21 research outputs found

    Subjective satiety and plasma PYY concentration after wholemeal pasta

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    Dietary fiber and whole grain foods may contribute to the regulation of appetite; however, evidence has produced inconclusive findings. The objective was to evaluate the effects of an experimental wholemeal pasta on appetite ratings, plasma concentrations of gastrointestinal hormones involved in appetite control, and postprandial glucose/insulin responses in healthy adults. Fourteen healthy adults (7M/7F), mean age 30±2 yrs (mean±SEM), participated in a randomized, controlled, crossover trial. Participants consumed on two different days, at one week interval, 117g of wholemeal pasta or 100g of refined wheat pasta (control pasta), similar in energy and macronutrient composition except for fiber amount, which was higher in wholemeal pasta (11 vs 3 g). Appetite ratings, glucose/insulin/lipid and gastrointestinal hormone responses were measured at fasting and for 4-h after the ingestion of the pasta tests, after which self-reported energy intake for 8-h was evaluated. After the wholemeal pasta, the desire to eat and the sensation of hunger were lower (-16%, p=0.04 and -23%, p=0.004, respectively) and satiety was higher (+13%; p=0.08) compared with the control pasta; no effect on self-reported energy intake at subsequent meal was observed. After wholemeal pasta, glucose, triglyceride increased and GLP-1 responses were not different compared to control pasta but insulin response at 30 min (p<0.05) and ghrelin at 60 min (p=0.03) were lower and PYY levels higher (AUC=+44%, p=0.001). The appetite rating changes correlated with PYY plasma levels (p<0.03). In conclusion, consumption of whole grain instead of refined wheat pasta contributed to appetite control but did not seem to influence acute energy balance. Appetite ratings were associated with modifications in PYY hormone concentrations

    Polyphenol-rich diets improve glucose metabolism in people at high cardiometabolic risk: a controlled randomised intervention trial

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    Dietary polyphenols and long chain n-3 polyunsaturated fatty acids (LCn3) are associated with lower cardiovascular risk. This may relate to their influence on glucose metabolism and diabetes risk. We evaluated the effects of diets naturally rich in polyphenols and/or LCn3 of marine origin on glucose metabolism in people at high cardiometabolic risk

    ASSE ENTERO-INSULARE E METABOLISMO GLICO-LIPIDICO NEL DIABETE DI TIPO 2 E NELL’OBESITÀ: EFFETTI DELLA CHIRURGIA BARIATRICA E DI DIVERSI INTERVENTI NUTRIZIONALI

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    Le evidenze scientifiche attribuiscono agli ormoni dell’asse entero-insulare (GLP-1 e GIP), molteplici azioni che vanno dalla regolazione dell’omeostasi glicemica e lipidica al controllo del senso di fame, dell’assunzione di cibo e, quindi, dell’introito energetico. Molte funzioni svolte dagli ormoni dell’asse entero-insulare si sono evidenziate solo dopo gli interventi di chirurgia bariatrica attuati per la terapia dell’obesità morbigena. Durante il triennio del corso di dottorato in “Scienza dell’Alimentazione e della Nutrizione” la mia attività di ricerca ha riguardato lo studio dell’asse entero-insulare dopo diversi interventi nutrizionali e dopo interventi di chirurgia bariatrica effettuati con differenti tecniche chirurgiche. A tal fine sono stati condotti tre studi: Studio 1. Obiettivo: valutare gli effetti di acidi grassi n-3 e/o polifenoli sulla risposta lipidica ed entero-ormonale in soggetti ad alto rischio cardio-metabolico. Materiali e metodi: 78 soggetti, di età compresa tra i 35 e i 70 anni, sovrappeso/obesi, con circonferenza vita elevata ed almeno una delle componenti della sindrome metabolica, sono stati randomizzati a seguire per 8 settimane una tra le seguenti diete: (A) controllo, povera in polifenoli e acidi grassi n-3, (B) ricca in acidi grassi n-3, (C) ricca in polifenoli, (D) ricca in acidi grassi n-3 e polifenoli. Le diete erano isocaloriche e simili per contenuto in acidi grassi saturi, monoinsaturi, colesterolo, carboidrati, fibre, proteine e vitamine. Prima e dopo le 8 settimane d’intervento, sono state determinate le concentrazioni di GLP-1, dei lipidi e dell’apo-lipoproteina B48 (apo-B48) nel plasma e nelle subfrazioni lipoproteiche ricche in trigliceridi (chilomicroni e VLDL grandi), sia a digiuno che dopo somministrazione di un pasto ricco in grassi che rifletteva la stessa composizione delle diete assegnate. Risultati: In fase acuta, la concentrazione postprandiale dei trigliceridi e del colesterolo dei chilomicroni dopo pasto test ricco in n-3 era significativamente maggiore rispetto al pasto controllo (p<0.05). Non sono state osservate differenze significative nei livelli di lipidi postprandiali dopo la somministrazione degli altri pasti test. Per quando riguarda la concentrazione del colesterolo, trigliceridi ed apo-B48 nelle VLDL grandi, non si sono osservate variazioni dopo ogni pasto test somministrato. Il GLP-1 mostrava una tendenza alla riduzione soltanto dopo pasto test ricco in PUFA n-3. Dopo 8 settimane la concentrazione postprandiale dei trigliceridi e del colesterolo nei chilomicroni, si riduceva dopo la dieta ricca in n-3, ma non in modo significativo. L’AUC (area under the curve) dei trigliceridi e del colesterolo delle VLDL grandi era diminuita significativamente solo dopo la dieta ricca in polifenoli (p<0.05). L’AUC del GLP-1 si riduceva significativamente dopo dieta ricca in n-3 (p<0.001). Conclusioni. Dallo studio si deduce che, in fase acuta, la risposta ad un pasto grasso ricco in n-3 determina un aumento del contenuto di colesterolo e trigliceridi dei chilomicroni rispetto al pasto di controllo; questi effetti si modificano nel medio termine. Studio 2. Obiettivo: Valutare la sensibilità, la secrezione insulinica e la risposta degli ormoni gastrointestinali in pazienti con DM2 e obesità sottoposti a bypass gastrico (BPG) o gastrectomia verticale (SG). Materiali e Metodi. In 33 pazienti obesi con DM2 (14 sottoposti a BPG, 6M, età: 49±7 anni; BMI 42±6 Kg/m2 ed HbA1C 8.1±2.2 %, M±DS e 19 sottoposti a SG, 8M; 44±10 anni; BMI 46±9 Kg/m2 e HbA1C 7.6±2 %) sono state valutate sensibilità e secrezione insulinica e la risposta degli ormoni gastrointestinali (GIP, GLP-1 e grelina) ad un pasto misto liquido (305 kcal) prima, 2 settimane ed 1 anno dopo CB. Risultati. Ad 1 anno dall’intervento chirurgico si è osservato un decremento ponderale di 40±15 kg dopo BPG e 39±18 kg dopo SG. La remissione del diabete, valutata come glicemia a digiuno < 100 mg/dl ed HbA1C < 6.5%, si verificava nel 64% dei pazienti dopo BPG e nel 68% dei pazienti dopo SG. La sensibilità insulinica, espressa come indice OGIS (Oral Glucose Insulin Sensitivity) ed indice ISI (Insulin Sensitivity Index), aumentava in egual misura dopo i due interventi sia a 2 settimane che a 12 mesi, senza differenze tra le due procedure chirurgiche. La secrezione insulinica precoce, espressa come AIR (Acute Insulin Response), aumentava significativamente in entrambi i gruppi (p<0.05). Il picco di GLP-1 dopo pasto misto, pressoché assente nel preoperatorio, raddoppiava 1 anno dopo SG (GLP-1t30 da 4±1 a 9±7 pmol/l, p<0.05) e incrementava di ~7 volte dopo BPG (da 7±5 a 44±18 pmol/l, p<0.001); la secrezione del GIP (valutata come AUC) e il picco a 60 minuti si riducevano significativamente dopo entrambi gli interventi (p<0.05). La secrezione di grelina si riduceva significativamente solo dopo SG (p<0.05), mentre rimaneva invariata dopo BG. Conclusioni. Lo studio mostra che la secrezione e sensibilità insulinica migliorano della stessa entità con le due procedure chirurgiche (BPG e SG) mentre il profilo degli ormoni gastrointestinali presenta significative differenze. Il ripristino della risposta del GLP-1 e la riduzione dei livelli di GIP sembrano essere implicati nella remissione del DM2 dopo BPG mentre la soppressione della grelina e la riduzione dei livelli di GIP potrebbero contribuirvi dopo SG. Studio 3. Obiettivi: Valutare gli effetti a breve e a medio-lungo termine della chirurgia bariatrica sul metabolismo lipidico a digiuno e postprandiale in soggetti con DM2 ed obesità e le possibili relazioni con le modifiche degli entero-ormoni. Metodi: Sono stati studiati 25 pazienti con DM2 ed obesità (età:48±8 anni, BMI:44±7 kg/m²) di cui 10 sottoposti a BPG e 15 sottoposti a SG. Poiché le variazioni di peso e dei principali parametri metabolici sono risultate simili con i due interventi, l’analisi è stata effettuata sull’intero campione. Abbiamo valutato la risposta lipidica ed entero-ormonale ad un pasto misto liquido (305 kcal) somministrato prima, 2 settimane, 12 e 24 mesi dopo chirurgia bariatrica. Risultati. Dopo 2 settimane, 12 e 24 mesi dall’intervento chirurgico si osservava una riduzione significativa del peso corporeo, glicemia e insulinemia a digiuno e dell’insulino-resistenza (HOMA-IR) (p<0.05 per tutti). Durante il follow-up post-operatorio i lipidi a digiuno (colesterolo totale e trigliceridi) si riducevano significativamente (p<0.05), mentre il colesterolo HDL, dopo una transitoria caduta a 2 settimane (p<0.05), aumentava significativamente dopo 12 e 24 mesi. La risposta dei trigliceridi plasmatici, valutata come IAUC (incremental area under the curve), si riduceva del 64%, 52% e 61% rispettivamente dopo 2 settimane, 12 e 24 mesi dall’intervento bariatrico. La risposta del GLP-1 al pasto misto era significativamente aumentata durante il follow-up, rispetto ai valori pre-intervento (p<0.001), mentre la risposta del GIP si riduceva progressivamente. Comunque non vi era alcuna relazione tra le variazioni degli entero-ormoni e della trigliceridemia postprandiale. La riduzione dei trigliceridi a digiuno correlava positivamente solo con la riduzione dell’insulino-resistenza (p<0.05). Conclusioni: Lo studio suggerisce che la chirurgia bariatrica induce un miglioramento molto precoce del metabolismo lipidico sia a digiuno che post-prandiale, che permane nel periodo di follow-up. La riduzione dei trigliceridi a digiuno è associata ad una riduzione della resistenza all'insulina mentre la riduzione della lipemia postprandiale è, probabilmente, correlata al ridotto assorbimento intestinale dei lipidi e potrebbe essere in relazione anche con l’aumento del GLP-1

    Dietary Fatty Acids and C-Reactive Protein

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    C-reactive protein (CRP) is a marker of subclinical inflammation increased by Western diets and reduced by healthy dietary patterns, such as the Mediterranean diet. The role of dietary components is more controversial. Saturated and trans fatty acids may increase, whereas n-3 polyunsaturated fatty acids, either of plant and marine origin, may decrease CRP levels. Controversy in intervention studies may relate to differences in study design, including subjects' characteristics, dietary sources of fats, often-underpowered sample size, and type of comparator. Genetic factors influencing responses to dietary fats could contribute to interindividual heterogeneity. Available evidence does not allow envisaging in patients with diabetes different behaviors or mechanisms for dietary fats effects on inflammation than in nondiabetic populations. Although "ad hoc studies" are needed to clarify the role of confounding factors, the observed changes in CRP are in line with current recommended consumption of dietary fats

    Role of the Entero-Insular Axis in the Pathogenesis of Idiopathic Reactive Hypoglycemia: A Pilot Study

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    Idiopathic reactive hypoglycemia (IRH) is characterized by recurrent episodes of symptomatic hypoglycemia occurring within 4 hours after meals. The underlying mechanisms remain obscure

    Comparative Effects of Roux-en-Y Gastric Bypass and Sleeve Gastrectomy on Glucose Homeostasis and Incretin Hormones in Obese Type 2 Diabetic Patients: A One-Year Prospective Study

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    The aim of the work was to compare the hormonal and the metabolic mechanisms involved in weight loss and remission of T2DM one year after Roux-en-Y gastric bypass (RYGB) and vertical sleeve gastrectomy (VSG) in morbidly obese type 2 diabetic (T2DM) patients. Insulin sensitivity, insulin secretion, and the gastrointestinal (GI)hormone response to a mixed meal test (MMT) were evaluated before and one year after BS (14 RYGB and 19 VSG). RYGB and VSG groups had similar characteristics at baseline. Weight loss at one year was similar in the 2 groups (ΔBMI %: − 32 ± 10 and − 30 ± 7 %, p = 0.546). Insulin sensitivity and insulin secretion improved similarly after either procedures with a similar rate in T2DM remission (86 % in RYGB and 76 % in VSG). Meal-stimulated GLP-1 levels increased after both procedures reaching significantly higher levels after RYGB (p = 0.0001). GIP response to MMT decreased to a similar extent after the 2 interventions (p = 0.977). Both fasting and postmeal ghrelin concentrations were markedly suppressed after VSG and significantly lower than RYGB (p = 0.013 to p = 0.035). The improvement of insulin sensitivity and beta-cell function was significantly associated with weight loss (p = 0.014 to p = 0.035), while no relation was found with the changes in GI hormones. In conclusion, in morbidly obese T2DM patients, RYGB and VSG result in similar improvements of the glucose status in the face of different GI hormonal pattern. Weight loss is the key determinant of diabetes remission one year after surgery
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