10 research outputs found

    Identità e benessere nella comunicazione educativa

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    Il dialogo educativo, nelle sue molteplici forme ed espressioni, è un atto che per la sua ordinaria quotidianità può apparire semplice. In realtà ciò che è quotidiano è importante, poiché costruisce il tessuto della relazione tra educatore ed educando. La consapevolezza che il dialogo sia una modalità di rapporto complessa ed esigente è presente da sempre nel pensiero pedagogico, come testimonia la riflessione sull'importanza accordata all'uso delle parole nell'interazione educativa degli autori e dei documenti che sono considerati in questo contributo nel quale l'autrice si sofferma ad analizzare le diverse forme di dialogo in ambito educativo, tracciandone un excursus diacronico e soffermandosi anche sulle sfide dell'attualità

    I Problemi di Comportamento a Scuola. Interventi Pedagogici e Inclusione

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    La scuola oggi è chiamata a rispondere alle diverse istanze di una società sempre più complessa ed eterogenea. Competenze, risorse ed energie intendono delineare un modello di educazione rispondente ai bisogni educativi emergenti, legati alle condizioni culturali ed economiche, ai contesti di appartenenza, alle caratteristiche personali e familiari, alle difficoltà e alle situazioni di disabilità. In questo volume si affronta una tematica che, oggi come ieri, richiama l’attenzione di chi si occupa di formazione nelle diverse realtà educative: i comportamenti problema, che fotografano situazioni preoccupanti sia per i genitori sia per gli insegnanti. Da qui la necessità di individuare alcune prassi educative efficaci per il soggetto e per una sua adeguata inclusione scolastica e sociale. Il comportamento è il risultato di un apprendimento: comprendere tale assunto significa, quindi, intervenire con un ulteriore apprendimento per modificare un comportamento. Il volume offre una disamina delle possibili strategie e tecniche di intervento e propone l’analisi dei comportamenti problema mediante lo studio diretto di alcuni casi. Il libro è rivolto a tutti gli attori della formazione, insegnanti, educatori, terapisti, operatori sociali e a coloro che, a vario titolo, si occupano di educazione

    Relazioni e legami nell'esistenza umana. La lezione di Viktor E. Frankl

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    Nella nostra società iperconnessa è importante interrogarsi sulla relazionalità della persona. Il pensiero di Viktor E. Frankl, fondatore della logoterapia, offre una prospettiva molto efficace per riflettere sul ruolo delle relazioni e dei legami nell’esistenza umana proprio nel contesto odierno, segnato dall’influsso dell’individualismo e della mentalità consumistica. Il presente volume ha origine dal convegno interdisciplinare promosso dalla Facoltà di Filosofia della Pontificia Università della Santa Croce e dall’Associazione di Logoterapia e Analisi Esistenziale Frankliana (ALÆF). Vi sono raccolti i contributi di studiosi ed esperti, che uniscono le analisi teoretiche alle proposte operative. In effetti, i dinamismi relazionali sono esaminati dai punti di vista dell’antropologia filosofica e della pedagogia, che sono integrati dalle testimonianze di chi è impegnato nel settore dei disagi psicologici, delle dinamiche familiari, dei minori costretti a vivere al di fuori della propria famiglia e della tossicodipendenza

    Cosa pensano i genitori di bambini autistici dell’integrazione scolastica dei loro figli. E i genitori dei compagni?

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    In questo articolo gli autori presentano i risultati di uno studio pilota finalizzato a rilevare le opinioni dei genitori dei bambini con autismo in merito al processo di integrazione scolastica dei figli, analizzando il loro grado di coinvolgimento nei vari momenti di costruzione del percorso d’integrazione. Sono poi approfondite le loro considerazioni circa la qualità e il grado d’integrazione scolastica raggiunti dal figlio. Per offrire un quadro più completo dell’argomento sono stati intervistati anche i genitori dei compagni di classe degli alunni con autismo, con l’obiettivo di far emergere il loro grado di conoscenza della sindrome autistica e le loro posizioni in merito all’influenza che il bambino con autismo può avere sulla vita di classe. Allo scopo sono stati appositamente costruiti due questionari: il QuISAA-1 rivolto ai genitori dei bambini con autismo e il QuISAA-2 destinato ai genitori dei compagni di classe di alunni autistici. I risultati ottenuti mostrano il quadro di un’istituzione, quella scolastica, che non riesce ancora a sfruttare i mezzi a sua disposizione per creare quella rete di risorse che permettano di realizzare un’integrazione di qualità su vasta scala.The authors present the results of a pilot survey of the opinions of autistic children’s parents about their children’s integration in school and of how and at what degree they participate in the setting up of the integration process. Then the authors focus on what the parents think of the quality and the degree of participation reached by their sons in the school iter. Parents of autistic students' classmates have been interviewed as well, in order to find out what they know about Autism and what they think about how children with autism may influence other children’s school activities. In order to carry out the survey, two questionnaires were specially formulated and circulated: the QuISAA- 1, for autistic children’s parents, and the QuISAA-2 for parents of autistic children’s classmates. The results of this binary investigation prove that the school is an institution not entirely able of using its financial and human resources to improve the quality of integratio

    Progetto per la realizzazione di un Nido in una azienda statale

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    Nido aziendale, Università Roma Tre, bambini, educatrici, routine, attività ludica, organizzazione, metodologi

    L’integrazione degli alunni disabili nella Scuola dell'infanzia. Una indagine esplorativa presso il IX Municipio del Comune di Roma

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    L’integrazione scolastica in Italia è un processo complesso finalizzato a un miglioramento continuo, sia sul piano teorico sia a livello operativo. Ci deve essere pertanto la responsabilizzazione e la coerenza educativa delle agenzie coinvolte nella relazione d’aiuto verso il bambino che manifesta bisogni educativi speciali. La scuola, fin dal suo primo grado formativo, svolge una funzione centrale e di raccordo. È opportuno, pertanto, che gli operatori scolastici si rendano consapevoli dei fenomeni che sono alla base dell’integrazione di qualità, a partire dal loro sistema di credenze. Avendo come sfondo di riflessione tali elementi, gli autori hanno condotto una indagine esplorativa finalizzata a rilevare la qualità dell’integrazione percepita in un gruppo campione di insegnanti e coordinatrici di alcune Scuole dell’infanzia del IX Municipio del Comune di Roma, i cui esiti sono illustrati nel presente contributo.In Italy the scholastic integration is a complex proceeding engaged in a continuous improvement, both on the theoretical and on the operational level.. Therefore it is essential that educational staffs are responsible and consistent in dealing with children with special educational needs. School performs a central linkage function ever since the first educational level. It is therefore necessary for the scholastic members of staff to be aware of the phenomena that are implied in the quality integration starting from their system of beliefs. Having these elements as a source of reflection, the authors have conducted an exploratory investigation finalized to survey the quality of the perceived integration in a sample of teachers and coordinators pertaining to some Infant schools of the IX Borough in Rome. The results are illustrated in the present contribution

    L’integrazione degli alunni disabili nella Scuola dell'infanzia. Una indagine esplorativa presso il IX Municipio del Comune di Roma

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    L’integrazione scolastica in Italia è un processo complesso finalizzato a un miglioramento continuo, sia sul piano teorico sia a livello operativo. Ci deve essere pertanto la responsabilizzazione e la coerenza educativa delle agenzie coinvolte nella relazione d’aiuto verso il bambino che manifesta bisogni educativi speciali. La scuola, fin dal suo primo grado formativo, svolge una funzione centrale e di raccordo. È opportuno, pertanto, che gli operatori scolastici si rendano consapevoli dei fenomeni che sono alla base dell’integrazione di qualità, a partire dal loro sistema di credenze. Avendo come sfondo di riflessione tali elementi, gli autori hanno condotto una indagine esplorativa finalizzata a rilevare la qualità dell’integrazione percepita in un gruppo campione di insegnanti e coordinatrici di alcune Scuole dell’infanzia del IX Municipio del Comune di Roma, i cui esiti sono illustrati nel presente contributo.In Italy the scholastic integration is a complex proceeding engaged in a continuous improvement, both on the theoretical and on the operational level.. Therefore it is essential that educational staffs are responsible and consistent in dealing with children with special educational needs. School performs a central linkage function ever since the first educational level. It is therefore necessary for the scholastic members of staff to be aware of the phenomena that are implied in the quality integration starting from their system of beliefs. Having these elements as a source of reflection, the authors have conducted an exploratory investigation finalized to survey the quality of the perceived integration in a sample of teachers and coordinators pertaining to some Infant schools of the IX Borough in Rome. The results are illustrated in the present contribution

    PEDAGOGIA SPECIALE E FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI. VERSO UNA SCUOLA INCLUSIVA

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    La scuola italiana è chiamata oggi ad affrontare la complessa sfida dell’inclusione, una sfida improcrastinabile se vuole essere in grado di fornire risposte intenzionali e sistematiche ai bisogni educativi speciali e specifici di tutti gli allievi. Una sfida accanto alla quale si aggiunge quella delle buone prassi che devono accompagnare la formazione iniziale e in servizio degli insegnanti, in quanto la qualità della scuola è direttamente proporzionale alla qualità dei docenti di cui si sa dotare. Dinanzi a tali questioni, che da sempre richiamano l’attenzione e l’impegno degli studiosi delle Scienze dell’Educazione, è indispensabile continuare a riflettere anche su quale ruolo svolga la Pedagogia Speciale nel favorire e nel promuovere la realizzazione di una cultura dell’integrazione scolastica e dell’inclusione sociale intesa come tale. Allo stesso modo, è altresì significativo chiedersi come la Pedagogia Speciale possa incidere positivamente a macro livello sulle decisioni inerenti le politiche scolastiche e sociali e, a micro livello, sugli atteggiamenti e sulle azioni che nella quotidianità appartengono a ciascuno di noi. Il presente volume, che raccoglie i contributi di A.M. Favorini (curatrice), F. Montuschi, A. Canevaro, F. Larocca, E. Plaisance, L. De Anna, L. D’Alonzo, F. Gatto, M. Gelati, M. Pavone, R. Caldin, D. Ianes, B. Grasselli, F. Bocci, intende precisare al meglio queste problematiche e proporre possibili risposte nell’ottica della non esaustività e della dinamicità. Lo sfondo integratore delle riflessioni e delle proposte portate avanti dai diversi autori è rappresentato da un triplice evento: il decennale dell’istituzione del C.d.L. in Scienze della Formazione Primaria; il trentennale della Legge 517/77 che ha sancito la via italiana all’handicap; il saluto che gli studiosi di Pedagogia Speciale hanno voluto rivolgere a Ferdinando Montuschi in occasione della sua quiescenza per onorarne l’impegno accademico, scientifico e culturale

    Questioni sfide e prospettive della Pedagogia Speciale. L'impegno della comunit\ue0 di ricerca.

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    Gli studiosi che hanno contribuito al presente volume appartengono tutti alla Societ\ue0 Italiana di Pedagogia Speciale (SIPeS): Luigi d\u2019Alonzo, Andrea Canevaro, Lucia De Anna, Fabio Bocci, Piero Crispiani, Pasquale Moliterni, Carlo Fratini, Maura Gelati, Marisa Pavone, Franco Larocca, Anna Maria Favorini, Antonella Galanti, Roberta Caldin, Patrizia Gaspari. L\u2019impegno ad approfondire e ad articolare la ricerca nella/della Pedagogia Speciale \ue8 andato sempre pi\uf9 potenziandosi e raffinandosi, coinvolgendo non solo le realt\ue0 universitarie, ma anche quelle territoriali che si pongono come interlocutori privilegiati nella promozione e nel potenziamento dei processi d\u2019inclusione (istituzioni scolastiche, servizi socio-sanitari, fondazioni e associazioni ecc.). La Pedagogia Speciale, infatti, non pu\uf2 avere una dimensione epistemologica coerente senza una ricerca capace di alimentare la sua azione; le indagini che promuove, nei vari settori di interesse, sono indispensabili per poter sollecitare e condividere con le persone con deficit - o in situazioni problematiche - percorsi ed orientamenti efficaci. I contributi degli autori esprimono una valida risposta alle questioni, alle sfide e alle prospettive che la Pedagogia Speciale si pone in questo tempo cos\uec difficile: la ricerca europea e italiana, la cittadinanza e la famiglia, la scuola e la prospettiva inclusiva, gli sguardi di cura nel deficit, i sentieri e i percorsi futuri, nell\u2019ottica dei diritti umani

    Adherence to antithrombotic therapy guidelines improves mortality among elderly patients with atrial fibrillation: insights from the REPOSI study

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    Background: Atrial fibrillation (AF) is associated with a substantial risk of thromboembolism and mortality, significantly reduced by oral anticoagulation. Adherence to guidelines may lower the risks for both all cause and cardiovascular (CV) deaths. Methods: Our objective was to evaluate if antithrombotic prophylaxis according to the 2012 European Society of Cardiology (ESC) guidelines is associated to a lower rate of adverse outcomes. Data were obtained from REPOSI; a prospective observational study enrolling inpatients aged 6565 years. Patients enrolled in 2012 and 2014 discharged with an AF diagnosis were analysed. Results: Among 2535 patients, 558 (22.0 %) were discharged with a diagnosis of AF. Based on ESC guidelines, 40.9 % of patients were on guideline-adherent thromboprophylaxis, 6.8 % were overtreated, and 52.3 % were undertreated. Logistic analysis showed that increasing age (p = 0.01), heart failure (p = 0.04), coronary artery disease (p = 0.013), peripheral arterial disease (p = 0.03) and concomitant cancer (p = 0.003) were associated with non-adherence to guidelines. Specifically, undertreatment was significantly associated with increasing age (p = 0.001) and cancer (p < 0.001), and inversely associated with HF (p = 0.023). AF patients who were guideline adherent had a lower rate of both all-cause death (p = 0.007) and CV death (p = 0.024) compared to those non-adherent. Kaplan\u2013Meier analysis showed that guideline-adherent patients had a lower cumulative risk for both all-cause (p = 0.002) and CV deaths (p = 0.011). On Cox regression analysis, guideline adherence was independently associated with a lower risk of all-cause and CV deaths (p = 0.019 and p = 0.006). Conclusions: Non-adherence to guidelines is highly prevalent among elderly AF patients, despite guideline-adherent treatment being independently associated with lower risk of all-cause and CV deaths. Efforts to improve guideline adherence would lead to better outcomes for elderly AF patients
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