16 research outputs found

    Landscape and electrical transmission lines : a cultural approach to the international context

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    rom a technical point of view, the international debate about the history of electrical transmission lines is widespread. Overhead lines and pylons, however, could be also analyzed in their cultural, aesthetic and natural meanings. In particular, they are symbols of modernity keeping the pace with the evolution of structures and technologies - since their origins until the present time. This paper is based on a comparative method which focus on the international, historical context. At the same time, it was conceived as a multidisciplinary approach, linked to different themes: History of technology, Geography, Social and Political History, Literature and Arts

    Milano, la città elettrica

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    Il saggio ricostruisce le origini e la diffusione dell'elettrificazione nella citt\ue0 di Milan

    Fonti per una storia della contestazione alla Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano

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    Il saggio analizza le caratteristiche della contestazione studentesca presso la Facolt\ue0 di Ingegneria del Politecnico di Milano nel periodo 1968-196

    Database per una prosopografia di professori e studenti del Politecnico di Milano

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    Il Politecnico di Milano, la prima uni- versit\ue0 milanese, \ue8 piuttosto giovane, e infatti festeggia proprio nel 2013 il suo centocinquantesimo anniversario. Giovane, non solo rispetto a Bologna che ospita questo incontro dell\u2019Atelier Helo\uefse, ma per esempio rispetto a Pavia. L\u2019Ateneo pavese ha da poco celebrato i suoi 650 anni di vita ed \ue8 stato coinvolto in modo determinante, anche se non del tutto indolore, nella genesi stessa del Politecnico, con la sua Facolt\ue0 ma- tematica, da cui escono i fondatori del Politecnico, e non solo i pi\uf9 noti (Brio- schi, Colombo). Per lungo tempo la storia in progress del Politecnico si se- gu\uec sui suoi Programmi, sui suoi an- nuari, sulle effemeridi, ma presto co- minci\uf2 a farsi pi\uf9 distanziata e refe- renziale, intersecandosi naturalmente con i quasi coevi 50 anni di rinascita (sempre ad opera di Brioschi) del Col- legio degli Ingegneri e Architetti. Poi ancora l\u2019attualit\ue0 del trasferimento da Piazza Cavour a Citt\ue0 Studi, fino al pri- mo punto fermo storiografico e docu- mentale, il volume del Lori, e succes- sivamente i volumi del centenario. Ma \ue8 con gli anni \u201980 che l\u2019indagine si fa pi\uf9 acuminata, con studi sempre pi\uf9 attenti nell\u2019attenzione agli aspetti archivistici e museali, e sempre pi\uf9 te- si verso lo scavo di particolari momen- ti storici (per es. la seconda rivoluzione industriale, il fascismo e la Liberazio- ne), di protagonisti maggiori o minori (il fondatore Brioschi, Carlo Emilio Gadda, le donne \u2018politecniche\u2019), di di- scipline classiche o innovative (dalla matematica di Brioschi al design), con una tappa importante nel volume CI- SUI del 2008. Via via l\u2019interesse proso- pografico si \ue8 accentuato, contrastan- do la scarsit\ue0 in Italia soprattutto di bio- grafie di tecnici: traguardati anche nel- la loro appartenenza alle \ue9lite naziona- li e locali, i laureati del Politecnico han- no fatto parte della classe dirigente ai vertici tecnologici, imprenditoriali, po- litici, economici, ma anche nella sotto- stante e fondamentale struttura di ba- se: dalla Destra storica, al giolittismo, al fascismo, alla ricostruzione postbel- lica, al boom economico, per fermarsi alle soglie dell\u2019oggi. E qui si riferisce proprio su questo tipo d\u2019indagine, sulla prosopografia di studenti e/o professori che hanno va- riamente contribuito alla guida tecni- ca, urbanistica e architettonica, politi- ca, economica ma anche culturale del Paese. In particolare saranno qui di se- guito presentati la struttura, l\u2019articola- zione, i primi risultati dei database su Maestri e allievi del Politecnico, predi- sposti in questi ultimi anni a margine di convegni, o nel contesto di volumi o di ricerche specifich

    Un fiume di luce : cento anni di storia dell’AEM

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    Offerti da CorriereStore.it I Gialli del Corriere della Sera La grande letteratura si fa mistero, intrigo, suspense. Corriere della Sera ha scelto i libri gialli pi\uf9 appassionanti della migliore tradizione angloamericana, opere dell\u2019et\ue0 d\u2019oro del mistery che hanno aperto la strada al thriller moderno. * Scopri di pi\uf9 >> * Libri > * Economia e finanza > * Studi industriali Un fiume di luce. Cento anni di storia della AEM Un fiume di luce. Cento anni di storia della AEM Pavese Claudio Prezzo \u20ac 24,90 Editore Rizzoli Anno pubblicazione 2011 Numero pagine 306 ISBN 9788817053990 Collana Varia illustrati Stato Disponibile in 3-5 giorni lavorativi Recensioni 0 ATTENZIONE! Chiudi Stai acquistando un titolo in prenotazione. Per ulteriori titoli concludi prima questo ordine. ATTENZIONE! Chiudi Il titolo precedentemente in carrello \ue8 stato sostituito, ne puoi prenotare uno solo per ordine. Aggiungi facebook sharing Condividi La trama di Un fiume di luce. Cento anni di storia della AEM Un secolo di intuizioni, intelligenza, creativit\ue0 per dare luce ed energia a una Milano che si inventa capitale economica d'Italia. Sullo sfondo delle vicissitudini che hanno segnato la vita politica ed economica milanese a partire dall'unit\ue0 d'Italia, questo volume ci restituisce le vicende e le immagini dei protagonisti, spesso sconosciuti al grande pubblico, che per cento anni hanno guidato la municipalizzata milanese attraverso le ambivalenze di una politica non sempre lungimirante, i repentini cambiamenti della realt\ue0 economica e industriale italiana, le sfide sempre pi\uf9 urgenti della tecnologia e dell'ambiente. Il racconto di un'azienda, della sua crescita, dei suoi rinnovamenti, dei talenti e delle capacit\ue0 che hanno saputo illuminare, muovere, riscaldare una citt\ue0 sempre pi\uf9 metropoli: "un fiume di luce", come la defin\uec Nelo Risi. Ma anche la storia di una Milano e di un'Italia che siamo stati e che possiamo ancora essere. Prefazione di Bruno Tabacci; appendice iconografica a cura di Fabrizio Trisoglio; appendice biografica a cura di Stefano Morosin

    Centocinquant’anni del Politecnico di Milano: modelli, innovazione, internazionalizzazione

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    Questo lavoro fornisce sinteticamente i lineamenti di un\u2019istituzione che nel 2013 celebra i suoi centocinquant\u2019anni, che \ue8 stata la prima universit\ue0 milanese, e che ha sempre avuto rapporti profondi con il mondo produttivo nazionale e non soltant

    I risultati sulla legge della municipalizzazione dei servizi pubblici (1903): Milano, la città elettrica

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    La legge 103 del 29 marzo 1903 sulla municipalizzazione dei servizi pubblici fu redatta da Giovanni Montemartini e presentata da Giovanni Giolitti. In grandi citt\ue0 come Torino, Roma e Milano la produzione e distribuzione di energia elettrica furono due dei settori pi\uf9 coinvolti da questo processo. A Torino la costituzione dell\u2019Azienda Elettrica Municipale avvenne nell\u2019agosto 1907, mentre a Roma la prima centrale elettrica inizi\uf2 a funzionare nel giugno 1912. A Milano nel dicembre 1903 il Comune di Milano deliber\uf2 la costruzione della centrale termoelettrica di Piazza Trento, che fu inaugurata nel giugno 1905. L\u2019anno successivo inizi\uf2 la progettazione di un impianto idroelettrico a Grosotto, in Alta Valtellina, collegato alla citt\ue0 di Milano da una lunga linea ad alta tensione che giungeva alla centrale di piazza Trento. Quando i lavori di costruzione della centrale di Grosotto e delle linee di collegamento stavano volgendo al termine, nel luglio 1909 il Comune deliber\uf2 la costituzione dell\u2019Azienda Elettrica Municipale. In ottempe- ranza alla legge Giolitti, la delibera andava ratificata da un referendum popolare, che fu indet- to il 10 aprile 1910. Il referendum ebbe un risultato ampiamente positivo: il 16 ottobre 1910 la centrale di Grosotto inizi\uf2 a produrre energia e a rifornire la citt\ue0 di Milano e l\u20198 dicembre nac- que l\u2019Azienda Elettrica Municipale.Act 103 on public utilities dated on 29 th March 1903 was written by Giovanni Montemartini and presented by Giovanni Giolitti. In big cities such as Turin, Rome and Milan electricity generation and distribution was one of the most important branch. In Turin the Azienda Elettrica Municipale was founded in August 1907; in Rome the first electric power plant started in June 1912. In Milan the municipality sanctioned to build a coal power plant in Piazza Trento, which was launched in June 1905. One year later Milan municipality begun to build an hydroelectric power plant in Grosotto (Alta Valtellina, Lombardy) which was connected to Piazza Trento through a long distance transmission line. In July 1909, when the construction of Grosotto power plant and transmission lines was finished, the municipality resolved to establish the Azienda Elettrica Municipale (AEM). According to Giolitti\u2019s Act this resolution had to be valida- ted by a referendum, setted on the 10 th April 1910. The referendum had a very positive result: on the 16 th October 1910 Grosotto power plant begun to produce electricity for the city of Milan, and on 8 th December of the same year the AEM was founded

    I Luoghi Storici dell’Energia Luce e Gas a Milano 1910-2010 7 -25 giugno 2010 Politecnico di Milano Campus Bovisa via Lambruschini, 4 Milano

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    La pubblicazione presenta il catalogo della mostra dedicata ai luoghi dell'elettricit\ue0 nella citt\ue0 di Milano, con particolare riferimento agli impianti di produzione, distribuzione e ricevimento dell'energia elettrica dell'Azienda elettrica Municipale di Milan

    Il Politecnico di Milano e la formazione delle classi dirigenti locali e nazionali

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    Il volume raccoglie gli atti del convegno organizzato nell'ottobre del 2011 dalla Sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano in occasione del 150\ub0 anniversario dell\u2019Unit\ue0 d\u2019Italia. In linea generale i vari autori offrono una serie di spunti di approfondimento e di riflessione sul tema del rapporto fra il mondo alpino e il percorso di costruzione dello Stato unitario nell\u2019ultimo quarantennio dell\u2019Ottocento. Patrizia Audenino svolge un'analisi delle correnti migratorie provenienti dalle aree alpine, descrivendo una serie di casi di \uabidentit\ue0 multiple\ubb, come i trentini che s\u2019insediarono in Brasile, o i valdesi del Piemonte in Uruguay e Argentina. Annibale Salsa illustra il ruolo e la rappresentazione delle linee di confine nel dibattito interdisciplinare coltivato specialmente da storici, antropologi e geografi. Marco Mondini si sofferma sulla genesi, la specificit\ue0 e il ruolo del corpo militare degli Alpini e su come si \ue8 creato il suo \uabmito guerriero diffuso\ubb. Stefano Morosini analizza come nella prima storia del Club Alpino Italiano resti vivo e forte il richiamo alle \uabbattaglie risorgimentali che avevano da poco portato all\u2019Unit\ue0\ubb e come in tanti centri urbani maggiori e minori di tutto il territorio nazionale sia stata promossa la fondazione delle sezioni del CAI. Altri saggi intrecciano il significato e l\u2019uso politico delle Alpi alla ricerca scientifica e tecnica in argomento. Carlo Lacaita si sofferma sulla progettazione geologica e ingegneristica di collegamenti pi\uf9 rapidi e razionali fra l\u2019Italia postunitaria e i paesi d\u2019Oltralpe attraverso i trafori ferroviari, dal Fr\ue9jus, al San Gottardo, al Sempione. Andrea Silvestri e Fabrizio Trisoglio descrivono come nei territori alpini la ricchezza di risorse idriche abbia portato alla progettazione e costruzione di centrali idroelettriche, e da una prima considerazione generale sul tema, l'analisi si sofferma al caso della Valle Brembana. Un terzo gruppo di saggi riserva un'attenzione pi\uf9 mirata ad un discorso culturale a pi\uf9 dimensioni. Ilaria Barzaghi innanzitutto considera il paesaggio alpino nella sua rappresentazione in forma artistica e letteraria, dall'alpinismo borghese delle origini alla configurazione di un \uabsublime baluardo\ubb che emerge con potenza gi\ue0 da Turner a Ruskin, da Segantini a Hodler. Andrea Zannini descrive invece la crescente presa del nazionalismo che coinvolse alpinisti italiani e germanici, inglesi e francesi. Nel 1886 Paolo Lioy, l\u2019allora presidente generale del CAI, ricondusse il primato italiano a Francesco Petrarca, quale primo salitore del Mont Ventoux. Francesco Lo Monaco dimostra infine come in molti casi quello stesso nazionalismo si sia ispirato a una serie di opere della letteratura latina nelle quali le Alpi sono rappresentate quali \uabfortissima muraglia\ubb e \uabriparo\ubb
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