volume presenta anzitutto l'organizzazione del materiale e indaga, attraverso la ricerca e la valutazione delle fonti, i filoni tradizionali cui l'enciclopedista attinge, ravvisando in essi la cospicua presenza del mondo pagano accanto alle idee divulgate dagli autori cristiani. In tal modo l'operazione culturale di Isidoro, che a torto è stata considerata impersonale intervento di un compilatore, appare originale e costruita sulla base di un disegno che rivela un'idea antropologica personale
Fragm. poet. Lat. inc. 32 Blaensdorf. Un verso non identificato di Paolino di Nola in Isidoro
L'esametro che Isidoro cita anonimamente in etym. 11,2,11, variamente interpretato e attribuito nelle raccolte frammentarie di poeti latini, appartiene in realtĂ a Paolino di Nola (carm. 31,25)
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