12 research outputs found

    On the antiquity of Legg–Calvé–Perthes disease: Skeletal evidence in Iron Age Italy

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    La malattia di Legg–Calvé–Perthes è molto rara e comporta, nel bambino,un’osteocondrosi della testa femorale causata da una interruzione della vascolarizzazione.L’eziologia è sconosciuta. I segni tipici della patologia sono ben descritti in letteratura, mapochi casi paleopatologici – risalenti generalmente al periodo compreso tra la Tarda anti-chità e l’Alto Medioevo- sono stati finora pubblicati. Nel presente studio vengono descrittii risultati ottenuti attraverso le analisi morfo-metriche e radiologiche eseguite su unoscheletro proveniente dalla necropoli etrusca di Spina (Ferrara, Italia, VI–III secolo a.C.)che rappresenta, per quanto a nostra conoscenza, il più antico caso di Legg–Calvé–Perthespubblicato finora.Legg–Calvé–Perthes is a very rare disease involving childhood osteochondrosis of the femoral head due to interruption of its blood supply. The etiology is unknown. The signs of the pathology are well described in the literature but few paleopathological cases have been reported, mostly dating from Late Antiquity to Early Middle Ages. Here we report on morphometric and radiological analyses of a skeleton from the Etruscan necropolis of Spina (Ferrara, Italy, 6th–3rd century BCE), to our knowledge the most ancient case of Legg–Calvé–Perthes disease published thus far

    SUBCAPSULAR HEPATIC HEMATOMA: A COMPLICATION OF HELLP SYNDROME. CONSERVATIVE MANAGEMENT AND COMPARISON WITH LITERATURE

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    Microangiopathic hemolytic anemia, elevated liver enzymes and low platelet count, also known as HELLP syndrome, is a rare complication of pregnancy with high maternal and fetal mortality. One of the most serious complications is a subcapsular liver hematoma. The diagnostic techniques used for diagnosis are ultrasound, CT and MRI. Hemodynamically stable patients should be treated conservatively and in cases of active bleeding with percutaneous embolization of the hepatic arteries. We present a case of a 35-year-old woman with subcapsular liver hematoma with active arterial bleeding who underwent an emergency cesarean section and was treated conservatively with artery embolization with gelatin spong

    Case Report: Endovascular Approach for Iatrogenic Artery Damage in Covid-19 Pandemic Era

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    none6Since February, the Italian sanitary system and his healthcare workers are facing COVID-19 pandemic; however, some Operative Units (such as Interventional Radiology and Vascular Surgery) appear to have higher contagion risk, because of the closer contact, needed by their specialty, with the patient and for the invasive operations needed for patient’s treatment. This is more and more making mandatory the needing to develop and use new guidelines to decrease contagion risk. In this case report we describe our experience in a case of intervention for the treatment of an active bleeding in a COVID-19 positive patient.openFerrante Zairo, Galeotti Roberto, Mucignat M, Castrucci Giorgia, Gasbarro Vincenzo, Saletti AndreaFerrante, Zairo; Galeotti, Roberto; Mucignat, M; Castrucci, Giorgia; Gasbarro, Vincenzo; Saletti, Andre

    Radiologia interventistica e gravidanza: filtro cavale rimovibile nel peripartum e dato dosimetrico fetale [Interventional radiology and pregnancy: retrievable inferior vena cava filter in the peripartum and dose fetus analysis]

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    Una donna di 28 anni alla 26^ settimana e un giorno della sua seconda gravidanza, giungeva presso il nostro ospedale lamentando da alcuni giorni dolore e gonfiore alla gamba sinistra. Normali i segni vitali del feto. I valori di laboratorio rilevavano D-dimero di 5,37 mg/L e l’indagine ecografica dimostrava trombosi della vena femorale e della vena iliaca esterna sinistra. La paziente veniva dotata di calze elastiche compressive e iniziava terapia anticoagulante. A 33 settimane e 5 giorni è stata eseguita venografia endovascolare e posizionato un filtro rimovibile in vena cava inferiore per minimizzare il rischio di embolia polmonare prima e durante il parto. Si è deciso di optare per il posizionamento in sede sotto-renale nonostante in quel tratto la vena fosse compressa dall’utero gravido. La procedura, conclusasi senza complicanze, ha richiesto 1 minuto e 36 secondi di fluoroscopia e il feto è stato esposto a una dose di 11 mGy. Una settimana dopo è avvenuto il parto con taglio cesareo in elezione, mentre il filtro è stato recuperato tre settimane dopo il suo posizionamento, con tecnica a singolo accesso. La principale indicazione per il posizionamento del filtro cavale è il trattamento acuto di una trombosi venosa profonda prossimale e/o embolia polmonare in pazienti con controindicazione assoluta alla terapia medica anticoagulante, ad esempio durante il parto, quando l’anticoagulante deve essere interrotto. Nella nostra esperienza questa procedura si è dimostrata essere una valida opzione in gravidanza, in quanto priva di significativa morbidità materno-fetale e con una bassa dose di radiazioni al feto.A 28-year-old woman at 26 weeks and one day into her second pregnancy presented to our hospital with pain and swelling in her left leg which had started a few days before. Fetus vital signs were normal. Laboratory findings revealed D-dimer of 5.37 mg/L, and ultrasound demonstrated thrombus occluding the left femoral and external iliac vein. The patient was fitted with compression stockings and 6000 units of subcutaneous enoxaparin was initiated twice-daily. At 33 weeks and 5 days an endovascular venography was performed and a retrievable inferior vena cava filter deployed to minimize the risk of pulmonary embolism (PE) prior to and during the elective labor. Even if the inferior vena cava was compressed by the gravid uterus, an infrarenal filter was placed without complications. The procedure took 1 minute and 36 second of fluoroscopic time and exposed the fetus to a dose of 11 mGy. One week later the patient had a caesarean section and two weeks postdelivery the filter was retrieved by means of single access technique. She was discharged home and continued anticoagulation therapy with ultrasound follow-up for deep venous thrombosis. Inferior vena cava filter is mostly indicated in the acute treatment of a proximal deep venous thrombosis and/or PE in patients in whom anticoagulation therapy is contraindicated, such as during delivery, when it has to be stopped. In our experience this procedure was shown to be effective in pregnancy to prevent PE without significant fetal and maternal morbidity and with low dose exposure to the fetus

    Computed tomographic colonography in the evaluation of a case of giant colonic diverticulum

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    The aim of this article was to present our experience with CT-colonography evaluation of a case of giant colonic diverticulum. Despite the high prevalence of diverticular disease in the Western world, giant colonic diverticula are rare entities, with fewer than 200 cases reported in literature

    Risultati dell'embolizzazione arteriosa nel trattamento degli ematomi spontanei toraco-addominali

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    E' stata valutata la buona efficacia dell'embolizzazione arteriosa nel controllo terapeutico degli ematomi spontanei toraco addominali in 24 pazienti scoagulat

    Traumatologia pediatrica: la deformazione plastica post-traumatica. Descrizione di un caso e revisione della letteratura

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    La deformazione plastica post-traumatica o “Bowing fracture” consiste in una stabile deformazione dell’osso in seguito a trauma, che tende ad assumere aspetto arcuato. Può essere considerata come una lesione che precede le fratture “a legno verde”. È tipica dell’età pediatrica poiché l’osso del bambino, in relazione alla sua elevata pla- sticità, se esposto a forze di compressione può deformarsi senza presentare i tipici segni radiografici di frattura. Infatti, quando una forza longitudinale crescente è applicata ad un osso lungo questo risponde deformandosi in maniera “elastica” — e quindi ritornando subito nelle condizioni di partenza — se lo stress è di breve intensità e durata, invece si deforma in maniera “plastica” — e quindi permanente — per insulti meccanici di intensità e durata maggiori (in questo caso la flessione dell’osso persiste anche al cessare dello stress applicato). Tale lesione, pertanto, deve essere inequivocabilmente considerata come una frattura e trattata come tale. Il grado di deformità è molto variabile e la sua individuazione necessita di un attento esame delle radiografie. Spesso può essere necessario ricorrere allo studio radiografico comparativo della regione contro-laterale sana. In considera- zione dell’età dei pazienti e della relativa semplicità, la radiografia convenzionale rappresenta il gold standard, sia per l’identificazione e sia per la gestione clinico-terapeutica di queste lesioni. Altre tecniche di imaging quali US, TC, RM e Scintigrafia possono essere utili, ma solo come metodiche complementari, in casi attentamente selezionati

    Management of iatrogenic subclavian artery rupture: two case reports

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    Bleeding of the branches of a subclavian artery can be a life-threatening condition. Subclavian artery bleeding can lead to tracheal obstruction, hemothorax, respiratory failure, hemorrhagic shock, and death if not diagnosed early and treated promptly. Injury to the subclavian artery occurs in multiple different manners including blunt, penetrating, or iatrogenic trauma. Here we reported two cases of injury of the branches of the right subclavian artery (RSA); one following a central venous catheterization and the other following a thoracic drainage tube placement. Herein we describe two endovascular treatment options used in the management of rupture of a subclavian artery. The proximal tract of the subclavian artery and its main branches is also considered a 'border territory' between interventional vascular radiology and interventional neuroradiology because it gives rise to branches both cervical and to the upper limbs

    Brachiterapia endoluminale transepatica nel trattamento dei tumori delle vie bilari non trattabili chirurgicamente

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    E' stata valutata l'efficacia della brachiterapia transepatica nel trattamento di 6 pazienti affetti da ittero ostruttivo secondario a colangiocarcinoma non trattabili chirurgicamente. La sopravvivenza è aumentata e la qualità di vita migliorat

    L'embolizzazione arteriosa nel trattamento dei sanguinamenti acuti gastrointestinali bassi: la nostra esperienza

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    E' stata valutata la buona efficacia e la bassa incidenza di complicanze dell'embolizzazione arteriosa nel trattamento dei sanguinamenti gastrointestinali bassi su una casistica di 15 pazient
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